EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi del 29/08/2014
Post n°496 pubblicato il 29 Agosto 2014 da enodas
Tra le tante cose, le cattiverie, che mi hanno ferito, che continuo a portarmi dentro, credo che quella fosse la maggiore. Mi pesa sullo stomaco, mi ha fatto piangere la sera. E' come se questi anni mi avessero avvelenato, lentamente. D'altra parte, ho sempre pensato che comunque certe cose me le porterò dentro sempre, impresse fin nelle corde più profonde del mio essere e del mio vivere le cose. A volte penso che forse sarebbe stato più semplice se avessi trovato qualcuno ad aiutarmi, accarezzandomi l'anima ferita. Probabilmente, ho anche io serrato porte che già ramarrebbero difficilmente accessibili. Mi sono chiesto spesso come potessi convivere con questo, cose ne potessi fare, cosa potessi farne di questa cattiveria, più di tutte. Quasi d'improvviso, qualche mese fa, mi è venuta in mente una cosa che in realtà è molto semplice. Qualcosa che avrei potuto pensare prima, che a dire il vero avevo pensato spesso, ma che mai avevo associato a tutto questo. A volte, le coincidenze accadono, a volte le guidiamo, a volte le forziamo a combaciare nella nostra mente. Però, i nomi tornano, sia un colore, una città, un qualcos'altro. Ho pensato allora che da una cosa cattiva potesse nascere qualcosa di positivo. Da qualche parte, nello spazio e nel cuore, non ha importanza. E chissà, magari questo allevierà anche qualche lacrima, tra quelle nascoste nella notte, nei sogni che ogni tanto ritornano. Io lo tengo lì, in un cassetto, nascosto, sperando possa germogliare.
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