Cronache

Mia Washington, è questo il nome della ragazza ventenne texana diventata “famosa” per avere dato alla luce due gemelli concepiti con padri diversi. La giovane donna accorgendosi nel corso dei mesi che i due bambini presentavano caratteri somatici diversi, ha deciso di rivolgersi ai medici per effettuare un test del Dna, dal quale è venuta fuori l’incredibile notizia. Infatti le possibilità che due ovuli fossero fecondati da sperma diversi, sono realmente bassissime, si dice dello 0,01%.

La cosa più difficile però, credo sia stata il doverlo confessare al suo compagno, il quale però si è dimostrato persona molto comprensiva ed oltre a restare accanto alla giovane Mia, si prende cura dei due gemelli trattandoli allo stesso modo, come se fossero entrambi figli suoi.

D’altronde, credo si possa serenamente (e perché no, pacatamente) affermare che i figli siano di li cresce e non di chi li fa.

L’unica cosa che mi lascia un tantino perplesso è l’intenzione della giovane mamma di dire un giorno la verità ai due ragazzi, mentre non si fa alcuna menzione circa l’altro padre, se sia stato messo a conoscenza dell’evento (oddio con lo scalpore fatto dalla notizia probabilmente lo avrà saputo dai media); ma è sempre giusto dire tutta la verità? Anche quando questa genera sofferenza? O, come nella fattispecie, mette in cattiva luce la figura della persona che più conta e che è sarà stata sicuro riferimento per i destinatari della verità stessa? Personalmente credo che si debbano fare i dovuti distinguo.