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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 17/03/2015

 

DDL Scuola

Post n°3273 pubblicato il 17 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


DDL Scuola: fra due giorni (forse) il testo definitivo

Il Governo sta ancora lavorando al testo. L'impianto non cambierà ma potrebbe esserci qualche novità sulle cifre, sui numeri e sulle coperture finanziarie.



Sul ddl sulla riforma della scuola il Governo sta ancora apportando gli ultimi "ritocchi": l'impianto complessivo del provvedimento rimarrà certamente quello che ormai conosciamo ma non è detto che non ci possano essere sorprese importanti.
Sopratutto potrebbero esserci modifiche sulle cifre e sulle coperture finanziarie.
E' probabile, ma non ancora del tutto sicuro, che il provvedimento possa essere pronto per la giornata di mercoledì 18 o di giovedì 19.  
Resta ancora da capire se l'esame inizierà alla Camera o al Senato. Molti parlamentari della maggioranza sperano che si parta dalla Camera dove potrebbe essere più semplice apportare modfiche e correzioni. In tal caso il provvedimento verrebbe assegnato alla Commissione Cultura che avrà poi il compito di riferire in aula.
A quel punto il passaggio al Senato non dovrebbe più presentare particolari difficoltà.
Ma è comunque difficile che il ddl possa essere approvato in via definitiva entro la fine di aprile (di mezzo c'è anche la pausa pasquale). 
 

 
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Fondo Istituto

Post n°3272 pubblicato il 17 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


ll fondo di istituto ha ormai i mesi contati

Il fondo di istituto sarà pesantemente ridotto, forse sparirà del tutto: lo stabilisce un contratto firmato fra Aran e sindacati nell'agosto 2014.

Reginaldo Palermo

Sulla questione del fondo di istituto continuiamo a ricevere lettere e segnalazioni da parte dei nostri lettori. Purtroppo non possiamo fare altro che confermare quanto da tempo andiamo ripetendo: il fondo subirà ulteriori tagli e riduzioni.
Non siamo noi a dirlo, perchè la previsione sta scritta a chiare lettere nel contratto nazionale sottoscritto fra Aran e sindacati il 7 agosto 2014, contratto resosi necessario per garantire il riconoscimento degli scatti stipendiali al personale della scuola.
I numeri stanno lì nero su bianco e non è difficile comprenderne il significato.
Il contratto stabilisce che la copertura va trovata, fra l'altro per 350 milioni di euro "a valere sulle risorse annualmente destinate ai compensi accessori del personale scolastico a decorrere dall’esercizio finanziario 2015".
Il contratto fornisce anzi i dettagli di tale riduzione
267,83 milioni di euro sul fondo di istituto vero e proprio
22,35 milioni sulle risorse destinate alla pratica sportiva
34,39 milioni sul fondo destinato alla retribuzione delle funzioni strumentali
9,87 milioni sulle risorse per il pagamento delle funzioni specifiche Ata
14,85 milioni sui fondi per le aree a rischio
0,71 milioni sulle risorse per retribuire il personale comandato.
Il contratto del 7 agosto 2014 è chiaro: si tratta di riduzioni con decorrenza 2015 e che proseguono anche per gli anni successivi.
I sindacati, giustamente dal loro punto di vista, rivendicano d essere riusciti a mantenere gli scatti di anzianità; ma è bene sapere che questo andrà a scapito del fondo di istituto che è così destinato a sparire quasi del tutto.

 
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Immissioni in ruolo

Post n°3271 pubblicato il 17 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “ItaliaOggi”


Le risorse per le immissioni in ruolo pagano il bonus iscrizione alle private

L'effetto sarà un aumento del contenzioso


Carlo Forte

La detrazione di 400 euro l'anno per ogni alunno, in favore dei genitori che iscrivono i loro figli alle scuole private, sarà pagata dallo stato con i soldi destinati alle immissioni in ruolo.

Lo prevede espressamente il comma 2 dell'articolo 24 del disegno di legge delega approvato dal governo il 12 marzo scorso. La misura non prevede limiti all'accesso al beneficio. E dunque, non è ancora chiaro quale impatto potrà avere sul piano di assunzioni straordinario che il governo avrebbe intenzione di varare con effetti già dal 1° settembre prossimo.

I soldi per le assunzioni, però, ci sarebbero. Perché l'articolo 1, comma 4, della legge 190/2014 stanzia un miliardo di euro per quest'anno e 3 miliardi per i due anni successivi. Ma il governo intende utilizzarli per finanziare tutto il pacchetto previsto dalla legge delega.

È ragionevole ritenere che ciò avrà un forte impatto al ribasso rispetto alle 150mila assunzioni programmate. Che per andare a regime in un'unica soluzione necessiterebbero di una spesa strutturale di non meno di 3 miliardi di euro l'anno. Le immissioni in ruolo, infatti, comportano l'insorgenza del diritto alla ricostruzione di carriera in capo ai neoassunti. E molti di loro sono precari di lungo corso. I relativi costi, dunque, sono molto alti. Specie se si considera che, oltre agli incrementi retributivi, bisogna corrispondere anche gli arretrati.

Insomma, il rischio che si corre, è quello di limitare il tutto alla copertura del turn over. Almeno in questa prima fase. Sempre che il governo non intenda cancellare con un colpo di spugna il diritto alla ricostruzione di carriera.

Ma anche questo potrebbe non bastare. Una misura «tombale» come questa avrebbe come effetto la crescita esponenziale del contenzioso. Che è l'esatto contrario di quello che l'esecutivo ha intenzione di ottenere. Le assunzioni, infatti, sono finalizzate proprio a mettere una pietra sopra la questione della reiterazione dei contratti.

E poi c'è il problema della sostenibilità strutturale dell'ampliamento degli organici. Che potrebbe essere aggirata con una politica di compressione dei salari. Ma qui l'ostacolo da superare potrebbe essere la compatibilità con l'art. 36 della Costituzione.

 
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Posto fisso

Post n°3270 pubblicato il 17 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Solo i docenti saranno senza più posto fisso nel settore pubblico



E' cio che sostiene Stefano D'Errico dell'Unicobas e chiede lo stop immediato agli straordinari ed attività aggiuntive docenti e Ata. Poi sciopero "no Invalsi". 

LA RIFORMA RENZI IN 5 PUNTI

 

1. TITOLARITA'  TERRITORIALE. Quelle di quest'anno sono state le ultime domande di trasferimento libere. I NEO-ASSUNTI finiranno tutti in un 'ruolo' regionale, all'interno del quale potranno scegliere solo un ambito territoriale, inseriti in un albo territoriale (come gli insegnanti di religione, che operano nei limiti di una diocesi). Dovranno quindi fare la 'questua' dai dirigenti scolastici di quell'ambito per ottenere il posto in un istituto: quest'incarico avrà durata triennale che, se non riconfermato, obbligherà al ritorno nel 'limbo' territoriale. Chi non verrà 'scelto' rimarrà a disposizione sul'intero territorio a fare solo supplenze e sostituzioni. CHI È GIÀ DI RUOLO, pur conservando il posto attuale, verrà inserito comunque nell'albo territoriale, ma se dovrà chiedere trasferimento o risulterà perdente posto, sarà obbligato a fare la stessa trafila dei neo-assunti. Ogni dirigente avrà mano totalmente libera nello scegliere fra docenti ed ata le persone di sua fiducia, premiandole o penalizzandole come meglio crede. Tutti i docenti, per trasferimento o perdita di posto, perderanno la titolarità sul proprio istituto: con l’ ‘organico funzionale’ ognuno diventerà titolare “in una rete di scuole” ed inserito in un ‘albo’, dal quale i dirigenti pescheranno il loro ‘team’. Se necessario, potranno venire obbligati a sostituire gli assenti anche in scuole diverse (La buona scuola, pp. 14 ss.). Il dirigente chiamerà nella propria scuola i docenti che vuole, scegliendoli dal Registro senza vincolo alcuno di graduatoria o di diritti acquisiti (CHIAMATA DIRETTA). I docenti diventeranno gli UNICI nel settore pubblico a non avere più diritto alla titolarità sul posto di lavoro, che invece gli ata manterranno. Perciò la MOBILITÀ dei docenti verrà DECONTRATTUALIZZATA.

2. ELIMINAZIONE DELLE GARANZIE CONTRATTUALI. Più avanti, i giorni di chiusura delle scuole agli alunni e di sospensione didattica entreranno nelle “banche ore”: cioè ogni docente dovrà restituirli integralmente lavorando in più (prevalentemente supplenze gratuite) in periodi decisi dal Dirigente oppure, se serve, anche durante le vacanze natalizie, pasquali ed estive, con mansioni diverse da quelle didattiche (La buona scuola, pp. 51 ss.). Si potrà essere spostati su materie diverse (purché “affini”!) (La buona scuola, pp. 27 ss.). Un gruppo di “esperti” del Governo definirà (in tre mesi – sic!) le “competenze dei docenti” (La buona scuola, pp. 45 ss.), rivedendone completamente lo stato giuridico (trasformando la docenza da lavoro non subordinato a prestazione subordinata). ENTRO 6 MESI dall'entrata in vigore della legge il governo imporrà in sede negoziale (di fatto decontrattualizzandoli) il "riordino della disciplina della mobilità del personale DOCENTE secondo i vincoli dell'art. 8" (vd. TITOLARITÀ TERRITORIALE), nonché la "abrogazione esplicita di ogni disposizione contrattuale precedente" (art. 22, comma 2, punti b e d). TUTTO, dagli obblighi di servizio (che al momento esentano i docenti dalla presenza estiva se non per riunioni statuite dal Collegio Docenti), all'orario settimanale, alla durata delle ferie, al Testo Unico sullo stato giuridico e disciplinare, DOVRÀ imperativamente essere RADICALMENTE RIVISTO e riscritto.

3. VALUTAZIONE. Il dirigente avrà fidati esecutori e controllori, chiamati ‘mentor’ (2 per scuola), scelti solo fra chi sarà risultato ‘meritevole’ per 3 volte consecutive (ottenendo la ‘elargizione’ del bonus per ben 9 anni). I ‘mentor’, in 'pista' solo fra una decina d'anni (e solo per il tempo che resteranno tali), saranno al massimo il 10% della categoria,  matureranno una “indennità di posizione” e saranno gli unici ad incrementare minimamente lo stipendio base (La buona scuola, pp. 57 ss.). Passeremo la vita a raccogliere ‘crediti.’ Ci saranno ‘CREDITI DIDATTICI, FORMATIVI E PROFESSIONALI’, che confluiranno nel PORTFOLIO del docente, “vagliato” discrezionalmente dal DS, 'sentiti' il Collegio Docenti ed il Consiglio di Istituto (componente dei genitori compresa), su "istruttoria del docente tutor". Il ‘nucleo’ interno di ogni scuola, che potrà operare in modo diverso dai ‘nuclei’ delle altre (La buona scuola, pp. 51 ss.). Ogni insegnante sarà schedato nel “Registro Nazionale dei docenti della scuola” (albo), con le informazioni del fascicolo personale accessibili a tutti, perché visibili on line. Il Dirigente potrà anche licenziare: "in caso di valutazione negativa, il DS provvede alla dispensa, senza obbligo di preavviso". Per premiare i “meritevoli”, vengono stanziati 200 milioni: il primo scatto di ‘merito’ si avrà solo nel 2018 (La buona scuola, pp. 55 ss.).  Il budget di scuola (in media 25-30 mila euro) sarà gestito direttamente dal Dirigente ("sentito il Consiglio di Istituto", dice il ddl) e non sarà più materia di contrattazione con le RSU.Infine, il direttore dei servizi generali e amministrativi sarà, per docenti ed ata, “braccio esecutivo” e “sentinella” del Dirigente (La buona scuola, p. 69).

4. SCATTI D'ANZIANITÀ. Restano, ma come? L'Unicobas lo sostiene da anni: se la scuola non esce dal DLvo 29/1993, che vieta gli scatti, aumenti superiori all'inflazione programmata ed il ruolo per chi è nel pubblico impiego (ma non per docenti universitari, magistrati, esercito, etc.) anche la retribuzione d'anzianità non è che un infingimento. Senza un contratto fuori dal P.I. (per docenti ed ata), la conservazione degli automatismi d'anzianità è solo una vittoria di Pirro. Infatti, non potendosi per legge stanziare fondi per un capitolato vietato, i fondi vanno presi da quelli stanziati per i progetti e gli straordinari: ovvero dal fondo di Istituto, riducendo altre forme di retribuzione.

5. ASSUNZIONI. Renzi ha promesso 150.000 assunzioni solo perché obbligato dalla Corte di Giustizia Europea (pena far pagare all’Italia 4 miliardi di multa). Unici ‘beneficiari' dovevano essere i precari delle GAE (anche quelli che, fra loro, rifiutano incarichi da anni), ma non ne assumerà neppure la metà: escluse le insegnanti di scuola dell’Infanzia e ‘cernita’ per gli altri a seconda delle classi di concorso. Per chi non è nelle GAE, e neppure fra i vincitori dell’ultimo concorso (ma magari ha più anni di servizio), una sola ipotesi: vincere un concorso o cambiare lavoro a giugno 2018, perché si fa divieto di stipulare contratti per più di tre anni. Gli stanziamenti erano calcolati al 'lordo stato' (come le inesatte tabelle stipendiali del testo de 'La buona scuola') e non bastavano: ora, la 'montagna' partorirà il topolino di 40.000 ASSUNZIONI (fra ATA e docenti), ovvero poco più della copertura del turn-over (35.000 pensionandi), oltre le 8.000 cattedre di sostegno scoperte. Avrebbero dovuto disapplicare le norme sulla costituzione degli organici, ma per Settembre non erano (e non sono) in linea con i tempi di approvazione. Questo significa anche che NON CI SONO LE CONDIZIONI PER REALIZZARE L’ORGANICO FUNZIONALE né per ELIMINARE LA CLASSI-POLLAIO, cose che richiederebbero più assunzioni delle cattedre 'fisse' da coprire e la revisione dei PARAMETRI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI. La sentenza europea del 26.11.2014 chiarisce che Renzi s'era fatto uno 'sconto': infatti vanno assunti anche i precari ATA e i tutti i docenti che rientranti nella tipologia, anche se non sono nelle GAE. I 36 mesi incardinerebbero il diritto all'assunzione per 250.000 insegnanti (più 30.0000 precari ATA, nonostante i 2.000 posti tagliati dalla legge di stabilità). Il resto dovrà aspettare l'approvazione del ddl scuola, probabilmente fino alle elezioni politiche: Renzi spera che i posti promessi si trasformino in voti... Nel frattempo,  il Governo farà “sparire” i posti vacanti (per 'regolarizzarsi' con l'Unione Europea), obbligando i neo-assunti ad un orario maggiorato e 'flessibile' nell’ambito di un ‘Organico funzionale’ indegno di questo termine,  obbligando il personale di ruolo a sostituire gli assenti a costo zero (sulle supplenze brevi, vd. legge di stabilità e vd. calcolo a debito dei giorni di chiusura delle scuole con la ‘banca delle ore’). L’organico 'funzionale’ non sarà aggiuntivo: perciò nessun‘arricchimento dell’offerta formativa’.

 
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Sit-In

Post n°3269 pubblicato il 17 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Sit-in

Da “OrizzonteScuola”


Sit-in a Montecitorio, migliaia di precari in Piazza per chiedere il ruolo. Le immagini


di redazione


Sono in migliaia in piazza Montecitorio per il sit-in organizzato dal MIDA e cui partecipa anche l'ADIDA e CONITP, in coincidenza molti precari hanno aderito allo sciopero ANIEF, sindacato che subito dopo animerà un altro sit-in davanti al Ministero.

Sono venuti da tutta Italia, con i pulman e hanno riempito Piazza Montecitorio per protestare contro il Governo.

I manifestanti danno voce agli 80mila docenti, supplenti, che resteranno tagliati fuori dalle stabilizzazione a seguito della riforma Renzi.

Questi docenti vogliono che la loro esperienza, spesso lunga, alle spalle venga riconosciuta. Equità e giustizia sono le loro parole chiave. Il comunicato con tutte le richieste

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


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FabianaGiallosoleq

 

 

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