Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

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Addio Joe!

Post n°197 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da cinciarella10
 



E' morto Joe Cocker, la voce graffiante del grande rock: aveva 70 anni

Il cantante era malato da tempo di una malattia incurabile. Si è spento nel suo ranch in Colorado, a dare l'annuncio il manager che lavorava al suo fianco da trent'anni: "Era semplicemente unico". Zucchero: "Era mio fratello"

LONDRA - Joe Cocker è morto all'età di settant'anni, era malato da tempo di carcinoma polmonare. Una vita sul palco, scandita dalle mani che solo lui ha mosso così, con le dita aperte, a segnare il tempo, i gomiti stretti al fianco, il mento proteso verso l'alto. Si è spento nel suo ranch a Crawford, in Colorado. A dare l'annuncio è stato il sito internet della Bbc avvertito dal suo agente, Barrie Marshall, al suo fianco da trent'anni: "Era semplicemente unico, sarà impossibile riempire il vuoto che lascia nei nostri cuori". Tra i primi a commentare la sua scomparsa Eric Clapton.

E un addolorato Zucchero Fornaciari, che ricorda il rapporto stretto, di affetto e di comunanza artistica, con l'amico scomparso.

Cocker era nato a Sheffield, in Inghilterra, come John Robert Cocker il 20 maggio 1944 e lì aveva cominciato la sua carriera mentre imparava il mestiere di idraulico. Presto, come accadeva più frequentemente allora, iniziò a 15 anni con il nome di Vance Arnold, divenne un membro degli Avengers poi dei Big Blues nel 1963 e infine della Grease Band, tre anni dopo nel 1966. Cocker amava il blues e il soul ma quelli erano anni d'oro nel Regno Unito. La musica esplodeva con suoni nuovi, i Beatles erano ovunque e cambiavano la percezione dei suoni. Il primo singolo con cui si fece notare fu proprio una cover dei Fab Four, 'I'll Cry Instead', dall'album 'A Hard Day's Night'. Ma fu la sua apparizione a Woodstock a consacrarlo. Joe Cocker uscì all'inizio, cantò il terzo pezzo del concerto cominciato alle 17.07 di venerdì15 agosto 1969. Uscì davanti alla folla di ragazzi e cantò 'With a Little Help from My Friends'.

Era la voce roca del rock. L'intensità fisica del rock. Nel 1969, quando apparve all'Ed Sullivan Show, quella fisicità fu chiara a tutti, e dopo Woodstock, mentre il suo successo in Gran Bretagna diminuiva, entrò nel cuore degli Stati Uniti con 'Cry Me a River' e 'Feelin' Alright'. Nel 1970, la sua versione live di 'The Letter dei Box Tops', nell'album dal vivo 'Mad Dogs & Englishmen', raggiunse la top ten Usa. Solo anni dopo in Inghilterra fu nominato Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico, ma negli Usa fu amato a prima vista. La sua interpretazione fu spesso presa in giro come cavallo di battaglia da John Belushi e al 'Saturday Night Live' ci fu anche un duetto improvvisato tra di loro, in una puntata in cui Cocker era ospite.

Poi furono anni bui. Spenti da alcol e droghe. Le sue movenze si persero in apparizioni più distanziate, sul palco dimenticava i testi, fu arrestato per possesso d marijuana in Australia dove era in tour. Fino agli anni Ottanta, quando Cocker tornò alla ribalta grazie al duetto con Jennifer Warnes, 'Up Where We Belong' per la colonna sonora del film del 1982 'Ufficiale e gentiluomo'. ll singolo, pubblicato dalla Island Records nel 1982 arrivò alla prima posizione della classifica statunitense Billboard Hot 100 il 6 novembre 1982 e ci rimase per tre settimane. Vinse il Golden Globe come 'miglior canzone originale e l'Oscar per la migliore canzone nel 1983. Joe Cocker e la Warnes vinsero anche il Grammy Award come "miglior performance di un duo o gruppo" nel 1983, per la loro interpretazione del brano. Ironicamente, il produttore Don Simpson avrebbe voluto togliere 'Up Where We Belong' dal film perché la considerava destinata a non avere successo.

Ma Cocker in quegli anni venne baciato dal sole. Scriveva e entrava in classifica, così 'You Can Leave Your Hat On', che accompagnava lo spogliarello di Kim Basinger in 'Nove settimane e mezzo', e 'What Are You Doing With a Fool Like Me' o 'Unchain My Heart', 'When the Night Comes', 'N'oubliez Jamais', dove cantava: "Nella mia vita, non c'è stata troppa rabbia. Ancora non ho rimpianti. Proprio come te, ero un ribelle. Così adesso balla la tua danza, e non dimenticare mai".

Cocker ha stregato diversi cantautori italiani. Oltre Zucchero, con Eros Ramazzotti nel 1998 aveva cantato 'That's All I Need to Know', nell'album 'Eros live'. Lo ricordano su Twitter Eros Ramazzotti e Gianna Nannini, che sul social ha ricordato il loro incontro.

Lo scorso anno il suo tour fu un grandissimo successo in tutta Europa. L'ultimo concerto è stato a Londra, nel quartiere di Hammersmith, a giugno. La voce roca del rock per l'ultima volta ha cantato dove era nata, settant'anni prima.

di Katia Riccardi 
La Repubblica, Lunedì 22 Dicembre 2014

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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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