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Un blog creato da gabbianoscarlatto il 28/01/2010

Gabbiano Scarlatto

Come è naturale che sia il mio cuore batte a sinistra

 
 

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Cara CISL, mal voluto non è mai troppo

Post n°18 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da gabbianoscarlatto
 

Blitz contro sedi Cisl a Roma, Ivrea e Merate

ROMA - 06 Ottobre 2010 - Stamattina la sede confederale della Cisl nazionale è stata oggetto di un blitz da parte di un gruppetto non identificato di esponenti di 'Action diritti in movimento'. Lo rivela la stessa organizzazione sindacale spiegando che i muri della sede di via Po sono stati imbrattati da vernice rossa e uova. Sono stati lanciati anche fumogeni e alcuni volantini.

Irruzione militanti FIOM in sede CISL nel lecchese - E' avvenuta stamane in provincia di Lecco una nuova aggressione ad una sede della Cisl ad opera di militanti della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici che fa capo alla Cgil. Secondo quanto si apprende, il gesto è avvenuto a Merate (Lecco), dove un gruppo di operai metalmeccanici aderenti ad uno sciopero con presidio, indetto dalla sola Fiom in una fabbrica a poche centinaia di metri dalla sede locale della Cisl, hanno fatto irruzione in quest'ultima con in mano bandiere del sindacato guidato da Maurizio Landini, lanciando insulti e lasciando alcuni volantini negli uffici. Bocche cucite alla Cisl della Lombardia, che si riunirà in serata a Treviglio (Bergamo), luogo della prima aggressione di giovedì scorso, per valutare la situazione, mentre il segretario generale della Cgil della Lombardia Nino Baseotto ha preso le distanze dal gesto definendolo come "un nuovo episodio di intolleranza" e dicendosi "allibito e costernato".(Fonte)

Sono oramai anni che la CISL sta disattendendo a tutte le regole dell'esser sindacato: la tutela del lavoratore ha lasciato il passo al lecchinismo verso il padrone ed il comportamento tenuto è oramai un costante e continuo porsi ad angolo retto nei confronti dei poteri forti del mondo del lavoro. La gente queste cose le capisce, ed oramai si è stancata! Questi atti sono figli dell'esasperazione, che a sua volta è figlia dei comportamenti e delle decisioni crumire di un sindacato che oramai sindacato non è più.

La FIOM oggi è l'unico sindacato che punta alla tutela dei diritti dei lavoratori nel senso reale e concreto del termine. 

Il tentativo di emarginare tale soggetto dai tavoli che contano è proprio dovuto al fatto che che gli interessi VERI dei lavoratori non sono più una priorità.

Cara CISL, quanto accaduto sia fonte di riflessione sui tuoi comportamenti passati ed innesco di un cambiamento che vada nella strada della tutela dei lavoratori.

 
 
 

Caso Santoro: ma davvero pensano che abbiamo l'anello al naso?

Post n°17 pubblicato il 21 Maggio 2010 da gabbianoscarlatto
 

Santoro: vogliono che resti? Allora continuo Annozero

ROMA, 20 MAG - L'accordo e' ancora li' in attesa di essere firmato e, se qualcuno vuole che Michele Santoro resti in Rai, allora glielo deve chiedere. Solo in questo caso lui e' pronto a restare: Santoro - nell'anteprima di Annozero - parla a lungo, sviscerando il tema che lo ha visto protagonista in questi ultimi giorni, quello del divorzio consensuale dalla Rai. Il conduttore si presenta ai suoi spettatori con un cipiglio battagliero e finalmente si libera di molti pesi in una sorta di catarsi: replica a Bruno Vespa, al Corriere della Sera e a Repubblica che lo ha accusato di aver deposto le armi, a Sergio Zavoli quando parla di moralita', al centrodestra di Silvio Berlusconi e allo schieramento opposto di Pierluigi Bersani. Quello che emerge e' una profonda insofferenza di Santoro il quale non e' piu' disponibile a farsi insultare e attaccare, a sentirsi come un clandestino a bordo, ad accettare che Annozero sia percepito come un corpo estraneo alla Rai e non il suo fiore all'occhiello. Il conduttore, in sintesi, non vuole stare piu' nella Rai solo in virtu' della sentenza di un giudice. ''Gli unici ad avere sicuramente ragione - e' l'incipit dell'invettiva di Santoro - sono i telespettatori che possono perfino insultarmi. Un programma come il nostro non crea un movimento politico ma una comunita'. Per cui quando il programma che noi preferiamo ci viene portato via, ecco che lo spettatore giustamente si incazza''. Piccolo preambolo per entrare nel vivo del tema e respingere alcune lezioni di morale, una in particolare, quella di Bruno Vespa: ''Ora, che Vespa, pagato come l'ultimo Oscar da protagonista per fare un programma in crisi, dia lezioni a noi, e' veramente troppo''. ''Otto anni fa - ricorda il conduttore - ci fu l'editto bulgaro che non e' stato mai rimosso. E sapete perche'? Perche' io e i miei collaboratori siamo rimasti praticamente fermi, congelati nella situazione di allora. E siamo tornati in onda solo per le sentenze della magistratura''. Ma, nonostante i due pronunciamenti dei giudici, continua, ''i partiti di destra e di sinistra che controllano la Rai non ne hanno mai voluto prendere atto e, infatti, hanno sempre fatto ricorso. E adesso siamo alla Cassazione''. ''Nel frattempo - rivendica il conduttore - Annozero andava e realizzava grandissimi profitti. Mentre la Rai incassava questi profitti, i contratti venivano bloccati, le posizioni congelate, subivamo minacce di punizioni, si invocavano regole e regolamenti. Ora qualcuno scrive che sono stanco e provato da tutto questo. Ma non sono ne' stanco ne' provato''. ''Quale giornalista Rai, di Repubblica o del Corriere della Sera - chiede Santoro con veemenza - avrebbe messo in onda Patrizia D'Addario quando aveva sul tavolo una diffida dell'ufficio legale della Rai a dieci minuti dall'inizio del programma? Allora, quando Curzio Maltese scrive che Santoro si e' arreso a Berlusconi, e' grave perche' io non mi sono mai arreso a nessuno nemmeno all'indifferenza del suo giornale, Repubblica, verso i problemi che riguardano la liberta' del giornalista televisivo. Dove era Repubblica quando noi venivamo sanzionati dall'Authority in dispregio a quello che prevede la Costituzione sulla liberta' di espressione? Dov'erano quando si abolivano i docudrama e si intraprendeva una battaglia contro il fatto che un genere che impera in tutta Europa in Italia diventava proibito?''. ''Scusate, direttore del Corriere della Sera, direttore di Repubblica, direttore della Stampa, rispondete a questa domanda: se non fossero uscite le intercettazioni dell'inchiesta di Trani e se fosse arrivata la sanzione di 90 milioni di euro -- chiede - che cosa avreste scritto? Che finalmente veniva cancellato Annozero, un programma indegno, magari una vera barbarie dal punto di vista del servizio pubblico''. Insomma, Santoro vuole che si dica con chiarezza se lui e' una risorsa o un problema. E, nel secondo caso, meglio sarebbe lasciarlo andare per ripetere magari esperienze analoghe a quelle di Raiperunanotte. ''Se mi considerate un estraneo, allora arrivederci e grazie'', chiude con estrema chiarezza.(Fonte).

Ma davvero pensavano che ci saremmo bevuti che Santoro aveva deciso di andar via? Era chiaro (come avevo già avuto modo di scrivere in un mio precedente post) che si trattava dell'ennesimo tentivo di imbavagliamento dell'informazione condotto dal regime fascio-capitalista attualmente al potere.

Qui è davvero giunto il momento di prendere i fucili...

 
 
 

L'inno delle persone semplici

Post n°16 pubblicato il 21 Maggio 2010 da gabbianoscarlatto
 

Oggi voglio condividere con la Comunità non una semplice canzone ma bensì una sensazione, uno stato d'animo, un'emozione. "Il Ragazzo della Via Gluck" è il manifesto delle persone semplici, tranquille ed ascoltandola mi sento ancora più soffocato dalla caoticità della grande città in cui vivo, dal suo stressante ritmo di vita.

 
 
 

Santoro: ha lasciato o è stato fatto fuori?

Post n°15 pubblicato il 19 Maggio 2010 da gabbianoscarlatto
 

Rai: Santoro lascia, accordo consensuale

(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Michele Santoro lascia la Rai. Si tratta di un accordo consensuale con l'azienda, come ha spiegato durante il Cda il dg Mauro Masi. L'accordo consensuale, secondo quanto spiega Viale Mazzini, 'deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi due anni''. Il giornalista spieghera' le motivazioni soltanto dopo la firma. (Fonte).

Ecco l'ennesima dimostrazione di come i mass media siano sotto lo stretto controllo di un regime fascio-capitalista che vuole censurare tutti coloro che non seguono le logiche di chi è al potere. Santoro rappresenta una voce fuori dal coro, una voce dissidente, a volte eccessivamente arrogante ma che fa parte della logica democratica della libera informazione.

La storia si ripete reiterando se stessa nel bene e nel male; e purtroppo soprattutto nel male: il popolo italiano ha votato per un governo che si è rivelato essere un regime che non accetta dissensi. Forse è proprio nel DNA degli italiani la forte esigenza di essere comandati, l'avere un capo che decide per tutti in maniera non democratica; altrimenti non si spiega l'alternarsi al potere di persone come Andreotti, Craxi, Berlusconi (chiedo scusa per il comprensibile conato di vomito che vi ho indotto richiamando tutti insieme questi tre nomi).

Forse questo sfacelo ce lo meritiamo, forse è giusto che a pagare il forte debito siano sempre i soliti coglioni con un reddito di 1.000 € al mese. Forse si, perchè chi vota Berlusconi appartenendo ad un substrato sociale tipicamente operaio non può che essere un coglione!

 
 
 

Perchè?

Post n°14 pubblicato il 17 Maggio 2010 da gabbianoscarlatto
 

Attacco in Afghanistan: uccisi due italiani

(ANSA) - 17 Maggio - KABUL - Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due, un uomo e una donna, sono stati gravemente feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. I soldati feriti non sono in pericolo di vita. L'esplosione dell'ordigno ha causato loro ferite gravi, prevalentemente alle gambe: entrambi sono ora ricoverati all'ospedale di Herat. Le due vittime dell'attentato sono il sergente Massimiliano Ramadu' di 33 anni, di Velletri (Roma) e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, di 25 anni, della provincia di Bari. I quattro soldati rimasti coinvolti nell'attentato sono tutti alpini della brigata Taurinense. Si tratta di alpini del 32/0 reggimento genio alpino di Torino. (Fonte).

Altre due vite italiane si spengono in una missione cosiddetta di pace.

Avevano 33 e 25 anni.

Non ho voglia di commentare, mi viene solo da chiedere... PERCHE'?

 
 
 
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