Cronache

“Cos’è la castità? Quella virtù che i preti si tramandano di padre in figlio!” E’ questa una battuta che un mio vecchio Comandante amava ripetere in ogni occasione possibile. Ma perché questo ricordo è affiorato alla memoria? Il motivo sta in una notizia letta ieri sulla rete e riguardante un fatto di cronaca avvenuto a Bagheria (Plaermo): un prete, sentendosi solo, ha risposto ad un annuncio apparso su un giornale.  Ha così iniziato a frequentare la donna inserzionista, con la quale ha instaurato una relazione. Dopo qualche mese però, la donna ha iniziato a ricattarlo e gli ha chiesto 20.000 euro per il suo silenzio e per non pubblicare le foto hard dei loro incontri sessuali. Dopo avere pagato circa 30.000 euro, il prete si è rivolto ai carabinieri ed ha denunciato la donna che è stata quindi arrestata.

Ma perché i preti non si possono sposare?

Innanzi tutto è il caso di precisare che questa norma vige solo per le chiese a rito latino, termine che sta ad indicare le chiese cattoliche d'occidente. Ma è sempre stato così?

Ora che il celibato si richiami ad epoche apostoliche, sembra affermazione ridicola, soprattutto tenendo conto di quanto la storia racconti su Papi e clero, sulle loro famiglie e sulle loro discendenze. La regola di proibire ai preti di sposarsi dopo l'ordinazione sacerdotale assunse forma ufficiale con il Concilio di Nicea del 325; ma mentre il vescovo di Roma (futuro papa) voleva che venissero condannati a lasciare la moglie anche i preti già regolarmente sposati, il Concilio decise in maniera del tutto contraria, stabilendo anzi che i preti già sposati avessero l'obbligo di tenere con se la moglie. Le cose andarono in modi diversi a seconda delle varie località ma, ufficialmente, a Piacenza nel 1095 Urbano II condannò i matrimoni dei preti una volta per tutte (matrimoni che continuarono come prima in un mucchio di paesi). C’è anche ad tenere conto del fatto che la Chiesa che all’epoca era riccamente dotata di patrimonio terreno (non che adesso ne sia priva, anzi), vide il possibile rischio comportato da soggetti che si dovevano preoccupare anche del futuro benessere terreno dei propri figli. Decise allora di privilegiare ulteriormente i celibi e rese tale qualità quasi indispensabile. (fonte la rete)

E’ quindi solo per una mera questione patrimoniale che i preti devono restare celibi (casti è tutt’altra cosa) a vita? Forse se fosse consentito loro di crearsi una famiglia episodi come quello di Bagheria, come tanti altri simili, non avrebbero luogo. Buona giornata a tutti