Febbraio, non è tempo di moto ma abbiamo bisogno di staccare un po', il periodo è assai duro da diversi mesi (e lo sarà ancora per un po' benchè non lo sappiamo), sicuramente grazie al meteo favorevole troveremo relax sul lago di Garda, partiamo con la Panda. La prima tappa è a Lasize che ci accoglie con il Castello Scaligero, il piccolo porto e la Dogana della Serenissima. Molte località del lago (Lasize compresa) partecipano all'iniziativa Lago di Garda in Love per San Valentino, l'abbiamo scoperto per caso. La seconta tappa è a Garda, cittadina da cui il Benaco prende il nome più comune. Il solicello è benaugurante, passeggiamo lungo il molo e ci fermeremo per pranzo. Risaliamo lentamente la sponda veronese, c'è pochissimo traffico, ammiriamo i paesaggi dai finestrini, passiamo alcuni paesini già noti e verso le 17 arriviamo alla nosra tappa serale, Torbole, dove pernotteremo all'Hotel Lago di Garda, uno dei pochissimi aperti. Anche il ristorante è pretenzioso e ci fermeremo solo per l'aperitivo, a Torbole in questo periodo non c'è nient'altro aperto degno di nota e dopo una passeggiata al Casello Daziario, in paese e al punto panoramico all'imbrunire prenderemo l'auto per andare ad Arco dove troveremo un'ottima pizzeria grazie a una preliminare ricerca su TripAdvisor Il mattino dopo nemmeno la colazione dell'hotel è degna di nota non tanto per la quantità ma per la qualità e il Bian soffrirà di malesseri per tutta la giornata finchè un the pomeridialo lo libererà... questo però ci fa desistere dal fare una passeggiata su fino al Castello di Arco. Procediamo per la ben nota Riva del Garda e scendiamo la sponda bresciana fino a fermarci a Limone sul Garda dove faremo una lunga passeggiata per poi riprendere al primo imbrunire, la strada del ritorno. |
Post n°259 pubblicato il 25 Febbraio 2020 da biangege
Fuga dalla città. Sembra il nome di un cofanetto Smartbox o simili, e in effetti stiamo sfruttando uno di questi coupon che ci sono stati regalati, il periodo è critico per mille problemi in famiglia e dobbiamo staccare un attimo la spina. Il ponte di S. Ambrogio cade si sabato e domenica ma non fa niente, si va via lo stesso. Venerdì 6 pomeriggio si fanno rapidamente i bagagli e dopo l'autostrada percorreremo tutta la Val di Non da Mezzolombardo a Fondo per poi infilare la strada delle Palade col buoi incipiente, arrivando tra i prati innevati nel paese che in italiano si chiama Senale (niente a che fare con la val Senales) e in atesino sfoggia l'importante "Unsere Liebe Frau Im Walde", che vuol dire più o meno "La nostra cara Signora della Foresta" con riferimento al piccolo santuario che vediamo dalla finestra della nostra camera. Qui alloggeremo per due notti all'hotel Zum Hirschen, bello, pulitissimo, recentemente rimodernato anche se un po' troppo trendy rspetto ad altri alberghi della zona. Ottima anche la cucina. Sabato 7 abbiamo tutta la giornata e vogliamo vedere il campanile di Curon Venosta in aatmosfera infernale, dopo tante visite estive. Percorriamo allora tutta la valle fino al lago di Resia fino a giungere a destinazione. E' un incanto: il parcheggio normalmente gremito d'estate, ora è quasi deserto come deserte sono le passeggiate sui sentieri innevati. Tornando verso valle ci fermiamo dapprima a Glorenza / Glurns sia per una passeggiata che per il pranzo, visitando il piccolo ma gradevole mercatino di Natale; abbiamo anche in programma di visitare il mercatino di Natale di Merano, ma prima è d'obbligo la sosta alla Birreria Forst di Lagundo, dove usciremo carichi di diverse bottiglie sia per noi che da regalare. A Merano, lunga passeggiata nel mercatino acquistando anche qualche prodotto tipico, sia per noi che per doni... troviamo una bancarella che prepara bretzel in tutte le maniere! La cena a Merano non è degna di nota, i locali più carateristici sono prenotati da giorni, pazienza, col buio torniamo a Senale. Domenica 8 si deve già pensare a tornare ma sulla strada del ritorno abbiamo Trento. Ripercorsa tutta la Val di Non arriveremo nella città Tridentina ma i suoi mercatini di Natale sono piuttosto deludenti rispetto a quanto visto a Merano e a quanto visto in anni passati a Brunico, Bressanone e zone limitrofe. Troveremo un buon locale per pranzare e poi pian piano percorreremo un po' di statale del Brennero prima di infilare l'autostrada al crepuscolo. |
Post n°258 pubblicato il 28 Ottobre 2019 da biangege
Soleggiata domenica ottobrina, facciamo un girello pomeridiano? Ma sì, facile facile. A1 fino a Piacenza, val Trebbia, niente sosta a Bobbio, su dritti al Passo del Penice e niente sosta nemmeno lì... prendiamo la stradella che sale fino ai 1460 m slm del Santuario dove arriviamo alle 16.30 per vedere il panorama col sole che cala mentre facciamo merenda al piccolo ristoro, poi scendiamo per Varzi e Tortona dove infileremo la A7 per rientrare. Click sulle foto per ingrandirle
PS: Dal Passo del Penice siamo passati un'infinità di volte mentre al Santuario avevamo provato anche a salire nel dicembre del 2003, quando eravamo più giovani e forti e in due facevamo per Trecento ma non siamo morti, però la strada ghiacciata ci ha fatto desistere a poche centinaia di metri dall'arrivo... |
"Damm a trà" (milanese): "Dammi retta" Dramatrà: associazione milanese culturale e teatrale DramaTram: un viaggio nello spazio e nel tempo su un tram "Tipo 1928" in compagnia della Contessa Camilla Borromeo Cisa Atellani Visconti e del bigliettaio Bruno.
La vettura ATM n.1503, mirabilmente restaurata e riportata allo stato d'origine, con le sole porte anteriore e centrale e l'allestimento interno a panche, divanetti e salottino di coda, diventa il palcoscenico viaggiante su cui, tra aneddoti e pettegolezzi della Milano d'epoca, sboccia l'amore tra la giovane vedova Contessa Camilla e il controllore Bruno, che la incontra sempre sul tram dove lei "perde tempo". Dai finestrini scorre la vita della città, quotidiana e di una volta, e noi spettatori -un po' partecipanti- veniamo trasportati negli Anni Ruggenti. Complimenti, vivissimi complimenti ai due giovani attori (e a chi è dietro le quinte) che ci hanno fatto passare una serata spensierata e inusuale!
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Post n°256 pubblicato il 22 Settembre 2019 da biangege
Non portate Anna sulle curve che se no vuol tornare in pullman !!! Coinvolgiamo i carissimi Anna e Giuseppe in un giro lacustre, noi questa strada l'abbiamo già percorsa anche ai tempi della cagina River (oltre vent'ann fa!) ma ci torniamo volentieri ogni tanto. L'appuntamento è al casello Milano Est, autostrada tranquilla e usciamo a Desenzano per una passeggiata sul lungolago e un buon caffè. L'idea poi sarebbe di fare un salto al punto panoramico della Chiesa di San Fermo ma il caldo e l'abbigliamento tecnico ci fanno desistere, percorriamo comunque la strada del promontorio prospicente Salò prima di infilarci sulla lunga Gardesana Occidentale superando diversi paesi fino ad arrivare al bivio per Tremosine dove inizia il percorso tutto curve, compreso l'elicoidale scavato nella montagna. A Tremosine pranziamo al ristorante Miralago, meno gettonato della Terrazza del brivido ma per questo più tranquillo, e inoltre vanta anch'esso un balconcino niente male. Segue una passeggiata per il piccolo paese e quindi prendiamo la strada di mezzacosta per ridiscendere sula gardesana verso Riva del Garda. Infiliamo la val di Ledro e poi la val di Storo per una sosta alla cascata, le altre sarano soste caffè per arrivare attraverso il lago d'Idro e le Coste di Sant'Eusebio a Brescia Ovest dove prenderemo la strada di casa. |
Inviato da: FotografoDilettante
il 10/01/2023 alle 15:15
Inviato da: biangege
il 30/07/2021 alle 11:12
Inviato da: cinzia
il 25/07/2021 alle 12:58
Inviato da: cassetta2
il 28/12/2020 alle 18:08
Inviato da: Mr.Loto
il 18/11/2020 alle 18:32