Gabbiano Scarlatto

Bossi sconfessa ancora una volta i principi ispiratori del suo movimento

“La Lega assicura assoluta trasparenza contro ogni forma di clientelismo”; “Il nostro programma? Incrementare i posti di lavoro, eliminare i favoritismi clientelari e restituire il voto ai cittadini”; “Non si barattano i valori-guida con una poltrona!”. (Fonte)

Ecco gli slogan con cui nel 1987 (Fonte) la Lega Nord si presentava al popolo del nord Italia; il movimento di Bossi si autodefiniva un soggetto politico pulito, non allineato con le solite logiche clientelari di un sistema sporco e marcio. Questa propaganda ha pagato trasformando un semplice movimento popolare in uno dei più importanti partiti politici italiani.

E come tutti i soggetti politici di questo paese anche la Lega Nord si è adeguata alle logiche di sistema:

Bossi, in Europa il fratello e il figlio del Senatùr

In attesa che Umberto Bossi sia pronto al gran rientro (auguri), la Lega Nord guarda al futuro. E ha mandato a prendere confidenza con Bruxelles e le istituzioni comunitarie, nel mentre crescono i giovani eredi Renzo, Roberto Libertà ed Eridanio, un altro paio di appartenenti alla Real Casa Senatùria: Franco Bossi (il fratello) e Riccardo Bossi (il figlio primogenito). Assunti presso il Parlamento europeo con la qualifica di assistenti accreditati. Portaborse, avrebbero detto i padani duri e puri di una volta. Ma pagati sontuosamente. Per l'attaché, ogni deputato riceve infatti 12.750 euro. Pari a 24 milioni e 687 mila vecchie lire. Al mese. (Fonte)

Era il Novembre 2004: in solo 7 anni il cancro della politica aveva infettato in maniera irreversibile questo ex-movimento popolare.

Autosconfessato, incoerente con i suoi propositi, ipocrita verso i suoi elettori il partito ha continuato a raccogliere consensi accecando i suoi fedeli con una propaganda di stampo nazional-nazista: odio verso tutti coloro che non sono “padani”, auto proclamazione di una nazione del Nord, introduzione di ronde contro gli immigrati. Balle, tante balle finalizzate a coprire le malefatte tipiche del sistema che, secondo i principi ispiratori del movimento, era il mostro da combattere.

L’ultima malefatta è proprio di questi giorni: ricordate il figlio di Bossi, tale Renzo, già famoso per le sue ottime performance scolastiche?

Renzo Bossi bocciato per la terza volta

Non fosse che ormai da qualche tempo è diventato l’ombra del padre Umberto anche nell’attività politica, gli insuccessi scolastici di Renzo Bossi rimarrebbero nel diario privato della famiglia. E invece la bocciatura al nuovo esame orale di maturità scientifica di Bossi junior, figlio del leader della Lega, diventa notizia: l’interrogazione è stata ripetuta ieri all’ora di pranzo davanti alla commissione d’esame, tornata a riunirsi al collegio arcivescovile Bentivoglio di Tradate (Varese) dopo quattro mesi. (Fonte)

Ebbene, questo fenomeno, dopo aver avuto regalato il posto di assistente accreditato al Parlamento europeo:

Renzo Bossi, il ladrone da 12mila euro al mese

Il carissimo Europarlamentare della Lega Nord Francesco Speroni, che da sempre spinge, per ottenere consenso elettorale, su tattiche demagogiche come sbraitare contro le pratiche nepotiste di Roma ladrona, ha scelto un nuovo “assistente accreditato al Parlamento europeo”. Provate ad indovinare chi è il fortunato… dai che la risposta è semplice: ovviamente il figlio del Boss. Renzo Bossi. E così un ragazzino senza alcun merito se non quello di essersi fatto bocciare per ben tre volte alla maturità, si ritrova a fare il portaborse in Europa alla faccia di tutti i precari laureati d’Italia. Ma la parte più scioccante arriva adesso. Sedetevi e prendete un bel respiro perché quello che state per leggere vi farà incazzare come bestie. Pare che il signorino “Schiavi di Roma Mai” guadagni ben DODICIMILA (12000) euro mensili. Una cifra decisamente spropositata per un somaro. Evviva l’Italia… o in questo caso forse è meglio dire: Evviva la Padania! (Fonte)

si prepara a fare un ulteriore salto di qualità nel palcoscenico politico nazionale:

Renzo Bossi candidato a Brescia.

Milano, 1 feb. - (Adnkronos) - Il consiglio federale della Lega Nord ha ufficializzato la candidatura di Renzo Bossi figlio di Umberto Bossi, nella lista della Lega Nord di Brescia per l'elezione al Consiglio regionale. (Fonte)

Certo, un illustre cervello può rimanere fuori dalla politica italiana?

Cari elettori della Lega, quando cantate “Va Pensiero” non staccate il cervello, fatelo davvero andare, lasciatelo libero di ragionare, non lasciatevelo soffocare dalla propaganda che quotidianamente vi inonda. La Lega è un partito MARCIO come gli altri, non estraneo a logiche di sistema contro le quali solo apparentemente si schiera.

Ed allora ritornate a cantare “Fratelli d’Italia” (unita!!!).