Creato da fuoriditesta34 il 13/04/2008

R1 1999

SE SEI INCERTO,TIENI APERTO!!!!

 

 

MOTO2 : IL SOGNO " INFRANTO " DI TAKAAKI NAKAGAMI

Post n°3137 pubblicato il 22 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

TAKAAKI NAKAGAMI

Il rider giapponese del Team Italtrans proverà a rifarsi al Mugello.

Takaaki Nakagami stava vivendo a Le Mans un week-end da sogno. Il pilota del Team Italtrans sabato durante le qualifiche del Gran Premio di Francia classe Moto2, aveva ottenuto la sua prima pole position nel motomondiale, una pole anche figlia delle condizioni meteo, con la pioggia che non aveva permesso agli altri di migliorare il crono fatto segnare nei minuti iniziali dal giapponese.

Domenica in gara il sogno stava continuando, il rider nipponico era in testa alla gara, quando un piccolo errore gli ha tolto da “sotto” l’avantreno della sua Kalex, infrangendo così un sogno che stava per avverarsi, a lui la parola.

“Non stavo assolutamente esagerando; direi anzi che avevo margine. Ho commesso un piccolo errore: dato che mi ero allontanato dalla linea ideale, ho voluto tornarci. Ho eseguito la manovra troppo in fretta, ho perso la moto e sono caduto. Più che arrabbiato, sono dispiaciuto e, più che per me, per il team. Cercheremo di recuperare al Mugello.”

“E’ uno di quei casi in cui ‘le corse sono così’, comunissima frase fatta, si adatta però perfettamente al caso – ha aggiunto Claudio Macciotta (responsabile tecnico Nakagami) Le corse sono così; siamo però molto contenti del lavoro fatto, e Takaaki, molto bravo anche sul bagnato, veloce come è, troverà modo, molto presto, di rifarsi.”

“Per me, Takaaki sarebbe stato imbattibile, oggi. Peccato: però, l’obiettivo è sempre più nel mirino ha infine sincerato Luigi Pansera (Team Manager) – Per tutti e due i piloti: Julian ha offerto una bella performance, e manca ancora poco, ne sono convinto, perché possa esprimersi ad altissimo livello”.

ALESSIO BRUNORI

 
 
 

MOTOGP LE MANS , LE PAGELLE SEMISERIE...QUESTA E' LA SUA PISTA...SI,QUELLA DI PEDROSA....

Post n°3136 pubblicato il 22 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

MOTOGP LE MANS

Mari: ci tengo a dirlo subito.
Debs: indossavi il cappellino di Rossi?
Mari: No quello è finito nel camino taaaaanto tempo fa
Debs: quindi?
Mari: Ricordi quello che volevo comprare la pagella scorsa (SBK Monza che trovate qui)?
Debs: il berretto del team LCR?
Mari: Sì
Debs: Sì…non dirmi che…
Mari: No ecco infatti, ci tengo a dirlo subito. NON l’ho nemmeno ordinato.
Debs: Ci tieni a dire che non hai portato sfiga tu?
Mari: Esatto.
Debs: paracula
Mari: Molto.
Debs: Parliamo di gare, che dici?
Mari: Sì…

Dunque…facciamo subito notare che Pedrosa di nuovo sabato ha ribadito la sua poca voglia di fare le QP2/Superpole . A sto giro ha capito subito che cadere al box non gli era possibile e ha pensato bene di farsi tutto il circuito di Le Mans in scivolata prima di fermarsi e rientrare.
Quindi siamo a Le Mans, ci auguriamo che la gara non duri 24 ore come la Supersport a Monza, e ah giusto: piove, o forse no, o forse sì, o forse no.

Nel dubbio Dovizioso ha piazzato la sua Ducati al terzo posto nelle qualifiche, e tutti noi speriamo in un riscatto. Marquez, giusto per farci capire che sta ancora imparando e non conosce bene le linee del circuito francese, fa la pole position. Rossi tanto per cambiare è ottavo.
Cal Crutchlow è decollato nel venerdì e si è rotto la tibia. Giusto perchè è Cal vuole correre a tutti i costi e con quello sguardo, chi non gli darebbe l’ok?
E infatti l’ok arriva e lo sguardo più folle della MotoGP sarà regolarmente al via.
Domenica la Moto3 è sull’asciutto, in Moto2 comincia a piovere.
Alla MotoGP piove. Cominciava a mancarci la pioggia, ammettiamolo.
28 giri da fare sotto la pioggia.

Tutti (o quasi) partono a cannone, ma soprattutto la Ducati di Dovizioso, che galvanizzata dalla pioggia alla prima curva è davanti a tutti e nel primo giro sembra voler terminare la gara con miliardi di secondi sul secondo. Dietro di lui Lorenzo, Pedrosa e Rossi che stranamente è nei primi cinque piloti del lotto.
Marquez è partito in retromarcia e tra curve e dritti naviga nell’intorno della decima posizione, la qual cosa fa sentire al sicuro Lorenzo che si mette tranquillo tranquillo, ignorando ciò che il fato avrà in serbo per lui.

Il duello che ha infiammato la gara…almeno finchè c’è stata l’acqua

La gara si prospetta interessante…sono passati ben 5 giri e c’è un bel gruppone di sei piloti tutti lì belli attaccati a farci sperare che la gara sarà divertente.
E poi le cose cominciano a farsi anomale. Passano i giri e la Ducati del Dovi è ancora lì, ingarellata a fare a sane sportellate con Pedrosa, che sfrutta il fatto di essere grande quanto una zanzara (e per Andrea sicuramente è altrettanto fastidioso) per fare un sorpasso talmente millimetrico che un calibro non ci basta per misurarlo. Una manovra da paura che ci fa pensare che Dani si sia mangiato Marquez o Stoner per colazione.
Nel frattempo la banana che Marquez ha messo negli scarichi di Lorenzo dopo il warm up lap comincia a fare i suoi effetti e il maiorchino si ritrova presto sorpassato anche da un’innocua lumaca uscita per prendere un po’ di piaggia e in settima posizione…guarda caso nelle grinfie di Marquez, che inserite le marce giuste ha iniziato a girare più forte dei primi e cercare l’ennesimo rimontone della sua carriera.

Cal giusto perchè è mezzo rotto va come un missile e insidia e sorpassa Rossi andando poi a caccia di un posto sul podio, mentre Dovizioso e Pedrosa si scannano a vicenda.
Poi le cose cambiano.
Cade Bradl rimanendo però in sella alla moto (Debs: Mari, sospetto. Mari: Dimmi. Debs: Che basti il pensiero? Mari: in quel caso avrei molta paura di noi due. Debs: io nel dubbio ce l’ho già) e contemporaneamente cade anche Rossi, che nel frattempo era insidiato dalla Ducati di Hayden.
Le Mans è la pista del pesarese, e infatti passando per quella curva Vale ha notato delle erbacce. Non lo può tollerare e quindi abbandona tutto per fermarsi a ripulire la via di fuga.

I sopravvissuti ora sono Pedrosa (che nel frattempo si è stancato di Dovizioso e ha preso i soliti n-mila secondi di vantaggio), Dovizioso, Crutchlow (che ora ha lo sguardo simile al puntamento dei caccia-bombardieri) che sta cercando di agganciare il punto rosso davanti a sé, Hayden, e Marquez che si è divertito a rompere le scatole a Lorenzo ma poi ha deciso che il podio alla fine non era lontano ed è andato in cerca di giochi più divertenti.

Crutchlow in qualche modo ha percepito che Marquez sta per arrivare. Decide allora di mettere il turbo e mettersi dietro Dovizioso per mettere quanta più distanza possibile tra lui e il pilota spagnolo. E infatti il Cabroncito nel frattempo ha acceso i post-bruciatori e si è allgramente bevuto anche Hayden. Ci metterà poco a prendere e mangiarsi anche Dovizioso arrivando all’inizio dell’ultimo giro con un secondo scarso di ritardo su Cal, un mondo per un pilota qualsiasi, un niente per uno che fino a 3 giri fa era a 4 secondi dal podio.

Nel frattempo Dani, sì quello che sulla pioggia non andava, passa il traguardo, seguito (molto da lontano) da Cal (l’eroe di giornata) e da Marquez, che per la seconda volta in due gare arriva dietro al compagno di squadra ma gli ruba comunque la scena.

Facciamo notare il tentativo di Crutchlow di uccidere per annegamento Marquez sul podio…

Non scordiamocelo gente, è lui che ha vinto!

Dani “chissà che mi sono mangiato a colazione” Pedrosa. Voto:10. Magistrale. Lui che con la pioggia era quello che non sapeva andare, dimostra ancora una volta che quei tempi sono ormai lontani. Ed è la seconda volta che arriva davanti a tutti, sono tutti così sorpresi dal fatto che non sia più secondo che persino Puig sorride a 32 denti! Il sorpasso di Dovizioso ci ha fatto temere la vittoria di Rossi per autoeliminazione, ma è stata una cosa che non si vedeva da tempo. Davanti a tutti in gara e nel mondiale. Grande! Peccato che tanto per cambiare Marquez e Crutchlow con le loro imprese di giornata gli rubino la scena…
Piccola nota: facciamo notare che durante Fuori Giri mentre il buon portafortuna Beltramo gli elencava i suoi risultati fino ad ora le mani di Dani erano misteriosamente nascoste…che dopo Misano abbia capito di chi sia veramente la colpa?

Cal “Yamaha ufficiale subito” Crutchlow. Voto: 10. Cade, si sfracella, risale. Fa quarto in qualifica e in gara tira fuori un risultato che meglio di così non si poteva. E Yamaha vuole lasciarlo a piedi. Meditate gente meditate…

Marc “devo imparare le linee” Marquez. Voto 8: Parte malissimo, le prime curve va dritto una volta sì e l’altra pure. Poi capisce come si guida e da lì tutto diventa semplice. E’ talmente consapevole di non saper guidare all’inizio che pur di non lasciar stare Lorenzo gli infila delle banane nei tubi di scarico, giusto per farlo rallentare e avere il suo amichetto insieme a lui. Alla fine si mangia mezzo schieramento e arriva terzo. Basta, è la fine, non abbiamo scampo, siamo tutti in pericolo! Abbiate paura oh voi che ostacolate la sua andatura perché verrete sorpassati a suon di spallate e non potrete nemmeno chiedere un ricorso.

Jorge “Marc Marquez” Lorenzo: voto 5. La moto non va e lui si ritrova a navigare in posizioni che non vedeva dai suoi primi anni in 125 probabilmente. Per di più si trova Marquez ovunque, perfino nelle mutande ( e nel soprannome odierno). Lo denuncerà per stalking, ma la procura, minacciata da Ezpeleta, lo assolverà.
Come se non bastasse a quanto pare nel box di Lorenzo hanno un meteo apposta per loro (che guarda caso gli ha passato Marquez!) che gli dà Sole, invece che pioggia. Installano gomme che non c’azzeccano per niente con la situazione dell’asfalto e dopo pochi giri Jorge va a farsi benedire. Lo scopo del gioco è andare più veloci, non più lenti!

Andrea “Ci sono” Dovizioso. Voto:8. Porta la Ducati in prima fila (che non si vedeva dal Mugello quando Barberà aveva portato la sua verdona in terza piazza) in qualifica e passa la gara a lottare come se non ci fosse un domani (Debs: Se non lo mettiamo almeno una volta per pagella non siam contente vero?) per mantenere la posizione. L’asciugatura della pista a fine gara gli grattugia le gomme manco fossero di parmigiano e lo costringe ad arrendersi. Un quarto posto non è male, purchè non sia un fuoco di paglia!

Cal, l’eroe del weekend

Nicky “Davvero quinto?!” Hayden, voto: 7: secondo noi stenta a crederlo anche lui, gli sembra di essere tornato ai bei tempi in cui era in Honda, dove tutto era bello e i giapponesi gli davano quello che voleva. Nicky, sei in Ducati, però sì, sta migliorando.

Stefan “Cado ma non mollo” Bradl: Voto:6 di incoraggiamento. Parte bene ed è lì con i primi. Tutto sembra andare per il meglio, e all’improvviso…puff. Per terra. Si aggrappa alla moto come se fosse un toro meccanico e riesce a cadere rimanendo in sella. Riparte e arriva decimo.

Valentino “questa è la mia pista” Rossi. Voto:5. Perchè sia caduto non si sa. Fatto sta che dopo grandi proclami sulla vittoria e sul fatto che Le Mans era la sua pista, oggi ha visto solo la polvere. A quanto pare tutto questo non gli sta bene, il podio non gli piace più, ha nostalgia dei bei tempi in Ducati quando l’ottavo posto era il piazzamento migliore, così decide di buttarsi a terra e perdere qualche posizione. Perché?!

Voto 10 alla supercazzola di Livio Suppo Sabato durante le qualifiche.

Fuorigiri: Voto: perplessa. Si parte con lo studio vuoto, fatta eccezione per Ronni Mengo, con una camicia addosso che è rimasta nell’armadio talmente a lungo da rimanere piegata anche dopo essere stata indossata, e l’onnipresente Carlo Pernat. Vengono annunciati come ospiti futuri Lucio Cecchinello e Michele Pirro, ottimo ottavo con la sua Ducati.
Dopo 10 secondi di trasmissione mi ritrovo ad aspettare con impazienza l’arrivo dei due, se non altro per zittire Pernat, che si è lanciato in un’invettiva sulla psicologia che tira in ballo qualunque fattore, maya inclusi, di cui alla fine della fiera il concetto è che Pedrosa non soffre Marquez e Marquez non soffre Pedrosa. Carletto, era facile. Una frase.
Il resto è un delirio di interviste, con Beltramo che cerca di portare sfiga al mondo sottoforma di complimenti.
Voto: Idolo ad Andrea Iannone che, zittito dopo 30 secondi per l’arrivo di Lorenzo si prende Paolone come ostaggio pur di rivendicare il suo spazio. Grande Andrea, non ci sono solo i Rossi e i Dovizioso, spazio a TUTTI i piloti italiani, non solo a Fuorigiri, ma anche in gara!

Mari: Noi anche per oggi vi salutiamo, e visto che a quanto pare a Bradl per cadere non servono i miei cappellini, sapete che vi dico?
Debs: no, non dirl….
Mari: io il berretto del team LCR me lo compro lo stesso!
Debs: L’ha detto, signor Cecchinello, mi dispiace!

MARIKA FARINAZZO

 
 
 

CRUTCHLOW : NON CHIEDERO' NULLA A YAMAHA

Post n°3135 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

 

Cal CrutchlowCal Crutchlow è abituato alle imprese che sembrano impossibili. L’anno scorso a Silverstone con un piede malconcio era partito ultimo per finire una entusiasmante rimonta al 6° posto. Oggi, con una frattura al piatto tibiale della gamba destra, ha fatto meglio. Primo podio della stagione, l’unico pilota Yamaha a intromettersi fra le Honda. “Anche a Jerez ero infortunato – ricorda l’inglese – sono ste due gare difficili. Mi sono ritrovato a lottare con gli stessi piloti di un anno fa a Le Mans, Rossi e Dovizioso. Ma questa volta non sono caduto”.

Marquez in rimonta stava per tirarti un brutto scherzo.

Quando l’ho visto arrivare ho pensato: non adesso, per favore! (ride). Noi piloti Yamaha stressiamo più la gomma rispetto agli Honda e a fine gara fa la differenza. Ma in queste condizioni ho dimostrato che possiamo stare con i migliori, non se con l’asciutto sarei potuto salire sul podio”.

La gamba ti ha dato fastidio?

In moto no, per nulla. Mi fa più male quando cammino. Comunque i medici francesi sono stati gentili, mi hanno dato un’occhiata alla gamba e poi subito l’ok. A Silverstone, con gli inglesi, c’è voluto più tempo per convincerli (ride)”.

E’ stata la tua gara migliore in questa stagione?

No, penso che quella ad Austin sia stata meglio”.

Ma oggi sei stato il primo pilota Yamaha.

E’ una bella soddisfazione, ma la cosa più importante è essere riuscito a lottare coi migliori”.

Adesso sei nella posizione di chiedere qualche aggiornamento alla Yamaha?

Non sono io quello che deve chiedere qualcosa, mi godo solo questo momento. La moto andava bene, come lo scorso anno direi, anche se ho un telaio diverso. Ho faticato solo a portare in temperatura le gomme e infatti ho perso molte posizioni nel primo giro”.

Hai battuto le ufficiali di Lorenzo e Rossi.

Mentre li superavo ho sperato di non coinvolgerli in una caduta, altrimenti avrei avuto grossi guai con la Yamaha (ride). Ho passato Valentino nella stessa curva dove mi ero steso lo scorso anno. Qualche rischio l’ho preso, ci sono stati dei momenti dove stavo per andare per terra”.

E con Dovizioso come è andata?

Siamo due piloti dalla guida simile, forziamo entrambi sull’anteriore. La Ducati non mi è sembrata nervosa sul bagnato, non si muoveva troppo. L’ho passato in un punto rischioso, ma se avessi aspettato Marquez ci avrebbe ripresi”.

Hai avuto problemi col casco?

Quando ha smesso di piovere l’acqua non puliva più la visiera e dall’asfalto si sollevava molto sporco. Non vedevo quasi più nulla, alla fine non riuscivo neanche a capire quale fosse la traiettoria asciutta”.


MATTEO AGLIO

 
 
 

LORENZO VS BRIDGESTONE : E' CASO GOMMA !

Post n°3134 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 
Tag: LORENZO

Jorge Lorenzo e Lewis HamiltonL’unico momento che Lorenzo ricorderà con piacere della domenica di Le Mans sarà lo scambio di caschi con Lewis Hamilton. “Una persona normale, non una star – dice – Ci eravamo conosciuti già lo scorso anno a Barcellona per un evento promozionale ma non avevamo avuto modo di parlare molto. Il suo è il primo casco di Formula 1 che entra nella mia collezione e rimarrà fra i miei preferiti”. Meno male che il maiorchino non è scaramantico perché l’inglese aveva augurato prima della partenza che Jorge o Rossi vincessero. “Lo ha detto perché siamo i suoi piloti preferiti, fa piacere” ha risposto il campione del mondo.

Tornando alla gara, invece, il buon umore scompare. Settimo al traguardo e anche grazie alle cadute di Bradl e Rossi. “Non ho mai avuto sensazioni peggiori in moto nella mia intera carriera. Tutta colpa della gomma – spiega – Durante il warm up l’avevo rodata con la moto che aveva l’assetto d’asciutto. Appena un giro, poi ho continuato il turno con la seconda, assettata per il bagnato”. La mattina non si era accorto di alcuna anomalia, ma in gara “lo pneumatico, dopo i primi tre giri, ha incominciato ad avere un comportamento inaspettato – afferma Non avevo trazione, in ogni curva rischiavo di cadere. Non era un problema di setup perché non abbiamo cambiato niente dal warm up. Io non sono un tecnico della Bridgestone, io credo che lo penumatico fosse difettoso ma non posso assicurarlo”.

Fin qui la versione di Jorge. Perché quella della Bridgestone è diametralmente opposta: “abbiamo esaminato la gomma e non ha presentato nessun difetto né anomalia – dice un suo portavoce – Anche il suo consumo era ampiamente nei limiti previsti, con qualche logica differenza dagli altri dovuta all’assetto usato e allo stile di guida del pilota”. Un piccolo ‘caso’, insomma, che lascia un’ombra sulla prestazione del maiorchino, che tra l’altro ha avuto anche un problema di appannamento alla visiera del casco, “ma non è quello che ha influenzato la mia prestazione”.

Forse quello che lo preoccupa di più è vedere ancora due Honda sul podio e i 17 punti di distacco da Pedrosa in campionato. “Non so se in ottica iridata sia più pericoloso Dani o Marc – le sue parole – Ma ci sono ancora 14 gare da correre e il distacco è recuperabile”. Però servono anche sviluppi sulla M1 “che soffre sempre in accelerazione e per potenza, anche se qui si è comportata meglio delle altre gare – spiega – Non so quando arriveranno gli aggiornamenti, ma spero il prima possibile”.

MATTEO AGLIO

 
 
 

DOVIZIOSO : CREDEVO DI SALIRE SUL PODIO

Post n°3133 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

Andrea Dovizioso precede Pedrosa e LorenzoFino a 8 giri dalla fine avevo creduto di potere finire in seconda posizione”, Andrea Dovizioso è comunque allegro nonostante il podio sfumato a Le Mans. “Dobbiamo essere felici per come abbiamo lavorato in questo fine settimana – dice – Correre una gara davanti è stata un’emozione stupenda e soprattutto inaspettata”.

La Ducati si è sempre dimostrata competitiva col bagnato.

Ma per me era la prima gara sulla Desmosedici in queste condizioni ed era importante capire come mi sarei trovato. Sapevo che c’erano dei motivi se con la pioggia la nostra moto va bene e adesso posso conformare tutto”.

Da cosa è dato questo vantaggio?

Dalla maggiore trazione e sull’acqua è particolarmente importante. Soprattutto in una pista come questa dove c’è poco grip, ho potuto tenere un buon passo”.

Alla fine cosa è successo?

Che non ha continuato a piovere. Ho stressato molto la gomma anteriore e con l’asfalto che si è asciugato si è consumato molto anche il posteriore. Negli ultimi giri non potevo più lottare con Crutchlow e Marquez. Peccato, perché si salire sul podio ci ho creduto”.

Comunque il bilancio è positivo.

Anche in qualifica non avrei creduto di potere partire dalla prima fila. Mi dispiace solo di non avere avuto la possibilità di difendermi negli ultimi giri, ma stavo rischiando di andare a terra. Non so come si comporti la Ducati in caso di pioggia più intensa, ma abbiamo avuto la conferma che possiamo essere competitivi sul bagnato. Però non è questo il nostro obiettivo”.

Questa prestazione ti rende ottimista per il futuro?

Niente avviene per caso e quanto ottenuto è il frutto del lavoro fatto nel weekend. Ma siamo ancora lontani dai primi e loro continuano a migliorarsi. Se ci fosse stata una gara asciutta sarei potuto andare bene, ma non puntare al podio”.

Siete arrivati al limite di questa moto con la messa a punto?

Non conosco ancora così bene la Desmosedici, ma l’impressione è quella. Dobbiamo migliorare a 360° e con questo materiale non è possibile fare di più per risolvere i problemi che abbiamo. Meglio di quando fatto in qualifica è impossibile ottenere”.

Anche il Mugello potrebbe essere una pista favorevole.

Non sembra male. Ma sarebbe stato bello avere potuto correre qui sull’asciutto per capire meglio il nostro livello”.


MATTEO AGLIO

 
 
 

ROSSI : HO ANCORA BISOGNO DI TEMPO

Post n°3132 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 
Tag: ROSSI

 

Valentino RossiIl sogno è durato 17 giri, quello di Rossi ancora sul podio. L’asfalto amico di Le Mans che era stato favorevole anche con la Ducati, poi la pioggia, altra storica alleata del Dottore. Addirittura Lorenzo era alle prese con problemi assortiti e questa volta Valentino avrebbe potuto ritornare a essere l’alfiere della Yamaha. Tutto molto bello, forse troppo. Il risveglio alla curva 6.

Non sono entrato troppo forte o fuori traiettoria, ho semplicemente preso una buca e sono finito a terra. Un mio errore”, la descrizione del fattaccio.

Una buona possibilità sprecata.

Assolutamente, il podio era assolutamente alla mia portata fino a quel momento. Era una bella gara, il setting funzionava bene, potevo forzare in frenata e anche in accelerazione. Me la potevo giocare con Crutchlow per il secondo posto, con Pedrosa no, era più veloce di me”.

Però quando sei caduto sembrava che Cal stesse scappando.

Lo stavo controllando, non era andato via. Anche perché ho avuto un problema con la visiera del casco, non potevo stare troppo vicino al pilota che mi precedeva o non vedevo più nulla”.

Non è un problema nuovo, vero?

Era già capitato anche lo scorso anno, da quando ho incominciato a usare questo nuovo casco. La situazione è migliorata ma non ancora abbastanza, la visiera si appanna ancora. Anche Bradl ha subito lo stesso guaio, che capita solo con la MotoGP. Probabilmente a causa del calore maggiore che sprigiona la moto. Poi con poca pioggia l’acqua non pulisce neppure la visiera all’esterno e tutto è diventato ancora più complicato, soprattutto dopo il decimo giro”.

Dopo la caduta la gara è praticamente finita.

Mi si è piegata la leva del freno anteriore, e non sono riuscito a raddrizzarla. Ho pensato solo a portare qualche punto a casa, da quel momento”.

Sei molto deluso?

Un buon risultato sarebbe stato importante in questo momento. L’aspetto positivo è che prima della caduta ho fatto una buona gara”.

Per risollevarsi serve una vittoria a tutti i costi al Mugello fra due settimane?

Non vado con quell’obiettivo, anche se è un Gran Premio che aspetto, sarà bello ritornare su una pista che mi piace molto con la Yamaha e un buon risultato sarebbe importante. Però so che in condizioni di asciutto non sono ancora abbastanza veloce per puntare alla vittoria”.

Aspettavi le gare europee per capire il tuo livello, quali sono le conclusioni?

Oggi, cadute a parte, sono stato veloce. Però sia nel weekend di Jerez che qui ho sofferto più di quanto mi aspettassi. Lorenzo, Marquez e Pedrosa sono più forti, ma sappiamo in quali punti perdiamo e dove dobbiamo lavorare. Io vengo da due anni difficili, dove ho faticato veramente molto e mi ci vuole più tempo per riuscire a dare il massimo. Quindi dobbiamo provarci e soprattutto al Mugello, dove un bel risultato sarebbe forse più importante del normale”.

A questo punto della stagione hai gli stessi punti del 2011, ti preoccupa?

Solo perché siamo alla quarta gara e sono caduto, altrimenti sarei in vantaggio. Ma in questo momento non dobbiamo pensare a dovere vincere il mondiale, ma ad andare forte come i migliori, poi vedremo cosa succederà”.

La lotta è anche con la Honda, che sembra un passo avanti.

Marquez ha impressionato ancora, anche sul bagnato. Ancora di più Pedrosa, era molto più veloce di chiunque altro. Ha anche commesso degli errori, eppure ha vinto. Riusciva a controllare molto meglio lo scivolamento delle gomme”.

Yamaha sta lavorando per rispondere?

Honda sta lavorando veramente bene e ha messo entrambi i piloti sul podio nelle ultime tre gare. Yamaha si sta impegnando per cercare di migliorare l’accelerazione e speriamo che il nuovo cambio arrivi presto. Ma non so se lo avremo già nei test di Barcellona o Aragon”.

MATTEO AGLIO

 
 
 

PEDROSA-MARQUEZ : COPPIA DI MERAVIGLIE

Post n°3131 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

 

Dani Pedrosa e Marc MarquezPedrosa e Marquez sono la coppia delle meraviglie: il primo è l’unico al momento a essere riuscito a vincere due gare in questo inizio di stagione, il secondo il solo a essere sempre salito sul podio. Entrambi guidano la miglior moto del momento, il che non sminuisce di una virgola il loro valore. Perché, come dice Nakamoto, quando si vince per metà è merito del mezzo, per metà del pilota. Il veterano ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, di non temere più né acqua né bagarre, il debuttante di imparare alla svelta, anche a domare 250 CV sull’acqua.

E’ stata una gara lunga – il racconto di Dani PedrosaSono stato per tutto il tempo molto concentrato dopo avere perso posizioni in partenza, la moto ha slittato allo stacco. Poi ho fatto una bella battaglia con Dovizioso, mi ha sorpreso mi è stato vicino per tanto tempo".

"La cosa più bella è, ancora di più di essere in testa al campionato, essere riuscito a vincere a Le Mans. Il mio risultato migliore in MotoGP era stato un terzo posto, ho sempre faticato con queste basse temperature. Era da tanto che volevo riuscirci a trionfare e finalmente il momento è arrivato”.

Se possibile, Marc Marquez è ancora più felice del compagno di squadra: “questo podio conquista nella mia gara sul bagnato in MotoGP vale come una vittoria – dice – In partenza non è andata bene, avevo provato nel warm up ma la moto aveva slittato nel primo stacco. Abbiamo fatto qualche modifica, nella prima parte è andata meglio ma ha slittato dopo. Nei primi giri non trovavo confidenza, rischiavo di cadere a ogni curva e non avrei mai pensato di salire dal podio partendo da così lontano".

"L’unico peccato è che la gara è stata troppo corta, con qualche giro in più avrei potuto guadagnare un’altra posizione. Non mi importa troppo non essere più primo in campionato, adesso penso solo alle gare del Mugello e Barcellona. Sono due tracciati difficili, vedremo quale sarà la situazione dopo il GP spagnolo”.

MATTEO AGLIO

 
 
 

EZPELETA SMENTISCE , L'AUDIO CONFERMA

Post n°3130 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

Carmelo EzpeletaIn Francia è nata una polemica per l'intervista rilasciata a Radio Rai da Carmelo Ezpeleta. Intervista che la stampa spagnola e poi anche lo stesso boss della Dorna ha parzialmente smentito. L'argomento di conversazione, ovviamente, era l'anticipazione di un possibile "tetto" al numero di piloti iberici nel motomondiale, visto il totale dominio che stanno avendo in questi ultimi anni. Dominio che lascia poco spazio agli altri paese.

Alla domanda di Radio Raise questo potesse essere un problema per il mondiale in Europa Ezpeleta ha detto, testualmente: "Non è un problema in Europa. E' un problema nel resto del mondo. E' meglio che un campionato di qualsiasi sport ci siano protagonisti di diverse nazioni. Io però che sono vecchio ho visto nel motociclismo prima un dominio inglese, poi italiano, certo sarebbe meglio che non fosse così…ma mai la Dorna ha aiutato piloti spagnoli, mentre è vero che ha aiutato moltissimo piloti di altre nazioni…ed anche qualche italiano ha avuto aiuti economici che nessuno altro ha ricevuto. Comunque l'atletica mondiale è dominata dagli Stati Uniti e dalla Giamaica e nessuno parla di problemi. E' possibile però inserire dei correttivi. Può darsi che si faccia un numero massimo di piloti di una nazionalità, questo sì".

Fin qui la prima intervista. Poi in una seconda, alla Gazzetta dello Sport, Ezpeleta ha modificato leggermente il tiro, ma il senso rimane lo stesso: diminuire il numero di spagnoli in pista.

Insomma Ezpeleta ha detto chiaramente che è un problema a cui sta pensando, e da tempo aggiungiamo noi, visto che si è impegnato molto per avere il tedesco Stefan Bradl in MotoGP, ed anche il ritorno di Valentino Rossi in Yamaha porta la sua firma (si riferiva a Vale quando ha parlato di aiuti economici ad un pilota italiano?).

Per quanto riguarda gli aiuti nessuno può dire quanto la Dorna paghi in effetti ai singoli team, e se qualcuno prenda più di altri perché non esiste un patto della Concordia chiaro e con dei numeri precisi in base ai risultati come esiste in F.1.

Ci vorrebbe, però, per evitare, come è accaduto per la CRT, squadre che si sono presentate unicamente perché sapevano che le spese (perlomeno in parte) erano coperte. Un fatto che non va certo a beneficio della qualità.

Un patto chiaro premierebbe anche i risultati e spingerebbe i team ad investire, per ottenere più denaro. Il sistema attuale, invece, premia chi muove meno le acque e mantiene la testa bassa.

Detto questo la Dorna, come è anche naturale, ha investito molto sulla Spagna, sui circuiti, sui team ed alla fine anche piloti hanno beneficiato di questa situazione. Recentemente ci risulta che Carmelo Ezpeleta stia appoggiando, senza fare troppa pubblicità, iniziative, come quella del nostro team Italia, proprio perché si rende conto del problema.


ERNESTO EMMI

 
 
 

PEDROSA DOMINA LE MANS

Post n°3129 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 
Tag: PEDROSA

La pioggia è protagonista in questo week-end sul circuito Bugatti di Le Mans che ha regalato una corsa estremamente incerta e divertente, con le condizioni mutevoli che hanno rimescolato le carte e regalato duelli, sorpassi e cadute. Vince Daniel Pedrosa, mostrando tutto il repertorio del campione: sicurezza, intelligenza nel sapere quando si deve attendere e attaccare, cattiveria nel sorpassare Dovizioso : "Oggi è stata una gara incredibile sul bagnato, non avevo il feeling questa mattina. Dovizioso all'inizio e lorenzo erano troppo forti. Sono rimasto vicino e quando ho preso il feeling sono andato avanti. Per poco non andavo fuori quando ho commesso un errore, ma è andata bene" ha dichiarato lo spagnolo.

Dietro la Honda #26, uno stoico Cal Crutchlow che, nonostante l'infortunio di ieri, ha tirato fuori una prestazione maiuscola, battagliando a lungo sia con il duo Yamaha ufficiale, sia con Andrea Dovizioso e la sua Ducati. "Sapevamo che anche sull'asciutto saremmo andati bene. Ho avuto comunque un gran passo in gara, non pensavo alla vittoria, ma questo è un risultato che ci soddisfa". Un risultato in risposta alle voci che lo vorrebbero comunque fuori da Yamaha Tech3, visto l'interesse di Poncharal per il giovane Pol Espargaro. Ad Iwata dovrebbero pensar bene alle prestazioni di Crutchlow, considerando anche la giornata nerissima del team ufficiale.

Jorge Lorenzo ha perso costantemente terreno chiudendo in settima posizione a 27 secondi dalla vetta, mentre Valentino Rossi ha chiuso addirittura dodicesimo, complice anche una caduta a metà gara. La sensazione è che oggi Yamaha non ne aveva in quanto a trazione, con seri problemi di consumo gomme non appena la pioggia è cessata.

Chi ha rischiato tantissimo di cadere nelle prime fasi della gara, per poi affrontare una rimonta fino al terzo posto è Marc Marquez, in grado di girare un secondo più veloce degli altri con la pista che si asciugava. "A inizio gara pensavo di cadere. Piano piano ho cercato il feeling che avevo nel warm up, ma piano piano abbiamo fatto una bella gara. Non pensavo di finire a podio, per me è come una vittoria." ha dichiarato il giovane Marc. Quarto un Andrea Dovizioso che ha esaltato i tifosi della Rossa, rimanendo in testa per diversi giri e duellando per la vetta con Daniel Pedrosa. Una bella iniezione di fiducia per Borgo Panigale.


La cronaca della gara:

Dopo l'acqua che ha fermato la Moto2, la gara della Motogp viene dichiarata Wet.

Si parte, Marc Marquez in pole, seguito da Lorenzo e Dovizioso. Semaforo verde, parte benissimo Loprenzo e Dovizioso, malissimo Marquez.

Ducati in testa con Dovizioso, bene le altre Desmosedici con Hayden e Iannone nei primi posti davanti a Rossi, Crutchlow e Marquez che addirittura transita nono al primo intertempo.

Valentino passa Hayden alla curva dieci.

La classifica al termine del primo giro recita cosi: Dovizioso, Lorenzo, Pedrosa, Bradl, Rossi

Rossi al curvone affianca Bradl, e lo passa, mentre Marquez perde la pedana e rischia di cadere alla curva quattro.

Dovizioso intanto sembra tener bene il ritmo davanti a Jorge Lorenzo. In un giro e mezzo ha guadagnato un secondo sul Campione del Mondo.

Rossi intanto cerca di recuperare sui primi tre. Miglior giro di Daniel Pedrosa dopo tre giri che bracca Lorenzo. Caduto intanto Bryan Staring con la CRT di Gresini

1.47.3 per Dovizioso dopo tre giri, quattro decimi peggio per Lorenzo.

Giro 3: Pedrosa infila Lorenzo nella doppia destra e si insedia in seconda posizione. La sensazione è che Pedrosa ne abbia di più del suo connazionale in Yamaha.

Dopo tre giri, lo strappo tra Marc Marquez e la testa del gruppo è già di otto secondi, quattro dal suo avversario più vicino, Cal Crutchlow.

Si chiude il giro quattro e Daniel Pedrosa si avvicina ad Andrea Dovizioso, alla curva quattro in frenata staccata al limite di Pedrosa che deve tenere la moto dritta in frenata senza riuscire ad inserire. Per poco non si prendono. Pedrosa dentro nella doppia destra, sorpasso e controsorpasso con Dovizioso ma il motore della Honda ne ha di più e Pedrosa agguanta la prima posizione. Intanto Valentino sta arrivando nel gruppo dei tre: ora sono in quattro a lottare per la vittoria. Rossi gira in 1'45.7 ma non è il giro più veloce: Crutchlow gira più forte di un decimo. Rossi attacca Lorenzo, per poco non si prendono. Nel frattempo Marquez rischia ancora la caduta alla curva quattro.

giro 7 Pedrosa sbaglia e dovizioso ritorna in prima posizione. ci riprova pedrosa ma Dovizioso rimane in testa dopo un sorpasso e controsorpasso.

giro 8 Rossi passa lorenzo, e subito dopo anche Crutchlow riesce nell'impresa. Il maiorchino sembra in difficoltà. intanto marquez, ottavo, firma il giro più veloce

Giro 9: Lorenzo crolla, passato anche da Nicky Hayden e Stefan Bradl. Il gruppo di testa gira sul passo del minuto e 44. Pedrosa è sempre attaccato a Dovizioso, con Valentino Rossi che si fa vedere, arrivando a mezzo secondo da Pedrosa. Marquez continua ad essere il più veloce in pista, ma oramai il distacco dai primi è troppo.

Giro 10: Rossi gira in 1.44.9 e guadagna ancora su Dovizioso. Straordinario Marquez che gira un secondo più veloce di tutti. E' un trenino tutto sommato compatto, e intanto Pedrosa nella doppia destra lo passa con un sorpasso difficilissimo. I due quasi si toccano, ma Daniel rimane stretto alla corda e supera Dovizioso. Marquez al termine del giro 10 ha quasi preso Lorenzo

Giro 11: due gruppetti in testa: Pedrosa e Dovizioso e più staccati Rossi e Crutchlow, seguiti da non troppo lontano da Nicky Hayden. Crisi Lorenzo che viene superato da Marc Marquez. Il primo gira in 1.45.6, il secondo in 1.44.2. Marquez che sembrava spacciato, se continua con questo ritmo, può riprendere il gruppo di testa

Giro 12: La sensazione è che non cada più la pioggia. Il pericolo è che le gomme a questo punto si consumino troppo facilmente. Che si debba gestire il consumo? Esce addirittura un pallido sole, ed intanto Dovizioso con grinta si riprende la prima posizione. Marquez arriva lunghissimo alla curva 6 e Lorenzo ritorna sopra

Giro 13: Crutchlow passa alla curva 4 Valentino Rossi di prepotenza. La sensazione è che l'inglese ne abbia di più. Pedrosa alla doppia destra risorpassa Dovizioso. Lo spagnolo in quella curva riesce a staccare forte e tenere bene la corda stretto. Non a caso i suoi sorpassi sono avvenuti sempre in quel punto del tracciato.

Giro 14: Pedrosa prende 3 decimi a Dovizioso. Continua la crisi di Lorenzo che gira in 1.46.3, un secondo peggio di Marquez che lo ha risorpassato.

Siamo a metà gara, con tutti i tip rider con gomme morbide da bagnato. Il sole pallidamente si affaccia e se le temperature si alzano un pò di più potrebbero esserci problemi di durata. Stranamente le due Yamaha ufficiali sembrano aver problemi di trazione in uscita. Che abbiano già consumato troppo? Daniel Pedrosa gira in 1.43.597. In questo momento le posizioni sembrano congelate: Pedrosa cerca di fare il vuoto, Dovizioso segue, Crutchlow Rossi e Hayden si trovano tutti a circa sei-sette decimi di distanza l'uno dall'altro.

Giro 16: Valentino Rossi gira in 1.44.0 cosi come Hayden, Dovizioso invece perde quattro decimi. Continua la crisi di Lorenzo che gira un secondo peggio del gruppo.

Gara finita per Randy De Puniet, caduto quando era primo delle CRT. Contemporaneamente si ritira Lukas Pesek. Bautista nel frattempo, di motore, passa la Yamaha di Jorge Lorenzo. Il campione del mondo è addirittura ottavo. Anche Rossi sembra in difficoltà, e deve contenere Hayden. Pedrosa intanto ha accumulato ben 2 secondi su Dovizioso. Scivolato Stefan Bradl, e nel frattempo anche Valentino Rossi. il pesarese è caduto nella doppia destra, entrando forse troppo pinzato. La sensazione è che la gomma anteriore fosse un pò troppo usurata: Hayden aveva una velocità di frenata ben più veloce. Rossi transita sul traguardo in dodicesima posizione.

Giro 18: Cal Crutchlow si avvicina pericolosamente su Andrea Dovizioso. I due oramai viaggiano in coppia, e girano entrambi in 1.44.9. Nel frattempo Hayden, arrivato lungo, sta per essere ripreso da Marquez. Dovizioso sembra più morbido nelle linee, sia in frenata che in percorrenza che in accelerazione. Crutchlow frena forte, arrivando forse un pò troppo basso di giri a centro curva per poi spalancare.

Giro 20: la sensazione è che Pedrosa oramai gestisca con margine. L'asfalto si sta asciugando e questa è la chiave di lettura della gara: chi saprà gestire meglio questa situazione potrà guadagnare tempo e posizioni. Non ci sono più nemmeno pozze d'acqua per raffreddare le gomme. Con Pedrosa primo a 5 secondi, l'unico spunto al momento è la lotta tra Crutchlow e Dovizioso per il secondo posto. Le gomme cominciano a soffrire la situazione. Marquez intanto passa Hayden prima della curva 10. Marquez chiude il giro in 1.44.7 e gira un secondo più veloce di Dovizioso e Crutchlow

Giro 23: grande attacco di Cal Crutchlow che sorpassa Andrea Dovizioso esterno alla curva 6, dopo aver impostato l'attacco all'uscita della curva 4, a seguito di un pattinamento eccessivo del posteriore di Dovizioso. Le gomme cominciano a cedere e a muoversi anche a moto rialzata. Si chiude il giro 23 con Marquez che comincia a poter essere un pericolo per il podio, girando in 1.44.804, contro l'1.46 per il duo Dovi-Crutchlow.

Giro 24: Dovizioso è sulle uova, Crutchlow guadagna terreno, prendendo in un giro addirittura un secondo. Marquez può prendere il rider Ducati, trovandosi ad 1.7 secondi. Si comincia ad intravedere la traiettoria asciutta in pista. Sul traguardo tra Marquez e Dovizioso c'è 1.2 secondi di distacco.

Giro 25: Pedrosa tranquillo in testa, Marquez gira un secondo più veloce di chi gli sta davanti e, a tre giri al termine, il rischio di un Marquez secondo potrebbe essere reale, dopo una prima metà di gara molto dura. Al termine del giro, il pilota Repsol è leteralmente attaccato al pilota Ducati.

Giro 26: attacco di Marquez alla straccata della curva 4. Marquez interno rischia, Dovizioso tira la staccata ma facendo cosi, con poco grip arriva leggermente lungo e Marquez di trazione lo passa. Da segnalare la crisi netta del duo Yamhaha ufficiale: Lorenzo è settimo a 25 secondi, Rossi dodicesimo a 1 minuti e 13 secondi.

Giro 27: Pedrosa è in testa con ampio margine, motivo di interesse il possibile recupero di Marquez su Crutchlow. C'è un secondo e mezzo, ma Marquez gira molto veloce. La sensazione è che le posizioni siano congelate. Dovizioso intanto ha mollato, alzando il ritmo e portando a casa questo quarto posto.

Bandiera a scacchi: vince Daniel Pedrosa, davanti a Cal Crutchlow e Marc Marquez.


La classifica:




FLAVIO ATZORI

 
 
 

IL WARM UP UMIDO PREMIA LORENZO

Post n°3128 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 
Tag: LORENZO

Jorge LorenzoPista ancora umida per il warm up, dopo la pioggia che ha incominciato a cadere ieri nel tardo pomeriggio, dei piloti della MotoGP che devono usare le gomme da bagnato. Quindici minuti che servono giusto per rodare gli pneumatici e cercare di capire come funzionano gli assetti da bagnato, anche perché le nuvole grigie che coprono il cielo non promettono niente di buono per la gara . Le buone notizie arrivano dall’infermeria, con Cal Crutchlow che ha ricevuto l’ok dei medici per prendere parte alla gara. Per l’inglese frattura del piatto tibiale destro e ginocchio gonfio.

Qualche goccia di pioggia solo per qualche minuto e passo cauto per tutti i piloti in pista, che nei due giorni precedenti non avevano mai provato con l’acqua. Le peggiori condizioni possibili quindi, quella situazione in cui la slick è inutilizzabile, ma non c’è neppure abbastanza acqua per fare a lavorare al meglio le rain. L’esperienza in questi casi aiuta molto e infatti Jorge Lorenzo ha piazzato il tempo di 1’44”307, prestazione che gli ha permesso di lasciarsi alle spalle per quasi mezzo secondo il sempre coriaceo Cal Crutchlow.

Terzo Marc Marquez (+ 0”552) che, non senza prendersi qualche rischio, ha domato la sua Honda e ha dimostrato di potere essere della partita anche in condizioni così difficili. Alle sue spalle la prima Ducati, che questa volta è quella di Nicky Hayden, e poi uno Stefan Bradl che ha dimostrato anche oggi di gradire Le Mans.

Andrea Dovizioso, dopo un buon avvio di turno, ha chiuso 6° a più di un secondo da Jorge e davanti alla CRT di Espargaro. Dietro allo spagnolo si sono invece trovati Dani Pedrosa e Valentino Rossi. Il pilota HRC è staccato di 1”167, quello Yamaha di 1”277. Per il Dottore prove di setup sulle due moto e un po’ di traffico a rallentarlo, anche se non è sembrato ancora essere a livello dei migliori.

Gli altri italiani: Michele Pirro 15°, Danilo Petrucci 17°, Claudio Corti 18° e Andrea Iannone, con la ferita al ginocchio che si è riaperta, 21°.

LA CLASSIFICA



MATTEO AGLIO

 
 
 

MOTO2 CADE ESPARGARO , VINCE REDDING

Post n°3127 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34

Scott ReddingUna gara ad eliminazione, con la curva 7 come protagonista. E’ stata infatti lei il teatro, nei primi giri, delle cadute di tutti i favoriti, Nakagami, Espargaro e Rabat, e non solo. La vera notizia è che per una volta non c’è traccia di spagnoli sul podio e nemmeno nei primi 7 posti, perché il primo iberico è Simon (8°).

Scott Redding ha fatto una gara tanto veloce quando astuta che gli è valsa non solo la vittoria, davanti al compagno di squadra Kallio e a Simeon, ma anche la testa della classifica mondiale. Il passo falso costa molto a Espargaro, adesso 5° a 35 punti di stanza, e a Rabat, ancora secondo ma a 24 punti.

Tutto sommato buona la prestazione degli italiani. Pasini finisce 6° dopo essere rimasto a lungo nel gruppo dei migliori, De Angelis 10° e Corsi, che partiva dal 30° posto, fa una fantastica rimonta che lo fa chiudere 12°.

LA GARA – Il primo colpo di scena prima della luce verde, con Elias che deve rientrare ai box per una guasto al radiatore della sua moto e deve partire per il giro di riscaldamento dalla pit lane. Al via Nakagami sfrutta al meglio la pole position mantenendo la testa, con Espargaro autore di un’ottima partenza che lo porta in seconda posizione, davanti a Rabat e Zarco. Bastano però poche curve a Pol per superare il giapponese, come fa il compagno di squadra con il francese. Disastroso lo stacco di Redding, ottavo davanti a Pasini.

Takaaki però non ci sta e si riprende la prima posizione all’inizio del secondo giro appena prima del fattaccio: alla curva 7 sia Espargaro (che rientra in pista 26°) che Rabat scivolano nello stesso momento senza nessun contatto. Poco dopo è la volta di Torres e di Thomas Luthi. A questo punto, Nakagami va in fuga e alle sue spalle un gruppone di piloti a giocarsi gli ultimi due gradini del podio: Aegerter, Zarco, Simeon, Kallio, Redding, Pasini e Di Meglio.

Il nipponico sembra potere fare facilmente gara in solitaria, ma è sempre la curva 7 a tradirlo al 7° giro. Zarco si trova quindi al comando, con Redding sempre più pericoloso, Pasini chiude il gruppo. Intanto anche Elias va a terra.

A metà gara è Radding a guidare il gruppo, con Zarco e Simeon alle sue spalle, mentre Pasini e Di Meglio non riescono a tenere il ritmo dei primi. Espargaro è 22°, ancora lontano dalla zona punti, mentre Alex De Angelis, con un fastidioso torcicollo, è nei primi 10. Ottima anche la rimonta di Simonce Corsi che, partito 30°, transita 10° sul traguardo a sette giri dalla fine.

Il capolavoro Redding lo fa negli ultimi giri, lasciando i suoi scomodi compagni e allontanandosi dalla bagarre. Anche Kallio cerca di seguire il suo esempio e dopo essersi portato in seconda posizione tenta lo strappo, ma senza successo perché Kallio non lo molla. A quattro giri dalla fine però incomincia a cadere qualche goccia di pioggia, segnalata anche dai commissari di gara. Simeon ne approfitta per superare Kallio. La direzione gara decide per fermare la gara per l’intensificarsi della pioggia a tre giri dalla fine. Vale la classifica al passaggio sul traguardo nel giro precedente: vittoria per Redding, sul podio Kallio e Simeon, poi Aegerter e Zarco. Pasini è 6°, 10° De Angelis, 12° Corsi. Espargaro è 20°.

LA CLASSIFICA

MATTEO AGLIO

 
 
 

VINALES SUONA LA SECONDA A LE MANS

Post n°3126 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34

Giove Pluvio generalmente non è mai stato clemente a Le Mans, ed anche in questa domenica sembra voler essere protagonista. Il circuito è ancora umido, ma la tendenza ad asciugarsi porta tutti a dover montare le gomme slick. Con una situazione così precaria, ecco uscir fuori il talento di Maverick Vinales che, eccezion fatta per alcuni passaggi in cui Jonas Folger aveva provato a dettare il ritmo, ha letteralmente dominato questo gran premio.

La riprova della superiorità del pilota del team Calvo, si è vista negli ultimi due giri, quando tutti si attendevano un attacco di Alex Rins, ed invece Maverick ha stampato due giri-record abbattendo il muro del minuto e 44 secondi.

Una prova di forza in una gara che può cambiare le forze in gioco in questo campionato Moto3, perchè la prova di forza è stata netta ed evidente, in una classe in cui difficilmente si riesce a vincere quasi in solitaria, come sottolineato anche dalle parole di Vinales, parso più maturo nella gestione della gara: "Sono stato astuto e intelligente, un misto. Non mi aspettavo di fare però dei tempi cosi veloci negli ultimi due giri".

Al secondo posto ecco Alex Rins, che ha provato a seguire Vinales dopo esser riuscito a passare Jonas Folger a metà gara, dovendo alla fine difendersi da Luis Salom, terzo al traguardo dopo un week-end difficile; "Fare terzo in un week-end di m***a per me è buono" ha detto Salom "Ho fatto tutto quello che potevo. E' stato difficile"

Tra i primi, il più deluso risulta sicuramente Jonas Folger, che ha provato anche a fare il ritmo nelle prime fasi, ma nel piccolo duello con Rins, è arrivato lungo perdendo contatto con le posizioni da podio.

Tra gli italiani, è da rimarcare la bella rimonta di Romano Fenati, a lungo nel secondo gruppo, arrivato lungo alla curca 4, ed in grado di risalire poi dal tredicesimo al settimo posto. A punti anche Alessandro Tonucci, quattordicesimo. Ennesima caduta invece per Niccolò Antonelli

La cronaca di gara:

Si parte con l'aslfato ancora umido. Jonas Folger scarta in partenza, rischiando il contatto. Alla prima staccata, è però il pilota di Aspar a passare davanti a tutti, seguito da Maverick Vinales e Alex Rins. Al termine del primo giro però Vinales passa in fondo al rettilineo, ma Folger non ci sta e riprende le redini della corsa. Nel frattempo Fenati è quattordicesimo, e alla wild-card Arciero è commutato uno jump-start. Il gruppo di testa è formato dai protagonisti del campionato, con Folger in testa che gira in 1'46.5, non riuscendo a dettare il ritmo in base anche al miglioramento delle condizioni della pista.

A 19 giri dal termine, è duello di tempi tra Vinales e Folger che girano sul passo del minuto e 45 basso, mentre Rins e Salom girano due decimi peggio. E' evidente vedere come tra il primo ed il secondo gruppo di piloti - che lotta per le posizioni dalla sesta alla tredicesima - vi sia un secondo di passo di differenza. Nel frattempo Vinales rimane dietro a Folger in attesa di attaccare, e Alex Rins prova a rifarsi sotto, girando in 1'44.8.

A 17 giri dal termine, Maverick Vinales sferra il suo attacco e passa in testa. Luis Salom intanto prova a reuperare i primi tre, mentre Alex Marquez perde oramai contatto, arrivando a due secondi di distacco. Mancano 13 giri al termine e la gara entra nella sua fase cruciale. Vinales prova a dare lo strappo decisivo per allungare, Rins capisce la situazione e attacca Folger per la seconda posizione. Il tedesco arriva lungo e rientra quarto, perdendo poi progressivamente terreno.

Nelle retrovie intanto, è lotta dura tra giovani, con Loi che entra su Bagnaia, rompendo il parafango sulla ruota posteriore dell'italiano.

Ad 11 giri dal termine, ecco la caduta di Niccolò Antonelli, con l'anteriore che chiude e lo manda in terra. Contemporaneamente Romano Fenati arriva luno alla curva 4 e perde il contatto con il suo gruppo. La sua gara sembra sostanzialmente finita, ma il giovane di Ascoli rimonta sempre di più fino ad issarsi in settima posizione, girando un secondo più veloce dei suoi diretti concorrenti.

Nel frattempo, davanti, Folger molla decisamente il colpo, lasciando la lotta per la vittoria ai primi tre. Marquez detta il ritmo, ma la sensazione è che Rins potrebbe passarlo e stia solo attendendo il momento più favorevole, considerando anche che a 4 tornate dalla fine stampa il miglior giro.

Più dietro, brutta caduta di Kairuddin e Ajo alla Chemin aux Boeufs, fortunatamente rialzatisi senza conseguenze nonostante la brutta botta. Cade anche Baldassarri alla curva 10, la S du Garage Blue.

Mancano due giri alla bandiera a scacchi, cade anche Watanabe, e Vinales intanto tenta l'allungo, girando in 1'43.9 sia al penultimo che all'ultimo giro. Nulla da fare per Rins che, anzi, deve difendersi da Salom.

Di seguito la classifica:




FLAVIO ATZORI

 
 
 

WUP MOTO2 E MOTO3 : TUTTO DA RIFARE

Post n°3125 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

 

Dopo aver fatto i tempi in qualifica sull'asciutto, i piloti della Moto3 e Moto2 sono stati costretti a cambiare gli assetti in vista della gara a Le Mans a causa di una pista chiazzata con pioggia prevista per il prosieguo della giornata. Sugli scudi rispettivamente Jack Miller nella classe cadetta e Toni Elias nella intermedia, mentre faticano gli azzurri (De Angelis 5º in Moto2 l'unica eccezione).

Moto2 – Pasini (scivolato sul finale) e Rea sono stati protagonisti di un simpatico siparietto nei primi minuti, presi a "sportellarsi" come se fossero in gara. Nell'altalena dei tempi, Elias l'ha spuntata con un 1'50.186. Secondo tempo a sorpresa per Cardus (+ 0.119), che ha preceduto il pilota di casa Zarco (+ 0.546).

Quarto tempo "eroico" per la wild-card Rea (+ 0.572), specialista del bagnato in sella ad una FTR abbastanza datata e con i punti interrogativi al posto degli sponsor dopo un infruttuoso di "crowdfunding". Il britannico ha preceduto il sammarinese De Angelis, più veloce tra gli italiani a + 0.657.

Hanno mostrato un buon ritmo anche Terol (6º), Luthi (7º) e Simon (8º), mentre hanno avuto qualche difficoltà più del solito Redding (11º) ed Espargaró (12º).

Moto3 – Warm up ritardato di qualche minuto per le condizioni del tracciato, con olio in alcune parti della pista. Cade subito Baldassarri, autore della sua miglior qualifica ieri con il tredicesimo tempo, mentre non parte nemmeno Webb, che ha sostenuto una frattura del piede ieri.

L'asfalto umido (con pioggia prevista proprio per la partenza della classe cadetta alle 11) suggerisce ai piloti di non forzare, e la sessione è buona soprattutto per rodare le gomme "rain" in vista della gara.

Ad aggiudicarsi il miglior tempo è lo "specialista" Miller, autore di un 1'55.728. Con aderenza precaria, si sono messi in luce anche Oliveira (+ 0.104) e McPhee (+ 0.421), mentre la prima KTM in classifica è quella di Rins (quarto a + 0.601), che ha preceduto Masbou ed il poleman Viñales.

Gli italiani: Tonucci è stato il più veloce in quattordicesima posizione (+ 2.382), diciotto millesimi più rapido di Antonelli. Ferrari è 20º, Fenati 21º, Bagnaia 25º.

I tempi:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


LUCA SEMPRINI

 
 
 

DE PUNIET CONFERMA I TEST CON SUZUKI

Post n°3124 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

DE PUNIET

Il pilota del team Power Electronics Aspar viaggerà domani direzione Giappone per testare il potenziale della Suzuki in vista di un possibile rientro in MotoGP™ nel 2014.

Randy de Puniet tornerà in pista prima del previsto per dimenticare la caduta nel gran premio di casa oggi. Il francese viaggerà infatti domani verso Motegi, Giappone, per provare un prototipo Suzuki in vista di un eventuale rientro della fabbrica di Hamamatsu.

Ai microfoni di motogp.com De Puniet ha commentato: “Domani andrò a Motegi per testare la Suzuki e sarà la maniera perfetta per dimenticare la gara di oggi ed essere pronto mentalmente per il Mugello”.

Nessun dettaglio specifico sul test programmato in Giappone, ma la conferma che Suzuki sta lavorando al rientro.

 
 
 

IL DUCATI TEAM CONVINCE A LE MANS

Post n°3123 pubblicato il 20 Maggio 2013 da fuoriditesta34
 

DUCATI TEAM

I due piloti del Ducati Team hanno gestito al meglio le condizioni meteo variabili ed hanno concluso il Gran Premio di Francia con due ottimi risultati, chiudendo la gara di Le Mans rispettivamente al quarto e al quinto posto.

Dopo due giorni di prove con pista asciutta, oggi poco prima della partenza è iniziata a cadere una leggera pioggia, che è durata fino a metà gara. A circa dieci giri dalla fine la pista ha quindi iniziato ad asciugarsi, mettendo in crisi le gomme da bagnato. Dovizioso, partito dalla prima fila, è scattato subito in testa mantenendo la prima posizione per otto dei primi tredici giri. Dopo una lotta serrata con Dani Pedrosa, che avrebbe poi vinto la gara, la GP13 del pilota forlivese ha perso grip negli ultimi giri, e Dovizioso è stato superato anche da Crutchlow e Marquez, chiudendo la gara al quarto posto e ottenendo il suo miglior risultato di questa prima parte della stagione.

Anche Hayden, che è risalito subito al sesto posto alla fine del primo giro dopo una partenza dalla quarta fila, ha fatto una buona gara riuscendo a raggiungere il quarto posto, ma si è poi dovuto accontentare della quinta posizione finale, anche lui in crisi di aderenza.

Andrea Dovizioso - Ducati Team, 4°

“È sempre una bella sensazione essere primi davanti a tutto il gruppo! Nella prima parte della gara ero molto contento del feeling con la mia moto e finché le gomme non sono calate in modo deciso ho potuto gestire bene la situazione. Pedrosa ne aveva di più di me, però potevo comunque continuare a fare un buon passo. Avevamo una buona trazione e questo ci ha aiutato molto ma poi, quando la pista a iniziato ad asciugarsi, le gomme sono calate davvero tanto. Purtroppo non sono più riuscito a tenere il passo negli ultimi sei/sette giri e quindi ho perso l'occasione di salire sul podio. Mi dispiace molto per il team, perché ci tenevo tanto a dar loro questa soddisfazione, ma per il resto abbiamo fatto un weekend positivo in tutti gli aspetti, anche sull’asciutto.”

Nicky Hayden - Ducati Team, 5°

“Le gare sul bagnato sono sempre difficili, soprattutto quando hai poco tempo per definire il set-up giusto! Ho fatto un’ottima partenza, recuperando diverse posizioni nelle prime curve. Nei primi giri il mio feeling con la GP13 non era il massimo, ma poi è migliorato durante la gara e sono riuscito ad agganciarmi al gruppetto di testa. Le cose sono diventate più complicate man mano che la pista si asciugava, e stavo cercando di superare Rossi quando mi è caduto davanti, e sono stato costretto ad andare largo per evitarlo, perdendo tempo prezioso. Questo quinto posto è il mio miglior risultato della stagione, e per qualche giro ho sperato di arrivare ancora più in alto in classifica. In ogni caso questo weekend è stato positivo per noi ed abbiamo dimostrato una maggiore competitività e quindi non vedo l’ora di arrivare al Mugello!”

Paolo Ciabatti - Direttore Progetto MotoGP Ducati

"Torniamo a casa da Le Mans con delle sensazioni positive. Sia Andrea che Nicky hanno fatto due buone gare, ed è stato bello rivedere la Ducati in testa ad un GP ed in lotta per le prime posizioni per tutta la gara. Sicuramente questo è un circuito particolarmente favorevole alle caratteristiche della nostra moto, ma nelle condizioni in cui abbiamo corso, con pista bagnata che ha iniziato ad asciugarsi verso la fine, era anche facile commettere degli errori, per cui dobbiamo essere soddisfatti del risultato. Il nostro team ha lavorato davvero bene questo weekend e quindi voglio ringraziare, oltre ai due piloti, anche tutti i nostri tecnici ed ingegneri, e anche i ragazzi di Ducati Corse a Bologna, per il loro grande impegno."

Comunicato Stampa Ducati Team

 
 
 

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