Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

« … e la cicala canta ...Gino Strada, il coraggio... »

Gianni!, anche tu “nostalgico”?


      


Morandi: "Non ho votato. Qui in Emilia siamo tanti più a sinistra di Renzi"

Il cantante: «Se il premier fosse stato leader di un partito negli Anni Cinquanta, io e mio papà forse l'avremmo visto come un rivale politico»

MILANO. Nemmeno Gianni Morandi ha votato, domenica scorsa per le elezioni in Emilia-Romagna. La sua confessione sorprende perché negli ultimi anni non ha mai parlato volentieri di politica e figuriamoci di voti: anche le pietre, intanto, sanno la sua storia orgogliosa di ragazzo figlio del ciabattino di Monghidoro, e di quei pomeriggi della domenica passati insieme a distribuire l'Unità a chi entrava nel cinema Aurora del paese.

Si intuisce ora un fiotto di amarezza che gli esce dal cuore, in una serata nata invece tutta calda e affettuosa: all'improvviso le canzoni tacciono e si parla fuori dai denti della sua Regione che ha perso l'onestà; e di una parte nella quale si è a lungo riconosciuto ma che non è più la stessa: «Se ci fosse stato Matteo Renzi leader di un partito negli Anni Cinquanta, io e mio papà forse l'avremmo visto come un rivale politico».

Che cambio di atmosfera, alla Eatery, mentre Morandi canta i settant'anni che arriveranno il prossimo 11 dicembre, festeggiati anche con un album di successi dal titolo prudente, «Autoscatto 7.0». Ma la musica, quando ha un senso, anche questo sa fare: confessa. Gianni racconta che da ragazzo la sua preferita era «Un mondo d'amore», il grande prato verde dei ragazzi che si chiamano speranza. Invece ora: «Per il disco, i titoli sono stati scelti dai 1 milione e centomila fans sulla mia pagina Facebook: la più votata, con un grande margine, è stata "Uno su mille". È una canzone che è un termometro vero di disagio, con il suo testo che fa "Se sei a terra non strisciare mai, se ti diranno che è finita non ci credere..."».

Magari allora, nel 1985 quando la canzone fu scritta da Bardotti, proprio pensando ai tempi difficili che Morandi aveva appena passato con l'avvento del rock, ce la faceva uno su mille, caro Gianni Morandi: adesso quante sono le probabilità? La risposta arriva affilata e oscura per un attimo l'idea dell'emiliano giovialone: «Io dico che un momento così non se lo aspettava nessuno in Italia. Non c'è qualche spiraglio, qualche speranza vera a cui appendersi, qualche luce lontana alla quale ispirarsi, a parte le parole che dice ogni tanto Papa Francesco». Il tempo di un sospiro, di rendersi conto che, con la sua storia e il suo mestiere, ha il dovere del tiramisù. E allora prosegue: «Ma io sono ottimista, credo nei giovani, credo che salveranno l'Italia e non solo».

In realtà, la delusione per la sua Emilia brucia ancora: «Un mese prima delle elezioni è successo lo scandalo in Regione. Sembrava che a casa nostra non succedessero queste cose, invece anche loro alla fine hanno messo le mani nella marmellata. Ecco, io sono uno di quel 63 per cento che non è andato a votare: ma forse anche perché davo per scontato l'esito, pensavo che alla fine Bonaccini avrebbe vinto e forse non c'era bisogno di grande sostegno». Rimarca che è stata la prima astensione della sua vita: «Certo che ci rimani male. Non so se è Renzi che non ha portato la gente a votare, però in Emilia c'è uno zoccolo duro che sta un po' più a sinistra di lui».

Certo, caro Morandi, la politica di sinistra è molto cambiata... Sorride, riprendendo le sue memorie doverose da compleanno rotondo: «Nella mia vita ho fatto un'excursus ben lungo. Da Togliatti, che mi fa sempre pensare a mio padre quand'ero bambino, a Berlinguer che è stata l'ultima grande figura del partito, uno veramente meraviglioso, serio, sobrio, da classe dirigente... E poi, c'era sempre Andreotti: ci ho convissuto per 45 anni. Lui era ministro e io cantavo a Canzonissima, lui era primo ministro e io continuavo a cantare...».

Marinella Venegoni
La Stampa, Giovedì 27 Novembre 2014

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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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