Riccardo Villari, senatore del Partito Democratico, è stato eletto dalla maggioranza (Pdl e Lega) Presidente della commissione di vigilanza della RAI. Verrebbe da dire: finalmente la telenovela è finita! E’ esponente dell’opposizione e quindi la consuetudine sarebbe rispettata ed è stato eletto non solo con i voti della maggioranza, ma anche con due dei membri dell’opposizione. Ora non voglio fare la storia del passato, ma vorrei limitarmi a dare un’occhiata a ciò che è successo dopo l’elezione di Villari. Immediata è stata la reazione di Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, il quale appellando il Presidente del Consiglio col nome del dittatore argentino Videla, lo ha accusato di avere promosso e realizzato, con arroganza, l’atto di scegliere chi debba rappresentare l’opposizione alla presidenza della vigilanza RAI (sic!). Non oso pensare a cosa sarebbe successo se dalla votazione fosse uscito un rappresentante dell’Udc o addirittura del centro destra. Ora Di Pietro è noto per queste sue uscite; ma credo che i cittadini italiani si siano un po’ rotti le scatole di questo muro contro muro ad oltranza, che oltre a non portare da nessuna da parte, fa perdere di vista gli obiettivi principali della politica, che dovrebbero essere il bene della Nazione e del suo popolo. Ma Di Pietro sta cavalcando l’onda e pur di fare proseliti per il suo partito (che poi a me in realtà sembra più un movimento anti-Berlusconi che un partito) è dispostissimo a rinunciare a “darsi da fare” sul serio. Non molto diversa è stata la reazione a caldo di Veltroni che ha annunciato le imminenti dimissioni di Villari -c’è chi dice per scelta dello stesso e chi per ordine di scuderia- e che ha precisato che il comportamento della maggioranza è una cosa che avviene nei regimi e non nelle democrazie -mentre, laddove fosse così, ordinare le dimissioni di Villari è un atto altamente democratico-. Inoltre Villari è stato definito da Gentiloni un “rappresentante di comodo” per la maggioranza; come a dire che il Pd ha una serpe in seno (ma lo ha scoperto solo adesso!)
Successivamente il senatore del Pd Riccardo Villari ha però ribadito che non intende dare le dimissioni da presidente della commissione di Vigilanza Rai prima che tra maggioranza ed opposizione non venga raggiunto l'accordo su un nuovo candidato; cosa che peraltro sembrerebbe possibile, in quanto allo stesso Villari il segretario del Pd ha rappresentato la propria volontà di superare la candidatura di Leoluca Orlando. Sembra anche che nel partito si siano levate diverse voci che chiederebbero l'espulsione dell'ex parlamentare napoletano della Margherita, se questi non rinunciasse subito all'incarico, ma il diretto interessato ha risposto che il Pd è la sua casa e che non ha nessuna intenzione di andarsene.
Vorrei infine citare il pensiero di Enrico Vaime, che certamente non è un fan di Berlusconi, espresso oggi nella sua rubrica trafficando in onda su La7 (rete che apprezzo sempre più e che mi fa compagnia ogni mattina sino alle 09.20), il quale, per grandi linee, ha detto che alla fin fine la consuetudine è stata rispettata e che il fatto che il candidato dell’opposizione sia stato eletto con i voti della maggioranza non dovrebbe destare indignazione. Questo perché anche i cittadini non portano in parlamento chi vogliono loro, ma solo persone che sono state decise da altri secondo logiche alle volte incomprensibili; una sorta di “chi la fa … l’aspetti!”
Con la speranza che questo impasse sia finalmente superato e che i nostri rappresentanti si diano finalmente da fare per lavorare insieme e risollevare il nostro Paese dal baratro nel quale sta sempre più sprofondando, saluto tutti ed auguro una buona serata
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il 09/08/2018 alle 19:12
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