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Il rider giapponese del Team Italtrans proverà a rifarsi al Mugello. Takaaki Nakagami stava vivendo a Le Mans un week-end da sogno. Il pilota del Team Italtrans sabato durante le qualifiche del Gran Premio di Francia classe Moto2, aveva ottenuto la sua prima pole position nel motomondiale, una pole anche figlia delle condizioni meteo, con la pioggia che non aveva permesso agli altri di migliorare il crono fatto segnare nei minuti iniziali dal giapponese. Domenica in gara il sogno stava continuando, il rider nipponico era in testa alla gara, quando un piccolo errore gli ha tolto da “sotto” l’avantreno della sua Kalex, infrangendo così un sogno che stava per avverarsi, a lui la parola. “Non stavo assolutamente esagerando; direi anzi che avevo margine. Ho commesso un piccolo errore: dato che mi ero allontanato dalla linea ideale, ho voluto tornarci. Ho eseguito la manovra troppo in fretta, ho perso la moto e sono caduto. Più che arrabbiato, sono dispiaciuto e, più che per me, per il team. Cercheremo di recuperare al Mugello.” “E’ uno di quei casi in cui ‘le corse sono così’, comunissima frase fatta, si adatta però perfettamente al caso – ha aggiunto Claudio Macciotta (responsabile tecnico Nakagami) Le corse sono così; siamo però molto contenti del lavoro fatto, e Takaaki, molto bravo anche sul bagnato, veloce come è, troverà modo, molto presto, di rifarsi.” “Per me, Takaaki sarebbe stato imbattibile, oggi. Peccato: però, l’obiettivo è sempre più nel mirino ha infine sincerato Luigi Pansera (Team Manager) – Per tutti e due i piloti: Julian ha offerto una bella performance, e manca ancora poco, ne sono convinto, perché possa esprimersi ad altissimo livello”. ALESSIO BRUNORI |
Mari: ci tengo a dirlo subito. Dunque…facciamo subito notare che Pedrosa di nuovo sabato ha ribadito la sua poca voglia di fare le QP2/Superpole . A sto giro ha capito subito che cadere al box non gli era possibile e ha pensato bene di farsi tutto il circuito di Le Mans in scivolata prima di fermarsi e rientrare. Nel dubbio Dovizioso ha piazzato la sua Ducati al terzo posto nelle qualifiche, e tutti noi speriamo in un riscatto. Marquez, giusto per farci capire che sta ancora imparando e non conosce bene le linee del circuito francese, fa la pole position. Rossi tanto per cambiare è ottavo. Tutti (o quasi) partono a cannone, ma soprattutto la Ducati di Dovizioso, che galvanizzata dalla pioggia alla prima curva è davanti a tutti e nel primo giro sembra voler terminare la gara con miliardi di secondi sul secondo. Dietro di lui Lorenzo, Pedrosa e Rossi che stranamente è nei primi cinque piloti del lotto. Il duello che ha infiammato la gara…almeno finchè c’è stata l’acqua La gara si prospetta interessante…sono passati ben 5 giri e c’è un bel gruppone di sei piloti tutti lì belli attaccati a farci sperare che la gara sarà divertente. Cal giusto perchè è mezzo rotto va come un missile e insidia e sorpassa Rossi andando poi a caccia di un posto sul podio, mentre Dovizioso e Pedrosa si scannano a vicenda. I sopravvissuti ora sono Pedrosa (che nel frattempo si è stancato di Dovizioso e ha preso i soliti n-mila secondi di vantaggio), Dovizioso, Crutchlow (che ora ha lo sguardo simile al puntamento dei caccia-bombardieri) che sta cercando di agganciare il punto rosso davanti a sé, Hayden, e Marquez che si è divertito a rompere le scatole a Lorenzo ma poi ha deciso che il podio alla fine non era lontano ed è andato in cerca di giochi più divertenti. Crutchlow in qualche modo ha percepito che Marquez sta per arrivare. Decide allora di mettere il turbo e mettersi dietro Dovizioso per mettere quanta più distanza possibile tra lui e il pilota spagnolo. E infatti il Cabroncito nel frattempo ha acceso i post-bruciatori e si è allgramente bevuto anche Hayden. Ci metterà poco a prendere e mangiarsi anche Dovizioso arrivando all’inizio dell’ultimo giro con un secondo scarso di ritardo su Cal, un mondo per un pilota qualsiasi, un niente per uno che fino a 3 giri fa era a 4 secondi dal podio. Nel frattempo Dani, sì quello che sulla pioggia non andava, passa il traguardo, seguito (molto da lontano) da Cal (l’eroe di giornata) e da Marquez, che per la seconda volta in due gare arriva dietro al compagno di squadra ma gli ruba comunque la scena. Facciamo notare il tentativo di Crutchlow di uccidere per annegamento Marquez sul podio… Non scordiamocelo gente, è lui che ha vinto! Dani “chissà che mi sono mangiato a colazione” Pedrosa. Voto:10. Magistrale. Lui che con la pioggia era quello che non sapeva andare, dimostra ancora una volta che quei tempi sono ormai lontani. Ed è la seconda volta che arriva davanti a tutti, sono tutti così sorpresi dal fatto che non sia più secondo che persino Puig sorride a 32 denti! Il sorpasso di Dovizioso ci ha fatto temere la vittoria di Rossi per autoeliminazione, ma è stata una cosa che non si vedeva da tempo. Davanti a tutti in gara e nel mondiale. Grande! Peccato che tanto per cambiare Marquez e Crutchlow con le loro imprese di giornata gli rubino la scena… Cal “Yamaha ufficiale subito” Crutchlow. Voto: 10. Cade, si sfracella, risale. Fa quarto in qualifica e in gara tira fuori un risultato che meglio di così non si poteva. E Yamaha vuole lasciarlo a piedi. Meditate gente meditate… Marc “devo imparare le linee” Marquez. Voto 8: Parte malissimo, le prime curve va dritto una volta sì e l’altra pure. Poi capisce come si guida e da lì tutto diventa semplice. E’ talmente consapevole di non saper guidare all’inizio che pur di non lasciar stare Lorenzo gli infila delle banane nei tubi di scarico, giusto per farlo rallentare e avere il suo amichetto insieme a lui. Alla fine si mangia mezzo schieramento e arriva terzo. Basta, è la fine, non abbiamo scampo, siamo tutti in pericolo! Abbiate paura oh voi che ostacolate la sua andatura perché verrete sorpassati a suon di spallate e non potrete nemmeno chiedere un ricorso. Jorge “Marc Marquez” Lorenzo: voto 5. La moto non va e lui si ritrova a navigare in posizioni che non vedeva dai suoi primi anni in 125 probabilmente. Per di più si trova Marquez ovunque, perfino nelle mutande ( e nel soprannome odierno). Lo denuncerà per stalking, ma la procura, minacciata da Ezpeleta, lo assolverà. Andrea “Ci sono” Dovizioso. Voto:8. Porta la Ducati in prima fila (che non si vedeva dal Mugello quando Barberà aveva portato la sua verdona in terza piazza) in qualifica e passa la gara a lottare come se non ci fosse un domani (Debs: Se non lo mettiamo almeno una volta per pagella non siam contente vero?) per mantenere la posizione. L’asciugatura della pista a fine gara gli grattugia le gomme manco fossero di parmigiano e lo costringe ad arrendersi. Un quarto posto non è male, purchè non sia un fuoco di paglia! Cal, l’eroe del weekend Nicky “Davvero quinto?!” Hayden, voto: 7: secondo noi stenta a crederlo anche lui, gli sembra di essere tornato ai bei tempi in cui era in Honda, dove tutto era bello e i giapponesi gli davano quello che voleva. Nicky, sei in Ducati, però sì, sta migliorando. Stefan “Cado ma non mollo” Bradl: Voto:6 di incoraggiamento. Parte bene ed è lì con i primi. Tutto sembra andare per il meglio, e all’improvviso…puff. Per terra. Si aggrappa alla moto come se fosse un toro meccanico e riesce a cadere rimanendo in sella. Riparte e arriva decimo. Valentino “questa è la mia pista” Rossi. Voto:5. Perchè sia caduto non si sa. Fatto sta che dopo grandi proclami sulla vittoria e sul fatto che Le Mans era la sua pista, oggi ha visto solo la polvere. A quanto pare tutto questo non gli sta bene, il podio non gli piace più, ha nostalgia dei bei tempi in Ducati quando l’ottavo posto era il piazzamento migliore, così decide di buttarsi a terra e perdere qualche posizione. Perché?! Voto 10 alla supercazzola di Livio Suppo Sabato durante le qualifiche. Fuorigiri: Voto: perplessa. Si parte con lo studio vuoto, fatta eccezione per Ronni Mengo, con una camicia addosso che è rimasta nell’armadio talmente a lungo da rimanere piegata anche dopo essere stata indossata, e l’onnipresente Carlo Pernat. Vengono annunciati come ospiti futuri Lucio Cecchinello e Michele Pirro, ottimo ottavo con la sua Ducati. Mari: Noi anche per oggi vi salutiamo, e visto che a quanto pare a Bradl per cadere non servono i miei cappellini, sapete che vi dico? MARIKA FARINAZZO |
Post n°3127 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
Una gara ad eliminazione, con la curva 7 come protagonista. E’ stata infatti lei il teatro, nei primi giri, delle cadute di tutti i favoriti, Nakagami, Espargaro e Rabat, e non solo. La vera notizia è che per una volta non c’è traccia di spagnoli sul podio e nemmeno nei primi 7 posti, perché il primo iberico è Simon (8°). Scott Redding ha fatto una gara tanto veloce quando astuta che gli è valsa non solo la vittoria, davanti al compagno di squadra Kallio e a Simeon, ma anche la testa della classifica mondiale. Il passo falso costa molto a Espargaro, adesso 5° a 35 punti di stanza, e a Rabat, ancora secondo ma a 24 punti. Tutto sommato buona la prestazione degli italiani. Pasini finisce 6° dopo essere rimasto a lungo nel gruppo dei migliori, De Angelis 10° e Corsi, che partiva dal 30° posto, fa una fantastica rimonta che lo fa chiudere 12°. LA GARA – Il primo colpo di scena prima della luce verde, con Elias che deve rientrare ai box per una guasto al radiatore della sua moto e deve partire per il giro di riscaldamento dalla pit lane. Al via Nakagami sfrutta al meglio la pole position mantenendo la testa, con Espargaro autore di un’ottima partenza che lo porta in seconda posizione, davanti a Rabat e Zarco. Bastano però poche curve a Pol per superare il giapponese, come fa il compagno di squadra con il francese. Disastroso lo stacco di Redding, ottavo davanti a Pasini. Takaaki però non ci sta e si riprende la prima posizione all’inizio del secondo giro appena prima del fattaccio: alla curva 7 sia Espargaro (che rientra in pista 26°) che Rabat scivolano nello stesso momento senza nessun contatto. Poco dopo è la volta di Torres e di Thomas Luthi. A questo punto, Nakagami va in fuga e alle sue spalle un gruppone di piloti a giocarsi gli ultimi due gradini del podio: Aegerter, Zarco, Simeon, Kallio, Redding, Pasini e Di Meglio. Il nipponico sembra potere fare facilmente gara in solitaria, ma è sempre la curva 7 a tradirlo al 7° giro. Zarco si trova quindi al comando, con Redding sempre più pericoloso, Pasini chiude il gruppo. Intanto anche Elias va a terra. A metà gara è Radding a guidare il gruppo, con Zarco e Simeon alle sue spalle, mentre Pasini e Di Meglio non riescono a tenere il ritmo dei primi. Espargaro è 22°, ancora lontano dalla zona punti, mentre Alex De Angelis, con un fastidioso torcicollo, è nei primi 10. Ottima anche la rimonta di Simonce Corsi che, partito 30°, transita 10° sul traguardo a sette giri dalla fine. Il capolavoro Redding lo fa negli ultimi giri, lasciando i suoi scomodi compagni e allontanandosi dalla bagarre. Anche Kallio cerca di seguire il suo esempio e dopo essersi portato in seconda posizione tenta lo strappo, ma senza successo perché Kallio non lo molla. A quattro giri dalla fine però incomincia a cadere qualche goccia di pioggia, segnalata anche dai commissari di gara. Simeon ne approfitta per superare Kallio. La direzione gara decide per fermare la gara per l’intensificarsi della pioggia a tre giri dalla fine. Vale la classifica al passaggio sul traguardo nel giro precedente: vittoria per Redding, sul podio Kallio e Simeon, poi Aegerter e Zarco. Pasini è 6°, 10° De Angelis, 12° Corsi. Espargaro è 20°. LA CLASSIFICA MATTEO AGLIO |
Post n°3126 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
Giove Pluvio generalmente non è mai stato clemente a Le Mans, ed anche in questa domenica sembra voler essere protagonista. Il circuito è ancora umido, ma la tendenza ad asciugarsi porta tutti a dover montare le gomme slick. Con una situazione così precaria, ecco uscir fuori il talento di Maverick Vinales che, eccezion fatta per alcuni passaggi in cui Jonas Folger aveva provato a dettare il ritmo, ha letteralmente dominato questo gran premio. La riprova della superiorità del pilota del team Calvo, si è vista negli ultimi due giri, quando tutti si attendevano un attacco di Alex Rins, ed invece Maverick ha stampato due giri-record abbattendo il muro del minuto e 44 secondi. Una prova di forza in una gara che può cambiare le forze in gioco in questo campionato Moto3, perchè la prova di forza è stata netta ed evidente, in una classe in cui difficilmente si riesce a vincere quasi in solitaria, come sottolineato anche dalle parole di Vinales, parso più maturo nella gestione della gara: "Sono stato astuto e intelligente, un misto. Non mi aspettavo di fare però dei tempi cosi veloci negli ultimi due giri". Al secondo posto ecco Alex Rins, che ha provato a seguire Vinales dopo esser riuscito a passare Jonas Folger a metà gara, dovendo alla fine difendersi da Luis Salom, terzo al traguardo dopo un week-end difficile; "Fare terzo in un week-end di m***a per me è buono" ha detto Salom "Ho fatto tutto quello che potevo. E' stato difficile" Tra i primi, il più deluso risulta sicuramente Jonas Folger, che ha provato anche a fare il ritmo nelle prime fasi, ma nel piccolo duello con Rins, è arrivato lungo perdendo contatto con le posizioni da podio. Tra gli italiani, è da rimarcare la bella rimonta di Romano Fenati, a lungo nel secondo gruppo, arrivato lungo alla curca 4, ed in grado di risalire poi dal tredicesimo al settimo posto. A punti anche Alessandro Tonucci, quattordicesimo. Ennesima caduta invece per Niccolò Antonelli La cronaca di gara: Si parte con l'aslfato ancora umido. Jonas Folger scarta in partenza, rischiando il contatto. Alla prima staccata, è però il pilota di Aspar a passare davanti a tutti, seguito da Maverick Vinales e Alex Rins. Al termine del primo giro però Vinales passa in fondo al rettilineo, ma Folger non ci sta e riprende le redini della corsa. Nel frattempo Fenati è quattordicesimo, e alla wild-card Arciero è commutato uno jump-start. Il gruppo di testa è formato dai protagonisti del campionato, con Folger in testa che gira in 1'46.5, non riuscendo a dettare il ritmo in base anche al miglioramento delle condizioni della pista. A 19 giri dal termine, è duello di tempi tra Vinales e Folger che girano sul passo del minuto e 45 basso, mentre Rins e Salom girano due decimi peggio. E' evidente vedere come tra il primo ed il secondo gruppo di piloti - che lotta per le posizioni dalla sesta alla tredicesima - vi sia un secondo di passo di differenza. Nel frattempo Vinales rimane dietro a Folger in attesa di attaccare, e Alex Rins prova a rifarsi sotto, girando in 1'44.8. A 17 giri dal termine, Maverick Vinales sferra il suo attacco e passa in testa. Luis Salom intanto prova a reuperare i primi tre, mentre Alex Marquez perde oramai contatto, arrivando a due secondi di distacco. Mancano 13 giri al termine e la gara entra nella sua fase cruciale. Vinales prova a dare lo strappo decisivo per allungare, Rins capisce la situazione e attacca Folger per la seconda posizione. Il tedesco arriva lungo e rientra quarto, perdendo poi progressivamente terreno. Nelle retrovie intanto, è lotta dura tra giovani, con Loi che entra su Bagnaia, rompendo il parafango sulla ruota posteriore dell'italiano. Ad 11 giri dal termine, ecco la caduta di Niccolò Antonelli, con l'anteriore che chiude e lo manda in terra. Contemporaneamente Romano Fenati arriva luno alla curva 4 e perde il contatto con il suo gruppo. La sua gara sembra sostanzialmente finita, ma il giovane di Ascoli rimonta sempre di più fino ad issarsi in settima posizione, girando un secondo più veloce dei suoi diretti concorrenti. Nel frattempo, davanti, Folger molla decisamente il colpo, lasciando la lotta per la vittoria ai primi tre. Marquez detta il ritmo, ma la sensazione è che Rins potrebbe passarlo e stia solo attendendo il momento più favorevole, considerando anche che a 4 tornate dalla fine stampa il miglior giro. Più dietro, brutta caduta di Kairuddin e Ajo alla Chemin aux Boeufs, fortunatamente rialzatisi senza conseguenze nonostante la brutta botta. Cade anche Baldassarri alla curva 10, la S du Garage Blue. Mancano due giri alla bandiera a scacchi, cade anche Watanabe, e Vinales intanto tenta l'allungo, girando in 1'43.9 sia al penultimo che all'ultimo giro. Nulla da fare per Rins che, anzi, deve difendersi da Salom. Di seguito la classifica: |
Il pilota del team Power Electronics Aspar viaggerà domani direzione Giappone per testare il potenziale della Suzuki in vista di un possibile rientro in MotoGP™ nel 2014. Randy de Puniet tornerà in pista prima del previsto per dimenticare la caduta nel gran premio di casa oggi. Il francese viaggerà infatti domani verso Motegi, Giappone, per provare un prototipo Suzuki in vista di un eventuale rientro della fabbrica di Hamamatsu. Ai microfoni di motogp.com De Puniet ha commentato: “Domani andrò a Motegi per testare la Suzuki e sarà la maniera perfetta per dimenticare la gara di oggi ed essere pronto mentalmente per il Mugello”. Nessun dettaglio specifico sul test programmato in Giappone, ma la conferma che Suzuki sta lavorando al rientro. |
I due piloti del Ducati Team hanno gestito al meglio le condizioni meteo variabili ed hanno concluso il Gran Premio di Francia con due ottimi risultati, chiudendo la gara di Le Mans rispettivamente al quarto e al quinto posto. Dopo due giorni di prove con pista asciutta, oggi poco prima della partenza è iniziata a cadere una leggera pioggia, che è durata fino a metà gara. A circa dieci giri dalla fine la pista ha quindi iniziato ad asciugarsi, mettendo in crisi le gomme da bagnato. Dovizioso, partito dalla prima fila, è scattato subito in testa mantenendo la prima posizione per otto dei primi tredici giri. Dopo una lotta serrata con Dani Pedrosa, che avrebbe poi vinto la gara, la GP13 del pilota forlivese ha perso grip negli ultimi giri, e Dovizioso è stato superato anche da Crutchlow e Marquez, chiudendo la gara al quarto posto e ottenendo il suo miglior risultato di questa prima parte della stagione. Anche Hayden, che è risalito subito al sesto posto alla fine del primo giro dopo una partenza dalla quarta fila, ha fatto una buona gara riuscendo a raggiungere il quarto posto, ma si è poi dovuto accontentare della quinta posizione finale, anche lui in crisi di aderenza. Andrea Dovizioso - Ducati Team, 4° “È sempre una bella sensazione essere primi davanti a tutto il gruppo! Nella prima parte della gara ero molto contento del feeling con la mia moto e finché le gomme non sono calate in modo deciso ho potuto gestire bene la situazione. Pedrosa ne aveva di più di me, però potevo comunque continuare a fare un buon passo. Avevamo una buona trazione e questo ci ha aiutato molto ma poi, quando la pista a iniziato ad asciugarsi, le gomme sono calate davvero tanto. Purtroppo non sono più riuscito a tenere il passo negli ultimi sei/sette giri e quindi ho perso l'occasione di salire sul podio. Mi dispiace molto per il team, perché ci tenevo tanto a dar loro questa soddisfazione, ma per il resto abbiamo fatto un weekend positivo in tutti gli aspetti, anche sull’asciutto.” Nicky Hayden - Ducati Team, 5° “Le gare sul bagnato sono sempre difficili, soprattutto quando hai poco tempo per definire il set-up giusto! Ho fatto un’ottima partenza, recuperando diverse posizioni nelle prime curve. Nei primi giri il mio feeling con la GP13 non era il massimo, ma poi è migliorato durante la gara e sono riuscito ad agganciarmi al gruppetto di testa. Le cose sono diventate più complicate man mano che la pista si asciugava, e stavo cercando di superare Rossi quando mi è caduto davanti, e sono stato costretto ad andare largo per evitarlo, perdendo tempo prezioso. Questo quinto posto è il mio miglior risultato della stagione, e per qualche giro ho sperato di arrivare ancora più in alto in classifica. In ogni caso questo weekend è stato positivo per noi ed abbiamo dimostrato una maggiore competitività e quindi non vedo l’ora di arrivare al Mugello!” Paolo Ciabatti - Direttore Progetto MotoGP Ducati "Torniamo a casa da Le Mans con delle sensazioni positive. Sia Andrea che Nicky hanno fatto due buone gare, ed è stato bello rivedere la Ducati in testa ad un GP ed in lotta per le prime posizioni per tutta la gara. Sicuramente questo è un circuito particolarmente favorevole alle caratteristiche della nostra moto, ma nelle condizioni in cui abbiamo corso, con pista bagnata che ha iniziato ad asciugarsi verso la fine, era anche facile commettere degli errori, per cui dobbiamo essere soddisfatti del risultato. Il nostro team ha lavorato davvero bene questo weekend e quindi voglio ringraziare, oltre ai due piloti, anche tutti i nostri tecnici ed ingegneri, e anche i ragazzi di Ducati Corse a Bologna, per il loro grande impegno." Comunicato Stampa Ducati Team |
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