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Io, Daniel Blake

Post n°75 pubblicato il 01 Novembre 2016 da Angycritica

 

IO, DANIEL BLAKE

Regia:  Ken Loach

Attori:  Dave Johns (  Daniel Blake), Hayley Squires ( Katie ), Dylan McKierman ( Dylan ), Brianna Shann ( Daisy ) ….

Durata: 100’

Genere: Drammatico

Note: Palma D’Oro e Menzione Speciale della giuria Ecumenica al 69 . Festival di Cannes ( 2016 ).

 

La Storia :

Il 59enne Daniel Blake, falegname a Newcastle per la maggior parte della sua vita, a causa di una grave malattia cardiaca deve smettere di lavorare e per la prima volta ha bisogno di aiuto da parte dello Stato.

Per l’anziano falegname inizia una vera e propria odissea per avere ciò che gli spetta: l’invalidità. Come attestano le carte ospedaliere, Daniel “non può più lavorare”.

L’invalidità deve essere confermata da ottusi impiegati che non si rendono conto delle difficoltà che una persona può incontrare nel compilare questionari online nei tempi richiesti e usare un computer per scrivere delle lettere.

 La stupidità, l’arroganza e l’indifferenza regna sovrana in questi uffici dove Daniel si reca per avere ciò che gli spetta.

Il destino di Daniel si incrocia con quello di Kate, mamma single, e i suoi bambini Daisy e Dylan.

Kate si trasferisce a 500 Km da Londra perché finalmente le è stato assegnato, dallo Stato, un fatiscente appartamento che la nostra Kate ha subito accettato. Questo perché prima, a Londra, viveva con i figli nella squallida monocamera di un ostello.

Daniel diviene amico di Kate. Daniel è generoso e buono di animo, cerca di aiutare Kate in tutti modi: sia eseguendo lavori di miglioramento nella inospitale casa sia divenendo una sorte di nonno per i piccoli.

Sia Daniel sia Kate incontrano difficoltà nel far valere i propri diritti con conseguenze drastiche su entrambi.

La complicata burocrazia delle politiche del welfare e l’ottusità degli impiegati rendono la vita difficile a tutti i Daniel e tutte le Kate del mondo e che hanno bisogno di aiuto. Burocrazia e impiegati sono privi di umanità.

Le persone non sono numeri di un elenco ma sono esseri umani, bisogna aiutarli nel momento della necessità facendo sì che possano mantenere il rispetto per loro stessi.

“Il mio nome è Daniel Blake. Sono un essere umano, un cittadino. Tutto quello che chiedo è di essere trattato con dignità. Niente di più, niente di meno.”

Il film ci ammutolisce per le umiliazioni che subiscono migliaia di persone che vengono quotidianamente maltrattate da un iniquo e disumano sistema previdenziale britannico.

Loach è un grande regista, sempre dalla parte degli ultimi, e cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi derivanti dal disagio sociale delle classi meno abbienti, e con Daniel Blake ci riesce perfettamente.

Il film è un capolavoro della cinematografia.

Bravissimi gli attori.

La domanda che dobbiamo porci è: riuscirà “Io, Daniel Blake” a farci andare oltre la commozione del momento, riuscirà a sensibilizzare coloro che con le loro leggi riescono a rendere la vita di migliaia di cittadini un inferno?

ANGY

 

 
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