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GRAFFITI E POESIA

 

 

NEI CIELI DELLA TUNGUSKA (PARTE SECONDA)

Post n°110 pubblicato il 07 Luglio 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES
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Grigorij Rasputin nacque il 10 gennaio 1869 da una famiglia di contadini in una piccola città della Siberia. Per anni condusse la dura vita dei contadini russi siberiani, lavorando nei campi, allevando cavalli e facendo il vetturino. Poi all’improvviso decise di farsi monaco. Fin dalla fanciullezza manifestava un'indole accesa verso la spiritualità e il misticismo ossessivo, fenomeno in realtà diffuso da secoli e frequente tra i contadini Russi già oppressi dalla servitù della gleba. Dopo essersi sposato ed aver avuto tre figli, ancora in giovane età, iniziò dei lunghi pellegrinaggi, che lo portarono fino al Monte Athos in Grecia.  Nel 1905 raggiunge la corte dello Zar Nicola II: sospettato dalla polizia segreta zarista, l’Okhrana, di aver aderito alla setta dei Khlysti, una congregazione clandestina cristiana dedita anche a riti orgiastici e avversa alla Chiesa Ortodossa di stato,  prese parte al Movimento nazionalista dei Veri Russi, tessendo in tal modo una rete di amicizie nelle alte sfere del governo che in breve tempo lo condusse a Corte, accompagnato dalla fama circa i suoi poteri sciamanici e curativi su malati terminali

Fu così invitato più volte alla corte dello Zar.  In una di queste occasioni fu presentato alla Zarina Aleksandra Fëdorovna Romanova, la quale rimase affascinata dal potere con cui Rasputin riuscì in seguito a salvare la vita all'erede al trono, lo Zarevic Aleksej Nikolaevič Romanov, affetto da emofilia. La Zarina Alessandra era fra l’ altro appassionata di esoterismo e teosofia.  Aveva aderito alla Società Esoterica di Thule e si dice che abbia introdotto a Corte il culto della svastica. La svastica sarebbe poi ricomparsa sui vessilli dei reggimenti antibolscevichi della Guardia Bianca durante la Guerra Civile.  Da quel momento in poi la Zarina avrebbe riposto la sua totale fiducia in Rasputin come guaritore facendo guadagnare al monaco siberiano un potere tale nel governo e tra la nobiltà russa al punto di inimicarsi molti potenti principi come Feliks Jusupov, il quale alla fine lo fece uccidere , la Zarina Madre e il granduca Dimitri, zio di Nicola II. Fu proprio grazie alla sua reputazione di guaritore che iniziò a conoscere alcune persone vicine alla Famiglia Imperiale, offrendosi di curare l'inguaribile emofilia di Aleksej, il piccolo Zarevič. Sin dal primo incontro con Aleksej, Rasputin riuscì ad ottenere qualche effetto sul piccolo malato, così lo Zar e la Zarina gli permisero di visitare sempre più spesso la loro riservatissima casa, situata nel parco di Tzarskoe Selo. Rasputin sarebbe riuscito ad interrompere le crisi ematiche di Aleksej utilizzando poteri ipnotici che rallentavano il battito cardiaco del bambino, riducendo in questo modo la pressione del sangue e il flusso sanguigno. Secondo un’altra ipotesi, sembra che i medici di corte tentassero di guarire l’emofilia dello Zarevic con l’aspirina che, se da un lato leniva i dolori articolari, dall’altro acuiva le emorragie causate dall’emofilia, rendendo più copioso il flusso sanguigno. Secondo questa versione, senza aspirina la salute di Aleksej migliorava e il merito veniva attribuito, casualmente  a Rasputin.

il 12 ottobre 1912 Rasputin riceveva da Pietrogrado un telegramma della Famiglia Reale che lo informava di una grave crisi di emofilia dello Zarevic ormai in punto di morte. Scriveva lo Zar: - “ I medici sono disperanti.  Le vostre preghiere sono la nostra ultima speranza"- ; pare allora che Rasputin, il quale era stato allontanato da Pietrogrado dalla Zarina Madre, si sia immerso in preghiera nella sua casa in Siberia, cadendo in uno stato di trance. Terminate le preghiere, inviò un telegramma alla famiglia reale in cui assicurava la guarigione del piccolo, la quale  si verificò puntualmente poche ore dopo.

Il carisma mistico esercitato sulla famiglia Romanov, in particolar modo sulla Zarina Alessandra, gli procurò un'influenza così intensa da dare adito a molte congetture: si giunse al punto che le numerose segnalazioni, soprattutto ad opera della Polizia Segreta, sulle sue relazioni spinte con le dame dell'aristocrazia venivano regolarmente smentite dalla coppia reale, talvolta punendo con l’esilio in Siberia, gli zelanti segnalatori. Rasputin, oltre che dare speranze alla famiglia imperiale circa una possibile definitiva guarigione del giovane Aleksej, sembrava condividere le aspirazioni più intime dei sovrani.  Infatti egli, proveniendo dal mondo delle campagne, rappresentava ciò che Nicola II e Aleksandra Fëdorovna avevano sempre desiderato: un contatto diretto con l'autentico popolo russo, senza intermediazioni di etichetta e convenzioni sociali, per rinvigorire il potere imperiale.

 
 
 

NEI CIELI DELLA TUNGUSKA

Post n°109 pubblicato il 07 Luglio 2011 da michelaxxy
Foto di michelaxxy

Alle ore 7:14 locale,del 30 giugno 1908 la zona attraversata dal fiume Podkamennaja Tunguska, in Siberia venne squassata da un’ esplosione catastrofica la cui eco fu udita nel raggio di 1000 chilometri di distanza. A 500 chilometri alcuni testimoni affermarono di avere udito uno scoppio che fece per pochi istanti vibrare l’aria e il terreno, mentre una nube fuligginosa si levava all'orizzonte. A 65 chilometri il testimone Semjon Semjonov raccontò di aver visto dapprima il cielo aprirsi in due e da questa apertura si scaricava un’enorme lingua di  fuoco che avvolse la taiga sottostante. Subito dopo la volta celeste si richiuse con un fragoroso boato che lo sbalzava ad alcuni metri dal punto di osservazione in cui si trovava .[

L'onda d'urto fece uscire dai binari alcuni convogli della Ferrovia Transiberiana che transitavano ad alcune centinaia di chilometri di distanza. La potenza dell'esplosione fu in seguito stimata tra i 10 e 15 megatoni. Si percepirono effetti luminosi nel cielo su tutta la Russia e, a Londra, a migliaia di chilometri di distanza, a mezzanotte il cielo era talmente chiaro da poter leggere un giornale senza la luce artificiale. L'ipotesi ufficiale presentata come causa del fenomeno venne ascritta ad un asteroide sassoso di circa 30 metri di diametro che si viaggiava dallo spazio ad una velocità di almeno 15 chilometri al secondo (pari a 54000 km/h). La deflagrazione del corpo celeste dovuta all’impatto con l’atmosfera sarebbe avvenuta ad una altezza di 8.000 metri. La resistenza provocata dall'atmosfera può aver frantumato l'asteroide la cui energia cinetica è stata convertita in energia termica. La conseguente vaporizzazione dell'oggetto roccioso ha causato un'immane onda d'urto che ha colpito il suolo.

Un team di scienziati della NASA ha ritenuto che la natura del bolide non fosse ferrosa o carbonacea. Nel primo caso, l’asteroide avrebbe raggiunto la terra indenne, nel secondo caso, la distruzione sarebbe avvenuta invece troppo in quota nell'atmosfera e così non avrebbe potuto devastare una zona di taiga di grandi proporzioni. Si esclude anche che l'evento nella Tunguska sia stato causato da una cometa. La dottoressa geologa Artemieva che ha studiato la zona dell’impatto per conto dell'Istituto per la dinamica della geosfera di Mosca ha confermato la probabile neutralizzazione dell'asteroide avvenuta 5.000-10.000 metri sopra la regione di Tunguska,

Il geologo russo Leonid Alekseevič Kulik tra il 1927 e il 1939 organizzò alcune spedizioni, ma non riuscì mai a scoprire il cratere o altre tracce dell'impatto. Kulik dispose nel 1938, la prima ripresa aerofotografica della zona. I crateri riscontrati si rivelarono una formazione naturale del luogo dovuta al disgelo, e un grosso masso che sembrava un meteorite era solo di origine morenica. E’ stata rilevata chimicamente la presenza di polveri che presentavano Nichel ed Iridio i quali si possono normalmente in zone vulcaniche e in formazioni geologiche antiche presenti nella regione.

A partire dal 1991 a cura dell'Università di Bologna sono state organizzate delle ricerche le quali hanno permesso di ricostruire una mappa più dettagliata sull'orientamento centrifugo degli alberi abbattuti e hanno riscontrato alcune anomalie negli anelli di crescita degli alberi in corrispondenza dell'anno 1908.

La spedizione ha scoperto che il lago Cheko, situato a circa 8 km a nord-ovest dal presunto epicentro dell'esplosione perchè la morfologia del lago e la struttura dei sedimenti suggeriscono che questo sia il sito d'impatto di un meteorite. Il fondale del lago presenta una forma conica e si ritiene che possa quindi essere il cratere cercato invano dal professor Kulik. Ricognizioni condotte sul fondo del lago hanno infatti rivelato depositi sedimentari del terreno, databili attorno al 1908, e che presentano una percentuale di minerali che non si accorda con la morfologia geologica del territorio.  Operando con un piccolo batiscafo che più volte si è immerso nel lago, il team ha potuto ricognire finalmente il fondo del lago : riscontrando una massa di  alberi distrutti da un incendio Nessun testimone oculare presente all'evento ricorda la presenza di un lago così profondo, e ciò avvalora l'ipotesi che il lago si sia formato in seguito all’impatto di qualcosa di enorme che è caduto dal cielo. Gli scienziati russo-italiani hanno comunque sottolineato il fatto  per cui intorno all'area non siano stati ritrovati residui ascrivibili allo scoppio di un meteorite o di una cometa.

L'evento di Tunguska alla fine non ha potuto non ispirare una ricca e vivace letteratura alternativa secondo la quale sono state avanzate numerose ipotesi implicanti UFO (alcuni testimoni affermavano di aver visto un oggetto cilindrico oblungo grigio azzurro avvolto in una luce bianca abbagliante che avrebbe solcato il cielo prima di schiantarsi nella taiga), l'antimateria, i buchi neri o altri fenomeni mai dimostrati, compresa l'attivazione della Wardenclyffe Tower di Nikola Tesla che avrebbe causato una breve quanto intensa e catastrofica anomalia nel campo magnetico terrestre proprio alla stessa data e ora.

Su questo profilo di lettura ritengo sia possibile collocare a questo punto la comparsa della figura mistica e controversa del monaco siberiano Grigorij Efimovic Rasputin sulle scene della storia e del crepuscolo della corte imperiale degli zar.

 

 
 
 

BVM

Post n°108 pubblicato il 01 Giugno 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES
Foto di michelaxxy

I FENOMENI B.V.M.
fenomeni di apparizioni religiose e guarigioni miracolose: superstizione, fanatismo religioso? Oppure una realtà sovrarazionale che si cela dietro a questi fenomeni...?
La sigla B.V.M. indica l'acronimo inglese di Blessed Virgin Mary oppure in italiano Beata Vergine Maria ; con questa sigla vengono definiti anche i fenomeni di apparizioni che non appartengono propriamente alla religione Cristiana.Il più delle volte il fenomeno consiste in una nuvola, dalla quale, in una luce abbagliante appare la figura della Madonna o di altre figure religiose anche non Cristiane. I fenomeni B.V.M. sono preceduti da apparizioni di luci nel cielo, di svariata forma e sostanza. Tutte queste descrizioni dei fenomeni precedenti a quello dell'apparizione della Madonna sono simili agli avvistamenti U.F.O. che certo non sono esclusivi del nostro tempo ma riscontrabili anche in tradizioni scritte fin dall'antichità. Un esempio è costituito dal " miracolo del sole" che ha preceduto l'apparizione di Fatima nel 1917, molto simile agli
avvistamenti U.F.O. Il sole sembrava precipitare sui presenti all'apparizione...poteva essere un UFO che si abbassava di quota per effettuare una ricognizione?Un altro fattore comune può essere l'età e il sesso delle persone: per lo più bambini e donne. Gli Alieni non potrebbero scegliere per i loro contatti proprio queste persone perché il loro corpo sottile e astrale è più limpido e più rilevabile rispetto a quello dei maschi adulti? Ipotesi plausibile perché la Vergina Maria comunica sempre a loro i suoi messaggi verbali. Al di là delle tradizioni religiose siamo di fronte ad una concreta ipotesi di vita da altri mondi o altre dimensioni parallele alla nostra?

FATIMA

 

 
 
 

Quel tranquillo signore della porta accanto...(biblio:Wikipedia)

Post n°107 pubblicato il 31 Maggio 2011 da michelaxxy
 
Tag: X-FILES
Foto di michelaxxy

Se uno scrittore può essere definito "sovrannaturale razionale e sistematico" questo fu il signor Fort.
Charles Hoy Fort (Albany, 6 agosto 1874 - New York, 3 maggio 1932) è stato uno scrittore e ricercatore statunitense del sovrannaturale
Fort è conosciuto per i suoi libri, la cui caratteristica principale è una sorta di stile sarcastico e beffardo, con un forte senso umoristico, con il quale descriveva eventi strani e isolati che traeva da riviste scientifiche e quotidiani dell'epoca. I suoi libri hanno ancora successo e sono costantemente in ristampa.
La relazione di Fort con lo studio di fenomeni insoliti è frequentemente fraintesa e travisata come stravagante. Dopo aver viaggiato molto e in quasi tutti i continenti, egli visse collezionando annotazioni su fenomeni inspiegabili che annotava dalle cronache e dai giornali e riviste dell'epoca. Tra questi fenomeni possiamo elencare:
•telecinesi e teletrasporti alla maniera di Star Trek ante litteram
•poltergeist,
•piogge di rane o di pesci, di materiali inorganici su aree specifiche
•cerchi nel grano
•rumori ed esplosioni inspiegabili
•autocombustione,
•levitazione
•misteriose apparizioni e sparizioni,
•ruote giganti di luce apparse sull'oceano
•animali ritrovati al di fuori del loro normale habitat.
•Impronte di ventose su rocce di colline inesplorate
•Lune blu verdi e viola
•Animali strani avvistati, catturati o rinvenuti
Fort documentò numerosi rapporti di oggetti anacronistici, cioè senza una precisazione collocazione temporale terrestre, reperti archeologici o paleontologici di difficile collocazione storica che l'ambiente accademico tendeva a mantenere nell'ortodossìa scientifica, relegando le altre interpretazioni nella categoria della pseudoscienza.
Per tutta la vita Fort raccolse decine di migliaia di annotazioni: si dice che ne abbia compilate circa 40.000. Queste venivano archiviate anche in scatole da scarpe che fungevano da classificatori e su quadratini di carta, stenografati. Queste annotazioni sono disponibili in una collezione dell'Università della Pennsylvania.
Fort raccolse i suoi appunti in questi libri:
•Il libro dei dannati (1919),
•Nuove terre (1923),
•Lo! (1931)
•Talenti selvaggi (1932)
Si dice che esistano in bozza altri tre libri, che però non furono mai stampati.
I libri di Charles Fort sono labirintici : il suo stile è poliedrico, violento e poetico, satirico e perspicace, profondo e sconcertante; egli, talvolta, giungeva a conclusioni contradditorie rispetto alle premesse. Profondamente antiortodosso, criticava gli esami accurati della scienza ufficiale che, secondo lui, falliva in continuazione, dimostrandone il ridicolo delle spiegazioni convenzionali, intercalando le sue teorie. Per esempio, per lui, il Mar dei Sargassi era un varco nello spazio-tempo dove tutto scompariva, giustificando i dati con le spiegazioni convenzionali.
Amava ripetere di se : "Io non credo a nulla di ciò che ho scritto".
Vale a dire che i fatti sono indeterminati: per ogni serie di fatti, vi possono essere più teorie e profili di ricerca che li spiegano adeguatamente; questo tipo di indagine oggi viene ufficialmente accettato, ma non era condivisibile quando Fort scriveva i suoi libri. Del resto solo Karl Popper, più tardi, avrebbe scritto che una Teoria è vera in quanto falsificabile.
Secondo Fort i limiti tra scienza e pseudoscienza sono indefiniti, e tali limiti cambiano con il tempo, laddove secondo le influenze sociologiche su ciò che è considerato 'accettabile' o 'dannato', cioè astounding o stravagante.
Gli esperimenti possono avere molteplici effetti e risvolti a seconda di ciò che il ricercatore intende dimostrare. Se gli esperimenti controllati possono produrre una vasta varietà di risultati in relazione a chi li fa, il metodo scientifico introduce allora l' incertezza del dato "scientificamente" provato. Cioè il fatto non è certo, non esiste oggettivamente in sé.
I fatti non sono allora "obiettivi", ma sono interpretati da chi li sta interpretando secondo quel contesto ufficiale accettato dalla maggioranza degli scienziati.
Tra i più importanti contributi del Fort vi è il concetto e la parola di "teletrasporto", per definire eventi, rigorosamente documentati, di strane apparizioni e sparizioni. Egli ipotizzò rapimenti alieni, e fu uno dei primi a proporre l'ipotesi di vita extraterrestre.
Paradossalmente, Fort, un uomo così scettico, critico verso tutte le teorie, fosse così desideroso di raccogliere storie strane come - per esempio di piogge di rane, o di pesci, dal cielo.
Egli soleva ripetere: "Io offro i dati. Fate voi poi come vi pare". Per le sue teoria egli originalmente attingeva i dati dalla "scienza ortodossa e convenzionale", riportando eventi straordinari che erano pubblicati proprio su rispettabili riviste scientifiche o quotidiani come lo Scientific American, The Times, Nature e Science. Il suo punto di vista mirava ad ottenere ipotesi alternative e tali erano solo una parte delle possibili spiegazioni non meno di quelle scientifiche. Ricercatore in anticipo nel suo tempo nel Libro dei dannati mostra l'influenza dei valori della società sulla scienza, cioè il paradigma del "vero". Alcuni fenomeni da lui descritti e che la scienza allora rifiutava sono stati successivamente dimostrati come oggettivi. Comunque Fort non si faceva influenzare e conservava tutte le informazioni raccolte nel corso degli anni nonostante le numerose critiche dei contemporanei. Riteneva che gli scienziati si prendessero troppo sul serio inclini come'erano all'arroganza e al dogmatismo. Pose i fondamenti della moderna scienza del paranormale, non solo relativamente ai fenomeni insoliti, ma anche per il suo particolare approccio verso lo studio della religione, verso la teosofia e lo spiritualismo del XIX secolo, e nei confronti, come si è visto, del dogma scientifico. La collezione di lavori del Fort sono pubblicati da Dover Book e ogni testo è disponibile in edizione recente. Egli ispirò anche i racconti sovrannaturali di Howard Phillips Lovecraft: per esempio uno specifico riferimento all'opera di Charles Fort è presente nella novella "Colui che sussurrava nel buio".
Tranquillo ed educato, egli era un signore dall'aria bonaria e serena e ridendo sotto i baffi spioventi come una foca amava citare i suoi aforismi:
• "Abbiamo una serie di fatti che la scienza ha escluso. Una schiera di maledetti, capitanati da pallidi dati che sono stati esumati, marceranno. Leggeteli o vi sommergeranno.
• "Vi sono molti scienziati che credono nella rabdomanzia: mi viene il sospetto, che dopo tutto che tutto questo sia una fantasia".
• "Per misurare un cerchio, da qualche parte bisogna iniziare".
• "Non posso accettare che il prodotto della mia mente sia materia soggetta a credenze".
• "Penso che non sia sportivo nascondere le frodi. Accettiamo ogni cosa. Poi cerchiamo una spiegazione".
• "Non posso concepire niente, in religione, scienza o filosofia, che sia qualcosa in più della cosa giusta da indossare per un momento."
• "Ma il mio più vivo interesse non è tanto nelle cose, quanto nella relazione tra le cose. Ho speso molto tempopensando alle presunte pseudo-relazioni che vengono chiamata coincidenze. Che accadrebbe se alcune di esse non lo fossero?"
• "Il destino di tutte le spiegazioni è quello di chiudere una porta solo per spalancarne un'altra."
• "La Terra è una fattoria. Siamo proprietà di qualcun altro."
• "Se esiste una mente universale, deve essere sana?"


Charles Fort

 
 
 

AREA 51(FONTE: WIKIPEDIA)

Post n°106 pubblicato il 03 Maggio 2011 da michelaxxy
 
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AREA 51

Se per caso, visitando gli USA, avete fatto una puntata nello Stato del Nevada, nella parte più a sud della regione,  che comprende una rete di strade asfaltate che si dirigono a sud verso la zona della città di Mercury e ad ovest verso il deserto di Yucca Flat, e passando sulle rive di un lago avete  preso la strada che attraversa un passo nelle Jumbled Hills, vi siete diretti verso le miniere del bacino Groom, ormai chiuse. Nonostante sia presente un posto di blocco militare di sicurezza l'accesso alla strada è vietato alle persone non autorizzate solamente più a est. Dopo essere usciti dall'area ristretta, avete proseguito, scendendo verso est verso il fondo della Valle Tikaboo e vi siete immessi nella State Route 375 (la "Extraterrestrial Highway") a sud della città di Rachel.

All'altezza di un incrocio segnato da una grande cassetta per la posta di colore bianco con scritte nere, una grande strada sterrata si inoltra nel deserto. Se non lo sapete avete appena sfiorato l'Area 51.

A parte le diavolerie tattico strategiche militari che si dice il Pentagono sperimenti in questa zona, qui si parla di un punto di contatto con intelligenze aliene.

Da alcune foto satellitari dell'area provenienti da Giappone e Russia, nella zona occupata dall'area 51 si può notare, tra le altre, una pista lunga circa 3km con un prolungamento asfaltato rettilineo che porta la lunghezza totale di circa 7 km che attraversa il lago e vari hangar di contenimento, caserme, uffici. Si ritiene che la base si estenda in profondità nel sottosuolo con circa 90 piani sotto terra, dove il livello di segretezza e protezione aumenterebbe con l'aumentare della profondità stessa. Qui si troverebbero ulteriori hangar per velivoli sperimentali terrestri e qualche astronave aliena.

Secondo queste dicerie il governo degli Stati Uniti ha, o almeno avrebbe avuto, contatti con intelligenze aliene, tenuti nascosti all'opinione pubblica mondiale. Dopo il cosiddetto incidente di Roswell, avvenuto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale (nel 1947), i resti di un UFO e del suo equipaggio si dice che fossero stati trasportati all'interno della base. Teoria sostenuta, tra gli altri, almeno in parte, anche da Paul Hellyer, ex ministro alla difesa del governo canadese.

Gli "ufologi" che sostengono tale versione dei fatti hanno affermato aver ricevuto queste informazioni da alcuni scienziati e militari, i quali avrebbero lavorato ai progetti segreti per poi disertare e scomparire dalla circolazione. Il segreto militare non permette di sapere molto  sui lavori effettuati all'interno dell'Area 51, alimentando leggende e fantasie di sceneggiatori e scrittori. Per esempio, nel film di fantascienza "Indipendence Day", una spaventosa creatura aliena multitentacolata, catturata, non appena gli scienziati cercano di vivisezionarla, si risveglia e semina il panico e la distruzione in un laboratorio della base prima di essere abbattuta a colpi di fucile mitragliatore.

Del resto, i piloti militari americani, che per caso violino lo spazio aereo sopra Area 51, subiscono un processo di fronte alla corte marziale per attività di spionaggio.

Secondo me c'è sotto qualcosa. 

ALIENO





 

 
 
 

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GRAFFITI DI MICHELAXXY

In questo archetipo domina la pesantezza dell’elemento terra, grazie anche ad un intelletto fine e cinico, è capace di “rimettere alla massa” - incessantemente - tutti gli elementi che arrivano a lei dall’esterno.
Caratteristiche: radicamento, concretizzazione
Aspetti negativi: tristezza, solitudine, distruzione, pessimismo, inflessibilità, ostinazione, intellettualismo

 

 

Storiella per pensarci un pò su e ricordare tante vittime innocenti della stupidità umana...

IL PRETE, IL MINISTRO, LA TRANS A COSPETTO DI S. PIETRO

Un prete, un ministro ed una donna transessuale aspettavano ai cancelli di fronte a S.Pietro per poter entrare in paradiso.

Per primo parla il ministro: "Io ho sfamato gli affamati, vestito i poveri, ho sparso il Verbo per il paese."
E S.Pietro gli disse:"Hai fatto bene in terra ma hai peccato contro tuo fratello. Dovrai passare sette anni in purgatorio per riparare ai peccati commessi. Poi potrai entrare in paradiso."

Poi parlò il prete: "Io ho fatto quel che ha fatto mio fratello il ministro ed ho anche vissuto una vita di sacrificio, umiltà e castità. Ho servito solo Dio, rispettato le sue leggi ed ora mi offro incondizionatamente a Lui."
S.Pietro guardò i propri appunti e disse: "In effetti hai vissuto una vita pia e tuttavia persino tu hai peccato. Dovrai passare un anno in purgatorio ed espiare."

Quindi San Pietro si volse alla trans e disse: "Va pure cara, ti stanno aspettando."

Il prete e il ministro protestarono animatamente con S.Pietro: "Ma come? Noi con la nostra vita pia siamo condannati al purgatorio e quella lì, contro la quale ci siamo battuti e che abbiamo castigato per difendere ciò per cui abbiamo vissuto se ne va dritta dritta in paradiso?!"

E S.Pietro si gira verso i due e dice: "Si, lei è già passata all'inferno."

Amen

Riflettiamoci un pò sopra(considerati gli ultimi noti eventi)

 

 

 
 
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