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Emergenza Ambiente Abruzzo è una rete di associazioni comitati e singoli cittadini, che si occupano e difendono l'ambiente, già 60 associazioni hanno aderito, e se riusciamo a costruire una rete di mutuo soccorso, sarebbe straordinario, non trovate.. cliccando quì (cliccate free user e poi aspettate i secondi sino a quando vi appare il bottone download) trovate il doc. di denunce e proposte che ci tiene insieme
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci. Gandhi
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INCENERITORI
HERMANN DALY
Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")
1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili
NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA
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un mare di problemi
Quanto costa agli italiani questa nuova corsa agli idrocarburi ? Tra i danni inestimabili all'ambiente e alla cultura dei territori che inevitabilmente si trascinano danni al turismo all'enogastronomia all'agricoltura doc-gli italiani stranamente sono primi esportatori al mondo - ecc., altri danni con il mancato rispetto accordi di Kyoto : Gas serra, il governo a caccia di 555 milioni. I nostri produttori di elettricità hanno superato i livelli di emissione concessi dall'Ue Così pagheremo nella bolletta i ritardi sul protocollo di Kyoto Il sottosegretario Saglia: "L'impatto sulle tariffe sarà inevitabile, adesso limitiamo i danni" di LUCA IEZZI Così pagheremo nella bolletta i ritardi sul protocollo di Kyoto ROMA - Con il pianeta si riscalda anche la bolletta degli italiani. Il ritardo sull'adempimento del protocollo di Kyoto per la prima volta peserà direttamente nelle tasche dei consumatori visto che il governo è alla disperata ricerca di 555 milioni entro la fine dell'anno (diventeranno 840 nel 2012). Gran parte di questa cifra finirà nelle tariffe elettriche durante l'anno prossimo. Tutto inizia con i tetti alle emissioni di anidride carbonica che l'Italia ha contrattato con l'Ue nel 2007: 201,63 milioni di tonnellate l'anno per il quadriennio 2008-12 contro i 230 milioni richiesti. Le quote di emissione sono state poi assegnate con un piano nazionale ai vari settori (come produttori elettrici, acciaierie, cementifici). Le società elettriche denunciarono che quote così basse avrebbero bloccato la costruzione di nuove centrali con il paradosso di non poter rinnovare (e quindi rendere meno inquinante) il nostro sistema elettrico. Così nel 2008 il governo si è impegnato a garantire 16,93 milioni di tonnellate ai nuovi entranti (cioè a quelle centrali che non avevano ancora ottenuto l'autorizzazione ad emettere gas serra) e "a tutti i nuovi entranti le quote di Co2 eccedenti questo tetto", come ricorda il Comitato di controllo guidato dal Direttore generale del ministero dell'Ambiente Corrado Clini. Ora si tratta di pagare. Secondo le stime del Comitato, i nuovi entranti avranno bisogno di crediti per 56 milioni di tonnellate: 37 milioni già nel 2009, cioè ben oltre la riserva accordata. Il governo - a meno che le imprese non rinuncino a quanto garantitogli per legge - deve andare sul mercato dei diritti ad emettere Co2 e comprarli all'asta dalle imprese comunitarie che sono sotto i loro tetti di emissione. Se non lo fa, sempre secondo il Comitato, la sanzione inflitta dall'Europa sarà di 5,6 miliardi nel 2012. Acquistare i diritti di emissione ora costa meno: 555 milioni, ma visto lo stato delle finanze pubbliche ci si orienta per chiedere un anticipo alla Cassa Depositi e Prestiti per far fronte alle scadenze di fine anno. Anticipo da ripagare con un aumento in bolletta dal 2010. "Cercheremo di ridurre il conto finale il più possibile - spiega Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico - è stato negoziato un tetto troppo basso dal precedente governo e abbiamo già avviato contatti informali con la Commissione Ue per riaprire una trattativa, ma alla fine questo tipo di costi ricadrà sulle tariffe elettriche. Dobbiamo ancora confrontarci con il ministero dell'Economia su questo punto". Anche se tra i tecnici è dato per scontato un decreto già entro settembre. Il costo per emettere una tonnellata aggiuntiva di Co2 al momento è di 15 euro, ma è un mercato ancora molto instabile. L'Italia - contribuendo a progetti per ridurre le emissioni in Paesi in via di sviluppo (soprattutto nel Mediterraneo) - potrebbe ottenere crediti riconosciuti dal protocollo di Kyoto a metà prezzo (8 euro), ma l'Europa non consente di utilizzarne oltre una certa quota e il nostro Paese ha già esaurito la sua. (20 agosto 2009) Le "nostre" piattaforme, mancano all'appello Ombrina Mare 2-in arrivo- e Elsa 2-in arrivo- clicca qui, e se volete vedere come sono-le piattaforme- e dove sono, cliccate i nomi e andate a visualizza mappa, visione generale invece quì :
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PETROLIO CHI DECIDE COSA
A ME GLI OCCHI
Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx