Creato da estate_82 il 21/03/2005
I pensieri li lascio qui, in un vasetto sottovuoto tra le marmellate, qualche buona bottiglia di vino e le conserve di pomodoro..
 

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Eraldo Baldini, Alessandro Fabbri - Quell'Estate di Sangue e di Luna

Enrico ha 11 anni e guarda in tv, affascinato, le immagini dell'Apollo con papà Paolo, mamma Clara e lo scettico nonno Siro. Nessuno può sapere che anche qui, a Lancimago, 500 anime, sta per accadere qualcosa di importante: ma molto, molto brutto... Una serie di avvenimenti terribili, nei nove giorni della missione Apollo, faranno scoprire agli abitanti che cos'è il vero orrore. Enrico, superando il silenzio e l'ottusità degli adulti, con la fantasia come unica arma, riuscirà a comprenderlo e a fermarlo. Per sempre? Ma che succede se il patto con una antica potenza è rotto? Enrico una idea se l'è fatta: e infatti lo ritroviamo, adulto, che torna a Lancimago, con il figlio di undici anni.
 

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5 OTTOBRE 2005 - Ieri piscina..

Post n°427 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da estate_82

immagineMi muovevo al mio ritmo, le orecchie piene del mio respiro e delle braccia che fendevano gli spruzzi azzurri, la mente libera di vagare altrove nel tempo e nello spazio..
Ho amato da sempre l’odore del cloro e l’aria calda e umida delle piscine coperte, il rumore del mare sul bagnasciuga, il fluire lento del fiume che segue imperterrito il suo corso.
Ho amato i pomeriggi d’infanzia, passati a giocare in piscina per ore, mentre l’estate intorno a quel mondo turchese esplodeva di foglie verdi e insetti ronzanti.. quando ignorando i richiami di mia madre e uscivo dall’acqua con i polpastrelli pallidi e grinzosi solo quando il bagnino Orso mi diceva che era ora di chiudere.
immagineHo amato le onde altissime sulle coste della Corsica, col gusto amaro della salsedine a grattarmi la gola, la forza della risacca che mi trascinava indietro e le mie risate innocenti, quando sentivo che il mare era il mio compagno di giochi con il suo modo bizzoso di tirarmi da una parte all’altra, di rovesciare il mio materassino, di spruzzarmi la faccia..
immagineE ho amato i tramonti d’agosto sul grande fiume Po, mentre il sole rosso si tuffava all’orizzonte e la mia barca affusolata scivolava increspando appena il pelo dell’acqua e discorsi importanti mentre le foglie dal verde croccante dell’estate viravano al caldo dell’autunno, e Giulio che vogava parlando con la faccia verso il sole mentre io al timone ascoltavo distratta le sue parole e le canzoni..
immagineE ho amato persino nei pomeriggi d’inverno, vogare quando un sole pallido accarezzava gli alberi nudi lungo gli argini, quando il buio arrivava presto e la nebbia saliva piano dal fiume nell’aria fredda che mi lacerava faccia e mi intirizziva le mani.. Ho amato sentirmi sola in quell’immensità, ho amato il mondo silenzioso e rallentato che potevo osservare attraverso le lenti della maschera, ho amato l’odore di fango e foglie marce..

 
 
 
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