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Hyveta's Cronicle

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Dal Diario Di Rachiel Freeks

Post n°2 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: rachiel

Giorno 1-parte 2

Prima di attraversare il deserto giungemmo nei pressi di un piccolo ammasso di capanne senza nome, che gli abitanti del luogo definivano villaggio. Era così piccolo ed insignificante che la sua ubicazione non era nemmeno riportata sulla mappa delle terre conosciute.
Purtroppo per noi la fermata era obbligatoria: dovevamo lasciare carrozza e cavalli, e proseguire cavalcando gli unici animali in grado di attraversare le calde sabbie del deserto...i cammelli.
Harrol, dopo avermi convinto delle sue doti mercantili, cominciò a trattare con quello che sembrava essere l'unico mercante del villaggio: Greek, un umano dal aspetto poco raccomandabile.
Capii di aver sbagliato a lasciarmi convincere, quando tornò con due dei più malandati cammelli che io abbia mai visto.

< Per tutti gli Dei Harrol! credi che riusciranno questi due "cosi" a farci arrivare a Morroc? >
< Hai poca fede in tutto ciò che non conosci amico mio, come tutti gli umani del resto.>

Prese alcuni dei bagagli e li caricò su un unico cammello, che a mio avviso sembrava piegarsi sempre di più ad ogni sacco poggiato tra le sue gobbe.
Il resto dei bagali li presero Dike e Gike, lamentandosi come al solito della loro esistenza e delle loro mansioni umilianti.
Io presi posto sul secondo cammello e quando tesi la mano per far salire anche Harrol sulla groppa, mi guardò come se gli avessi schiaffeggiato la madre davanti ai suoi occhi.

< Noi Nani non cavalchiamo animali così bizzarri, abbiamo una reputazione da difendere >

In effetti in vita mia non vidi mai un Nano cavalcare un animale che non sia stato un pony, un cavallo o un Drago.
Ma la mia non era una mancanza di rispetto, solo una semplice dimenticanza.

Lasciammo il minuscolo villaggio dopo aver comprato vestiti leggeri per me e due tende per accamparci la notte nel deserto.
Il viaggio nello "Yahrat", il nome con cui Greek (e il resto degli abitanti del posto) identificava il deserto, ci avrebbe impegnato per circa 4 giorni e 4 notti, per cui fummo obbligati ad equiaggiarci meglio.

Mi trovai cosi costretto a nascondere il pacco di Ike in una tasca interna della mia tunica color marrone, stando bene attento a non sbirciare al suo interno

< Sei curioso ragazzo? > Fù la prima domanda che l'alchimista mi pose prima di affidarmi l'incarico, e alla mia risposta negativa mi disse:
< Ottimo, la curiosità porta sempre guai, soprattutto se posi il tuo sguardo su ciò che dovrai consegnare > Ne seguì la solita risata sguaiata, ma simpatica.
Devo ammettere però che tanto mistero su quell involucro marrone stuzzicò la mia curiosità non poco, e in più di un occasione fui tentato di dare una sbirciatina, ma la mia amicizia verso Ike e la mia professionalità mi impedirono di disobedire ai patti...anche se ogni volta che mi trovo solo provo ad immaginare che cosa possa contenere quel dannato pacco.

R.F.

 
 
 
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