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Un blog creato da Kaos_101 il 23/10/2006

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Messaggi di Aprile 2007

Pazzia (III parte)

Post n°121 pubblicato il 17 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Squilla il telefono.
Pronto?
Luca?
Si sono io. Ciao Giovanna
Ciao Luca.
Senti non so come dirtelo, ma la situazione è molto più grave di come te l’ha descritta Claudia.
In che senso più grave? Più grave di così mi pare difficile.
Sei seduto?
Si certo perché?
Beh, mettiti comodo e preparati al peggio.
Allora la verità è questa: Claudia non ha 19 ma 14 anni ed è nel giro della porno pedofilia BDSM da quando ne ha 8.
Suo padre è in galera per favoreggiamento e detenzione di materiale porno pedofilo, quello che Claudia chiama il suo ex Padrone è in realtà lo zio; un maiale che l’ha stuprata e massacrata per anni, ma che, essendo un politico molto ammanicato, è praticamente un “intoccabile”.
Così Claudia è stata affidata dai servizi sociali a una famiglia dell'hinterland milense. Questa perdita dei suoi punti di riferimento, però, ha aumentato a dismisura in lei il bisogno. diventato oramai quasi compulsivo, di un Padrone a cui affidarsi.
Abbiamo tentato di crearle attorno una sorta di rete di protezione, ma, purtroppo, lei ha bisogno di una figura forte e chiaramentne definita a cui affidarsi, perché, in caso contrario, il suo autolesionismo prende il sopravvento, o, peggio, si offre al primo che le prometta di "punirla" a adeguiatamente
.
Poi sei arrivato tu.
Da due giorni a questa parte Claudia si è calmata ed è molto più stabile e, per quello che mi è dato sapere, non ha avuto nemmeno episodi di autolesionismo.
A questo punto ti chiedo: sei disposto a continuare a farle da Padrone per evitarle guai peggiori?
Capisci che certi discorsi non è il caso di farli ondine dove poi rimane traccia di tutto e dove è molto difficile spiegare che stiamo agendo per il bene della ragazza e non per approfittare di lei.
Se te ne ho voluto parlare al telefono è stato appunto per tutelarci maggiormente entrambi.
Per la prima volta in vita mia, credo, sono senza parole.
Ho la bocca aperta e la mascella pendula: sono totalmente sconvolto.
 Mi sforzo di pensare velocemente alla situazione, ai rischi, ai pro e ai contro, ma alla fine mi rendo conto che ho un'unica scelta: tentare di strappare Claudia da quella spirale di autodistruzione.
Va bene
Dico, e mentre parlo mi sembra di ascoltarmi dal di fuori.
Posso anche prendermi cura di Claudia, ma non sono assolutamente disposto a farle del male o a darle quel tipo di ordini che lei vorrebbe ricevere. Non pensi finirà per stancarsi e si cercherà qualcuno che le dia ciò che vuole?

Vedi Luca, Claudia ha un disperato bisogno di sentirsi amata. Oramai è convinta che solo la sofferenza e l'umiliazione le diano il diritto a ricevere quell'affetto e quelle attenzioni che tanto le mancano. Se tu sarai gentile e soprattutto presente, vedrai che le basterà questo per non cercare di farsi male ancora.
Si, ma io non ho nessuna intenzione di vederla non mi passa nemmeno per la testa di mettere le mani addosso ad una bambina.
Si Luca, lo sai tu e lo so io, ma non Claudia. Se tu riuscirai a tenere viva la speranza di un incontro vedrai che lei non ti chiederà altro. Del resto, si spera che questo processi si concluda presto in modo da poterla allontanare definitivamente da un ambiente che è troppo pericoloso per lei.
Sono sempre più perplesso, ma non me la sento di abbandonare al suo destino una ragazzina e finisco per tacitare tutti i miei dubbi.
Saluto Giovanna e resto a pensare come comportarmi in una situazione così spinosa.
Sono lacerato: da una parte l’obbligo morale di fare qualcosa per proteggere una bimba vittima di una violenza ignobile, dall’altra i pericoli che tale scelta mi prospetta. La pedofilia è un reato, chissà se lo è anche fare il Padrone virtuale di una quattordicenne?
E poi… ho due figli adolescenti, che dico loro se mi becco una denuncia? Probabilmente, da un punto di vista penale, tutto si risolverebbe in una bolla di sapone, ma che racconto ai ragazzi? Crederanno che il loro papà faceva finta solamente?
Non ci dormo tutta la notte e la mattina dopo con mente e cuore ciancicato ricevo l’ormai immancabile telefonata.
Buongiorno Signore, ha dormito bene?
Ciao Claudia, no non ho dormito affatto, ma non importa recupererò.
Oh, come mai? E’ per qualcosa che le ha detto ieri Giovanna?
A proposito, l’ha poi sentita? Sì?
Si, si, l’ho sentita abbiamo parlato un po’ di te e di come sei messa.
C’è qualcosa che non va Signore? E’ arrabbiato con me?
La prego piuttosto mi punisca, ma mi parli, non sopporto di sentirla così freddo e distante.
No Claudia, stai tranquilla, ho solo un po’ sonno e ho qualche pensiero di lavoro!
Tutto bene con te, non ti preoccupare.
Signore, le devo confessare una cosa.
Dimmi Claudia.
Questa notte mi sentivo sola perché non ci eravamo parlati e così mi sono messa le mollette sui capezzoli e sul clitoride e ho dormito così.
Non ti azzardare a prendere mai più iniziative del genere! Ti ho già detto che non voglio assolutamente che tu ti faccia del male se io non sono presente! Hai capito?
Do alle mie parole un’enfasi e le carico di una rabbia che forse non provo ma che spero serva a spaventarla a sufficienza per farla desistere da simili propositi per il futuro.
Mi rendo conto che devo rincarare la dose.
Sono molto arrabbiato Claudia, molto arrabbiato davvero! Potrei anche riconsiderare la decisione di tenerti con me.
No Signore, la prego, non lo faccia!
Ho sbagliato, sono stata cattiva, ha ragione ad essere arrabbiato con me, ma, la prego, non mi cacci via: ho bisogno di Lei.
Ci penserò, per oggi non ti voglio più sentire!
A domani!

Chiudo la comunicazione con un tumulto di emozioni.
Sono commosso dal bisogno di affetto e protezione che trasmette, ma sono nel contempo terrorizzato dallo scarso controllo che posso avere su una simile situazione. Devo inventarmi un modo per impedirle di fare cazzate e nello stesso tempo per tenerla “legata” a me in modo che non cerchi altrove.
Sono troppo stanco per ragionarci sopra, mi infilo nel letto e finalmente dormo dopo quasi tre giorni insonni.
La sera non entro in internet, un po’ per dare a Claudia il senso della mia delusione, un po’ perché voglio elaborare una qualcosa che la obblighi a rispettare le regole.
Ci lavoro sopra parecchio e alla fine ne esce una sorta di supplica/impegno col quale spero di riuscire a contenere i suoi colpi di testa. Il tono è decisamente roboante, ma immagino sia adeguato ad una ragazzina di quattordici anni. 

Oscuro, signore,
La prego di voler benignamente accettare questa mia SUPPLICA di valutazione della mia eventuale idoneità a servirLa
Affinché Ella possa correttamente valutare la mia rispondenza alle Sue aspettative, mi permetto di fornirle un mio profilo dettagliato
Mi chiamo (nome cognome) alias (nickname), sono nata il (data completa) e vivo a……. numero telefonico e di cellulare.
Sono (single sposata fidanzata) vivo (sola con genitori coniuge convivo)
Sono (disponibile o non disponibile) a viaggiare e a allontanarmi dalla mia residenza per un massimo di …… giorni (oppure per un tempo illimitato)
Ho le seguenti esperienze in campo BDSM……
Sono disposta a vivere le seguenti esperienze in campo BDSM……
NON sono disposta a vivere le seguenti esperienze in campo BDSM……
Sono a conoscenza del fatto che, stante il numero di richieste che Ella deve vagliare, questa mia supplica potrebbe rimanere sospesa per un tempo indefinito. Ciononostante mi impegno fin d’ora a non contattare altri Master sia in virtuale che in reale per tutto il tempo che Ella riterrà necessario per valutare questa mia supplica e ad accettare qualsiasi limitazione Ella voglia imporre alla mie amicizie sia reali che virtuali.
Al fine di essere il più disponibile possibile alle Sue richieste le garantisco sin d’ora che mi impegnerò al massimo per conseguire quei risultati professionali o nello studio, tali da consentirmi la massima libertà ed autonomia.
Solo dopo che questa mia supplica sia stata accolta potrò fregiarmi del titolo di ancella, primo passo per entrare pienamente al suo servizio.
Qualora, invece, le informazioni da me fornite risultassero insufficienti Ella mi restituirà questa supplica che io dovrò integrare, ripartendo così dal fondo della graduatoria
Sono infine a conoscenza che qualsiasi informazione falsa io Le fornissi comporterà la mia immediata e irrevocabile esclusione dalla valutazione e il mia totale esclusione dalla Sua attenzione.
Augurandomi di poterLa servire al più presto, resto rispettosamente in attesa di quanto Ella vorrà chiedermi o comunicarmi
Umilmente la sua ...

Mi pare di aver fatto un buon lavoro soprattutto nelle ultime voci che la impegnano a non fare nulla senza il mio permesso.
Mi addormento soddisfatto.
Di nuovo il cellulare che trilla
Buongiorno Signore, ha dormito bene?
Ciao Claudia, si grazie dormito bene.
Mi scusi per ieri Signore, le prometto che non succederà più.
Ne sono certo, anche perché non ti lascerò sbagliare di nuovo.
Se lo fai un’altra volta hai chiuso con me!
Anzi, a proposito, poi ti mando una cosa. Voglio che tu la legga, la compili la stampi e me la restituisca firmata. Chiaro?
Si Signore lo farò.
Signore?
Si Claudia dimmi.
Oggi è sabato, possiamo rimanere qui a parlare un poco al telefono?
Si certo.
Posso sapere una cosa Signore?
Chiedi pure.
Lei mi userà anche come giocattolo sessuale vero?
In che senso Claudia?
Voglio dire, Signore, sono stata addestrata a dare piacere al mio Padrone: sono giovane e ancora molto stretta il che mi rende molto piacevole da usare sia davanti che di dietro, Signore.
Sono brava a succhiarlo. Sono abituata a farlo a lungo perché al mio Padrone non veniva mai duro e se non riuscivo a fargli avrere un’erezione e se non gli veniva duro diventava violento e mi pestava di brutto, così ho imparato a succhiarlo talmente bene da riuscire a scaporarmi quasi sempre la punizione.
Signore?
Si Claudia, dimmi.
Lei se lo lascerà succhiare?
A lei viene duro facilmente Signore?
Sono a disagio: già non mi piace un gran che parlare di certe cose con persone adulte figuriamoci con una ragazzina di quattordici anni.
Rispondo a monosillabi e per allusioni.
Il respiro di Claudia si fa più pesante e ritmato.
Le sue parole si dilatano.
Signore?
Si cosa c’è?
Lei mi scoperà vero?
Mi userà come una cagna in calore?
Mi caccerà il cazzo in bocca?
Voglio che mi soffochi, voglio sentire che sto per vomitare…Signore la prego posso venire?
Sono eccitatissima sono bagnata mi lasci venire la prego!!!
Credo di averle detto” fai pure” e scostato il telefono dall’orecchio
Non sono certo un puritano, ma quello era davvero troppo! Non me la sentivo di assistere alle pratiche masturbatorie di una ragazzina che mi implorava di fotterla.
Quando il suo respiro si regolarizza riprendo la conversazione
Guarda che oggi e domani ho mio figlio con me per cui non ci sentiremo né stasera e nemmeno domattina, sarò di nuovo solo verso le 17,00 di domenica se vuoi ti avviso quando sono libero.
Non ci possiamo proprio sentire Signore?
Temo di no Claudia, te l’ho detto ho mio figlio con me.
Ma nemmeno qualche SMS?
Meglio di no davvero.
Adesso ti saluto e mi alzo che devo fare un po’ di cose. Ci sentiamo domani, un bacio.
Come vuole Signore, buona giornata a Lei.

 
 
 

Pazzia (II parte)

Post n°120 pubblicato il 16 Aprile 2007 da Kaos_101
 

Buongiorno Signore!
E’ puntualissima: sono le 8,00.
Ciao Claudia, buongiorno a te. Che stai facendo?
Sto andando all’università Signore.
Ah si è vero che studi ancora. Che facoltà frequenti?
Sono iscritta al primo anno di Scienze della Comunicazione Signore.
Bella facoltà, interessante…Ti trovi bene?
Si, signore, mi piace molto.
Senti Claudia, ma tu non hai un accento propriamente lombardo, o mi sbaglio?
No Signore, ha ragione, io sono Genovese, ma vivo a Milano da un paio d’anni: da quando mia madre ha lasciato mio papà. Lui ha preferito trasferirsi qui e io l’ho seguito.
Strano di solito le figlie restano con la mamma.
Si è vero di solito si, Signore, ma in questo caso lei ci ha abbandonato per un altro uomo e ho capito che non mi voleva con lei. Papà, poverino, lavora tutta la notte, così io sono un po’ sola, anche perché ho lasciato tutti gli amici a Genova, ma sto cercando di farmene di nuovi qui all’Uni.
Capisco, ed è per questo che vuoi un Padrone?
Mah, non so Signore, non ci ho mai pensato. Di certo so che lo voglio e che non sono disposta a farne a meno e sono felice che Lei mi abbia voluta con sé.
Ti ripeto che sei solo in prova e che ci vorrà molto tempo prima che, eventualmente, tu diventi davvero la mia schiava. Ti è chiaro?
Si, Signore, mi è chiaro, ma sono sicura che alla fine mi terrà con Lei.
Va bene Claudia, ora mi alzo e vado a lavorare, ci sentiamo stasera.
Si, Padrone, come vuole! Posso fare qualche cosa per Lei? Vuole che non vada alla toilette fino a quando non mi autorizza?
No, no! Ti ripeto, non mi interessano queste forme di folklore. Va bene così! A dopo!
Va bene, Signore, come vuole. Buona giornata.
La sera mi ricollego alla chat e trovo un’amica di lunga data, le racconto gli ultimi avvenimenti e lei mi fa.
Ah sì, ho già sentito parlare di questa storia, pare che ci sia anche una psicologa che la segue, anzi credo che un paio di persone della chat l’abbiano anche incontrata (la psicologa), però aspetta che mi informo e ti faccio sapere.
Si ti ringrazio, più ne so di questa storia, meglio è.
Mi ricontatta dopo poco
Si è come ti avevo accennato: sicuramente almeno zzzzz l’ha incontrata e ha seguito per un po’ la ragazzina. Senti un po’: ma tu hai intenzione di farla diventare tua schiava?
Ma sei scema? Non ci penso nemmeno! Sto solo cercando di evitare si faccia del male con qualche imbecille, ma non ho nemmeno intenzione di incontrarla e sai che per me il virtuale non esiste.
Ah ecco! Mi pareva! Del resto per quel che ne so, la ragazzina non l’ha vista nessuno.
Beh non sarò certo io il primo a vederla.
MSN lampeggia
Buonasera Signore posso disturbarla?
Ciao Claudia come va?
Bene Signore adesso che sono qui con Lei.
Posso accucciarmi ai suoi piedi?
Beh virtualmente sì, puoi farlo.
Grazie Signore.
Mi hanno detto che hai un’amica in chat, è vero?
Chi gliel’ha detto Signore?
Si dice il peccato ma non il peccatore, mia cara e poi, non sei in prova? Immagino che tu abbia il dovere di rispondermi senza distinguo, o no?
Si Signore, mi scusi, ha ragione. Glielo chiedevo solo perché ho subito dei pesanti attacchi da Master che ho rifiutato e ho sempre paura che qualcuno possa dirLe delle cose che mi mettano in cattiva luce ai suoi occhi. Comunque sì, ho un’amica qui in chat, si chiama ***** è psicologa e Mistress e parliamo spesso, sia in internet che al telefono. Le farebbe piacere conoscerla, Signore?
Tutto ciò che può aiutarmi a capire chi sei mi è utile e gradito, per cui, se la senti dille di contattarmi e dalle pure il mio indirizzo MSN.
Va bene Signore, lo farò senz’altro, vedrà che tra oggi e domani Giovanna la contatterà
Va bene Claudia, la conoscerò volentieri. Piuttosto raccontami un poco che genere di esperienza hai da un punto di vista BDSM, tanto per capire con chi ho a che fare.
Beh, Signore, come le dicevo il mio ex Padrone era molto duro ed esigente. Le confesserò che non era tanto il dolore fisico quello che mi spaventava e mi faceva soffrire di più, in fondo il dolore procurato dalla frusta o gli aghi, poi passa, quello che davvero mi massacrava era quando dopo avermi torturato a lungo se ne andava lasciandomi rannicchiata in un angolo senza degnarmi della minima attenzione. In quei momenti, non posso negare di averlo odiato, ma poi, quando mi prendeva sulle sue ginocchia e mi carezzava dimenticavo tutto ed ero pronta a ricevere il doppio di quanto mi aveva inflitto pur di essere ancora la sua bambina capricciosa da punire e da coccolare.
Lei mi punirà duramente vero Signore? Perché io sono una bambina cattiva e devo essere educata. La prego però, Signore, ogni tanto si ricordi che sono una bambina e mi tenga sulle sue ginocchia.
Sono senza parole, la rabbia quasi mi acceca, vorrei prendere la macchina andare a trovare quel verme e ridurlo mille volte peggio di come lui ha ridotto quella povera ragazza, ma mi rendo conto che per quanto dolore io possa fargli provare, nulla potrà riparare i danni causati dalla sua crudeltà.
Sono troppo nervoso per continuare il dialogo.
La congedo con una scusa, la saluto e spengo il collegamento.
La mattina dopo, puntualissima, alle 8,00 mi chiama.
Buongiorno Signore, mi sono permessa di chiamarla come ieri, visto che non mi aveva dato ordini diversi. Spero di non aver preso un’iniziativa inappropriata.
No Claudia, tranquilla, va benissimo così. Piuttosto, avrei davvero voglia di conoscere la tua amica.
Sicuramente Signore, anzi, Giovanna si era collegata ieri sera poco dopo che Lei ha chiuso MSN e gli ho parlato di Lei e le ho detto che avrebbe voluto conoscerla. Giovanna mi ha detto che stasera sarà ondine e che la contatterà. Mi sono permessa di darle il suo account di MSN.
Hai fatto benissimo, sono davvero curioso di conoscerla.
Purtroppo però stasera io non potrò esserci Signore, mio Padre non lavora e mi ha detto che vuole che stiamo assieme. Se me lo ordina cercherò di liberarmi, ma, se non le dispiace troppo, preferirei stare un po’ con lui per una volta che è a casa.
Non ti preoccupare Claudia, ci mancherebbe altro! Stai pure col tuo papà ci sentiamo domani.
Si Signore, certo, la sveglierò come oggi.
Sicuro che non vuole che faccia proprio niente per Lei?
No Claudia va benissimo così! Buona giornata.
La sera mi collego sul tardi, appena apro MSN compare il box Aquilafolle chiede l’autorizzazione a parlare con te…do l’OK e aspetto.
Dopo un paio minuti arriva il primo messaggio:
Ciao, sono Giovanna, l’amica di Claudia.
Ciao Giovanna, piacere di fare la tua conoscenza, io sono Luca.
Ciao Luca, piacere mio. Senti, devo chiederti una cosa.
Dimmi pure.
So che non è molto corretto ciò che ti sto per chiedere, ma credimi, ho delle ottime ragioni per farlo
Dimmi pure, se posso, ti risponderò.
Bene: puoi dirmi che ti ha raccontato di sé Claudia?
In effetti è una domanda un po’ insolita e non del tutto ortodossa. A che ti riferisci esattamente?
Diciamo, che ti ha raccontato di lei della sua famiglia e del suo ex Padrone?
Ah andiamo proprio sul pesante allora. Va bene ti dico sommi capi cosa so.
Per quello che mi ha detto lei ha 19 anni vive col padre ha avuto una storia con un master molto stronzo che le ha fatto del male e che poi l’ha scaricata (per sua fortuna).
Ecco, immaginavo, non ti ha detto la verità.
Ah no? E qual è la verità se posso chiedertelo.
Ascolta, la verità è molto diversa e temo non ti piacerà nemmeno un poco, ma, credimi, anche per il tuo bene è meglio che non te la dica qui.
Cosa stai cercando di dirmi? Che Claudia mi ha preso per il culo? Beh ti confesso che se così fosse mi sentirei sollevato, preferisco di gran lunga passare per fesso che sapere vere le cose che mi ha raccontato.
No non ti ha preso in giro un quel senso, anzi.
Ascolta, ti ripeto, non è il caso che te ne parli qui, posso chiamarti al telefono?
Si certo non c’è problema anche se non capisco bene il perché
Il mio numero è …... chiama pure quando vuoi.
Sono perplesso, il dubbio che avevo avuto fin dal primo momento che la storia fosse un po’ sopra le righe riprende quota. Del resto, senza tutti quei riscontri: la telefonata di Claudia, la presenza di Giovanna e l’indiretta conferma da amici comuni a conoscenza della vicenda, mi avevano portato a dar credito ad una storia che altrimenti avrei bollato come frutto di una mitomane.


 

....continua...

 
 
 

Pazzia (I parte)

Post n°119 pubblicato il 15 Aprile 2007 da Kaos_101
 

...mi sono deciso a raccontare una storia assolutamente "vera" occorsami alcuni anni fa...
E' stata un'esperienza piuttosto traumatica che mi ha dato molto da pensare sull'ambiente BDSM e sul mondo del virtuale in generale...

Buona lettura, poi, semmai, ne riparliamo...

Ciao sei un Master?
La domanda è diretta, fatta in una chat BDSM sembra un po’ meno strana, ma è pur sempre un approccio insolito.
Si, diciamo di sì.
Quanti anni ha?
48 perchè?
Bene sei grande! Io sono Claudia, mi vuoi come schiava?
Piano, piano…che modi sono?
Intanto non so nulla di te, poi, scusa, secondo te io prendo una come schiava come se bevesi un caffè?
Si, scusa, hai ragione, ma vedi, ho un tal bisogno di un Padrone che perdo anche il senso della misura.
Va bene, non importa, dimmi chi sei ora.
Sono Claudia, ho 19 anni, vivo a Milano.
Uhmmm, non ti sembra di essere un po’ piccola per certe cose?
No guarda, non hai capito! Io sono stata schiava per due anni di un Padrone molto duro e molto grande che mi ha scaricato un mese fa e da allora io non vivo più.
Ti ho chiesto quanti anni hai proprio perché non voglio nessuno sotto i 45 anni, ho bisogno di una persona adulta.
E’ una storia già sentita mille volte, sorrido tra me e me e mi preparo a scaricare l’ultimo di una lunga serie di “fake”, ma, visto che la serata è fiacca, mi concedo un paio di minuti ancora di gioco.
Ah ho capito! Insomma tu mi stai dicendo che hai un Padrone da quando avevi 17 anni e che ora che lui ti ha lasciata tu ne vuoi assolutamente un altro più o meno come lui.
Sì è così! Oramai dipendo troppo da questo genere di emozioni per poterci rinunciare, e ho capito che solo un uomo adulto ha la capacità di farmele provare. Allora mi vuoi?
Caspita! Sei decisa eh? Beh di solito le cose non vanno esattamente così: non sei tu che mi fai fretta, sono io che mi prendo tutto il tempo che ritengo opportuno.
Ah ho capito: non sei interessato! Scusa, non ti faccio perdere altro tempo!
Ti ho contattato per primo perché il tuo nick mi ispirava, ma ho già almeno altri dieci PVT aperti, non ho che da rispondere a uno di quelli.
Piano, piano ragazzina…Non ho detto che non sono interessato, ho solo detto che sono io a dettare i tempi di una tua eventuale valutazione.
Per prima cosa, comunque, voglio capire se sei abbastanza convinta di ciò che stai dicendo: questo è il mio cellulare, chiamami!
Adesso non posso, ma se vuoi ti chiamo tra 10 minuti.
Eccerto!
E quando mai ‘ste sedicenti schiave convinte sono in grado di telefonarti quando tu glielo chiedi? Pratica archiviata!
Va bene allora facciamo così: chiamami quando puoi e in quel momento riprendiamo il discorso, per ora ti saluto.
Ma mi stai scaricando?
No non ho detto questo: ho solo detto che qualsiasi altro passo è subordinato alla tua telefonata. Diciamo che per ora sospendo il giudizio.
Chiudo il PVT e mi rimetto a cazzeggiare in chat.
Passano alcuni minuti e, inaspettatamente, il cellulare prende a squillare.
Numero sconosciuto: chi sarà mai?
Pronto?
Ciao sono Claudia, hai visto che ti ho chiamato?
In effetti la vocina è inequivocabilmente femminile: è la voce di una ragazza indubbiamente giovane, un po’ titubante, ma determinata.
Sono decisamente sorpreso, non avrei mai immaginato che fosse una persona reale.
Parliamo a lungo del più e del meno, e mi racconta la sua storia.
Vedi io sono stata addestrata da un Padrone molto duro e severo che mi ha fatto anche molto male ma che mi ha resa assolutamente dipendente da Lui e da ciò che mi ha fatto diventare.
Qualche mese fa, dopo una sessione più pesante del previsto, mi ha scaricata davanti al pronto soccorso del Niguarda, e non mi ha più voluto né vedere né sentire. Mi sono sentita persa, tradita, violentata. Mi è sembrato che tutto quello che avevo subito come sua schiava non valesse più nulla, che tutte le sofferenze che avevo sopportato, non fossero bastate a meritarmi la sua attenzione.
Mi sono sentita una merda, e ho anche tentato di farla finita.
Piano, piano… che cazzo ti ci ha portato a fare in pronto soccorso?
Beh….vedi…a lui piaceva farmi dei clisteri…ecco, insomma… quella volta… si vedi…vabbè ha usato dei prodotti troppo aggressivi e così… si dai hai capito...
Mi hanno tenuta dentro due settimane e mi hanno dovuto fare una plastica…Si ma lui non voleva, sono sicura che non l’ha fatto apposta!!!
Un brivido gelato mi attraversa la schiena! BASTARDO! Questo maiale l’ha stuprata e l’ha devastate e non contento si è defilato non appena si è reso conto che rischiava la galera.
Ma scusa: per una lesione del genere scattano accertamenti di polizia giudiziaria. Si è vero, ma io ho detto che avevo fatto tutto io perché sono stitica e volevo “liberarmi”. Non so se ci hanno creduto ma la cosa è morta lì. Era stato Lui a suggerirmi questa scusa anche la prima volta e si vede che viene creduta.
La prima volta? Vuoi dire che non era la prima volta che capitava?
Ehm, no, a dire il vero, era la seconda volta, ma la prima era una cosa molto meno grave: aveva solo esagerato con la temperatura…una lieve ustione.
Sono sconvolto! Non so cosa dirle: da una parte vorrei chiudere quella conversazione, dall’altra non riesco a non pensare che ho una figlia di poco più giovane.
Ascoltami Claudia, sono desolato per quello che ti è successo, e ti vorrei aiutare davvero, ma non credo di essere la persona adatta a te. Mi dispiace, non me la sento di farti da Padrone.
Non risponde subito, sento una specie di ticchettio insistente, poi un sospiro.
Ma sei sicuro che non mi vuoi?
Sono brava sai? Il mio Padrone era molto esigente, mi ha insegnato ad essere una cagna devota, puoi usarmi come vuoi, puoi farmi tutto quello che vuoi ti dirò sempre e solo GRAZIE!
Prendimi in prova, se poi non ti soddisfo mi caccerai dopo.
No, mi dispiace, non sei proprio il genere di schiava che cerco e poi, vedi, io sono pochissimo sadico per cui probabilmente finirei per deluderti.
Va bene allora ciao, ma se ci ripensi sono qui, vorrei davvero essere tua.
Chiudo la conversazione con la sgradevole sensazione di aver fatto come Ponzio Pilato, ma mi consolo pensando che, dopo tutto, non è che devo per forza dare risposta a tutte le psicosi che si incontrano in chat. Chiudo tutto e me ne vado a fare un giro.
Riaccendo il PC verso la una di notte e la trovo ancora Mi contatta in privato.
Ciao, forse ho trovato un Padrone, o meglio ne ho trovati un sacco, solo che quasi tutti si sono dimostrati dei cazzoni dopo cinque minuti di telefonata.
Che mi dici di xxxx? E di yyyy?.
Cazzo! Ma tra tutti i fessi che bazzicano la chat doveva incontrare proprio i due peggiori bastardi?
D’altro canto la situazione ha una sua logica: abituata ad un bastardo simile è chiaro che non si fa infinocchiare da poveri cretini che si autoproclamano master.
I due che ha individuato sono,appunto, dei veri bastardi, gente che si vanta di aver mandato all’ospedale le schiave e di averle pestate a sangue o quasi.
Non mi piace nessuno dei due!
Senti Claudia ci ho ripensato: ti prendo in prova con me!
Va bene?
Non risponde, poi d’improvviso, squilla il cellulare.
Davvero? Sicurosicurosicuro? Sono felice! Ho capito subito che eri il Padrone giusto per me!
Posso darle del Lei?
Si se vuoi puoi farlo Claudia, ma ti avverto: non sei la mia schiava, sei solo in prova. Chiaro?
Si Signore ho capito, vedrà che sarò una brava schiava e che non avrà motivo di lamentarsi di me.
Cosa posso fare per lei? Vuole che mi frusti? Che mi inginocchi? Che mi metta le mollette ai capezzoli?
No, no, non ci siamo capiti! Sono io che ti dico cosa voglio da te non tu che mi offri le tue prestazioni e comunque non voglio proprio nulla di simile! Non concepisco l’idea di te che ti fai male da sola su mio ordine! Se proprio devo fare del male alla mia schiava devo farlo io e avere le palle di guardarla negli occhi mentre lo faccio, non certo infierire per interposta persona.
Per ora mi basta che tu mi svegli ogni mattina augurandomi il buon giorno con la dovuta dedizione.
Va bene Signore, sarà fatto! Ora posso andare a dormire? Sono molto stanca.
Si certo vai pure Claudia ci sentiamo domani
A che ora vuole essere svegliato Signore?
Chiamami alle 8,00 Claudia. Buonanotte.
Buonanotte Signore.

continua...

 
 
 

Foto romantica? ...forse no....

Post n°118 pubblicato il 09 Aprile 2007 da Kaos_101
 

...a volte un'occhiata distratta può farci l'intima
essenza di un'immagine
...

Voi che osservatori siete?

Buona Pasquetta...


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I segni dell'appartenenza

Post n°116 pubblicato il 05 Aprile 2007 da Kaos_101
 

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Al di là dell’ovvia considerazione che l’appartenenza è uno stato mentale e non una certificazione, sarebbe ipocrita immaginare che da questa condizione psicologica non discendano anche dei simboli tangibili.

Proviamo ad esaminare i più noti.

immagine Il collare: è forse il simbolo più “ovvio” ma anche quello più presente nell’immaginario BDSM.
Ce ne sono di tutti i tipi: da quelli da cani fino a veri e proprio gioielli. C’è chi li indossa sempre e comunque e chi solo in situazioni particolari. Personalmente mi piace sempre molto donare il collare, trovo che sia un gesto importante, un punto di snodo nel rapporto, il modo di farle sapere che la considero a pieno titolo la mia schiava.



Anello di O: è un anello a fascia che su cui è montato un secondo e più piccolo anello mobile.immagine

Rientra nel novero delle forme di appartenenza che sono entrate nell’immaginario di tutti dopo la pubblicazione di Histoire d’O.
Va appena accennato come l’indossare quell’anello, mettesse O e, in teoria, a qualunque altra donna, di dover obbedire e offrirsi a chiunque riconoscendolo, considerasse chi lo indossa, una schiava e, come tale, predabile.

BDSM Triskele:
Mutuato dalla mitologia celtica questo simbolo è stato il tentativo di dare riconoscibilità a chi pratica il BDSM. Lo si può trovare come anello, inserito in una qualsiasi altra forma.

immagineGli “anelli”: anche in questo caso il riferimento primario è costituito da Histoire d’O.
In definitiva si tratta di indossare in modo continuativo e in una posizione estremamente intima, il segno dell’appartenenza a chi ha imposto tali anelli. A O tali anelli vengono applicati alla piccole labbra, ma sono diffusi anche piercing ai capezzoli all’ombelico e al clitoride.

Tatoo: è un modo molto antico di “marchiare” il proprio corpo in modo indelebile per immagineattestare una certezza assoluta. E’ evidente che anche in ambito BDSM esista un frequente ricorso al tatuaggio per sancire un’appartenenza.

Si va da un microscopico segno, ad “amo il mio Master”, fino alla realizzazione di un bar code che certifica in modo univoco e a livello mondiale la tua appartenenza ad un determinato Padrone.

Si tratta dello Slave register su cui tornerò in seguito

Scaring o scarnificazione: è una pratica che sta diventando sempre più di moda, che consiste nello scarnificare una porzione della cute affinché le incisione e le ablazioni di derma prodotte dal bisturi, vadano a produrre un disegno attraverso le cicatrici.immagine

Branding: marchiatura a fuoco, È probabilmente il più estremo segno di appartenenza e anche questo, guarda caso, trova una sua legittimazione in Histoire d’Oeffettuata con un ferro rovente applicato sulla pelle della schiava.immagine

Sebbene non nasconda mia fascinazione che tali simboli suscitano in me, non sono particolarmente attratto dalle forme più radicali di tale esternazioni, anche se, devo ammettere che non avrei mai immaginato di ricevere dei gesti di appartenenza che sicuramente mi hanno turbato e emozionato.
Di norma il segno di appartenenza che più gradisco è un collare in argento appositamente commissionato, unico come voglio sia unica la schiava che lo indosserà.
Comunque, al di là delle mie preferenze, dato che è il Padrone propone, ma è poi la schiava che dispone, nella mia onorata carriera di Orko custode, ho avuto chi mi ha chiesto di portare i miei anelli e chi si è fatta tatuare sulla nuca, se non proprio il mio nome, una parola che lo ricorda molto da vicino.
Se, per quanto riguarda il tatoo, non ho avuto praticamente voce in capitolo (mi sono ritrovato la fanciulla già bella e stampigliata, quando mi è stato chiesto il permesso di portare i miei anelli, la mia prima risposta è stata un NO, secco e, credevo, irrevocabile.
Sono troppo understatement per non provare un senso di disagio davanti a un gesto così eclatante; d’altro canto, il valore simbolico di una simile offerta mi obbligava, una volta accettata, ad assumermi in pieno la responsabilità della sua gestione della donna che mi offriva dono così speciale.
Ho finito per acconsentire, ma l'ho fatto solo dopo circa sei mesi dalla richiesta, sei mesi che mi sono serviti per valutare quanto fosse importante per me quella persona.
Valutazione che si è poi rivelata corretta visto che ho avuto il piacere di avere quella donna accanto a me per quattro anni…
Mi piacerebbe sapere i vostri simboli di appartenenza se ne avete…

 

 
 
 
 

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