CAULONIA IN RETEPOLITICA E SOCIETà CAULONIESE |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
VINCIAMO LA POVERTÀ INSIEME..
Post n°49 pubblicato il 26 Settembre 2010 da valentinodichiera
|
LA SINDROME DI DOWN NON E' UNA MALATTIA. |
Post n°47 pubblicato il 01 Maggio 2010 da valentinodichiera
Egregio sig. Sindaco, la presente è inviata allo scopo di chiedere l’attenzione in merito a: Proposta di informazione alla popolazione: “PRIMO SOCCORSO” un obbligo di coscienza per ogni cittadino. Volontà:La vita è una sola e preservarla è un dovere del singolo cittadino per raggiungere un’utilità collettiva efficace e preparata. Propongo una discussione del tema con proposte che abbiano un’applicazione pratica molto semplice e la meno dispendiosa possibile in termini economici, ma la più efficace possibile in termini umani. Come la LEGGE anche il PRIMO SOCCORSO non ammette IGNORANZA. L’intervento chiesto ai Sigg. Sindaci di ogni appartenenza politica è quello di farsi promotori e portavoce affinchè gli organi di governo legiferino velocemente in merito a: FORMAZIONE BLS E BLSD 1-Istruzione obbligatoria e certificata negli istituti scolastici pubblici e privati, a partire dalle scuole primarie, con organizzazione di corsi annuali e con ripassi periodici (a cura per esempio dell’insegnante di educazione motoria e/o civica). 2-Istruzioneobbligatoria e certificata al conseguimento della patente di guida ed ai rinnovi della stessa. 3-Informazione di tipo “pubblicità progresso” nelle palestre, centri sportivi, ASL, medico curante, CUP, Centri commerciali, Comune… (stampa sui cartoni del latte???) 4-Organizzarsi con le scuole, le palestre, i centri sportivi, parrocchie … (luoghi ove esistono spazi che possono essere adibiti all’istruzione) 5-Coordinamento con il 118 6-Prestazione di volontariato per l’organizzazione dei corsi: Il volontariato è un'attività libera e gratuita svolta per ragioni di solidarietà e di giustizia sociale. Chiedo il buon senso ed è cosa assai difficoltosa ma non impossibile; è ovvio che i costi ci sono ma possono essere veramente irrisori se la contropartita è la spesa del servizio sanitario per persone che hanno conseguenze spesso permanenti derivanti da un intervento di primo soccorso inadeguato, inefficace o nullo nell’attesa che arrivi un ambulanza o un medico. Distinti saluti Data e firma |
Post n°46 pubblicato il 21 Aprile 2010 da valentinodichiera
Una cosa e' certa 'Le quattro volte' fara' ''parlare la natura e le sue cose''. E' quello che dice con orgoglio il regista Michelangelo Frammartino del suo docu-film 'Le quattro volte' selezionato dalla Quinzaine des Ralisateurs della 63° edizione del Festival di Cannes. Ma poi aggiunge con ancora piu' convinzione:''sono contento soprattutto per la Calabria, la mia terra di origine che si vede nel film, e per Milano, dove vivo, che mostra cosi' di avere un cinema vitale''. ''Il luogo, la terra, il paesaggio, diventa in 'Le quattro volte' protagonista, come d'altronde gli animali e le piante'' spiega Frammartino raggiunto telefonicamente a Berlino dove sta missando il film. L'autore del pluripremiato 'Il Dono', aggiunge subito dopo:'' mia nonna calabrese una volta che abbiamo incontrato in campagna una serpe mi disse in dialetto 'vidi chella ha n'anima'. Come scrive poi Dante nel 'Convivio' tutte le cose hanno un'anima e tutte la loro nobilta'. In Calabria non a caso c'e' stato Pitagora che professava l'animismo''. Insomma spiega il regista ''filmare un sasso o un albero puo' essere rivoluzionario, come fu una rivoluzione a un certo punto fotografare personaggi delle classi umili quando fino ad allora ad essere fotografati erano solo quelli delle classi abbienti''. Tra gli episodi uno con protagonista un pastore calabrese ''quelli sempre considerati con sospetto e che non avevano una volta neppure il diritto di testimonianza'', una sorta di medium con la natura e che si cura, spiega Frammartino ''con la spazzatura della Chiesa che lui beve sciolta nell'acqua, un'antica credenza. E l'unico giorno che ne resta privo, il pastore muore''. Si passa poi alla storia di un capretto seguito dalla nascita fino al suo primo pascolo e poi ancora la storia di un grandissimo abete bianco nel corso delle stagioni e la sua trasformazione in carbone attraverso il mestiere dei carbonai, l'antica arte di trasformare il legno in carbone tra i fumi e le polveri di un cantiere immerso nei boschi di Vibo Valentia. Per fare questo film, girato tra Caulonia, il Pollino e Serra San Bruno, spiega Michelangelo Frammartino ''ho vissuto con carbonai e i pastori cercando di entrare nella loro vita e abitudini''. 21/04/2010 da Strill.it |
Inviato da: valentinodichiera
il 07/02/2012 alle 02:25
Inviato da: difensoredelcomune
il 01/04/2010 alle 12:18
Inviato da: valentinodichiera
il 16/11/2009 alle 18:35
Inviato da: manialavorata
il 15/11/2009 alle 17:45
Inviato da: cavallaro90
il 17/02/2009 alle 17:42