Il Vento Del Tempo

Da un'antica leggenda tramandata di padre in figlio, nasce un romanzo...Storie e leggende da Atlantide!

 

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Capitolo I

Post n°5 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da Lare_il_silenzio
 
Tag: Romanzo
Foto di Lare_il_silenzio

La mia ossessione iniziò quando avevo poco più di 22 anni. Frequentavo la facoltà di egittologia all’università de Il Cairo. Per i miei ottimi risultati negli studi, mi affidarono la sezione di "ricerche incompiute". Io ero esaltato da questa nomina. Passavo giorni a catalogare oggetti di derivazione sconosciuta.
Avevo appena finto di catalogare un intero scaffale, quando una scatola mangiucchiata dai topi attrasse la mia attenzione. La presi con estrema delicatezza, avevo paura che mi si sgretolasse in mano ed ebbi subito la sensazione che qualcosa di bellissimo stava per accadere nella mia vita.
Prima di aprire la scatola respirai profondamente, chiusi gli occhi mentre sentivo le mie mani alzare il coperchio e posarlo di lato. Li riaprii e guardai dentro. Vidi una specie di cucchiaio, simile a quello usato dalle regine egizie per il trucco. Il concavo allungato finiva a punta, il manico corto aveva la forma di una cruna di un ago. Lo presi in mano. Il manico era tempestato di gemme preziose, interrotte da geroglifici che formavano la parola "puro spirito". Girai il cucchiaio dalla parte del dorso. Vi era disegnato un vortice simile al Khamsin, il misterioso vortice del deserto. Fissai il vortice, non capivo cosa fosse in realtà. Mi attraeva quel disegno così particolare che sembrava si movesse sotto i miei occhi. Ero così preso da quell’oggetto che non sentii il mio collega entrare nella stanza e non sentii neanche che mi chiamava. Solo quando mi scosse energicamente, sobbalzai. Mi sentivo strano, come se veramente fossi stato travolto dal vortice del deserto. Sentivo le mie ossa doloranti e le mie energie completamente esaurite.
Chiesi la mezza giornata libera e me ne andai a casa. Mi buttai sul letto e caddi in un sonno profondo. Sognai un luogo che non avevo mai visto. Vedevo geroglifici scolpiti su antiche stele. Ed il viso di una donna si sovrapponeva in tutto ciò che vedevo. I suoi occhi alle volte verdi, altre marroni, altre ancora di un colore indefinito, mi rapivano.
Poi nuovamente quel vortice che mi prendeva e mi trasportava nell’abisso dei tempi. Sentivo la voce di una donna che mi parlava, dolce, soave, impetuosa come se provenisse dal vento del deserto. Nel sogno la donna misteriosa mi chiedeva di raggiungerla in un luogo roccioso che lei chiamò "Kemet".
Mi svegliai due giorni dopo. Avevo percorso, nei miei sogni, la strada per arrivare in quel luogo. Ero consapevole di essere stato prescelto da una divinità del passato, per riportare alla luce del mondo il suo antico splendore. Ci impiegai quasi una settimana per avere il permesso dalla mia università e partire alla volta dell’Asia Settentrionale. Avevo disegnato una mappa seguendo le indicazioni del sogno, convinto che la donna non mi avesse abbandonato, che avrebbe guidato i miei passi fino a destinazione. Ero un prescelto, ne ero sempre più sicuro. Prima di partire, raccontai tutta la storia a mio fratello minore di 11 anni, Alkaid.
Nel caso mi fosse successo qualcosa, sapevano dove cercarmi.

 
 
 
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Data di creazione: 22/01/2006
 

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