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Preparazione: Limonia Ingredienti:
Preparazione: Ricette medievali 2Herbolata de maio Ingredienti:
Preparazione: Viaggio nella nostra ItaliaToscana Zuppa alla Ricasoli Ricette medievali 4Pastello de capretto Ingredienti:
Preparazione: Contatta l'autore
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Creato da: cuocopercaso62 il 25/11/2011
Per mettere un poco di ordine. Ricette di cucina
Post n°910 pubblicato il 25 Marzo 2014 da cuocopercaso62
Lasagne pasquali Portata: Primo piatto Occasione: Pasqua Ricetta di: Manu & Max dal ricettario di Massimiliano Gentile "Mon Amour"
Procedimento: Prendete una teglia, riempitela a 3/4 di acqua leggermente salata, mettetela sul fuoco e quando l'acqua incomincia a bollire, fate bollire le lasagne per circa 1 minuto. Scolatele, e fatele asciugare su uno strofinaccio da cucina senza però sovrapporle altrimenti si incollano. Lavate bene gli spinaci e lessateli con la sola acqua rimasta loro aderente dal lavaggio, salandoli leggermente e mescolandoli continuamente in modo che non si attacchino al fondo della casseruola. Dopo circa dieci minuti, versateli in uno scolapasta, fateli intiepidire, strizzateli molto bene e finalmente tritateli abbastanza grossolanamente.
Post n°909 pubblicato il 21 Marzo 2014 da cuocopercaso62
Uova Colorate Occasione: Pasqua
Buon divertimento!
Post n°908 pubblicato il 17 Marzo 2014 da cuocopercaso62
Pan di Ramerino Portata: Pane, Dolci Cucina tradizionale toscana Ricetta di: Manuela Occasione: Pasqua Nota: Il pan di ramerino è un panino morbido e dolce fatto con pasta di pane, uva sultanina (zibibbo) e rosmarino. È tradizione mangiarlo il Giovedì Santo, quando i forni di Firenze e del territorio lo vendono confezionato in sacchetti per la benedizione in chiesa durante la messa. Ingredienti:
Preparazione: Sciogliere il lievito di birra in poca acqua e versarlo al centro dalla farina disposta a fontana. Aggiungere acqua tiepida quanto basta a fare un impasto piuttosto consistente. Infarinarlo leggermente, sistemarlo in un contenitore e lasciarlo lievitare, coperto con un panno e in luogo tiepido, per circa un’ora.
Post n°907 pubblicato il 14 Marzo 2014 da cuocopercaso62
L'amica Lidia ci suggerisce questa ricetta dei Quaresimali. Ve l'avevo presentata in versione Fiorentina a forma di lettere, adesso ecco a voi la versione Siciliana che esiste anche da noi a Firenze ma li chiamiamo "Biscotti di Prato" e sono ottimi inzuppati nel Vin Santo. Biscotti Quaresimali Portata: Biscotti Ricetta Palermitana dell'amica Lidia Nota e storia: I biscotti quaresimali, tradizionali nella pasticceria siciliana traggono origine dall’usanza cattolica di far digiuno nei giorni che precedono la Santa Pasqua. Infatti, la confezione di questi biscotti era un rimedio al periodo di astinenza. Siccome in quel tempo, per il periodo di digiuno, non si consumavano prodotti derivati dagli animali, gli antichi inventarono i quaresimali che erano composti da prodotti vegetali, come le mandorle, lo zucchero, la farina e l’acqua. Oggi, quella forma rigorosa si è attenuata, tanto è vero che nella varie ricette troviamo lo strutto o il burro. I quaresimali si preparano in tutta la Sicilia, da Enna a Siracusa, da Catania a Palermo, ma la caratteristica comune che in tutte le provincie resta invariata è l’uso delle mandorle. Noi vi proponiamo la ricetta in uso a Palermo che, oltre ad essere uno dei prodotti più caratteristici della pasticceria locale per il periodo prepasquale, è anche proposto per il giorno dei defunti. Ingredienti
Procedimento Mettere le mandorle intere sbucciate nel freezer. Questo è un escamotage per avere farina di mandorle anziché una pasta di mandorle, dato che la frutta secca in genere è ricca di olio. Quando le mandorle sono sufficientemente fredde, metterle nel mixer con la metà dello zucchero, la cannella e ridurle in farina. Mescolare bene insieme la farina di mandorle ottenuta, la farina e la buccia del limone. In una planetaria con la frusta ( o con uno sbattitore elettrico con la frusta) lavorare gli albumi con un pizzico di sale, e non appena saranno schiumosi aggiungere lo zucchero rimasto e montare fino a che non siano lucidi (non a neve ferma). Per sapere quando sono montati lucidi, basta alzare in verticale la frusta, se mettendola in orizzontale le chiare formano un becco di albumi montati (in gergo da pasticceria vengono chiamati “albumi montati a becco di uccello”), gli albumi sono lucidi e montati alla perfezione. A questo punto, cambiare la frusta dell’impastatrice, con la foglia e unire, mentre lavora, le farine mescolate in precedenza. Lavorare al minimo fino ad avere un impasto omogeneo. Infine unire le mandorle intere con la buccia. Con le mani unte d’olio formare dei pani larghi 3 cm., adagiarli su una placca ricoperta con carta da forno. Mettere in forno preriscaldato a 200° per 15 – 20 minuti. Estrarre la placca, lasciare intiepidire quindi, con un coltello a sega, tagliare in sbieco i pani, in fette di 1 centimetro e posizionarle, dalla parte tagliata, sulla placca sempre ricoperta da carta forno. Lasciare raffreddare, successivamente passare in forno preriscaldato a 150° fino a che i quaresimali non siano asciutti e dorati (girandoli). Dato che i biscotti devono asciugare, nella seconda cottura può rendersi necessario lasciare lo sportello del forno aperto di 10 cm. inserendo un cucchiaio di legno (per non scottarsi) tra lo sportello e l’imboccatura del forno
Post n°906 pubblicato il 12 Marzo 2014 da cuocopercaso62
Oggi vi presento un piatto particolare della cucina Ligure; la scelta ha molteplici ragioni: in onore dello Chef scomparso 2 anni fa, un suggerimento per i Venerdì di Quaresima ove vige il diguno dalle carni e in ultimo perchè è un piatto che a me piace molto. Brandacujun Portata: Piatto unico Cucina tradizionale ligure (imperiese) Dal ricettario di Massimiliano Gentile "I Sapori della Mia Terra" Ingredienti per 4 porzioni
Preparazione: Spezzettate lo stoccafisso e mettetelo sul fuoco in una pentola bassa con acqua fredda salata, quando bolle abbassate la fiamma ed unitevi le patate tagliate in pezzi grossolani e grandi, continuate a cuocere sino a che le patate si ammorbidiscano; avrete patate e stoccafisso cotti insieme. Scolate e lasciate raffreddare per schiacciare le patate grossolanamente e pulire lo stoccafisso di pelle e lische, rompendolo a piccoli pezzi con le mani. Rimettete nella pentola di cottura, fate riprendere il calore e bagnare col vino, aggiungete i pinoli e le taggiasche, condite con sale e poco pepe bianco, unite il prezzemolo, il timo, l'aglio ed abbondante olio d'oliva. Coperchiate la pentola e per maggiore sicurezza avvolgetela con uno strofinaccio ben stretto. E' il momento di "Brandare", da cui il titolo della ricetta, (muovere la pentola scuotendola) fino ad ottenere un composto omogeneo "sugoso", ma nel quale si possano distinguere le patate e lo stoccafisso. Servite caldo, ma non bollente, pepate e aggiungete a filo poco olio di oliva. Una spruzzata di prezzemolo tritato fresco e servite in pentola, eventualmente con crostoni di pane, o pane a pasta dura. Nota: Il peperoncino va aggiunto quando si rimette in pentola stoccafisso e patate, poi tolto; le acciughe all'inizio, rompendole con una forchetta. Non è un piatto da salare troppo, regolatevi alla fine. Servitelo con un robusto vino rosso: Rubesco almeno del '90, oppure del vino bianco Pigato di Albenga, tradizionale
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Massimiliano Gentile è deceduto il 12/03/2012, questo blog verrà gestito, alla sua memoria, dalla moglie Manuela Dolfi, (che già partecipava attivamente a questo blog) la quale pubblicherà post col suo nick: manuela1966 e col nick: cuocopercaso62 Cerca in questo BlogUltimi commentiViaggio nella nostra ItaliaBasilicata Lucanica o salsiccia di Apicio
Viaggio nella nostra ItaliaLiguria Preboggiòn Piemonte Uova alla Bela Rosin per Vittorio Emanuele II Calabria Maccarruni a ra tamarra calabrese Viaggio nella nostra ItaliaLombardia Cotoletta impanata "Prendasi una costoletta di vitello o nodino che abbia il suo osso attaccato, altrimenti sarebbe almeno esagerato e fuori luogo chiamarla costoletta... La si scelga né troppo grassa né troppo magra, ma più sul magro che sul grasso. La si stenda sul tagliere e col pestacarne si cominci a tormentarla dolcemente di modo che le fibrille della carne non si spappolino, ma si rompano. Quando questa operazione che può anche durare una ventina di minuti è finita, la costoletta viene fatta passare in uovo battuto, poi in pane grattugiato. Anche questa operazione va ripetuta almeno due volte per garantire una impanatura perfetta e regolare. Sul fuoco si sarà nel frattempo messo a sciogliere un grosso pezzo di butirro e poco olio di oliva finissimo, in modo da giungere alla bollitura. In esso si faranno passare le costolette che debbono, per essere mangiabili e perfette, risultare dorate in ogni loro parte. Prima di portarle in tavola, le costolette vanno finite, cioè bisogna coprire i 'manici' di ciascuna con un decoro di carta”. Ricette medievali 3Riso con lacte de mandole Ingredienti:
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