C'era una volta...
le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.
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Il bosco, il suo folto buio verde, è una delle ricorrenze più frequenti della fiaba.
Quasi un protagonista esso stesso: di solito minaccioso e oscuro, a volte provvidenziale e accogliente.
Hansel e Gretel abbandonati nel bosco dalla fame dei genitori snaturati, vi trovano la rapitrice di bambini, la strega malvagia; ma anche la casetta di marzapane, massimo dei loro desideri.
Cappuccetto Rosso entra in un bosco solo vagamente familiare, per trovarvi il maggiore dei pericoli possibili, il lupo seduttore.
Un bosco intricato sorge a difendere il sonno di Rosaspina, bella addormentata, ma anche ad ostacolare il principe che la potrebbe risvegliare, se solo l'intrico del bosco non gli impedisse di raggiungerla.
Nel bosco Biancaneve potrebbe trovare la morte per mano del guardacaccia, ma trova anche riparo all'inseguimento da parte delle perfida matrigna, nella casetta dei Sette Nani.
Nel bosco si perdono Pollicino e i suoi fratelli, si ritrovano e si perdono di nuovo.
Di cosa è dunque metafora il bosco?
Le interpretazioni sono le più svariate: metafora della vita e delle sue contraddizioni; metafora della morte che tutti, fin dalla nascita, sappiamo di dover incontrare e le cui spire avvolgenti temiamo; metafora delal crescita umana, della trasformazione da bambino a uomo, che non è indolore né leggera, ma turba profondamente e fa spesso paura per l'ignoto che reca in sé; metafora delle prove di cui, come in una corsa ad ostacoli, la vita è costellata; metafora della mente che partorisce mostri; metafora del nostro io interiore che ospita i fantasmi della mente e le paure inconsce più profonde.
“Non esiste quasi fiaba che non tratti della paura e, considerato che le fiabe offrono sempre una soluzione evolutiva a problemi che sono tipicamente umani, occorre ricordare che ogni evoluzione è legata alla paura e al suo superamento” (Verena Kast)
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Il dossier di questo numero è dedicato a "Fiabe di ieri e di oggi".
C'è anche un articolo di Regina Crimilde sulla figura della madre: UNA MADRE DA FAVOLA
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