Cronache

Una nuova patologia è stata individuata  dagli specialisti in ortopedia della Cleveland Clinic (Ohio) ed è stata battezzata “gomito da cellulare” che per la popolarità dell’infernale attrezzo rispetto alla racchetta, rischia di surclassare per diffusione il più noto “gomito del tennista”, malattia questa che detiene oggi il primato tra quelle professionali.

Il tenere a lungo il cellulare vicino all’orecchio, costringe ad una prolungata tensione i nervi interessati, che a livello del gomito vengono compressi in maniera non naturale dando origine ad una sindrome del tunnel cubitale; inoltre tale posizione impedisce il corretto afflusso di sangue ai nervi, provocandone la sofferenza. Ecco quindi il torpore della mano, il formicolio alle dita, la debolezza agli arti e di conseguenza  impaccio nelle manualità. (fonte la rete)

Credo che nell’elaborazione del testo della notizia, il giornalista abbia un tantino ecceduto nel predire per questa nuova patologia il primato di diffusione tra le malattie professionali per due ordini di motivi: il primo è che per incorrere in tale problema bisognerebbe trascorrere molte ore in conversazione (nel qual caso più che del gomito ci sarebbe da preoccuparsi per il proprio cervello prossimo all’essere cotto a puntino); il secondo è che chi usa il telefonino per molte ore, in genere utilizza dispositivi bluetooth che consentono appunto di tenere il cellulare a debita distanza dalla propria testa, anche se tali persone danno poi l’idea di non esserci molto con la testa, visto che sembrano parlare da sole per strada o in macchina.

Sull’onda di tale scoperta non mi meraviglierebbe leggere presto notizie di nuove patologie tipo “il pollice da sms” per i giovanissimi o da “zapping con telecomando” per i più attempati, anzi ad essere sincero qualche piccolo fastidio a queste dita io lo avverto già …