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Quel tranquillo signore della porta accanto...(biblio:Wikipedia)

Post n°107 pubblicato il 31 Maggio 2011 da michelaxxy
 
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Se uno scrittore può essere definito "sovrannaturale razionale e sistematico" questo fu il signor Fort.
Charles Hoy Fort (Albany, 6 agosto 1874 - New York, 3 maggio 1932) è stato uno scrittore e ricercatore statunitense del sovrannaturale
Fort è conosciuto per i suoi libri, la cui caratteristica principale è una sorta di stile sarcastico e beffardo, con un forte senso umoristico, con il quale descriveva eventi strani e isolati che traeva da riviste scientifiche e quotidiani dell'epoca. I suoi libri hanno ancora successo e sono costantemente in ristampa.
La relazione di Fort con lo studio di fenomeni insoliti è frequentemente fraintesa e travisata come stravagante. Dopo aver viaggiato molto e in quasi tutti i continenti, egli visse collezionando annotazioni su fenomeni inspiegabili che annotava dalle cronache e dai giornali e riviste dell'epoca. Tra questi fenomeni possiamo elencare:
•telecinesi e teletrasporti alla maniera di Star Trek ante litteram
•poltergeist,
•piogge di rane o di pesci, di materiali inorganici su aree specifiche
•cerchi nel grano
•rumori ed esplosioni inspiegabili
•autocombustione,
•levitazione
•misteriose apparizioni e sparizioni,
•ruote giganti di luce apparse sull'oceano
•animali ritrovati al di fuori del loro normale habitat.
•Impronte di ventose su rocce di colline inesplorate
•Lune blu verdi e viola
•Animali strani avvistati, catturati o rinvenuti
Fort documentò numerosi rapporti di oggetti anacronistici, cioè senza una precisazione collocazione temporale terrestre, reperti archeologici o paleontologici di difficile collocazione storica che l'ambiente accademico tendeva a mantenere nell'ortodossìa scientifica, relegando le altre interpretazioni nella categoria della pseudoscienza.
Per tutta la vita Fort raccolse decine di migliaia di annotazioni: si dice che ne abbia compilate circa 40.000. Queste venivano archiviate anche in scatole da scarpe che fungevano da classificatori e su quadratini di carta, stenografati. Queste annotazioni sono disponibili in una collezione dell'Università della Pennsylvania.
Fort raccolse i suoi appunti in questi libri:
•Il libro dei dannati (1919),
•Nuove terre (1923),
•Lo! (1931)
•Talenti selvaggi (1932)
Si dice che esistano in bozza altri tre libri, che però non furono mai stampati.
I libri di Charles Fort sono labirintici : il suo stile è poliedrico, violento e poetico, satirico e perspicace, profondo e sconcertante; egli, talvolta, giungeva a conclusioni contradditorie rispetto alle premesse. Profondamente antiortodosso, criticava gli esami accurati della scienza ufficiale che, secondo lui, falliva in continuazione, dimostrandone il ridicolo delle spiegazioni convenzionali, intercalando le sue teorie. Per esempio, per lui, il Mar dei Sargassi era un varco nello spazio-tempo dove tutto scompariva, giustificando i dati con le spiegazioni convenzionali.
Amava ripetere di se : "Io non credo a nulla di ciò che ho scritto".
Vale a dire che i fatti sono indeterminati: per ogni serie di fatti, vi possono essere più teorie e profili di ricerca che li spiegano adeguatamente; questo tipo di indagine oggi viene ufficialmente accettato, ma non era condivisibile quando Fort scriveva i suoi libri. Del resto solo Karl Popper, più tardi, avrebbe scritto che una Teoria è vera in quanto falsificabile.
Secondo Fort i limiti tra scienza e pseudoscienza sono indefiniti, e tali limiti cambiano con il tempo, laddove secondo le influenze sociologiche su ciò che è considerato 'accettabile' o 'dannato', cioè astounding o stravagante.
Gli esperimenti possono avere molteplici effetti e risvolti a seconda di ciò che il ricercatore intende dimostrare. Se gli esperimenti controllati possono produrre una vasta varietà di risultati in relazione a chi li fa, il metodo scientifico introduce allora l' incertezza del dato "scientificamente" provato. Cioè il fatto non è certo, non esiste oggettivamente in sé.
I fatti non sono allora "obiettivi", ma sono interpretati da chi li sta interpretando secondo quel contesto ufficiale accettato dalla maggioranza degli scienziati.
Tra i più importanti contributi del Fort vi è il concetto e la parola di "teletrasporto", per definire eventi, rigorosamente documentati, di strane apparizioni e sparizioni. Egli ipotizzò rapimenti alieni, e fu uno dei primi a proporre l'ipotesi di vita extraterrestre.
Paradossalmente, Fort, un uomo così scettico, critico verso tutte le teorie, fosse così desideroso di raccogliere storie strane come - per esempio di piogge di rane, o di pesci, dal cielo.
Egli soleva ripetere: "Io offro i dati. Fate voi poi come vi pare". Per le sue teoria egli originalmente attingeva i dati dalla "scienza ortodossa e convenzionale", riportando eventi straordinari che erano pubblicati proprio su rispettabili riviste scientifiche o quotidiani come lo Scientific American, The Times, Nature e Science. Il suo punto di vista mirava ad ottenere ipotesi alternative e tali erano solo una parte delle possibili spiegazioni non meno di quelle scientifiche. Ricercatore in anticipo nel suo tempo nel Libro dei dannati mostra l'influenza dei valori della società sulla scienza, cioè il paradigma del "vero". Alcuni fenomeni da lui descritti e che la scienza allora rifiutava sono stati successivamente dimostrati come oggettivi. Comunque Fort non si faceva influenzare e conservava tutte le informazioni raccolte nel corso degli anni nonostante le numerose critiche dei contemporanei. Riteneva che gli scienziati si prendessero troppo sul serio inclini come'erano all'arroganza e al dogmatismo. Pose i fondamenti della moderna scienza del paranormale, non solo relativamente ai fenomeni insoliti, ma anche per il suo particolare approccio verso lo studio della religione, verso la teosofia e lo spiritualismo del XIX secolo, e nei confronti, come si è visto, del dogma scientifico. La collezione di lavori del Fort sono pubblicati da Dover Book e ogni testo è disponibile in edizione recente. Egli ispirò anche i racconti sovrannaturali di Howard Phillips Lovecraft: per esempio uno specifico riferimento all'opera di Charles Fort è presente nella novella "Colui che sussurrava nel buio".
Tranquillo ed educato, egli era un signore dall'aria bonaria e serena e ridendo sotto i baffi spioventi come una foca amava citare i suoi aforismi:
• "Abbiamo una serie di fatti che la scienza ha escluso. Una schiera di maledetti, capitanati da pallidi dati che sono stati esumati, marceranno. Leggeteli o vi sommergeranno.
• "Vi sono molti scienziati che credono nella rabdomanzia: mi viene il sospetto, che dopo tutto che tutto questo sia una fantasia".
• "Per misurare un cerchio, da qualche parte bisogna iniziare".
• "Non posso accettare che il prodotto della mia mente sia materia soggetta a credenze".
• "Penso che non sia sportivo nascondere le frodi. Accettiamo ogni cosa. Poi cerchiamo una spiegazione".
• "Non posso concepire niente, in religione, scienza o filosofia, che sia qualcosa in più della cosa giusta da indossare per un momento."
• "Ma il mio più vivo interesse non è tanto nelle cose, quanto nella relazione tra le cose. Ho speso molto tempopensando alle presunte pseudo-relazioni che vengono chiamata coincidenze. Che accadrebbe se alcune di esse non lo fossero?"
• "Il destino di tutte le spiegazioni è quello di chiudere una porta solo per spalancarne un'altra."
• "La Terra è una fattoria. Siamo proprietà di qualcun altro."
• "Se esiste una mente universale, deve essere sana?"


Charles Fort

 
 
 
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In questo archetipo domina la pesantezza dell’elemento terra, grazie anche ad un intelletto fine e cinico, è capace di “rimettere alla massa” - incessantemente - tutti gli elementi che arrivano a lei dall’esterno.
Caratteristiche: radicamento, concretizzazione
Aspetti negativi: tristezza, solitudine, distruzione, pessimismo, inflessibilità, ostinazione, intellettualismo

 

 

Storiella per pensarci un pò su e ricordare tante vittime innocenti della stupidità umana...

IL PRETE, IL MINISTRO, LA TRANS A COSPETTO DI S. PIETRO

Un prete, un ministro ed una donna transessuale aspettavano ai cancelli di fronte a S.Pietro per poter entrare in paradiso.

Per primo parla il ministro: "Io ho sfamato gli affamati, vestito i poveri, ho sparso il Verbo per il paese."
E S.Pietro gli disse:"Hai fatto bene in terra ma hai peccato contro tuo fratello. Dovrai passare sette anni in purgatorio per riparare ai peccati commessi. Poi potrai entrare in paradiso."

Poi parlò il prete: "Io ho fatto quel che ha fatto mio fratello il ministro ed ho anche vissuto una vita di sacrificio, umiltà e castità. Ho servito solo Dio, rispettato le sue leggi ed ora mi offro incondizionatamente a Lui."
S.Pietro guardò i propri appunti e disse: "In effetti hai vissuto una vita pia e tuttavia persino tu hai peccato. Dovrai passare un anno in purgatorio ed espiare."

Quindi San Pietro si volse alla trans e disse: "Va pure cara, ti stanno aspettando."

Il prete e il ministro protestarono animatamente con S.Pietro: "Ma come? Noi con la nostra vita pia siamo condannati al purgatorio e quella lì, contro la quale ci siamo battuti e che abbiamo castigato per difendere ciò per cui abbiamo vissuto se ne va dritta dritta in paradiso?!"

E S.Pietro si gira verso i due e dice: "Si, lei è già passata all'inferno."

Amen

Riflettiamoci un pò sopra(considerati gli ultimi noti eventi)

 

 

 
 
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