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Valutazioni scolastiche

Post n°346 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da tanksgodisfriday
 

Mi è venuto in mente ieri, rispondendo ai commenti di angie71r, upmarine e nonsolonumeri.
Ricordate "A beautiful mind", il film sulla vita del matematico John Forbes Nash Jr., Nobel per l'economia nel '90? Uscito dal cinema comprai un libro sulla teoria dei giochi di Roberto Lucchetti: "Di duelli, scacchi e dilemmi - La teoria matematica dei giochi".
Per modo di dire "uscito dal cinema", lo comprai in effetti il giorno dopo, ne lessi una parte, poi stazionò per qualche settimana sul comodino, per quindi migrare sullo scaffale dello studio. Troppo complicato per me.
Nelle prime pagine ci sono un po' di esempi di problemi affrontati dalla teoria dei giochi, come quello della valutazione.
Compito in classe. Il professore italiano utilizza una scala di punteggi che va da un massimo (es. 10) per il compito perfetto, ad un minimo (es. 0) per quelli assolutamente invalutabili. Tutti bravi? Tutti 10. Tutti asini? Tutti 0.
Il professore americano, invece, utilizzarebbe un sistema diverso, assegnando il massimo al compito migliore e il minimo a quello peggiore. In caso di parità, con tutti compiti dello stesso esatto livello, a sua discrezione un voto tra il minimo e il massimo. Una sorta di classifica di Formula 1.
Differenza tra i due sistemi di valutazione? Nel primo si copia, perché chi passa il compito non ci perde nulla. Nel secondo invece rischia che l'altro, ricevuto lo svolgimento, possa ancora migliorarlo, danneggiando il suo punteggio. E infatti, dice il libro, gli americani non copiano, competitivi fin dai banchi di scuola.
Che ne dite? Io non so. Al liceo ero seduto in prima fila nei banchi. Per tutta la durata del liceo ho passato scrupolosamente i compiti di latino, francese e matematica al mio compagno di dietro, con propagazione. In cambio il mio compagno di tre posti più indietro, atleta poliedrico, mi passava la palla quando si giocava a calcio, se la situazione non era pericolosa. Se non c'era nessuno in un raggio di venti metri, per intendersi.
Se i miei professori fossero stati all'americana, che ne sarebbe stato della mia carriera di calciatore?

L'immagine non c'entra nulla col film su Nash, avrei potuto mettere una foto di Russell Crowe, che però mi sta cordialmente sulle balle. Ho preferito una foto di Laura Smet, figlia di Johnny Hallyday e protagonista di "La damigella d'onore", film che ho visto ieri sera. Deliziosa, attraente, intrigante, perversa, folle ... che volete di più?

Buon giovedì.

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Commenti al Post:
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 05:58 via WEB
valutazione scolastica...hai aperto il vaso di Pandora...dovrebbe essere obiettiva ma non lo è mai...siamo semplicemente uomini e come tali facilmente suscettibili ad ogni evento...in verità si applicano i criteri stabiliti da griglie appositamente create ma ciò che accade in una situazione non è detto sia applicata un un'altra situazione... Oggi tu non avresti bisogno di passare i compiti, ciò che si chiede è spesso il raggiungimento di obiettivi minimi e finirà che alla risposta centrata di come ti chiami la valutazione sarà, bravo 7+...che dire? ci si barcamena...un buondì
 
upmarine
upmarine il 11/01/07 alle 06:11 via WEB
Maruzzella, l'hai bevuto il caffé? Perchè non ho capito un tubo di quello che hai scritto. A proposito di podio, che ho vinto?
Io sono uno di quelli che dà i voti nel massimo sistema. La mia tattica è quella di non renderli competitivi ma nemmeno collaborativi. Mia testuale dichiarazione pre-compito: "se ho la minima impressione che tizio copia da caio ritiro il compito a tizio e a caio. Non c'è bisogno che vengano colti sul fatto. Basta la sensazione". Risultato? Non c'è un compito uguale ad un altro!
 
 
upmarine
upmarine il 11/01/07 alle 06:14 via WEB
P.S. Buona giornata a tutti.
 
 
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 06:30 via WEB
rileggi con calma...io ho riletto e mi è sembrato tutto chiarissimo...Hai bisogno del 2^ caffè???
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/07 alle 06:29 via WEB
Ora ho capito Maruzzina. Era un mio problema di interpretazione della punteggiatura. Quindi, per te, un buon risultato viene raggiunto quando il pargolo riesce ad interpretare la semplice domanda sul suo appellativo e a darne una risposta attinente. Facile come obiettivo. Mi ricorda quella pubblicità che dice: "ti piace vincere facile?" Rivolta a quel giovanotto passabile che compete per Mr. Muscolo con antagonisti dai pancioni flaccidi. Che dirti. Poi questi poveri illusi arrivano all'Università credendo di continuare a mietere ottimi risultati col minimo sforzo. Ed hanno ragione, tanto si iscrivono al CdL in "Ricamo a punto croce". Ma questa è un'altra storia.
Devotamente vostro Upmarine
 
 
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 06:34 via WEB
Ci scusi Tanks se usiamo il suo palcoscenico per fare salotto tra noi...Non ho detto che quello è il io obiettivo... Ho detto che quelle sono le indicazioni che ci provengono dall'alto...Cosa dovremmo fare nelle valutazioni se il sistema ci dice che bisogna contribuire alla riduzione delle classi e pr questo non dobbiamo bocciare? E alla domanda del cosa insegno sposo la tua esi sul corso di ricamo...Insegno Diritto ma in senso del tennis se va bene oppure se va male quello del lavoro a maglia....
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 11/01/07 alle 06:58 via WEB
Al liceo ho sempre vissuto di simpatici do ut des con i miei compagni. Della serie una volta a me e una a te. Mai stata capace di dire di no al passaggio di un compito, fino all'esame di stato. Lì ho dovutocombattere, lo ammetto, tra la solidarietà in senso lato a un collega e l'istintiva antipatia che provavo nei suoi confronti.
Ora tocca a mia figlia. Non la sta prendendobene.Non da un punto di vista valutativo - grazie a insegnanti attenti - ma da un punto di vista etico. Dopo Natale le sue venti traduzioni di latino e greco sono finite fotocopiate nei quaderni di tre quarti delle sue compagne. Dice di sentirsi stupida. Hai voglia di spiegarle che cos non è.
In compenso, alle elementari, è un fiorire di benissimo, bravissimo,ottimo, eccellente, stelline e punti esclamativi a fronte di elaborati a mala pena passabili. E io resto perplessa.
Temo non basti un caffè, ma ci si può provare.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/07 alle 07:37 via WEB
cara sandali al sole, alle elementari per me va bene anche un ottimo --, distinto---.... niente lacrime, niente delusioni, niente competizione...solo il tentativo di farli impegnare di più la volta successiva, solo per il piacere di fare bene!!! ma io sono una supplente e forse storceranno la bocca quelli che ne sanno di più. Al voto giusto credo si arrivi tenendoli per mano e aiutandoli ad accettare il brutto voto e a rifletterci su...e a piangere di cuore magari per non aver dato quello che avevano nel compito andato male... Sto pensando ad un bambino isterico che ha una mamma che fa già la media dei suoi voti in prima elementare!!! Chiedo scusa per l'intromissione e...buona giornata a tutti, in particolare al padrone di casa... Caffè???!:))
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/07 alle 07:39 via WEB
scusissime, ho dimenticato di firmare ..unlumedaunnume ..salute a tutti
 
     
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 11/01/07 alle 10:13 via WEB
Cara unlumedaunnume (petrolini?), non ho ambizioni di competizione, credimi. Mia figlia vive una situazione scolastica un po' particolare, che è troppo lungo e tedioso spiegare qui, fatta di bullismo e di una serie di situazioni ignorate e gestite in modo pessimo dalle stesse autorità scolastiche. In questa situazione, la scelta valutativa fatta dalle insegnanti è stata quella di gratificare tutti i bambini con le stesse identiche valutazioni, tutte tarate sull'eccellenza. Una scelta che, in quarta elementare, di certo gratifica chi ha qualche difficoltà più degli altri, ma che non stimola gli altri, che con minimo sforzo ottengono il massimo rendimento.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/07 alle 07:25 via WEB
caffè pure a me.del mio post tre quarti di umanità non ha capito una cippa---non è per motivi di amicizia che voglio chiudere,tu sai...ora vedrò...baci
 
lilith_0404
lilith_0404 il 11/01/07 alle 08:48 via WEB
:-(( mai stata capace di copiare... e troppo imbranata anche per passare compiti a qualcun altro, ero terrorizzata all'idea di essere scoperta... :-(((
 
blubeluga
blubeluga il 11/01/07 alle 10:31 via WEB
Il tuo ragionamento, che condivido, mi pare porti, nella sostanza, alla stessa conclusione della citazione che riporti: il sistema americano suscita competitività, quello italiano sodalizza, quindi niente di nuovo. Il problema è se è meglio essere solidali o competitivi .... ma qui si apre un universo di dibattiti, che, un po' cialtronescamente, racchiudo in due esempi: 1. Meucci pensava ad inventare il telefono, Bell operava per avere la titolarità del brevetto .... 2.Silvio Ceccato scrive cose geniali in Italia e muore sconosciuto, Edward De Bono scrive una stonzata in America e diventa miliardario, ... ecc, ecc. P.s.: Concordo su Laura Smet, mi ricorda Barbara d'Urso giovane (un must della mia camerata, quando ho fatto il militare nell'80).
 
Eric_Van_Cram
Eric_Van_Cram il 11/01/07 alle 10:42 via WEB
Meglio la collaborazione, che non è solo passare il compito. Perchè il livello complessivo di una società è determinato da come stanno quelli in fondo alla fila.
 
 
upmarine
upmarine il 12/01/07 alle 00:33 via WEB
Questa mi piace. L'importante è che non si provi gusto a stare in fondo alla fila per raccattare l'indispensabile per sopravvivere senza far nulla. Questo vale in tutti i casi della vita.
 
hesse_f
hesse_f il 11/01/07 alle 12:33 via WEB
sei un burlone...non ci credo alla descrizione della tua carriera calcistica....sarai stato bravo anche in quello....scommetto! un abbraccio A.
 
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 13/01/07 alle 12:20 via WEB
A lungo titubante, indeciso tra l'accreditare la tua versione o confermare la verità, ho infine optato per quet'ultima: ero (sono) un'autentica schiappa nel calcio.
L'unica qualità sportiva che potrei attribuirmi è una modesta resistenza, grazie alla quale ho corricchiato sulle colline moreniche intorno a Ivrea, con risultati modesti.
Beh, per dire la verità, una volta mi sono classificato terzo nella mia categoria. E se chiudo qui il commento, ne esco benissimo. Quindi non ti dico che in quella categoria, quella dei non iscritti a società sportive, età dai 45 ai 49 anni, quell'anno eravamo esattamente in tre ...
 
il_miglior_fabbro
il_miglior_fabbro il 11/01/07 alle 13:58 via WEB
C'è un'unica soluzione: eliminare le valutazioni, in fondo vai a scuola per farti un bagaglio di conoscenze che poi ti serviranno nella vita, chi non ha voglia di studiare se la vedrà da grande: la vita ha sempre ragione. Drastica e melodrammatica, che dici?
 
 
upmarine
upmarine il 12/01/07 alle 00:35 via WEB
Ho visto una volta un mio studente molto mediocre, per usare un eufemismo, passar avanti ad un suo collega molto più promettente e preparato nell'assunzione in una azienda pubblica. Aveva più racomandazioni. La vita insegna male, spesso!
 
   
upmarine
upmarine il 12/01/07 alle 03:10 via WEB
non so nemmeno come si scrive "racomandazioni" ;-)
 
Casalingapercaso
Casalingapercaso il 11/01/07 alle 17:01 via WEB
Non sono d'accordo sul fatto che in America nn copiano perché sono competitivi. E' una questione di onestà e se uno è beccato a copiare, rischia di essere buttato fuori dalla scuola. Poi c'è chi riesce a farla franca, ma il fatto è che i ragazzi vengono educati a essere onesti e a contare su se stessi. Se poi ci riescono o no, è un altro discorso. Sulla valutazione... dico come vedo fare io. In un test assegnato in classe, ad ogni blocco di domande su quanto spiegato, mettiamo nell'ultimo mese, viene dato il valore. Mettiamo che 5 domande valgono 20 punti. Spesso sono a risposta multipla. Insomma, i criteri di valutazione sono chiari e, soprattutti, conosciuti in anticipo. L'insegnante che conosco io è un perfido, perché alla fine fa scrivere agli studente un breve essay, da 30 punti, dove può vedere se gli studenti sanno scrivere, se conoscono la grammatica e qualche verbo. Insomma, questo gli permette anche di tirar sù chi è andato maluccio nel resto, ma consente ai migliori di mostrare quanto hanno imparato e avere un A+. C'è una cosa però che mi piace molto del sistema americano, i socrates, ossia le valutazioni che gli studenti danno agli insegnanti. E nn crediate che chi regala voti abbia i socrates migliori. Gli studenti pagano di tasca propria e vogliono, anzi pretendono di imparare. L'insegnante giusto, che insegna bene, ancorché severo, ma con tutti, è il più apprezzato. Ma io son di parte. ciao tanks
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/07 alle 20:20 via WEB
Ma che fine ha fatto TGIF? Lancia la pietra e poi sta a guardare? Comunque sono d'accordo con tutti (questo mi serve per aggiungere una zolletta di zucchero al caffè). Per chi lo vuole amaro venga da me! Giusto un attimo che butto giù la mia risposta.
Devotamente vostro Upmarine
 
 
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 23:29 via WEB
hai ragione...dov'è finito il padrone di casa??? che sia di nuovo in vacanza? strano...non è da lui così a breve distanza dalla precedente...
 
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 22:34 via WEB
concordo con Casal...non si tratta di competitività ma di correttezza e rispetto delle regole...i miei ragazzi di ritorno da esperienza di studio negli states hanno raccontato di come erano strabiliati dal comprtamento dei compagni sia durante i compiti in classe sia durante momenti in assenza di proff ...tutti al loro posto senza approfittare di distrazioni o altro...qui anche nel cambio dell'ora li devio contare in uscita e in ingresso per controllare che nel frattempo non si siano moltiplicati...e pantaloni alla caviglia o magliette ascellari negli states non ne esistono a scuola da cui sono banditi persino jeans scuciti o strappati...e non so se è un caso isolato, ma in un sobborgo di cleveland, come racconta la mia alunna, si va a scuola, pubblica, in divisa...
 
 
upmarine
upmarine il 11/01/07 alle 22:46 via WEB
Attenta Mara, che poi ti accusano di estremismo. Io mi accontenterei di rispetto e diligenza. E molta modestia. Ora i ragazzi sono convinti di sapere cosa è meglio per loro. E se non sono loro lo sono i genitori.
 
   
mara2003
mara2003 il 11/01/07 alle 23:24 via WEB
estermista io? io che dò sempre il massimo e pretendo il massimo...a cominciare dal rispetto dell'orario di ingresso e in collegio docenti mi si taccia di essere la mosca bianca perchè sono l'unica che rileva la problematica dei ritardi...e intanto il dirigente afferma pubblicamente che arriva in ritardo per non dover rilevare i nostri ritardi (di noi docenti)...dimmi Up è per questo che sono estremista? beh, allora ne sono onorata...
 
     
upmarine
upmarine il 11/01/07 alle 23:35 via WEB
Hai toccato un mio punto dolente (i ritardi). Per caso ti ha fatto la soffiata qualcuno? Comunque anch'io do il massimo, anche della disponibilità. I miei studenti mi trovano disponibile quasi sempre. Sai una cosa? Mi sono accorto che vivo meglio dando il minimo sindacale a tutti. Quelli che vogliono di più trovano una fonte inesauribile. Perchè poi, alla fine, ci prendono per il nostro punto debole: la passione.
Perhè dobbiamo continuare a dar fastidio al padrone di casa. Non è educato. Se vuoi possiamo continuare da me o da te.
 
upmarine
upmarine il 11/01/07 alle 22:47 via WEB
Scusami TGIF, se approfitto del tuo blog. Ma è confortevole. :-)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 12/01/07 alle 00:06 via WEB
non so: questa idea del non copiare e del non far copiare la trovo molto calvinista, molto crudele anche. sono d'accordo col padrone di casa, invece: la filosofia di "una mano lava\l'altra" mi è più affine. mi sento in difficoltà in un mondo così asettico. credo si debbano insegnare anche le sfumature dei vari livelli di grigio ai ragazzi. credo che aiutare il compagno di scuola e farsi aiutare abbia in sé i semi di un concetto educativo (e di società) di grande valore.
con buona pace dell'america.
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 12/01/07 alle 06:48 via WEB
Credo che ai ragazzi occorra insegnare la correttezza, il rispetto delle regole. E quindi in principio sarei per il divieto di copiatura, e il sistema americano sicuramente incentiva a non copiare, lo dimostra la Teoria dei Giochi.
Poi però occorre anche insegnare ai ragazzi a darsi una mano, perché fare squadra è un beneficio per ogni componente del gruppo, e sarà così anche nella vita. E se è vero che ci sono i momenti istituzionali per fare squadra, è anche vero che "passare il compito" può insegnare a creare legami forti, perché poi ciascuno di noi ha qualcosa "da passare".
E quindi mi terrei il sistema italiano e gli insegnanti italiani. Che nei miei ricordi diretti avevano la bravura di essere generalmente severi e poi chiudere un occhio quando serviva. Ecco, se c'è una cosa che credo danneggi la scuola, è l'imposizione delle griglie, i parametri, le procedure, i "portfolio" (esistono ancora?), invece degli obiettivi. E la follia di tagliare le spese aumentando il numero di ragazzi per classe e abbassando la soglia per la promozione. Che è come dire ai ragazzi che è tutto una formalità, giusto per passare il tempo.
 
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