E se...

B

B l'ho conosciuto per un progetto di lavoro condiviso.
Veniamo da ambiti diversi, ma ci siamo trovato a dover costruire qualcosa insieme.
Ed è stato un rapporto strano fin dall'inizio.
Lavoravamo al progetto andando a cena, facendo gite domenicali, e bevendo allegramente bottiglie di buon rosso.
Ma il lavoro veniva bene, quindi perché farsi troppe domande?
B è ed è sempre stato molto diverso dagli altri uomini (anche amici) - in cui mi è capitato di imbattermi.
Sempre pronto ad "attaccare", a dire quella che è la sua verità (spesso poco piacevole) senza preoccuparsi di indorarla.
Mai che ne faccia passare una.
Ricordo che la seconda volta che lo vidi mi disse: "Per me resterai sempre sola perché sei "troppo" per l'uomo medio e lo distruggi" - carino, vero? Porta pure male...
Comunque, siamo andati avanti così mesi, vedendoci stabilmente più volte la settimana - sempre come amici.
Però tutti iniziavano a dare per scontato che noi stessimo insieme.
E la cosa era quasi imbarazzante.
Affrontato il discorso B fece una delle sue consuete scenate (la mia teoria è che quando si sente indifeso attacca...) e mi disse che lui non voleva una storia con me, che chissà io cosa mi iero messa in testa, che volevo distruggerlo (appunto...).
Poi scomparve per mesi (lasciandomi non bene, perché anche se non mi ero messa in testa cose strane gli volevo davvero bene).
Poi è ricmparso con una scusa lavorativa qualsiasi.
Ora ci sentiamo con la famigliarità di vecchi amici.
Ogni tanto ci si vede a cena.
E so che se ho un problema, se sono giù, lui c'è. Arriva e risolve. E so che a modo suo mi vuole bene. Come io a lui.
Ma naturalmente siamo solo grandi amici (non mettiamoci in testa strane idee, mi raccomando).
Alcune mie amiche hanno fondato un "B fan club" - dicono che lui è sventuratissimo perché io non voglio e fanno il tifo per un happy ending.
Per me non lo conoscono bene, se no capirebbero che il loro più di un fan club rischia di essere un fun club...