Blog
Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

PENITENTIAGITE...

...cronache del nuovo millennio

 
 

SONDAGGIO

PARTECIPA
ALL'ULTIMO
SONDAGGIO
PROPOSTO


CLICCA QUI



 

ULTIME VISITE AL BLOG

soren53aquarius6Kaos_101paolocamurriAssumeThePositionbumpabumtrasilviadgl31alina.grafhowardlovecraftrafbotK_12_rsbaraghilionardodavinci68TheNightManagerPatsydg1
 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 41
 
Adams
immagine
immagine
immagine
Berengo-Gardin
immagine
immagine
Cartier-Bresson
immagine
immagine
Doisneau
immagine



 

Messaggi di Aprile 2007

Se il buon giorno si vede dal mattino...

Post n°126 pubblicato il 23 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Non posso assicurare che ciò che sto per dire sia vero, ma, nella mitologia della mia famiglia, dicunt, tradunt, ferunt, narrant...
A 6 mesi vessassi la nurse
A 1 anno abbia fatto pipì addosso alla tata
A 2 anni costringessi le amichette a darmi parte della merenda
A 3 anni le inseguissi con un giunco a mo' di frusta
A 4 anni mi sia fatto la prima fidanzatina e che, naturalmente,
la picchiassi
A 5 anni avessi il mio piccolo harem di bambine che mi facevano
dono dei i loro cewingum masticati...
A 6 anni mi facessi fare i compiti dalla compagna più servile
A 7 anni minacciassi le bambine con una rospo per far loro sfilare
le mutandine
A 8 anni facessi rimettere loro le mutandine piene di ortiche
A 9 anni ebbi la mia prima erezione (come ampiamente documentato)
A 10 anni mentre tutti volevano giocare al dottore io insistessi per fare il
piccolo inquisitore.
A 11 anni, con la scusa di giocare agli indiani, legassi ad un albero una
coetanea e le palpassi tette dicendo che era uso indiano.
A 12 anni costringessi la professoressa di inglese a cambiarmi un 3
meritatissimo in un 6
A 13 anni mi facessi la suddetta professoressa di inglese sulla cattedra
durante la ricreazione (vera ricreazione fu!)


...poi ho subito un trauma e mi sono risvegliato Orko a 40 anni...
tutto il resto è noia....:)

 
 
 

Prodromi

Post n°125 pubblicato il 22 Aprile 2007 da Kaos_101
 

E' prassi, tanto diffusa quanto ridicola, cercare di far risalire alla più tenera infanzia la nascita la propria consapevolezza BDSM.
Una volta o l’altra posterò uno pseudo curriculum vitae che scrissi tempo fa proprio per irridere questi sadomaso dell’asilo nido.
Oggi, più seriamente, mi permetto di raccontare quella che credo essere stata la prima volta in assoluto, in cui sono venuto in contatto, seppur del tutto impropriamente e confusamente, di questa parte di me.
Correva l’anno…onestamente non ricordo che anno fosse, ma ne dovevo avere otto o nove anni. Diciamo fosse il 1963 e ipotizziamo pure una bella giornata primaverile. Era di sabato e di questo sono sicuro perché l'episodio che sto per raccontare si svolse durante l’ora di catechismo che segnava, appunto, la fine delle incombenze “scolastiche” della settimana.
Era una bella giornata di primavera, dicevo, ricordo persino l’aula dell’istituto dei Padri Maristi, attiguo all’oratorio, in cui si svolgeva la lezione.
La lezione verteva su un
brano dell’Antico Testamento: Abramo ed Isacco.
Sono certo siate tutti esegeti delle Sacre Scritture, ma, per quei pochi che avessero un vuoto di memoria, fornirò un succinto compendio dell'episodio.
Abramo, oramai vecchio, riceve da Dio il dono di un figlio maschio.
Peccato che quando Isacco è giovinetto Javhè chiama Abramo e gli ordina di offrirglielo in sacrificio.
Abramo, con la morte nel cuore, prende il figlio carica le fascine per il rogo sull’asino e si avvia verso il monte che Dio gli ha indicato per il sacrificio. Giunti nel luogo prestabilito, mentre Abramo prepara la pira, Isacco si guarda intorno e, non vedendo animali lì attorno, chiede: “Padre cosa sacrificheremo al Signore?” Abramo, allora, con le lacrime agli occhi, lega mani e piedi al figlio, lo fa stendere sulla pira, sfodera il coltello e si appresta a sgozzarlo.
Inopinatamente quell’immagine di Isacco che si lascia legare e mettere sulla catasta di legna, che docilmente accetta il suo destino, mi procurò un intenso turbamento e, forse, pure, una delle mie prime erezioni.
Cercando nell’iconografia classica ho trovato che l’immagine che più si avvicina alla mia fantasia di allora è quella di un quadro di Rembrandt. immagine

Non lo trovate profondamente erotico?
Confesso di essere desolatamente etero, ma c’è qualcosa di oscenamente eccitante nella postura di Isacco, nella mollezza delle sue membra, nelle gambe semi aperte, nella sua nudità, nelle mani legate dietro la schiena, nell’assoluta mancanza del benché minimo tentativo di difendersi dalla sorte che egli non dubita essere sul punto di subire.
E Abramo? Guardate la mano che copre la faccia del figlio: in teoria è un gesto misericordioso, vuole evitare al figlio l’angoscia del momento finale,ma le dita quasi lo ghermiscono, lo violentano, lo possiedono. E che dire delle vesti? Non fanno altro che enfatizzare la nudità di Isacco.
Insomma per farvela breve, quando l’angelo ferma la mano di Abramo, invece di tirare un sospiro sollievo fui provai un profondo senso di frustrazione.
Ripensando a quell'epsodio mi viene ancora da chiedermi come abbia fatto a non restare traumatizzato da tutto ciò che quel turbamento implicava.
In quella immagine è concentrato il peggio del peggio dei peccati che avrei potuto commettere: blasfemia, incesto, omosessualità, libidine, violenza.
Grazie al cielo devo essere dotato di un superio assai premuroso che ha “congelato” quel ricordo per molti e molti anni, restituendomelo solo quando sono stato in grado di metabolizzarlo senza procurarmi troppi danni psichici.
Mi piacerebbe se qualcuno volesse raccontare se sia stato travolto da un’immagine altrettanto evocativa.
 
 
 

Turpiloquio

Post n°124 pubblicato il 21 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Un vecchi adagio recita...
"gli uomini sono tutti dei porci!...Ed è per questo che le donne li amano!"
Figuratevi se a un vecchio Orko come me disturba sentirsi dare del porko...
D'altro canto, disquisivo con un'amica sere fa sull'uso di puttana troia aut similia nel lessico sessuale.
La ragione di fondo del piacere del turpiloquio, credo vada ricercato nella errata concezione di sesso e amore che pervade la nostra cultura.
Ho sentito più di una volta dire frasi del tipo " certe cose con mia moglie non le
farei mai....sono cose che si fanno solo con le puttane o al massimo
con
l'amante” (che sempre puttana è, ma dedicata)...
E' evidente che, in tale contesto, l'uso di termini come troia, puttana, cagna,
porco, maiale, ecc, segnino il superamento di una linea di demarcazione
invisibile, ma presente, che abilita l'accesso ad un territorio nuovo e molto più disinibito.
Così come ci sono uomini che credono che con la propria compagna non di possano fare “certe cosacce” esiste una notevole schiera di femmine che, per difendere l’iconografia della “donna per bene”, contiene la sua sessualità entro limiti, come dire...canonici.
Se amo una donna ho piacere di condividere con lei tutte le dimensioni della mia sessualità. Mi farò, semmai, qualche scrupolo qualora abbia una
relazione
eminentemente sessuale.
Sarebbe ben triste se non potessi essere totalmente me stesso con la donna che amo, mentre con una con cui faccio solo sesso, posso anche "accontentarmi" di ciò che quello che mi viene "offerto"
Tornando alla questione dell'uso di un lessico “forte”, non posso, nè voglio negare che è di mia grande soddisfazione; probabilmente perché anch’io, come tutti figlio di questa cultura perbenistica, trovo in queste espressioni verbali, una sorta di liberazione.
Vogliate perdonarmi per il taglio “saccente” del post.
 Oscuro...OINK mode...

 
 
 

CONTEST 

Post n°123 pubblicato il 19 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Inauguriamo una nuova rubrica: chi gettiamo dalla torre?
Eccovi due bellissime canzoni: quale salvereste?

Amsterdam

Ne me quitte pas

 
 
 

Pazzia (epilogo)

Post n°122 pubblicato il 18 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Il sabato passa tranquillo tra incombenze varie e il piacere di avere mio figlio con me.
Ricevo un certo numero di squilli sul cellulare, ma non ci faccio troppo caso.
La domenica c’è la partita di mio figlio. Ci alziamo raggiungiamo gli altri e, per una volta, invece di seguire la squadra in macchina salgo sul pullman e mi lascio portare.
Mentre sonnecchio aspettando di arrivare, vengo svegliato da una telefonata.
Ciao sono Giovanna.
La voce è secca piuttosto nervosa
Perché sei sparito tutta ieri?
Che vuol dire sparito?
Vuol dire che non hai risposto a Claudia.
No guarda che le cose non sono proprio così: io avevo detto a Claudia che ieri e oggi sarei stato occupato con mio figlio e che pertanto ci saremmo sentiti solo nel tardo pomeriggio di oggi.
Beh evidentemente lei non l’aveva capita così. Mi ha detto che ti ha cercato diverse volte e che tu non l’hai mai richiamata.
Si ho ricevuto degli squilli, ma pensavo fossero squilli di saluto come quelli che fanno i ragazzi.
No era una richiesta di aiuto e visto che non le hai risposto lei si è sentita abbandonata e si è tagliata! Ora è in Ospedale, pare non sia nulla di grave ma quando esce sarà il caso che le parli.
Ascolta questa storia mi piace ogni giorno di meno, ma adesso sono con mio figlio e non posso parlare ti chiamo più tardi e chiariamo le cose
Come vuoi tu, ciao Luca, buona giornata.
Ovviamente della partita di rugby non ricordo assolutamente nulla, ma ricordo perfettamente i miei pensieri.
Ciao Giovanna sono Luca.
Ciao Luca dimmi.
Per prima cosa, come sta Claudia?
Bene le hanno dato alcuni punti ma sta bene dovrebbe essere già a casa.
Mi fa piacere.
Adesso veniamo alle mie decisioni.
Non ti nascondo che tutta questa storia mi è sembrata strana fin dall’inizio, ma la gravità della situazione ha fatto sì che mettessi da parte i miei dubbi perché, tutto sommato, il rischio di farmi prendere per il culo era del tutto irrilevante rispetto al pericolo di non dare risposte adeguate ad una persona che soffre.
Ciò nonostante non ho potuto fare a meno di ragionare sulle anomalie gravi di tutta questa storia e ho deciso che me ne chiamo fuori.
Ah!
La voce di Giovanna è seccata
Così hai deciso che te ne lavi le mani eh? Ma bravo! Sei come tutti gli altri! Tante belle parole poi, quando c’è da tirare fuori le palle, vi fate tutti un passo indietro e a pagare per la vostra vigliaccheria è solo Claudia.
No guarda, sei tu che non hai capito nulla!
La questione sta in questi termini.
In primo luogo trovo assurdo che una ragazzina vittima di simili violenze possa continuare impunemente ad entrare in internet, a frequentare siti BDSM e soprattutto ad avere contatti telefonici con persone potenzialmente se non pericolose, sicuramente destabilizzanti per lei!
Qui siamo di fronte a gravissime omissioni da parte di chi
doveva esercitare il potere di controllo Claudia: con quello che ha passato, la ragazza dovrebbe essere in un centro specializzato per la cura delle conseguenze di quella che mi sembra un'evidente sindrome di Stoccolma e non affidata ad una famiglia che, per tua stessa ammissione, non è nemmeno del tutto al corrente del vissuto della ragazza.
Ora veniamo a te. Anche trascurando il fatto che non esiste psicologo che deleghi ad altri la cura dei propri pazienti, vuorrei proprio sapere con quale diritto e discernimento hai poturo affidarmi la responsabilità dell’incolumità di Claudia.
Che ne sai tu di me? Chi ti assicura che non sia un pazzo psicopatico, un coglione che non sa come comportarsi o semplicemente uno che, animato dalla più grande buona volontà e abnegazione, combina dei disastri per semplice inesperienza o incapacità?
Devo ricordarti che solo ieri mi hai detto che Claudia si butterebbe dala finestra se solo glielo ordinassi?
Ma che testa hai?
Ma l’ho detto per dire, non penso lo farebbe.
Non pensi? Tu semplicemente non lo pensi e credi che sia sufficiente questa convinzione per autorizzarti a giocare alla roulette russa con la vita di un’altra persona?

Veniamo, Infine, ad alcune implicazioni di carattere giudiziario.
Dal momento in cui mi hai reso edotto sull’età di Claudia, io sono potenzialmente perseguibile come pedofilo. Al di là dell’impatto devastante che una simile accusa avrebbe sulla mia vita, tu hai una seppur pallida idea delle conseguenze che potrebbe avere una simile accusa sui miei figli?
Chiamarsi fuori per me significa uscire da questo coacervo di ambiguità
Sono disposto a continuare a prendermi cura di Claudia, a patto che tu mi faccia parlare col giudice tutelare della ragazza e che, una volta ilustrata la situazione, questi mi autorizzi in via ufficiale, a continuare a farle da Padrone, fissando anche ambiti e limiti del mio operato. Se avrò questo tipo di autorizzazione non avrò nessuna difficoltà a continuare a seguire Claudia.
Giudice tutelare? E chi lo conosce il giudice tutelare di Claudia?

Aspetta: fammi capire? Tu non sei la sua psicologa di riferimento?
Chi, io? Ma no! Io Claudia non l’ho mai vista, non so nemmeno esattamente dove abiti.
Siamo solo amiche di chat e io ho cercato di aiutarla a risolvere i suoi problemi, io non so nulla di come stiano davvero le cose.
Insomma tu mi stai dicendo che ssto muovendomi sulla scorta di tue illazioni, pressocchè gratuite, su una persona di cui conosci la condizione solo per sentito dire ?
Ma sei matta o sei scema!!!

Sono stupefatto dalla leggerezza con cui questa donna mi ha coinvolto in una storia dai connotati sempre più inquietanti e decido di forzare il gioco con un bluff.
Guarda a questo punto sono contento di aver incaricato un mio amico carabiniere di fare delle indagini, perché delle due l’una: o è vero quello che mi raccontate e allora voglio andare a vedere il coglione che lascia Claudia libera ti continuare a farsi male da sola, oppure ti assicuro che se mi avete preso in giro vi faccio un culo che rimpiangerete di essere mai entrate in chat.
Fai un po’ quello che vuoi, ma glielo dici tu a Claudia che non la vuoi più ciao Luca
Certo che glielo dico io! Ciao Giovanna.
Verso le diciannove squilla il telefono
Buonasera Signore sono Claudia.
Ciao Claudia, cos’è sta storia che ti sei tagliata?
Ma niente Signore, solo un attimo di sconforto, ma non è nulla, tutto a posto, mi creda.
Lo spero per te, anche perché io da stasera non sono più il tuo Padrone.
Silenzio di tomba, poi con una voce che sembra quasi un rantolo,
La troia ti ha detto che non ho diciannove anni vero?
Guarda che quella che tu chiami la troia mi ha detto che hai quattordici anni il primo giorno che ci siamo sentiti. Se non ho chiuso allora è stato esclusivamente perché lei mi ha convinto che tu avevi bisogno di uno come me e che se me ne fossi andato c’era il pericolo che tu potessi fare qualche stupidaggine.
E ora cos’è cambiato? Non potrei farla anche adesso qualche stupidaggine?
Si certo, non ho alcuna sicurezza che tu non faccia qualche stronzata, ma, vedi, io ho delle responsabilità nei miei confronti, nei confronti dei miei figlie e anche nei tuoi confronti, per cui ho deciso di vederci chiaro e ho pregato un mio amico che lavora nei ROS di fare delle indagini riservate per scoprire come stanno le cose.
E cosa pensi di scoprire? Non sai nulla di me.
Non è esatto: conosco il tuo numero di cellulare e da quello possiamo risalire a te.
Ma non è intestato a me, al massimo risalite a mia madre.
Ma scusa non mi avevi detto che tua madre vi ha abbandonati?
Sì è così, ma il cellulare me l’ha regalato lei
Benissimo vorrà dire che risaliremo a lei e da lei a te.
Se sei davvero implicata in un giro di porno pedofilia stai pur tranquilla che il mio amico entro domani, massimo dopodomani lo scopre e se non è vero lo scopre lo stesso e a quel punto sappiamo anche dove venirti a trovare.
Ma io non ho fatto niente di male, non mi puoi fare nulla.
Ti sbagli, hai fatto eccome! Stando a quanto mi ha detto il mio amico il tuo comportamento, se dimostrato falso, configura un bel po’ di reati.
Silenzio, poi un improvviso scoppio di pianto.
Se ti dico la verità, fermi l’indagine?
Tu comincia a dirmi la verità e poi io decido, ma bada voglio tutta la verità, tanto ci metto un attimo a scoprire se mi hai mentito e a quel punto te la faccio pagare fino in fondo.
Va bene.
La voce non è più quella di Claudia.
Giovanna?
Si sono Giovanna, ciao Luca.
Vuoi dirmi che Claudia non esiste? Sei sempre tu?
Si sono sempre io Luca, mi chiamo Elvira ho 36 anni.
Ah! Aspetto la tua storia, ma che sia vera questa volta.
Va bene, ma tu promettimi che non mi denunci.
Di questo parliamo dopo, adesso racconta.
OK. Allora, come ti ho detto, mi chiamo Elvira, ho 36 anni, sono effettivamente psicologa e lavoro presso un Centro di Igiene Mentale nell’hinterland milanese.
La verità è che in passato ho avuto alcuni episodi si schizofrenia che però ero riuscita a contenere con una adeguata terapia farmacologica.
Circa un anno fa ho conosciuto in chat una persona della quale mi sono subito innamorata perdutamente e per la quale ho lasciato il mio compagno e mi sono trasferita da Genova a Milano.
Questa relazione, mi ha fatto molto bene, sentirmi amata mi ha resa felice e ha ridimensionato drasticamente la mia dissociazione. Purtroppo però, negli ultimi mesi il rapporto si è deteriorato e mano a mano che questo peggiorava, la mia sofferenza psichica riprendeva vigore.
Ho scoperto che le chat erano il posto ideale per realizzare la mia esigenza di sdoppiamento e ho cominciato a frequentarle coi due nick.
Un giorno sono capitata per sbaglio in una chat BDSM e mi sono subito resa conto che in quell’ambiente, il tasso di credulità era enormemente più elevato che in qualsiasi altro posto.
Così ho elaborato una storia che potesse “acchiappare” questo tipo di persone e sono oramai mesi che vivo storie BDSM sotto le due vesti.

Tu sei il primo che ha capito il gioco.
Tutti gli altri, anche se non facevano gli stronzi con Claudia, e tu non hai idea di quanti si siano approfittati virtualmente di lei, credevano ciecamente alla storia e si lasciavano pilotare a mio piacimento.
Ho capito.
Allora facciamo così. Per il momento non blocco l’indagine, ma non ti denuncio, però tu devi scomparire definitivamente dalle chat e non provare mai più a fare questo giochino.
Io giro molto per le chat, se sento una storia che abbia anche solo una parvenza si similitudine con quella che hai messo in piedi per me parte la denuncia.
Adesso sparisci e non farti più vedere.
In fondo sono contento che fosse solo una povera psicopatica e non una bambina stuprata.

 
 
 
 

AVVERTENZA

Questo blog non
rappresenta
una testata
giornalistica in quanto
viene aggiornato
senza alcuna
periodicità.
Non può pertanto
considerarsi un
prodotto editoriale
ai sensi della legge
n. 62 del 7.03.2001
ЖЖЖЖЖЖЖЖЖ


 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

Avedon
immagine
immagine
Mapplethorpe
immagine


 

ORKO

Creta


Foliage in Italia



Foliage Pennsylvanya



Ficus a Kandy



Iron Steel NYC


Bimba singalese

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963