Quanti di noi si sono appassionati alla civiltà egiziana, vedendolo come un popolo troppo perfetto per essere vero. La loro organizzazione governativa, la loro religione, l’istituzione stessa della figura del faraone, ci hanno fatto sognare. Il fatto stesso che questa antica civiltà ha ispirato film e romanzi di vario genere.
Molti studiosi si sono scontrati con la storia pur di stabilire la nascita di questo popolo. Quasi tutti sono concordi nel dire che tutto è apparso all’improvviso. Ma da dove è nato e quale sia la nascita cronologica, nessuno è mai riuscito a definirlo. Anche io, come tanti, mi sono perso nei musei e nelle biblioteche in cerca di prove e libri da cui trarre risposte soddisfacenti. Ma ciò che mi ha fatto appassionare, amare e venerare questa civiltà è stato un uomo: Khazim Halmejid, egiziano di origine e trasferitosi in occidente per curare una malattia che lentamente lo ha portato alla morte.
Sono state le sue parole, appena conosciuto, ad affascinarmi. Il suo modo di parlare dell’Antico Egitto, la sua passione con cui raccontava la storia di una civiltà esemplare. Fu lui a farmi posare, per la prima volta, lo sguardo sui geroglifici. Khazim non era solo un uomo di straordinaria intelligenza, con una cultura vastissima, era anche, e soprattutto oserei dire, un egittologo e un archeologo. Fervente sostenitore di essere uno dei pochi discendenti di quei dei che resero grande l’Egitto, non si fermava un attimo. Nonostante la malattia lo costringesse a lunghi periodi di immobilità, era sempre alla ricerca di una qualsiasi prova che confermasse la sua verità. Non era religioso, pur essendo copto, ma neanche ateo. Per lui esisteva solo la figura del faraone. Un dio in terra, erede della più grande divinità, quella che lega l’uomo alla sua terrà e la rende prospera, bella e affascinante. Incapace di mentire, sosteneva la convinzione che lo spirito trascende il tempo, capace di essere in qualunque posto e in qualsiasi epoca, nonostante il corpo fosse nel presente.
E` da un suo racconto, da un suo viaggio dello spirito nel passato che ho tratto l’ispirazione per questo romanzo. Non so dire con certezza se vi sono state interferenze da parte sua, certo è che Khazim ha invogliato e guidato la mia mano.
Ahj-D-jin
Inviato da: Lare_il_silenzio
il 09/10/2012 alle 11:23
Inviato da: nagal56
il 06/10/2012 alle 17:17
Inviato da: Lare_il_silenzio
il 06/09/2012 alle 14:04
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il 06/09/2012 alle 11:04
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il 14/08/2012 alle 15:06