SUGAR FREE

Post N° 75

Dolcetto... o scherzetto?

Stranamente, dopo solo un giorno, rieccomi qui a scrivere qualcosa.
Qualcosa di me. Qualcosa che da un po' di tempo a questa parte mi ronza per la testa.
Diciamo pure una carognata, da me commessa nei confronti di un'amica ultradecennale che porto avanti ormai da giugno, quando ho intrapreso una certa strada*, e della quale ora comincio a conoscere gli esiti.
Ebbene, non gliene ho mai parlato. Vuoi perché non volevo che provasse anche lei, vuoi perché ne ho le scatole piene di fare io l'informatore, vuoi perché era una cosa molto pubblicizzata, ho deciso di fare tutto senza dirle niente.
Inizialmente non ne avevo parlato quasi con nessuno, poi pian piano, tutti, amici, parenti, conoscenti, anche i sanpietrini per strada, lo hanno saputo.
Solo a lei non riesco a dirlo e mia madre pensa che sia giunta l'ora, perché potrebbe rimanerci male, visto che in passato le ho sempre raccontato tutto. Se non l'ho fatto finora, è stato solo perché parlare con lei, a telefono, o da vicino, equivale a sentire una lagna. Quando ho scritto la mia tesi, non ho rotto l'anima a nessuno. Lei a me sì. Puntualmente va in crisi e io sono l'incaricata a sciogliere i dubbi. Ammetto che a volte quando chiama mi faccio negare, oppure non rispondo, sapendo che potrei trascorrere i prossimi 40 minuti a pentirmi d'aver risposto.
Penserete che sono un mostro. Un po' mi ci sento, ma è una situazione insostenibile. In passato ho sempre aiutato amici, suore, cuginetti, zii, ma stavolta sono al limite.
Non so proprio che fare.
Non so come attirare l'attenzione su di me, per darle questa notizia.

*preferisco non parlarne, comunque sappiate che è una buona notizia

Post N° 73

Eccomi qua. 11 giorni di silenzio e tante novità.
Non mi va di elencarle una ad una, anche perché non vedo a chi possano interessare le avventure della giovane internauta (che sarei io).
Piuttosto, vi parlo di oggi.
Sono in piedi da più di 12 ore, ormai: sveglia alle 6.40, ma eroicamente alle 6 ero già con gli occhi spalancati, non si sa per quale misterioso motivo, visto che all'1 sono andata a letto, dopo aver allegramente sgallettato su MSN.
Faccio la colazione più triste dell'universo, mi vergogno pure a descriverla e filo in bagno, -vi risparmio i dettagli culturali-, a darmi un tono, e, udite udite, mi sono pure truccata, fondotinta consigliatomi dalla Rox, ombretto, mascara (anche se con le superciglia che ho, non ne avrei bisogno ), un po' di fard sulle gote, come consigliatomi sempre dalla Rox, gloss alle labbra, matita negli occhi, capelli che non so come mai stavano bene e via. Jeans che mi è entrato senza opporre resistenza e camicetta bianca. Mentre mi ammiro in ogni specchio di casa, cerco i 2,50 € precisi per il biglietto dell'autobus, precisi perché mi rompo di attendere il resto, mi rendo conto che sono già le 7,28, ergo devo correre alla fermata. Quindi sbaciucchio mamma e scendo. In pochi minuti sono lì alla fermata, qualche autista passando butta un occhio, e la cosa non mi dispiace, anche se non mi è chiaro se era perché ero discretamente umana, o perché correvo come se stessi inseguendo qualcuno. A ogni modo dopo 3 minuti arriva l'autobus e si parte. Avevo deciso di leggere senza musica in sottofondo, ma la tizia dietro di me, ha peensato bene di raccontare i ca**i suoi, urlando, cosicché tutti nell'autobus sapessero. Sbuffo, accendo l'mp3. Hit del momento e E' una vita che ti aspetto di Fabio Volo tra le mani, sono intorno a pag. 80 e devo dire che mi piace molto.
Incidente a pochi km dall'uscita e arrivo con 20 min di ritardo all'università. Che strano effetto tornare a seguire una lezione, quanto sono cambiata io. Ascoltavo quelle parole e stranamente, le capivo. Non come 3 anni fa, quando a metà lezione, rinunciavo e uscivo. Non conosco bene, quasi nessuno, e poco importa. Preferisco stavolta pensare solo a me. Finita la lezione, tra varie indecisioni, prendo l'autobus del ritorno, tutto bene, se non fosse per l'attesa di oltre mezz'ora dietro il passaggio a livello, attesa in cui nervosamente ho chiuso il libro e sentito, ma non ascoltato le canzoni.
Finalmente giungo in terra amica, altra mezz'oretta di passeggiata a piedi, a un certo punto, convinta che qualcuno mi inseguisse, allungo il passo, e magicamente mi ritrovo a casa, poveretto quel tipo, già l'avevo dato per spacciato, invece chissà dove ha svoltato.
Pranzo, meno triste della colazione. Pomeriggio movimentato e dispendioso, tra stampa di dispense e una borsa ho fatto fuori quasi 50€.
Ma che fa! Sto bene. Sto bene? Beh... bene è un parolone. Come il protagonista del libro, in questo momento, più che vivere, esisto. Ma è quanto mi basta.
Mi basta sapere che se ho bisogno ci sono gli amici, la famiglia, tra qualche settimana, o mese, ci sarà anche qualcosa di più concreto. E mi basta. Se di più non posso avere, non posso fare altro che accontentarmi.

Come ho risposto al commento della Rox, sotto, MI MANCA TUTTO QUELLO CHE VORREI.

Dopo questo post un po' troppo lungo, un premio a chi ha avuto la pazienza di leggerlo tutto, e un pernacchietto a chi ha letto soltanto l'inizio e la fine...

Buona serata.

Post N° 72

Post N° 71

In questi giorni nella mia ridente cittadina, c'è fermento, tra domani e domenica verranno in visita due personaggi di rilievo, non faccio nomi, tanto chi sa, sa...
Stanotte ho sognato di andare in Messico, prima con l'aereo e poi con una nave, probabilmente affondata, visto che c'era acqua dappertutto. Alla fine più che in Messico, mi pareva di stare a Venezia.
Oggi non ho fatto granché, tanto per cambiare.
Ho passato l'intera mattinata a chiamare l'estetista, componendo però il numero errato. Fortunatamente nel pomeriggio, al numero errato, qualcuno m'ha risposto e ho controllato: invece dell'1 digitavo il 7 e invece del 7, l'1. Capita.
In serata ho optato per un giretto di quasi un'ora a piedi.
Ho incrociato, munita di tavolo da stiro sotto braccio, quelli che avrei voluto potessero essere un giorno i miei suoceri.
E' già la seconda volta che mi fischiano le orecchie.
Vabeh, prima che cominci con le mie stupide, paranoie, è meglio chiudere qua.

Post N° 70

Buonanotte a tutti quelli a cui non sono riuscita a dirlo, e in particolare a te, che tra l'altro, non sai nemmeno dell'esistenza di questo blog.

In questi giorni sono stranamente tranquilla.
Nulla mi tange. Sorrido e rido. Qualche volta mi trucco, fosse anche solo un filo di gloss sulle labbra. Quasi quasi comincio a piacermi.
Tutti gli eventi sembrano a mio favore, quindi la ruota dovrebbe stare per girare dalla mia parte. E ho paura. Paura che possa essere l'ennesimo buco nell'acqua. Però a vedermi da fuori sembro forte. Passeggio per strada, incrocio sguardi che mi salutano e turisti che si fidano delle mie indicazioni.
Cosa posso chiedere di più?

IERI

...è stata una giornata di m****, ho cominciato a piangere l'altroieri sera vedendo Grey's e ho smesso ieri verso le 20.
Ma ho capito che certe situazioni vanno ridimensionate, certi atteggiamenti possono essere fraintesi e certi desideri non si realizzeranno mai.
Stamattina aprendo gli occhi, ho pensato che non potevo permettermi un'altra giornata col muso. Un'altra giornata a piangere appena partiva una canzone.
Ed eccomi qua, disincantata, disillusa, disperata, disinnamorata, disabituata, discontinua.
Le cose belle succedono a chi se le merita, e probabilmente io non merito niente. L'importante nella vita è farsene una ragione. E forse, finalmente me la sono fatta.
L'unica cosa che conta d'ora in poi, è preoccuparmi di quello che comincerà domani.

...UN ANNO DOPO

Ok, è ufficiale. Questo mese mi porta sfiga. Soprattutto certe conversazioni notturne.
Un pugno sul naso m'avrebbe fatto meno male.

MISSCOMMUNICATION

E' risaputo che non ho molta familiarità con faccende domestiche, che non siano quelle base, polvere, piastrelle e pavimenti, insomma.
Ogni tanto mi diletto in cucina, con risultati più o meno soddisfacenti. Ma non è la cucina l'oggetto misterioso con cui non riesco a comunicare da circa 2 ore, bensì, la LAVATRICE. (Sempre sia lodato, è rientrata mia madre, ora se la vede lei, e quell'animale dalle sembianze di elettrodomestico ndr).
Usciranno le lenzuola più bianche della storia dei lavaggi, di Dash e Dixan messi insieme. Sono ore che cerco di far andare via quei residui di schiuma, ho provato tutti i programmi ormai. Girando quella rotellina, tipo roulette. E ancora l'oblò gira impazzito. E' assurdo. Mia madre e lei si capiscono. Io e lei , no.
(Ahahahahahahah mi sento un po' bastarda, ma manco mia madre ha capito cos'ha! ndr²)

Post N° 64

Insieme, la vita lo sai bene
ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme… a te.

_CHE ^RUMORE FA _LA ^FELICITA'?

Post N° 63

Forse già l'avete ricevuta tramite email, ma quando l'ho letta, ho pensato "cavolo, se è vera!"

LE 10 PAROLE USATE DALLE DONNE 

1) BENE: questa è la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.

2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz'ora. 5 minuti è solo 5 minuti se ti ha dato appena 5 minuti per guardare la partita prima di aiutare a pulire in casa.

3) NIENTE: la calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa... e dovreste stare all'erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in bene.

4) FAI PURE: è una sfida, non un permesso. Non lo fare.

5) SOSPIRONE: è come una parola, ma un'affermazione non verbale per cui spesso fraintesa dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo lì davanti a te a discutere di niente (torna al punto 3 per il significato della parole niente).

6) OK: questa è una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.

7) GRAZIE: una donna ti ringrazia: non fare domande o non svenire, vuole solo ringraziarti, vorrei qui aggiungere una piccola clausola, è vero a meno che non dica 'grazie mille' che è PURO sarcasmo e no, non ti sta ringraziando. NON RISPONDERE 'non c'è di che' perché ciò porterebbe a un: quello che vuoi.

8) QUELLO CHE VUOI: è il modo della donna per dire "vai a quel paese!"

9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa: significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l'uomo a chiedere: 'Cosa c'è che non va?'
Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.

10) CHI E'?: questa è solo una semplice domanda... ricorda però che ogni volta che una donna ti chiede 'chi è' in realtà ti vorrebbe chiedere: 'CHI E' QUELLA PUTTANA E COSA VUOLE DA TE???'. Occhio a come rispondi...

Da ricordare a tutti gli uomini per avvertirli che potrebbero evitare delle discussioni se solo si ricordassero la terminologia.
Il resto, ovvero le donne, sanno che è vero.

Post N° 62

Ma io... ce credo?

Post N° 61

Giornata intensa oggi. Sveglia alle 6,50 che avrei volentieri preso a calci e buttato dal balcone, avendo interrotto il mio sonno, forse stavo sognando, ma non ricordo manco cosa.
7 ore interminabili all'università, tra schede, penne, polemiche, consumo di calorie incontrollato, imprecazioni e quant'altro. Il tutto ammorbidito dalla mia colonna sonora portatile, il mio lettore mp3, che tra una canzone e l'altra m'ha fatto versare qualche lacrima, che ho sapientemente nascosto ai compagni di viaggio nell'autobus.
Una canzone in particolare m'ha fatto riflettere. Pensavo alle attenzioni che quella ragazza che ha il nome di un fiore riceve e che vorrei fossero per me, e invece no.
Che poi che ho di sbagliato io? Sono discretamente intelligente, con le opportune cure divento di aspetto gradevole, ok a volte sono permalosa, polemica e rissosa, ma subito mi passa, perché non riesco a tenere il muso per troppo tempo.
Ok, mi sto per incartare. Chiudo qua. Notte

Post N° 60

Ieri, ha detto qualcuno, è un assegno annullato, e domani è soltanto una cambiale.
Solo oggi è denaro contante.

...$...

Ho appena capito che se voglio pubblicare questo post , sarà meglio che lo scriva prima su word e poi lo incollo su sua maestà Digiland.
Bene, stamattina alle 10.38 dovevate vedermi, con un sorriso da ebete a 150 denti, dopo aver visto la loro telefonata, subito ho richiamato e m’hanno confermato quello che pensavo: potevo andare a ritirare il mio assegno. Il mio primo stipendio.
Alle 13 ce l’avevo tra le mani, e lo guardavo e riguardavo, ripensando al mese passato…
E ho pensato che così si sente una persona che riscuote tutti i mesi: FELICE. Da come parlo, pare che abbia vinto la Lotteria Italia, ma anche se con molti zero in meno, per me è stata, la mia piccola Lotteria…
Che strano stare lì, e ascoltare il silenzio, quando per un mese è stato un viavai continuo, un continuo parlare, arrabbiarsi, un continuo scontrinare, pesare… E poi, prima di andare via, sono passata a salutare il mio ufficio…
Per fortuna il tempo pare stia passando, non troppo lentamente, anche se mi annoio…
Sarei andata persino dalla suora un paio d’ore se m’avesse risposto, pur di non stare qui a casa, con tutte le tentazioni che stanno in cucina… Ma non ha risposto, e messomi l’animo in pace, ho aperto il frigo e buttato giù uno yogurt. Stavolta non si sgarra più. Devo tornare quella di un tempo, tornare ad amarmi e possibilmente farmi amare da chi mi circonda, ed è disposto a farlo.
Tra un mese, i primi risultati.
Ca**o, prima di cominciare a scrivere, avevo tante cose da dire, e ora, mi pare, non solo d’aver scritto un post bruttino, ma pure di non aver altro da dire…

Vabeh… ormai sono un’habitué dei post sconnessi.
Tante cose belle,
A.

Post N° 58

IL RESTAURO HA AVUTO INIZIO

Post N° 57

Poco fa ho spento la tv. Complimenti ad Antonella Clerici per Tutti pazzi per la tele, erano mesi che non vedevo con tanto attaccamento un programma in tv, molto bello, poi io vado matta per questo genere, per i ricordi...
Già... i ricordi.
Non ho voglia di scrivere altro, notte.

LA MELA E' MEZZA MARCIA

Chi non ha un contatto messenger oggi, alzi la mano!
Il diabolico messenger con i suoi space, che fanno lampeggiare quella stellina odiosa, e quando lampeggia vuol dire che il contatto di turno ha aggiunto un post, o delle foto.
E' più forte di me, le devo vedere. Tutte. Anche se conosco sì e no un paio di persone, le devo lasciare scorrere tutte, e man mano che le vedo, commentarle nella mia testa
- ma guarda sta grassona con il due pezzi!
- ma quant'è brutto il fidanzato!
- quanto s'atteggia quest'altra...
- ma non era sposata?
- si sarà separata? Spero di sì...
...E via dicendo sparo a zero su tutto e tutti, come se io fossi la perfezione fatta a persona. Non è così. Sono capace di essere invidiosa e gelosa (^{anche di te, lo sai!}) di chiunque. Il che non è proprio un bene.
Me lo diceva tutti i giorni la ragioniera: "sono gli eccessi, o troppo, o troppo poco!".
Il troppo l'ho visto troppo poco, il troppo poco, l'ho visto troppo.
Conosco l'importo della mia prima busta paga, ogni giorno penso a come spenderne parte, sognando 4-5 giorni in una capitale europea, un salto all'Eurochocolate, weekend romantici sul Lago Trasimeno e tante coccole.
Forse sono un mostro: alterno dolcezza a invidia-cattiveria in un attimo.
Ho solo bisogno di qualcuno, ma non sono Dio (o chi per lui) e non posso pretendere che le persone siano come dico io, né gli altri possono pretendere che io sia perfettamente quello che loro vogliono.

Intricatamente vostra,
la Dott.ssa (non è un auto-elogio, così mi chiamavano, scherzosamente, a lavoro...)