Creato da MarioStaffaroni il 25/06/2011

italia solidale

un'assemblea virtuale di italiani ed italiane per scegliere assieme come rilanciare una nazione coesa

 

 

La notte della Casta

Post n°16 pubblicato il 16 Novembre 2011 da MarioStaffaroni

Sotto la copertura di un appoggio mediatico pressoché totale sta per andare in onda una sospensione del voto, delle preferenze e delle competenze parlamentari e costituzionali italiane. La grande malata europea, la nostra, ma non solo nel debito. Quanto anche nella concezione paternalista di democrazia.

Che infatti, qui da noi, risulta si può sospendere, piegare, modificare ogni volta a qualcuno serva. Non è la prima volta.

Accadde anche all'ingresso dell'Euro.

E in quella sospensione ci infilarono, i grandi Saggi, una svalutazione clandestina, mai detta, di oltre il 50% nel cambio di passaggio lira/euro. Svalutazione selvaggia del valore di acquisto interno, mai dettaci infatti. E sempre tuttora negata agli utili idioti. Che poi siamo, come sempre, tutti noi.

E ci associarono, quelli che si permettono le "sospensioni" costituzionali, un ventennio di Monopartito di Programma, chiunque governasse, di incessante aumento delle tasse e tagli nei Servizi esenziali. Ed è li, che il nostro sviluppo si è fermato. In una svalutazione selvaggia clandestina delle retribuzioni e pensioni che passavano in euro. E che si sono così ritrovate, dalla sera alla mattina, a valere in capacità di acquisto la metà di prima.

Adesso, l'Invincibile Armada di 16 partiti e schegge di partiti ci riprova.

 Alle corde in un paese rivelateglisi ostile, la Casta nostra si arrocca dietro la Foglia di fico di un professore. Operazione che meglio di tanto altro credo rappresenti oggi sul Corriere della Sera il vignettista Giannelli; il quale vi rappresenta il Commissario col palazzo di Montecitorio sotto braccio.

In nessun altro paese europeo come nel nostro, dal secondo dopoguerra, nessuno ha mai utilizzato con tanta sicumera la sospensione ripetuta dei diritti costituzionali purché, però, non cambiasse mai veramente niente. Quando rischiamo l'alternaza vera di programma, ci commissariano, pare...

Questa anomalia tutta nostra ce l'hanno fatta digerire con lo "zucchero" del Debito Pubblico. Voi, in molti, non pagate niente; però in cambio accettate tutti di non contare quasi niente. Debito pubblico che non a caso, in un ventennio di risanatori attuali si é impennato verso i 2 milioni di miliardi attuali  da 1.850 dei primi anni ottanta. Mentre il pil s'inabissava contemporaneamente in un paese divenuto di tasse senza lavoro. Passando dal suo rapporto Debito/Pil dall'87% circa di fine anni ottanta al 120% attuale del paese di bugiardi e dei commissariamenti.

 

E adesso, cosa vanno a fare una così tanta alleanza ipocrita?

Mette assieme ad una manciata di autorevoli prestanome proprio quegli stessi partiti che sino ad ora non risultano aver saputo fare niente per il Bene Comune e per lo Sviluppo equo. Quegli stessi soggetti politici, i quali, tutti assieme, e con autorevoli sponsor, nell'estate-autunno appena trascorso, si sono ingoiati 55 miliardi di tasse nostre in due manovre per non concludere niente. Si sono complimentati sino ad ora, gli uni e gli altri, maggioranza ed opposizione e qualcun altro festante: veloci, bravi ed efficaci come noi ce ne sono pochi. Per venirci a dire oggi, esattamente gli stessi, nascosti dietro a un professore, che c'é stato un piccolo disguido. E che bisogna ricominciare a tassare ed a tagliare. Sempre e solo a noi.

E ci vengono a raccontare che i professori, adesso faranno miracoli. Ma dovendo usare il consenso parlamentare proprio di quegli stessi che si sono appena fumati 55 miliardi nostri pur di non cambiare mai.

I commissari salvacasta, temo, non concluderanno niente neanche adesso. Neanche loro

Ci restitueranno subito il diritto elettorale costituzionale del voto libero ed uguale con la preferenza e senza premi? non credo, temo resterà ancora commissariato il voto nostro sovrano. Taglieranno di due terzi i costi complessivi della politica nazionale che ci pesa per ben oltre 20 miliardi oggi tra centro e periferia? pare di vederli. A farlo su di sé i beneficiati stessi. Introdurranno il reato di competenza d'Antimafia l'associazione a delinquere del finanziamento illecito ai partiti? ma quando mai potranno farlo coi voti dei finanziati abituali dal pizzo. Taglieranno gli oltre 50 mila Enti Intermedi tra Comuni Regioni che ospitano i famigli dei partiti senza voto? per adesso dobbiamo constatare che i tagli alla politica si son risolti con un Senatore in più. Taglieranno del 40% le tasse a lavoro impresa che ne muore? non credo, perché allora ci facevano votare su un Progetto Alternativo vero. Invece scappano a gambe levate, tutti assieme, dal rischio di elezione vere.

 

Ma questa volta, temo, la nostra Casta Diva che ci commissaria ogni volta che barcolla, ha un problema vero.

Quando ci commissariò l'ultima volta, lo fece, allora, in favore di un potere grande e vincente: La Finanza Europea senza popoli e senza lavoro che però, allora, faceva il bello e cattivo tempo ovunque. Non solo in Italia ed in Europa.

Adesso invece, quelle stesse forze nostre pavide e bugiarde, ci hanno commissariato per mandare al Brennero truppe raccogliticce in aiuto a poteri europei finanziari, quelli dell'Euro senza popoli e lavoro, che stanno già perdenddo. La loro insensata guerra ventennale contro lavoro e sviluppo equo. E la nostra casta muticolore temo ne condividerà la sorte di perdenti. Nel mondo.

Lo spreed che sale mentre sale Monti ci svela del resto che la malattia nostra di conti sta dentro una malattia ben più grande europea: la sua finanza prepotente senza lavoro, e adesso anche senza soldi veri, credo sia ormai sempre più alle corde.

Atene, Roma, Madrid, Parigi ora, l'una dopo l'altra sotto scacco del debito sovrano gonfiatosi per salvare banche private - mostrano anche a chi non vuol vedere - come la nostra informazione attuale e la Casta nostra impudente - che il grande alleato carolingio finanziario è prossimo anche esso alla sua di resa di conti: e che il malato vero è la Ue. Ben più ancora delle sue stesse nazioni.

 

Se così sarà, per un po la gran cassa mdiatica italiana coerente, ci dipingerà le sorti splendide dei sospensori di democrazia reale itaiana. Ce ne magnificherà le gesta. Lenirà il dolore di tanti militanti dell'Opposizione di trovarsi alleate di un televisore raccontando che però siamo al Governo. Poi, se il timore risulterà vero, che il malato attuale vero più grave è la Ue nel suo attuale intero, ci ritroveremo tra natale e pasqua con lo spreed anche nostro a contnuare a spiccare la corsa verso 600 se non oltre, alla faccia dei commissari e delle garanzie sospese.

Intanto, però, avrà votato la Spagna, la Francia, e forse la Grecia. E comincerà la cura, spero, democratica, popolare europea, alla malata vera: che è la nostra Ue.A riconciliarla coi suoi popoli e con l'Euro del lavoro equo.

Poi, prima o poi, faranno tornare a votare anche a noi. Se non altro, per disperazione impotente. Allora, presumo, sarà forse bene se ci ricorderemo che, per imboccare un cambiamento alternativo vero italiano, nello sviluppo equo e condiviso, avremo anche bisogno di un Movimento nuovo a rappresentarlo ed attuarlo che non sia più tentato da sospensioni commissariali ma si fidi e rispetti l'elettorato, avremo bisogno di certezza di poteri costituzionaali ben attribuiti e che non permettano più a nessuno sospensioni di diritti collettivi. Avremo bisogno di riprenderci il futuro nelle nostre singole mani dirette. come nel 47, in democratica costituente non violenta. Guai se i commissari ci venissero a dire, a quel momento, che l'avevano previsto e ricominciassero da capo come niente fosse. Ripassando la mano agli stessi partiti adesso commissariati in salvacasta.

 

Ci aspetta una lunga traversata, credo, a tutti noi italiane ed italiani normali di buona volontà e di ogni età, almeno sino a Pasqua; quando il disincanto nostro generale disgustato vincerà l'anestetico mediatico a fronte d'evidenza dei fatti, quando il rinnovamento d'Europa sarà andato avanti intanto anche senza di noi e lascerà senza protettori i nostri troppo disinvolti commissari.

Intanto ci occuperemo delle nostre piccole, minuscole, sopravvivenze indviduali entro la notte dei potenti. Se ci riusciremo. Come spero anche per tutti noi. 

In bocca al lupo. A tutti noi.

Il conforto è che tutti noi senza casta stiamo camminando nella direzione della storia migliore. Anche europea. Mentre i commissari, e i loro oligarchi nostri già perdenti, sono la retroguardia in ritirata.

A presto. In democrazia piena e senza sospensioni di nessuno. Che nessuno dispone di un simile potere. In democrazie effettive senza protettori.

 

 

 

 

 

 
 
 

La cartina di tornasole personale

Post n°15 pubblicato il 31 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Credo che abbiamo tutti noi a disposizione una cartina personale di tornasole per poter verificare immediatamente se un eventuale Programma di governo sia un percorso verso un possibile nuovo condiviso. O solo riverniciatura dell'esistente per farlo sopravvivere senza veramente però cambiare niente.

IL PROGRAMMA PER IL FISCO

 

Cosa intendo dire?

 

L'Italia è molto diversa da tantissimi Stati europei e non solo. Molti di loro spostano regresso o progresso interno giocando al massimo su qualche aliquota di fisco. Molto altro spesso non possono rispetto ad una ricchezza loro in gran parte emersa. L'Italia no.

L'Italia ha tuttora due paesi al proprio interno. Quella della ricchezza ufficiale emersa, e che ne fa comunque la settima economia del mondo. E quello della ricchezza sommersa; ed evasa consegentemente. Vogliamo essere sinceri a dirci che quello sommerso, di Paese, vale almeno il 50% del Pil emerso?

 

A QUESTO PUNTO, PERO' CAMBIA TUTTO.

 

Noi italiani ed italiane, pur dovendo riformare anche molto altro, siamo nel mirino dei mercati per un debito al 120% del nostro Pil; ma del pil emerso. Se emergesse anche solo il 30% del sommerso nostro attuale, solo per questo, già ci troveremmo, e per incanto, con un debito/pil almeno del 90%. Più o meno quello francese di adesso che è dell'87%. In quanto si sa che il percento deriva dal rapporto debito/pil. Più cresce il Pil, a debito invariato, e più cala il percento relativo.

 

Allora appare chiaro che la vera prima cura per risanare il nostro debito pubblico diviene far emergere il nostro attuale sommerso. Perchè risulta anche la prima e unica cura di risanamento vero dei nostri bilanci. E che oltretutto si può realizzare senza continuare a devastare la nazione e la sua coesione senza però risolvere mai niente.

 

E' però a tutti evidente che, con questo Fisco attuale, volutamente asfissiante ed eccessivo, e comunque distruttivo, il sommerso nostro non emergerebbe mai.

Rimanendo così anche il migliore alleato involontario della Grande Rendita parassitaria nazionale d'evasione. In pratica, il cittadino qualsiasi, il piccolo artigiano o commercio, scappando da un fisco troppo esoso assieme al multimiliardario, finiscono per augurarsi come quello che nessuno inasprisca mai il controllo. Dunque, finiscono inevitabilmmente per affidarsi alle stesse mani di gestione politica che garantiscono ad entrambi di poter continuare ad evadere e restare sommersi.

 

Ma se il Fisco viene totalmente riformato, semplificato, abbattute ed anche di molto da subito le aliquote dei produttori di ricchezza, i generali dell'evasione nazionale avrebbero ancora accanto la numerosissima truppa di gregari pur tanto loro difformi nei motivi ed interessi? 

Il quotidiano La Stampa trattava l'argomento pochi giorni orsono riferendo di un Libro di Ricolfi sopra l'argomento titolando "una repubblica (af)fondata sulle tasse".

 

Se questo è però l'effetto già sul Pil nostro vero, se le aliquote fortemente ribassate a Lavoro e Impresa rianimano e anche da subito Sviluppo produttivo e leciti possibili migliori consumi interni, PUO' ESSERE PENSATO QUALSIVOGLIA PIANO DI RILANCIO NEL RISANAMENTO DI BILANCIO SENZA PORVI A PILASTRO IL RINNOVAMENTO TOTALE ED IMMEDIATO DEL NOSTRO FISCO?

 

Tanto più sapendo anche che solo da lì - da nuovo Fisco e da nuovo Sviluppo che solo esso consente - troveremo le risorse vere anche per Lavoro, Donna, Ragazzi, Scuola, Famiglia e Innovazzione. E così anche poter continuare a crescere anche nel tempo.

 

Chi trapesta sopra le più varie soluzioni all'attuale crisi nostra italiana, riservando però al nostro Fisco attuale solo la riduttiva evanescente intenzione del "daremo più caccia all'evasione", temo proprio che proponga solo la sopravvivenza dell'insostenibile presente.

Fateci sopra un pensiero eventuale ad utilizzare questo personale e privato test.. 

 

La canagliata più grande credo rimanga pretendere che da parte nostra si scelga, come possibile rimedio alla nostra crisi, la sedia elettrica o la sedia con sotto la candela....

Mentre risanarci e rilanciarci, nella lealtà e nella coesione, se non è una passeggiata, comunque non ha niente a che fare con l'angoscia nazionale. Evocando casomai di più gioia e sogni positivi condivisi. Di riprenderci tutti noi il nostro Stato.

Per viverci tutti assieme meglio.

 

 

 

 
 
 

MAI LA VIOLENZA E SENZA MINIMA RISERVA. Ma qualche risposta il Ministro della Sicurezza credo le debba.

Post n°14 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Quello che segue è una lettura della giornata di ieri fatta da uno di noi italiani qualsiasi. Senza pretese, certamente. Ma anche senza reticenze. Intanto da nonni. E da cittadini poi anche.

 

La manifestazione del 15 ottobre appena trascorso a Roma deve essere stata ben grande. Se la Questura risulta l'abbia stimata in 100/150 mila vuol proprio dire che alcuni usuali "esagerati" si sarebbero al loro posto fregiati di qualche milione di presenze. Dunque, una cosa grande è stata.

La speranza di tutti quelli di buona volontà, anche non presenti e non giovanissimi, era che fosse anche NON VIOLENTA.

 

Poi, fumogeni, cariche, fiamme, e non solo erano le notizie che rilanciava Twitter assieme a disperazione di partecipanti: ce la stanno sfigurando...

 

Difficile farsene una idea di come andasse.

Credo che la prima giustizia a questa giornata l'abbia resa il Sindaco di Roma. Il testimone di certo meno sospettabile di benevolenza verso gli avvenimenti: una manifestazione al 99% pacifica rovinata  da 2000 delinquenti.

E a chiarire il suo pensiero, lo sentivo anche di persona confermare in serata a La 7 quello che aveva già riferito Tg2. Di essersi anche profondamente sorpreso, a vedere, e per la prima volta durante una Manifestazione, i Manifestanti applaudire le Forze dell'Ordine; al vedere fermare essi stessi i violenti e che venivano consegnati poi dai Manifestanti stessi.

 

ADESSO SIAMO PIU' CONTENTI: ERA UNA MANIFESTAZIONE IMPONENTE DI BRAVI RAGAZZI E RAGAZZE ITALIANE NON VIOLENTA. E VOLEVA ANCHE RESTARLO.

Parola di Alemanno.

 

La conferma di quanto già veniva emergendo ieri sera, giungeva anche dalla primaria Informazione nazionale. La quale infatti oggi, su La Stampa, titolava a prima pagina: <Follia estremista, guerriglia a Roma.

<Rovinata la protesta degli indignati, che hanno cercato di isolare i violenti e applaudito la polizia. (...)>

E a sovra titolo sulla stessa pagina sempre La Stampa oggi recava: <(...) Draghi: i giovani hanno ragione, peccato gli incidenti.>

 

Ma adesso che vediamo confermato quello che abbiamo sempre pensato - che le nostre ragazze e ragazzi sono bravi e che avevano previsto di  rappresentare il loro pensiero e disagio nella non violenza come scelta di vita - CREDO CHE QUALCHE RISPOSTA ADESSO DEBBA FORNIRLA ANCHE IL MINISTRO DELL'INTERNO.

No, non gli Uomini e le Donne in Divisa Operative. Alle quali va comunque un grazie incondizionato di noi tutti. Ma piuttosto la debba, qualche risposta, il Responsabile politico del loro utilizzo.

 

Perché, chi sfilava - QUEL 99% DI ALEMANNO - non aveva Partito e poteri propri alle spalle. Non avevano pertanto "Servizio d'Ordine" propri. ERANO PROPRIO CITTADINI COMUNI COME TUTTI NOI. COME I NOSTRI NIPOTI E FIGLI. ERANO INERMI.

Erano, pertanto, una manifestazione da : PROTEGGERE. Mentre esercitava un suo Diritto. ANCHE DA PARTE DELLO STATO.

 

Da quello che si è potuto vedere, qui credo il Ministro debba fornire la prima Risposta. Intanto all'Opinione pubblica di genitori e nonni. E poi di tutti noi italiani. Per avere, il Ministro, forse sbagliato la lettura dello scenario atteso.

 

Perché, se una manifestazione la devi tutelare, non penso ti organizzi allo stesso modo del che se devi prevedere di doverla disperdere o comunque contrastare.

 

Ecco, da quel poco che si è visto e concesso di vedere, temo risulti che l'Ordine Pubblico si è schierato piutttosto ANTISOMMOSSA, verso la manifestazione stessa nel suo insieme.

Ma risulta forse avere IGNORATO TOTALMENTE L'ESIGENZA DI DIFESA dei manifestanti stessi. E con essi, della stessa città. Ospitante.

Questo, anche da profani, sembrerebbe mostrare il presentarsi con concentramenti di Pubblica Sicurezza idonei forse a spezzare la manifestazione, a disperderla. Ma forse risultati inidonei a PREVENIRE E PRESIDIARLA.

 

In altre parole, pare di vedere che ci si sia presentati con un Assetto più idoneo a disperdere un temuto attacco al "Palazzo d'Inverno".

Mentre quello che in realtà si stava preparando a Roma, pare fosse più simile ad un "dopo partita" da stadio Olimpico; dove per primo, il pubblico in uscita viene difeso, proprio con le Forze dell'Ordine, da manipoli di professionisti della violenza presente anche essi sugli spalti.

 

La differenza non credo sia di poco. come credo sappia la professionalità del nostro Ordine Pubblico costituzionale.

Al dopo Stadio, presumo, non lanci indiscriminatamente la Forza contro il Pubblico che esce. Piuttosto, presumo, isoli, circoscrivi, PREVIENI.

Perché l'obiettivo primario risulta la tutela dell'incolumità del pubblico stesso, oltre che dei beni.

QUESTO, LO HA FATTO IERI PER INTERO IL MINISTRO DELL'INTERNO?

 

Temo che il nostro Ministro possa risultare come segnato da un anno fa circa. Quando studenti, e forse non solo, forse ben più politicizzati a vedere chi era assieme sopra i tetti, quasi gli invasero il Senato mentre l'Ordine Pubblico si era presentato fiducioso. 

Questa volta, però, temo che il responsabile della Sicurezza nazionale possa risultare non aver indovinato il suo schema di gioco. Per così dire, temo, che possa avere sbagliato, e fatto sbagliare come dire partita ai suoi subordinati.

So solo che, nella vecchia DC, forse gli sarebbe già costato il posto, da parte del suo stesso partito, un possibile errore di approccio come questo.

 

Penso infatti, da non tecnico, ma tuttavia da cittadino che vota, che l'Ordine Pubblico nazionale, pur senza la minima tolleranza e distinguo alla Violenza, debba però tenerne anche esso conto che non tutte le MANIFESTAZIONI SIANO UGUALI.

E che a non tutte ci si possa predisporre solo con i blindati. Alcune manifestazioni, soprattutto di ragazzi inermi, sono, ritengo, anche, da proteggere.

Perché SI COLLOCANO COSI' FUORI DALLA VIOLENZA, DA NON ORGANIZZARE NEANCHE LA PROPRIA EVENTUALE PUR SE IN AUTODIFESA.

 

E non credo che quando accompagnano una manifestazione di fede, vi fanno in mezzo incursioni con i carri armati qualunque cosa accada. Vedo piuttosto in genere, anche in grandi manifestazioni papali, e non solo, una presenza sistematica a rete, lungo i percorsi. In Italia ed all'Estero. Con Operatori dell'ordine Pubblico in tenuta ordinaria di Servizio lungo l'intero percorso. Li vedo spesso osservare più l'esterno della manifestazione che la manifestazione stessa.  Avanzando quasi con essa. Naturalmente, ci saranno anche, in questi casi Reparti Speciali accantonati e pronti agli eventuali interventi d'emergenza o di tamponamento. Ma fuori campo. Appunto.

PERCHE' IN QUEI CASI, E SIMILARI, L'OBIETTIVO DELL'ORDINE PUBBLICO SIA CREDO PROTEGGERE ANCHE CHI MANIFESTA.

Volevo dire che, questo nuovo approccio all'Ordine Pubblico, pur senza rimanere impreparati, credo che l'Ordine Pubblico italiano debba pianificarlo.

 

Ma nel farlo, come sempre, tutto, credo pare dover risultare anche logicamente coerente.

Niente di strano, infatti, penso vi sarebbe che, in concomitanza di approcci previsti diversi, vi possano anche essere Sessioni dedicate di Tribunale aperte, nell'occasione, 24 ore. Dove valutare immediatamente fermi o rilasci, dove attivare anche processi per direttissima entro le 24 ore, dove comminare ampiamente pene alternative ed interdittive. Come allo Stadio, per i tifosi VIOLENTI.

 

E magari pensare di far meglio forse anche in prevenzione.

Era poi del tutto inimmaginabile ed imprevedibile che aree paramilitarizzate - magari anche No TAV - potessero arrivare anche a Roma per malintesa eventuale rivincita sulla ritenuta occupazione statale della Val di Susa?

Perché c'erano. Anche se non necessariamente violenti. Ci mancherebbe, non avendo riscontri. C'erano però risulta anche essi, perché un non proprio giovanetto, ieri sera nei filmati di La 7, inveiva minaccioso verso un blindato della Finanza visibile in fondo alla gradinata. E a domanda perché ce l'avesse tanto con quelli, lo si sentiva pare replicare qualcosa del tipo perché li conosco bene, ...in Val di Susa... 

E comunque, il Ministro, si rammenta di quando in occasione della Partita con la Serbia a Genova, credo, sosteneva pubblicamente che li avrebbe seguiti uno per uno, i violenti e ben noti, non facendoli neanche arrivare a Genova? E a Roma, nei giorni precedenti e ieri, tutti sconosciuti ed invisibili? Siamo proprio sicuri?

 

E nel lasciare l'aspetto di Ordine Pubblico, una ultima cosa credo vada riconosciuta a questi ragazzi e ragazze nostre in manifestazione, ed agli adulti di certo anche essi presenti.

Se in gran parte ieri a Roma, non si è avuta Genova, ma neanche un antipasto già di Londra, credo si debba in larga parte proprio a Loro. Senza nulla togliere alle Forze dell'Ordine, che hanno certo fatto al meglio quello a cui, però, erano state comandate.

 

Chi fa Ordine Pubblico penso sappia infatti assai bene quello che può accadere quando una folla di decine di migliaia di persone scelga la violenza come iniziativa o come risposta propria di paura. E in quei sciagurati momenti, come insegna Londra, non cìè contenimento che tenga....

Invece, ecco la quasi totalità dei manifestanti, aggrediti da un pugno di delinquenti, e dal...caos, come si conduce, salvando sé stessi, e una CITTA? anche forse.

Sempre su La Stampa di oggi, 16 ottobre, si può infatti leggere a pag. 2 e 3:

<<(...) ma alle tre e venti di questo sabato da dimenticare, accade qualcosa di importante, di nuovo. Dai cortei di indignati, un gruppo cerca di contrastare i delinquenti sfascia tutto. Scoppia una rissa. Anche dopo, quando partono gli applausi alle forze di polizia o quando si grida di caricarli, gran parte degli indignati é arrabbiata contro i violenti. (...)

 

<(...) I Fori Imperiali sono presidiati. Non si passa in direzione di piazza Venezia. Via Merulana, invece, diventa campo di battaglia. Stop and go. Povero corteo che vorrebbe defluire, puntare su Piazza san Giovanni, magari non essere esistito neppure, visto quello che sta accadendo. E i ragazzi che applaudono alla Polizia, i carabinieri, i finanzieri?(...)

 

<(...) Alle quattro e mezza dl pomeriggio va in mondovisione la conquista di piazza san Giovanni. Due ore e mezzo per espugnare la piazza, per conquistarla. Due ore e mezzo per neutralizzare i violenti. Per non perdere la faccia. Per cercare di dividere i buoni dai cattivi. La basilica diventa rifugio di non violenti che non respirano più per i lacrimogeni. E gli idranti tentano di respingere la folla violenta. I caroselli di blindati che rischiano di travolgere i buoni e i cattivi (...)>

 

<(...) San Giovanni è quasi completamente in mani loro. Da quel momento lo spettacolo sarà lo stesso per un po': con i manifestanti che creano barricate e la polizia che li butta giù con i blindati. La gincana dura per circa un'ora e mezza intervallata dalle cariche dei dimostranti e da timide risposte delle forze dell'ordine, numericamente inferiori. Unica nota non violenta è quella di un gruppo di dimostranti che si stacca dalla Basilica e arriva davanti alla linea di confine che attraversa la piazza. Dicono <no alla violenza> ma devono arrendersi intorno alle 17 e 45 quando una persona rimane a terra dopo essere stata investita da un mezzo della polizia. Sulla piazza cala il gelo poi un urlo: <lo avete rifatto di nuovo>. Ma Roma non è Genova, quel corpo si muove, sotto il cappuccio c'é il volto di un quindicenne dai riccioli biondi. Non riesce a camminare. Lo viene a prendere il personale della Croce Rossa(...)>

 

E' forse ancora più chiaro, adesso, perché ritengo vi possa essere stato un Serio errore di Programmazione dell'Ordine Pubblico per la circostanza da parte del Responsabile Politico nel Ministro Preposto?

E che Roma, ieri, sia stata attivamente difesa, anche a prezzo proprio, da moltissimi dei dimostranti inermi? Ciascuno di noi può farsi, al riguardo, credo adesso magari meglio una propria idea. E questa era l'intenzione di questo piccolo contributo. Contribuire, appunto, a restituire a ciascuno il suo.

 

Ma prima di lasciare questa grande questione di una Manifestazione e di una città inerme, aggrediti assieme - e che risulta si siano difesi come potevano essi stessi - dalla piccola minoranza Violenti, credo vada annotata una CONDOTTA PARSA SINGOLARE DELLA NOSTRA INFORMAZIONE NAZIONALE IN VIDEO.

 

Risulta infatti avere incredibilmente quasi snobbato il cuore della vicenda stessa. Non risulta vi abbia dedicato qualche attenzione particolare ai manifestanti in sé ed alle loro ragioni prima. 

Non risulta abbia dedicato alcuno spazio di diretta almeno alla parte buona della manifestazione, negandole qualsiasi ricordo, e messaggio, solare e di gioia che pure risulta abbia comunque avuto; risulta averla piuttosto invece chiusa in un fatto più o meno condiviso di violenza prevalente.

Non risulta aver ritenuto di concedere idonei spazio diretto e d'intervista in studio ai giovani partecipanti sulle ragioni della loro iniziativa. 

 

PER LA PARTE PUBBLICA, TEMO POSSA AVERE ANCHE COSI' FORSE PERSINO OMESSO DOVERE DI SERVIZIO.

E per inciso, che ce la teniamo a fare pubblica una azienda che risulta avere pressoché  ignorato i veri protagonisti positivi di una vicenda come questa?

 

Se qualcuno di noi si chiedesse cosa volevano e cosa cercassero quei tantissimi ragazzi e ragazze nostre, sapremmo anche noi tentare di poter dare almeno una risposta? non credo. Non credo proprio. Almeno io.

Nel migliore dei casi, in studio, ben più anziani risultano pressoché gli unici chiamati, anche da parte di chi risulta aver concesso qualche spazio, a provare di decifrare solo così cosa fossero quei ragazzi e quelle ragazze italiane in piazza. Ed i diretti interessati? Muti, emarginati, snobbati?

Come intrusi non graditi nel circo mediatico usuale e da ignorare? O intervistare a sbalzo, come gli indiani delle riserve. Risultati interrogati solo, praticamente, su cosa pensassero della violenza e come la vivessero?

 

PERSONALMENTE MI SONO RESO CONTO, QUANTO A NOI ITALIANI CI MANCHI ALMENO UNA Al Jazeera nazionale.

 

Due note su tutte, di una amarezza grande di quei ragazzi e ragazze vistesi ignorati, e anche tanto provati in una trasmissione serale che almeno li ha incontrati.

 

Una ragazza, dalla strada, dopo aver esordito spontaneamente nella più netta condanna di OGNI FORMA DI VIOLENZA, alla fine, dopo batti e ribatti, mi collego e mi scollego, scorata risulta che chiedeva: ma non mi chiedete niente su quali sono i nostri obiettivi e perché sfilavamo?...

 

Ed un'altra di ragazza, a chi le chiedeva quale potesse essere la loro parola d'ordine per identificarli nelle loro speranze, rispondeva a chi lo riceveva : rimettere al centro di tutto l'essere umano.

 

Ed un altro di ragazzo, alla richiesta di quale fosse il loro progetto di partecipazione politica, rispondeva: una democrazia orizzontale dove si decide tutti quanti paritariamente.

 

Queste cose, forse vitali per la ripresa della nostra stessa Democrazia forse un po' sbrindellata, nessuno però risulta averglielo chiesto o lasciato dire idoneamente, negli studi televisivi, e nelle piazze stesse, in modo organico a loro direttamente di persona, prima e dopo la manifestazione.

In questo, credo, la Manifestazione di ragazze e di ragazzi non Violenti, possa essere risultata una seconda volta scippata: questa volta forse dalla nostra stessa Informazione video nazionale prevalente.

IN GENERE APPARSA COSì PRODIGA A DARE SPAZIO A PENSIERI E ANCHE SBADIGLI PURCHE' FORSE FAMIGLI. Della classe politica vigente.

 

A quei ragazzi e ragazze nostre, avrà inciso niente nel silenzio sostanziale che si sono visti applicare, avere essi ed esse, ed in più di una occasione, sentirli anche ieri sera dichiarare: Non seguiamo Partiti, siamo critici sia verso maggioranza che opposizione? Vogliamo un nuovo modo di presenza e di rappresentanza?

Il Futuro avanza. Ma il vecchio, pare non sente.

 

E' stata una nota lunga, ma è stato il modo, da persona pur modesta e insignificante, di rendere onore - questa volta da nonno e da cittadino assieme - alla grande prova di cuore e di fermezza propria NON VIOLENTA dei nostri ragazzi e ragazze. BRAVI. E NON VI SCORAGGIATE.

 

Se non mi credete, vi propongo per conclusione un finale di pensiero di una persona certo assai ben più autorevole ed influente di me. Così infatti concludeva oggi il suo fondo il Direttore de La Stampa Mario Calabresi:

<(...) Una sola speranza ci resta ed è legata a quei giovani che non ascoltano, che si tappano le orecchie di fronte ai discorsi improntati al pessimismo e che nel loro cuore sognano e sperano. Ce ne sono più di quanto si possa immaginare e molti erano in piazza ieri: li abbiamo visti battere le mani a polizia e carabinieri, li abbiamo visti provare a cacciare dal corteo gli incappucciati, li abbiamo visti piangere di rabbia. Ragazzi, il futuro é vostro se imparate subito a rifiutare la violenza, a non tollerarla mai, a isolare chi la predica e la mette in atto, a denunciarla il giorno prima e non quando il corteo ormai é partito. Il futuro esiste se ve lo costruite con la speranza e tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla.>

 

E, se posso aggiungere, se non vi lascerete anche spaventare dall'accoglienza che chi non vuol cambiare risulta riservare sempre al cambiamento. ORA LO SAPETE ANCHE VOI.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

la sindrome di Crono

Post n°13 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Sottotitolo: la sindrome di Crono tricolore

 

Per chi non l'avesse presente, del resto anche chi scrive si è andato a rinfrescare i ricordi al riguardo, Crono, nella mitologia greca era il più giovane dei Titani. Figlio di Urano e di Gea.

 

Dunque costui, secondo una tradizione al riguardo, dopo aver spodestato il padre, poiché gli era stato predetto che sarebbe stato a sua volta detronizzato da uno dei suoi figli, si cautelò con un radicale suo rimedio al rischio temuto.

Inghiottì infatti tutti i propri figli appena nati, Estia, Demetra, Ade, Poseidone ed Era. Ma quando nacque Zeus, la madre lo nascose. E diede da Inghiottire a Crono, al posto di Zeus, una pietra avvolta in fasce. Divenuto grande, Zeus, lo costrinse il padre a vomitare i fratelli; ed infine, dopo lunghe lotte, in cui lo aiutarono in molti, oltre ai fratelli e sorelle, lo detronizzò...

 

CHE COSA C'ENTRA CRONO E TRICOLORE?

 

La nostra nazione Italia, sembra come essere tuttora affetta dalla Sindrome di Crono.

Dal momento che, ormai da tempo, si ingoia tutti i suoi figli che vengono al mondo: i ragazzi e ragazze italiane. Ad essi nega ruoli, possibilità di studi e di affermazione, lavoro, professioni.  In pratica, se li inghiotte. Proprio come il Crono della mitologia.

 

Leggiamo allora intanto al riguardo un brano da La Stampa e in relazione all'ultimo intervento del Governatore uscente di Banca Italia Mario Draghi.

POICHE' SEMBRA CONSENTIRE DI VEDERE E CAPIRE ANCHE ASSAI BENE COME SIA DA MOLTO TEMPO CHE IL CRONO TRICOLORE NOSTRANO ABBIA INIZIATO AD INGHIOTTIRE TUTTI I PROPRI FIGLI E FIGLIE VENUTI INTANTO AL MONDO:

 

" (...) La Treu ed altre Leggi regolarono alcuni contratti flessibili, l'interinale o il co.co.co, e li resero molto appetibili per le imprese anche attraverso contributi bassissimi. Esplosero negli anni seguenti, come sappiamo, le forme di lavoro atipico. Anche perché nel frattempo il vecchio contratto a tempo indeterminato, strettamente presidiato dai sindacati, rimase blindato.

L'abuso di quelle decine di forme contrattuali, reiterate negli anni, crearono un <<effetto criceto>>, schiere sempre più ampie di giovani che facevano sempre lo stesso lavoro, pagati per anni le stesse, bassissime cifre nel confronto europeo, senza prospettive di carriera, come roditori di una ruota.

Soprattutto privi di ogni tutela tra un contratto e l'altro. Tanto che a un certo punto la Commissione europea sentenziò che avevano condizioni di lavoro avanzate, da Paese nordico, ma tutele da Est europeo.

 

Le imprese, cullate dalla moderazione salariale garantita anche dagli accordi di luglio 93 che fecero divorziare per sempre gli stipendi dall'inflazione accentuarono la tendenza già molto diffusa ad investire poco nella ricerca e sviluppo e continuarono ad essere poco attente al capitale umano. 

Non impararono a cambiare prodotto, a qualificarsi di più, a stare dietro ai concorenti tedeschi invece che a quelli cinesi. 

Laurearsi in Italia, oggi, conta dunque meno che negli altri Paesi avanzati.

Eppure, come dimostra anche uno studio della Banca d'Italia, un livello di istruzione più alto aumenta la produttività. Che è il mattone essenziale della crescita.

 

In questi anni il connubio dei contratti rinnovati ad libitum, l'assenza di una rete protettiva e la permanenza in posti di lavoro poco soddisfacenti ha trasformato il termine <<flessibilità>>  - anche in bocca agli studiosi che negli anni Novanta se ne erano innamorati - in <<precarietà>>.

 

Da un lato, perché a causa dei bassi salari - quelli di ingresso sono tra i peggiori d'Europa - si è costretti spesso a restare a casa dei genitori oltre la soglia d'allarme dell'età adulta. Draghi, ieri, lo ha ricordato: due terzi dei giovani tra 18 e 34 anni vive ancora <<con almeno uno dei genitori>>.

 

Inoltre, non è un caso che in Italia le donne facciano il primo figlio ormai tardissimo, alla soglia dei 30 anni. Tra l'altro, senza le immigrate che fanno più bambini, il tasso di natalità non sarebbe neanche a 1,4 com'è attualmente. Per inciso: il minimo per garantire la sopravvivenza a un popolo è 2,1, secondo gli studiosi.

Le donne, in questa ruota da criceto sono particolarmente penalizzate perché in Italia sono rari gli asili nido, soprattutto per i bambini sotto i due anni, e spesso sono costosissimi. e i congedi sono mal congegnati. 

Più in generale il dato sull'occupazione femminile - neanche un'italiana su due lavora contro la media europea del 60 per cento - segnala che su questo c'è un problema specifico.

 

Infine, non c'è dubbio che la crisi ha esaltato tutti i difetti del sistema. Non potendo toccare i lavoratori <<tradizionali>>, le aziende in crisi si sono limitate a non rinnovare i contratti ai giovani.

Oltre due terzi della disoccupazione è ricaduta sulle loro spalle. Moltissimi, evidentemente, sono ritornati a casa. Il risultato è agghiacciante. Un giovane su cinque, secondo l'Istat, non ha un lavoro o non lo cerca più. Tra le donne la percentuale sfiora il 50 per cento. Come fa un Paese a crescere se lascia i figli a casa?

(da La Stampa del 8 ott.2011 pag.5, di Tonia Mastrobuoni)

 

Eccolo dunque, e ben visibile anche, il CRONO nazionale italiano che ingoia i propri stessi figli <appena nati> ormai da molto tempo. Altro che sola crisi globale. Piuttosto, appare, una consapevole scelta permanente comportamentale e...nutrizionale. 

 

E il nostro vorace CRONO italiano, forse per essere più sicuro di non veder mai posto a rischio il proprio trono dai suoi Figli, ha ben deciso di "sterilizzare" efficacemente anche le loro potenziali MADRI.

Qualunque studioso ambientale sa infatti che, in condizioni ambientali avverse, generalmente la natalità della Specie che vi si trovi costretta, decresce velocemente...

 

Si può forse, adesso, comprendere ancora meglio il perché di un titolo, riferito alla nostra Italia di oggi: LA SINDROME DI CRONO.

 

Questo Crono nostro, inoltre, perché le proprie stesse vittime predestinate - risultate  nei più giovani - siano meno capaci di difendersi, e di sfuggirgli, gli ha distrutto progressivamente anche ogni Istruzione efficiente.

Forse probabilmente anche pensando che, mangiati per mangiati che a questo tutti rimanevano predestinati i suoi stessi Figli, diveniva irrilevante che risultassero incolti od eruditi.

 

MA ADESSO LA QUESTIONE VERA E GRANDE DIVIENE, DOLOROSAMENTE, CHIEDERSI: CHI E' L'ITALICO CRONO?

Temo, con gran dolore, che dobbiamo finalmente ammettere: siamo noi Italiani ed Italiani non più giovani attuali.

 

Durissima, anche per chi scrive, constatazione naturale. Ma se schiviamo ancora il SOGGETTO temo che anche tutto il resto della <frase> non si tenga.

 

Eccolo li, infatti, il nostro CRONO nazionale, il quale occhiuto, controlla ogni <figlio> che nasca e da ingoiare.

Eccolo nel nostro voler andare pensionati "ragazzetti" pagati pensionati dai figli e figlie che non vengono pagati; eccolo in grandi sindacati del lavoro che si ritrova ad annoverare prevalenza di iscritti tra pensionati in una minoranza sua di lavoratori; eccolo in una politica complessiva che, nel timore del temuto vaticinato parricidio, ha soppresso al voto l'unico vero suo potere: determinare esso gli eletti con la preferenza; eccolo in aziende che non vedono più nei suoi figli e figlie un possibile futuro anche proprio ma vittime inermi da sfruttare; eccolo, purtroppo, IN NOI STESSI CHE CAREZZIAMO A CASA FIGLI E FIGLIE NOSTRE MENTRE LE INGHIOTTIAMO AD UNA AD UNO INESORABILMENTE SENZA SCAMPO....

 

Però, la madre nascose e salvò Zeus, Zeus crebbe, si ribellò, e con l'aiuto anche di altri ed altre, depose alfine il padre <assassino> dei suoi stessi figli e figlie.

ALLORA C'E' speranza. Allora, il tempo della profezia al Crono nostro nazionale dell'egiosmo cieco è scaduto: verrà deposto anche esso, dalla lotta invincibile, democratica, e non violenta, dei propri figli e figlie italiane. Aiutati e sostenuti, anche in Italia,  da tutti gli uomini, e le donne italiane, di Buona volonta'. E di ogni età. 

 

Ma se ricorderemo come si tutelava Crono della mitologia, non ci aspettiamo che esso, d'improvviso, spontaneamente, cambi dieta.

Dovremo fare anche noi, come Zeus greco assieme ai suoi fratelli e sorelle ed ai tanti loro alleati nella autodifesa di sopravvivenza.

SPODESTARLO.

Con auto aggregazioni di base tutte nostre coerenti, già nella Rete; con scelte tutte nostre di Programmi coerenti; con scelte tutte nostre di rappresentanti qualunque legge elettorale imbrogli Crono intanto. E presto, anche.

 

Senza sperare troppo aiuto da un Televisore che governa e maggioranze e minoranze che risultano fedeli suoi spot. Nella Larghissima prevalenza. Basta vedere come viene trattata la sacrosanta pacifica protesta di ragazzi e ragazze nostre che inizia già sulle piazze. Note di colore. <lanciano palloncini di vernice>.... Qualcuno nei Media, gli ha mai chiesto, a Loro, e direttamente, cosa e perchè lo fanno? cosa sognano? e a cosa si ribellano?

 

No, vanno a intervistare, per comprendere il perchè i ragazzi e le ragazze italiane si ribellano, proprio il Crono nazionale di cui in larghissima parte risultano alleati da sempre.

 

E allora, credo tocchi proprio a tutti noi, adulti e anziani di buona volontà, uomini e donne italiane, come me e come voi, metterci accanto, e a difesa dei nostri ragazzi e ragazzi.

Anche per dimostrare che non avevamo capito sino in fondo quale sorte gli era stata riservata. Come lo comprese anche la madre di Zeus.

Ma adesso, che lo sappiamo tutti, non permetteremo più che nessuno si ingoi ragazzi e ragazze italiane. I nostri nipoti e i nostri figli e figlie.

 

Crono italiano, la profezia che tanto temevi, democratica e non violenta,  ora si avvera: il tuo tempo è finito.

O, temo, sarà finito anche il nostro di tempo. Di nazione e di società civile. E sarà finito, in tale malaugurato caso in cui ci defiliamo da quello che ci spetta, anche il nostro tempo di poter guardare ancora negli occhi i nostri ragazzi e ragazze, anche di famiglia, senza avvampare di rossore di Vergogna.

Per averli abbandonati anche dopo aver conosciuto chiaramente la sorte che li attende se lasciati soli ANCHE DA NOI. ANCORA ADESSO.

 

Questo che arriva è infatti il tempo di Zeus. Con o senza di noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

un mio messaggio in bottiglia alle ed ai connazionali affidato al mare del web

Post n°12 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Ho fatto una cosa un po folle, forse, tenuto conto che sono soltanto un piccolissimo italiano.

Mi permetto infatti di informare che, sul sito http;//www.kitfaidate.com è stato postato la voce Programma Alternativo di Riforme per lo sviluppo nel pareggio di bilancio.

E lo ho affidato al grande mare del web.

COME UN MESSAGGIO IN BOTTIGLIA ALLE E AI PROPRI CONNAZIONALI.

 

Perchè?

 

Non si tratta infatti di una iniziativa per una persona, né attende alcun che per sé chi l'ha postato.

 

Quanto piuttosto della speranza di poter anche così contribuire alla nascita di un dibattito vero tra tutti noi italiani per un Programma alternativo di Sviluppo.

Ed alla sua successiva attuazione con una nuova gestione politica coerente emersa indicata, e poi scelta anche elettoralmente, da tutti noi italiani e di ogni età. Anche fosse con l'attuale Legge elettorale, come potrebbe accadere anche con Firme depositate. Perché, in tal caso, ce li sceglieremmo prima tra di tutti noi i designati a rappresentarci, eventualmente.

 

Con una nuova gestione politica. Necessariamente. Dal momento che ormai risulta evidente che la Maggioranza pare aspettare che "passi la nottata" per non cambiare niente.

E la Opposizione parlamentare appare stabilmente assente.

 

Sembrava dunque obbligato almeno provare a rompere dal basso il guscio mediatico risultato così prevalente: "Non si può fare altro che tagli".

 

Si può, pare, invece, fare radicalmente altro e ben diverso. Con migliori risultati attesi. E questo ormai credo dobbiamo provare a farlo sapere. A una intera nazione che non attende pare altro per rimettersi in marcia

Un colpo di superbia da parte di una ordinaria persona come tante quale io sono sicuramente? No, una paziente raccolta, in un ampio arco di tempo, di quello che sembrava esprimere la nostra libera opinione, cultura, professionalità di altri. PER PROVARE A FARNE UNA SINTESI IN FORMA DI UN PROGRAMMA. VERO ED ALTERNATIVO per il nostro presente.

 

Aiuterà anche questo a farci parlare tra di noi tutti italiane ed italiani di cose tanto concrete e decisive per il nostro futuro? Aiuterà a farci svicolare via da un dibattito attuale prevalente che si vuole intenzionalmente futile e inconcludente proprio per depistare dai problemi veri del presente?

Non so.

La iniziativa mia prova a rispondere infatti anche a una recente sollecitazione a ciascuno di noi sulla grave situazione attuale italiana di D.Tettamanzi: "E io, che cosa posso fare?"

 

Perché, vedete, non possiamo più nasconderci che il Lavoro italiano è stato quasi assassinato per lucida scelta di una intera classe dirigente che aveva pensato non ne avesse più bisogno. Questa è la vera crisi globale italiana. La Donna italiana é stata messa in grandi difficoltà, umane e sociali, da una intera classe dirigente che aveva pensato che non ne avesse più bisogno. I nostri Ragazzi e Ragazze li stanno derubando della loro lecita speranza di Futuro, sotto i nostri stesi occhi, da una intera classe dirigente che pensava non ne avesse più bisogno.

 

Non possiamo fare alcun affidamento su di una attuale classe dirigente politica nostra, e chi scrive ama la politica come forma di convivenza, che è abituata a mentirci spudoratamente oramai su tutto.

 

Ha mentito tacendo una colossale svalutazione attuata lucidamente nel corso del passaggio lira/euro. Sempre taciuta. Da tutti indistintamente. Anche da chi avrebbe dovuto dirlo. Ciascuno di noi sa infatti bene che un reddito di 1000€ sono oggi circa 400/500 mila vecchie ire in potere di acquisto. E poi si meravigliano che ci siano suicidi.

Mente percependo usualmente tangenti, il nostro vero Fisco del pizzo, ne ricicla il ricavo spudoratamente e ci mente da povera indigente e mente alla giustizia. Anche se ne piange dirlo.

Mente sulle manovre monopartito. Mente sula nipote di Mubarak, mente sulla Informazione che controlla al 90%, mente sul moralmente diversi, mente sulle pensioni prorogate di anni - giusto o sbagliato che fosse - perché solo così si creerebbero nuovi posti di lavoro.

 

Da questa condizione, la nostra classe politica attuale non può pertanto in alcun modo guidare una marcia verso il cambiamento nell'alternativa di Programmi. Non lo ha mai fatto. E mai lo farà. Perché si suicederebbe. Essa anche intanto divenuta rendita parassitaria. Su di noi.

 

QUELLO CHE ALL'ITALIA MANCA VERAMENTE PER RIMETTERSI IN MOTO ALL'ISTANTE CREDO CHE SIA UNA INTERA NUOVA GESTIONE POLITICA ELETTIVA COERENTE a un nostro Programma di Sviluppo.

 

Allora, cosa potremmo fare tutti assieme? Dico la mia piccola speranza augurandomi che, ci decidiamo a farlo veramente. Di tempo, ne rimane, infatti, molto poco. Prima di non poter più cambiare veramente rotta. Scoprendoci condotti in Grecia. Se non, Iddio non voglia, in Libia...

 

POTREMMO ATTIVARE TANTI PUNTI DI APPROFONDIMENTO E DI CONTATTO TRA DI NOI WEB. Avete visto come apre Facebook? un reticolo virtuale. Appunto.

Potremmo anche farci rimbalzare quella Bozza di possibile Programma Alternativo http://www.kitfaidate.com come inizio di approfondimento e scelte successive condivise.

 

POTREMMO CONVERGERE IN AREE TERRITORIALI WEB COERENTI.

 

E DA LI UN PUNTO NAZIONALE DI RACCORDO.

 

E lungo questo percorso, avere messo a punto assieme un programma definitivo fai da te che ci rappresenti, avere indicato presenze nuove di rapprsentanza che portino in Parlamento un Movimento nuovo largo sperato vincente. Ad attuare il Programma Alternativo vero che ci governi.

 

Libro dei sogni? D.Tettamanzi, di sicuro ci presta un suo recente pensiero sopra la crisi nostra nazionale: non c'é politica senza un sogno da tradurre in realtà.

 

PENSIAMOCI TUTTI BENE. MA PENSIAMOCI.

 

Temo che un grave errore sarebbe ritenere che potrebbe cambiare le cose un avvicendamento di maggioranze e minoranze parlamentari attuali. NON CAMBIEREBBE NIENTE

Fanno la medesima politica da sempre. Si disputano solo la gestione e la scelta di tasse. E in questo modo, come si vede ormai bene da ventanni, la rendita parassitaria italiana riesce a non perdere mai potere.

Chiunque vinca. TANTO SONO TUTTI SUOI RAPPRESENTANTI UGUALMENTE.

 

Ci pensino le Donne italiane, al bivio definitivo tra regresso e ripresa; ci pensino i nostri Giovani e Giovanissimi derubati del loro possibile futuro senza pudori; ci pensino gli uomini italiani, come me, se queste nostre generazioni debbano rassegnarsi ad essere vissute...per niente che ne valesse la pena veramente.

 

Chi aggregare, se si voglia aggregare? se si voglia aggregare a un simile percorso positivo collettivo? 

Chiunque si riconosca nel Programma prescelto, chiunque si riconosca nell'impegno vincolante ovunque non Violento, chiunque si riconosca in un destino di lavoro equo, chiunque si riconosca senza riserve di alcun tipo nella Democrazia come scelta di vita permanente.

Ma viene l'anziano, la giovanissima, la madre di famiglia, l'operaio, l'industriale, il banchiere, il disoccupato, la scienziata, e tanti altri dei più diversi. MAGARI VENGANO DENTRO UNA ALLEANZA LARGA DI PROGRESSO.

 

E le ideologie su cui ci siamo accapigliati per anni tra sorelle e fratelli? in armadio, almeno per un quinquennio di Alleanze larghe per un unico progetto: RICOLLOCARE AL CENTRO DELLA NAZIONE IL LAVORO, LA DONNA, I GIOVANI ED I GIOVANISSIMI DENTRO UN VINCOLANTE PER TUTTI PROGRAMMA DI SVILUPPO. Almeno per un quinquennio. Appunto. Quello della grande Alleanza italiana di progresso.

 

Un sogno grande? per una realtà peraltro completamente attuabile se ci mettiamo assieme in campo?

 

Questo dipenderà, credo, dalle scelte concrete che ciascuno di noi, italiano ed italiana, e di ogni età, compirà tra sé e sé. Nella Liberazione dal Fascismo, abbiamo saputo farla un'Alleanza italiana larga vincente. Nella Ricostruzione post bellica abbiamo saputo farlo ugualmente. Nel boom degli anni sessanta, anche.

E ADESSO'

 

temo che la risposta nostra al quesito, quale essa sarà, la leggeremo comunque nei libri di storia. Perché, credo, niente in Italia rimarrà uguale anche se gireremo il viso dalle scelte che sono adesso solo nostre.

 

La bottiglia, con il suo piccolo messaggio che reca, ha intanto già iniziato il suo viaggio. La troverà nessuno, leggerà nessuno il messaggio? ed avrà un seguito di condivisione larga qualunque sia la forma scelta per realizzarla?

 

So solo, e non credo solo io, che tra fine inverno e primavera del 2012 voteremo. Dopo, temo sarà tardi, per farci un pensiero positivo.

 

Grazie, e scusate, qualunque strada sceglierete italiane ed italiani.

Sapendo che la strada scelta sarà la nostra e vostra stessa sorte scelta.

 

In certi passaggi di storia personale e patria, io credo, il neutralismo eventuale non è ammesso. Perché credo coincida con il Tempo delle grandi scelte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

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