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Post n°296 pubblicato il 28 Luglio 2010 da fbellbra
Riporto una parte dell'articolo di Davide Casati (Il Fatto Quotidiano 26 luglio 2010) all'interno del quale, oltre alla notizia che la povera Naomi Campbell dovrà comparire come testimone al Tribunale Penale Internazionale c'è un interessante approfondimento sulla drammatica vicenda dei BLOOD DIAMONDS, cioè sul legame che la ricerca e la vendita di diamanti ha con i massacri africani e con le violazioni dei diritti umani. L'ex top model dovrà testimoniare, il 5 agosto, nel processo per crimini di guerra contro Charles Taylor, ex presidente della Liberia che nel 1997 le avrebbe regalato la preziosissima pietra, illegale, perché i proventi di quel commercio servivano a finanziare il massacro in Sierra Leone. Interessante articolo per riflettere sull'interdipendenza che la nostra ricchezza ha con la povertà del sud del mondo. La terribile storia dei “diamanti di sangue”, raccontata anche in un film con Leonardo Di Caprio (Blood Diamond, 2006), non è affatto terminata con l’arresto di Taylor, né con la firma, nel 2002, del Kimberley Process, lo schema di controllo e certificazione della provenienza dei diamanti che lava la coscienza dei consumatori delle vie della moda di tutto il mondo. Si è solo spostata. E ora ha uno dei suoi centri principali nello Zimbabwe, e precisamente nelle miniere di Marange. Lì si trovano sepolti diamanti dal valore stimato di miliardi di dollari. E quei diamanti – per i quali il 19 luglio è stato raggiunto un accordo che prevede, entro settembre, due tranche di esportazioni e vendita in tutto il mondo – vengono ottenuti a prezzo di violenze e abusi continui. E potrebbero servire a finanziare il prossimo bagno di sangue in Africa. Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto shock sulle violenze, chiedendo al governo di Robert Mugabe di fermarle immediatamente e alla Comunità internazionale di proseguire il bando sui diamanti dello Zimbabwe. Oggi centinaia di persone continuano a scavare nelle miniere del Paese africano, distribuendo mazzette ai poliziotti per mettere piede nell’area controllata dal governo. E i diamanti stanno per tornare in vendita in tutto il mondo, anche se un osservatore ha detto chiaramente che il denaro che se ne ricaverà sarà usato dal partito di Mugabe, lo Zanu-PF, per tenere al guinzaglio l’esercito in vista delle prossime elezioni. “Il prossimo voto sarà un bagno di sangue”, ha detto al quotidiano inglese Guardian. “E sarà sponsorizzato dai campi di diamanti di Marange”. “La gente pensa che sia un problema nostro”, dice Adele Farquhar, 46 anni, in battaglia legale sulla proprietà di una miniera, “ma c’è una vasta complicità internazionale”. E Farai Maguwu, attivista 36enne che è stato arrestato e picchiato più volte per le sue denunce, conclude agro: “Per me è chiaro che i diamanti sono una maledizione, per questo paese. Credo che gli occidentali non capiscano a fondo il livello di distruzione che è stato raggiunto per ottenere il diamante che brilla davanti ai loro occhi”. Un altro articolo sull’argomento: |
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