Creato da rachiel_yora il 13/12/2008

Hyveta's Cronicle

sensazioni, tormenti e intrighi nel regno di Hyveta

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Dal Diario di Yora Rakim

Post n°15 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 

Giorno 5 - Luna Piena
 
La Terra del fuoco...Morroc
 
 
Il mattino seguente mi svegliai perchè il sole entrava dalla finestra che non avevo mai chiuso da quando ero arrivata. Sbadigliai senza mettermi la mano davanti alla bocca e, con uno sforzo incredibile mi alzai dal letto. Non sapevo di preciso che ora era però non potevo permettermi di dormire di più perchè dovevo andare a medicare il ragazzo del sogno cosi, mi diressi verso il bagno dove mi lavai e mi vestii. Anche oggi mi ero messa i pantaloni come il giorno precedente. Erano neri e corti fin sopra il ginocchio la maglietta  era senza maniche bianca e ai piedi avevo messo delle scarpe chiuse. Mi diressi verso lo specchio e pensai che mio padre non avrebbe mai accettato quel mio modo di vestire. Sorrisi a me stessa e prima di uscire raccolsi i capelli in una coda alta. Mi ero appena chiusa la porta alle spalle quando mi sentii chiamare dalla mia migliore amica:
 
 <Yora.>
La salutai voltandomi a guardarla.
 
<Buongiorno Yakim...dormito bene???>
 
Lei mi sorrise. Era un sorriso diverso, un pò malizioso.
 
 
<E chi ha dormito!!!! Sto tornando adesso dalla notte di Morroc...Ho molte cose da raccontarti...non adesso però sono troppo stanca.>
 
<Tranquilla Yakim ci sarà tempo per i racconti. Anche io ho qualcosa da dirti...>
 
Mi salutò con un cenno della mano e senza aggiungere altro scesi le scale e uscii dalla locanda. Era una bellissima giornata di sole ma li a Morroc doveva essere sempre cosi. Mi diressi verso est e percorsi la stessa strada della sera precedente. Solo adesso però, potevo vedere quello che il buio mi aveva nascosto. C'era una piazza con una grande fontana al centro e intorno a questa c'erano i banchetti dove si potevano comprare dei souvenir o dove si poteva fare semplicemente la spesa. Era gremita di gente e, per arrivare alla sala medica ci misi un pò. Entrata, notai che la stanza era completamente al buio quindi. ne dedussi che il ragazzo stava dormendo. Piano, aprii le finestre lasciando però le tende tirate in modo che non entrasse tutta la luce del sole nella stanza. Volevo lasciare il ragazzo sconosciuto riposare ancora un pò. Intanto, dall'armadio avevo ripreso le erbe del medico Ali Rachid e avevo inziato a preparare nuovamente la mistura da spalmare sulla ferita. Affianco al letto misi una sedia dove poggiai le bende nuove e le forbici per tagliare quelle vecchie poi, mi misi seduta in disparte aspettando pazientemente il suo risveglio.
 
<Ciao>  disse improvvisamente il ragazzo del sogno.
<Buongiorno> dissi avvicinandomi a lui.
<Potrei sapere il tuo nome?>
<Yora. Yora Rakim>
< Rachiel Freeks, piacere>
<Piacere mio>
<Puoi aiutarmi ad alzarmi?>
<No. Non prima di averti cambiato le bende e passato le erbe sopra la ferita.>
<Quindi tu sei l'infermiera del dottore che mi ha salvato la vita?>
<Parli del dottor Ali Rachid?>
<Ne conosci un altro?>
<Bhe, oltre al dottor Ali c'era Yoahn. E' lui che ti ha curato. E' uno stregone.E' grazie a lui che sei ancora tra noi.>
Rachiel annui e restò in silenzio per un pò di tempo e io, ne approfittai per iniziare la medicazione.
< Sai dirmi se hanno trovato i tre nani?>
 <No di loro nessuna traccia e...>finii di togliere le bende e proseguii <e si sono portati via anche il pacco che dovevi consegnare>
<Come fai a saperlo?>
<Diciamo che ti conosco da un pò> Sorrisi e iniziai a spiegargli del sogno. 
Rachiel continuò nel suo silenzio forzato. Mi domandavo cosa potesse passargli per la testa. Intanto, avevo iniziato a spalmare le erbe sulla ferita alla spalla. Rachiel era abbastanza forte e muscoloso e quindi sarebbe guarito presto. La sua pelle bianca strideva al confronto delle scuri pelli degli abitanti di Morroc. Per lui in questa città era impossibile passare inosservato anche se non si fosse reso protagonista di questo spiacevole incidente. Aveva i capelli biondo platino e gli occhi di un celeste chiarissimo. 
Al contrario io sembravo una abitante di Morroc, non avevo la carnagione scurissima, ma neanche bianca come la sua, i miei capelli lunghi e castani avvicinati ai suoi sembravano molto più scuri, e i miei occhi verde smeraldo non rendevano giustizia al suo candido sguardo.
Rachiel sembrava etereo, quasi non fosse umano.
Questo non significava certo che fosse bellissimo, tutt'altro, ma il fascino che la sua figura emanava avrebbe fatto impazzire qualunque ragazza in cerca di compagnia...
Non sò perchè questo pensiero mi fece venire in mente Yakim.
Sorrisi tra me e me.
< Cosa hai da ridere? > mi chiese.
<Niente. Pensieri> finii di sistemare la benda e poi mi venne in mente una cosa...<Hai fame?>
<No...posso chiederti una cosa io ora?>
<Dimmi pure...>
<Saresti in grado di sognare di nuovo e Harrol e la sua combriccola?>
<Non lo so sinceramente. Non mi era mai capitato prima una cosa del genere forse, se parlassi con Yoahn...> 
<Fallo allora.> Non mi aveva neanche fatto finire la frase e già impartiva ordini, in più, non mi aveva neanche ringraziato per tutte le cure e per il fatto che, grazie a Yoahn, fosse ancora qui.
<Non farò proprio niente.> risposi seccata da quel comportamento <hai fatto male a fidarti di loro> non ero disposta a farmi trattare cosi da lui.
Rachiel alzò gli occhi al cielo e sprofondò un pò di più nel suo cuscino .
< Ascolta ragazzina, non so chi ti ha dato il permesso di giudicare le mie conoscenze, ma faresti meglio a chiedermi scusa e a far quello che ti chiedo.>
Sentendo quelle parole scoppiai in una finta risata.
< Non devo scusarmi di niente. Non farò mai quello che mi chiedi perchè i tuoi modi non mi piacciono affatto e infine, sei molto ingenuo. Sottovalutare i nani e, per di più farsi accompagnare da loro, che pur di fare qualche soldo sono disposti a tutto>
Rachiel non mi rispose si limitò a sbuffare e a guardare fuori dalla finestra.
Sistemai tutti i vasetti con le erbe che avevo utilizzato nell'armadio, ripulii il tavolo dai residui e senza dire altro mi aviai verso la porta.
<Ragazzina perchè fai tutto questo?>
Mi fermai davanti alla porta e senza voltarmi dissi:
 < E' mio dovere aiutare chi è in difficoltà e chi ha bisogno delle mie cure e della mia magia e a quanto pare tu...> sospirai  <non ne hai più bisogno> 
Mi chiusi la porta alle spalle e prima di tornare alla locanda incrociai le due guardie di ieri.
Erano pronte per il secondo interrogatorio.
 
 Y.R.
 
 
 
 
 
 

 
 
 

LA NOTTE

Post n°14 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: rachiel

RACHIEL FREEKS

Che stupido, fidarmi di Harrol al punto da abbassare la guardia, non era nel mio stile.
Certo se fossimo stati soli lo avrei ucciso facilmente, la mia scherma è di gran lunga superiore alla sua ma Dike e Gike...
...Bastardi, colpirmi alle spalle...
Ci mancavano anche le guardie di Morroc a mettersi tra i piedi.
< Non lasciare la città per almeno due giorni > Si come no...se non parto subito posso dire addio al pacco.
Chissà dove saranno diretti ora?

....

RAPPORTO DEL SOTTOUFFICIALE BEDUL HASHIR

La vittima è stata identificata sotto il nome di Rachiel Freeks, viaggiatore proveniente dalle terre del nord, più precisamente Tahoma.
I bagagli ritrovati sulla scena del aggressione per la maggior parte erano solo cianfrusaglie, pezzi di stoffa e stracci utilizati per la simulare un sedicente trasferimento o viaggio.
Si deduce quindi che i tre nani non erano affatto in viaggio, e che l'aggressione all'umano era premeditata.
Non possiamo dire con certezza se si tratti d una banda di truffatori che esercita da tempo nella zona aldilà delle catene montuose del Thaal, o se siano un gruppo appena formato.
I tre nani rispondono ai nomi di Harrol, presunto capo del trio, Gike e Dike.
Domani mattina avremo un secondo colloquio con la vittima e cercheremo di apprendere maggiori dettagli sul trio.
Per ora le indagini si fermano qui.

Belud Hashir   

 
 
 

Dal diario di Yora Rakim

Post n°13 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 
Tag: yora

Giorno 4 - Gibbosa Crescente
 
La Terra del Fuoco...Morroc.
 
Parte IV
 
Avevamo fatto tutto il possibile per far riprendere il ragazzo del mio sogno e ora, non ci restava che attendere il suo risveglio. Yoahn dopo essersi ripreso si era avvicinato al letto del giovane e lo fissava preoccupato. Mi avvicinai a lui e gli dissi cercando di rassicurarlo.
 
<Non ti preoccupare Yoahn si riprenderà...Non è il momento per questo ragazzo di raggiungere gli Dei.>
 
Il saggio si voltò verso di me e disse: <Ho perso le forze mentre lo curavo, non vorrei che questo crei dei problemi.>
 
Scossi la testa e ripresi a parlare. <Yoahn lo sai meglio di me come funziona la magia bianca l'aiuto umano è importante fino ad un certo punto perchè poi subentra la natura. Qui, se c'è una che dovrebbe essere preoccupata sono io. Ho preparato l'infuso ma sai bene che una dose eccessiva può essere fatale.>
 
Il saggio fece un sorriso e tornò a guardare il ferito che si stava lentamente riprendendo. Ali Rachid il medico di Morroc si avvicinò a noi e attese silenziosamente che il ragazzo aprisse del tutto gli occhi. Si svegliò. Stanco e dolorante ma si svegliò. Yoahn gli diede giusto il tempo di riprendersi poi dolcemente iniziò a parlarci. Il ragazzo del mio sogno era confuso sicuramente per colpa dell'infuso di erbe ma anche a causa della perdita improvvisa dei sensi dovuta al dolore. Poco dopo pronunciò solo un nome. Yoahn fece un'altra domanda ma non insistette. Aveva capito che era troppo stanco per parlare. Poco dopo, si senti bussare alla porta e due guardie fecero il loro ingresso nella stanza chiedendo a tutti i presenti di uscire perchè dovevano interrogare lo straniero. Ero completamente indignata e stavo per ribattere ma il saggio lo fece prima di me però i due tizi non ne volevano sapere niente. Uno di questi mi prese sotto il braccio e io cercai di ribellarmi però, al richiamo di Yoahn mi  ricomposi liberandomi dalla presa e uscii dalla stanza ma prima, guardaii a lungo negli occhi il ragazzo.
 
All'aria aperta attesi che Yoahn mi raggiungesse e quando fu al mio fianco dissi:
 
<Che modi...neanche fosse un assassino.> scossi la testa.
 
<Lo so Yora neanche a me piacciono i loro modi ma ricordati che qui siamo stranieri e dobbiamo rispettare le loro leggi comunque, raccontami il tuo sogno...>
 
Iniziai a raccontare il mio sogno a Yoahn anche se, non c'era molto da dire. Io avevo visto solo i due nani fuori dalla tenda del ragazzo senza nome che tramavano alle sue spalle per rubargli qualcosa che lui doveva portare a Morroc. Le immagini nella mia mente erano ancora fresche e ricordavo perfettamente le loro parole... " L'Umano deve portare qualcosa d'importante a Morroc. Prima di intraprendere il viaggio in questo maledetto deserto si è nascosto un pacchetto nella tasca interna...hai notato???" l'laltro nano aveva risposto " Si ho notato. E mi sono anche accorto che non si spoglia mai nonostante il caldo soffocante...sicuramente deve proteggere quello che porta"  
Yoahn ascoltava attentamente poi alzò una mano e mi fermai.
 
<Hai detto un pacco???> mi domandò perplesso.
 
<Si doveva consegnare un pacco qui a Morroc> ripetei.
 
<Addosso il ragazzo quando lo hanno soccorso non aveva niente a quanto pare, hanno ottenuto ciò che volevano quei banditi.>
 
Anuii e non mi accorsi che ci trovavamo davanti alla locanda. Ero sudata e un secondo bagno era obbligatorio in più, mi guardai i vestiti erano sporchi di sangue. Il saggio mi aveva osservato tutto il tempo poi scoppiò in una risata fragorosa. Riportai il mio sguardo su di lui e domandai incuriosita:
 
<Yoahn?!? cosa c'è da ridere???>
 
<Ma come ti sei vestita??? Se tuo padre ti vedesse conciata cosi...> e continuo a ridere.
 
Mi guardai nuovamente e dissi:
<Mi sono stufata di portare i soliti vestiti lunghi e ingombranti. Da oggi in poi questo sarà il mio nuovo modo di vestermi. Sarò più veloce nei movimenti.>
 
<Stai benissimo anche cosi piccola Yora> disse sinceramente il saggio. Sorrisi compiaciuta e entrammo nella locanda. Arrivati alle scale ci salutammo.
 
<Buona notte Yoahn>
 
<Buona notte Yora>
 
Iniziai a salire le scale diretta alla mia camera ma richiamai il saggio:
 
<Yoahn>
 
Sentii anche il saggio fermarsi.
 
<Dimmi Yora.>
 
<Domani andrò a trovare il ragazzo del sogno per ripassargli la mistura sulla spalla sei d'accordo???>
 
Dopo qualche secondo di silenzio rispose.
 
<Certo Yora vai pure ma mi raccomando non dare nessun pretesto alle guardie di rinchiuderti nelle loro prigioni.>
 
Alzai gli occhi al cielo e congedandomi dissi:
 
<Non ti prometto niente. Notte Yoahn>
 
E prima che il saggio potesse replicare salii velocemente le scale ed entrai nella mia camera. Ero stanchissima ma non rinunciai al mio bagno. Mi lavai e tornata in camera m'infilai veloce una maglia un pò lunga e mi buttai sul letto con i capelli completamente bagnati non avevo voglia si asciugarli tanto il caldo lo avrebbe fatto al posto mio. Chiusi gli occhi e il sonno ebbe la meglio...mi addormentai profondamente.
 
 Y.R.

 
 
 

L'incontro parte 2

Post n°12 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 

YORA RAKIM

Yoahn continuava a parlare con la guardia. Mi scocciava non capirli cosi un pò aspra chiesi al saggio:

 
<Mi può dire cosa vi sate dicendo???>
 
Yoahn mi guardò con aria di rimprovero ma, quando mi rispose la sua voce era gentile.
 
<Mi ha chiesto se sono in grado di curarlo e gli ho detto di si ma,> fece un piccola pausa poi aggiunse preoccupato <ma dobbiamo sbrigarci. La ferita è profonda e sta perdendo molto sangue. Tu Yora dovrai aiutarmi se vogliamo che questo ragazzo non ci abbandoni prima del tempo...> Annuii e chiesi <Cosa devo fare???> Yoahn camminava senza guardarmi <prima devi preparare una mistura di erbe che spalmerai sulla ferita e poi, dovrai preparare un infuso per non fargli sentire il dolore.> Mentre il saggio m'impartiva gli ordini eravano arrivati nella stanza dove ci attendeva il medico del posto. Era alto e scuro, era vestito con una tunica bianca e portava il turbante.Un tipo abbanza comune. Yoahn mi disse che si chiamava Alì Rachid e che esercitava la sua professione a Morroc da 15 calendari. In quel momento però, non m'interessava sapere il nome del medico o da quanto esercitava per me adesso era più importante sapere dove potevo trovare il necessario per curare quel poveretto che si stava per svegliare cosi, impaziente dissi a Yoahn:
 
<Fatti dire dove posso trovare le erbe per l'infuso e la mistura.> subito il saggio tradusse la mia domanda ad Ali e lui, m'indico un armadio che si trovava alla destra del letto dove era adagiato il corpo del ragazzo. Senza aspettare altro lo aprii e ne tirai fuori i vari vasetti con le erbe che mi servivano, li posaii sul tavolo e iniziai prima a preparare l'infuso per non fargli sentire dolore. Preparai il tutto in poco tempo utilizzando le erbe e i medicinali che trovai nell'armadio. Somministrai l'infuso e attesi istruzioni.
Yoahn il saggio cominciò a recitare una litania e dalle sue mani ne scaturi una luce. Capii che stava utilizzando la magia bianca aiutandosi con le erbe per ripristinare l'energia del ragazzo. Questo tipo di magia richiedeva molta forza e molta concentrazione purtroppo il fisico di Yoahn non era più quello di una volta. Ne usci stanco e provato. Ali lo sostenne accompagnandolo su un altro letto. Io sapevo quello che dovevo fare. Presi delle bende e una ciotola d'acqua calda e iniziai a pulire la ferita del ragazzo dalla sabbia e dal sangue rappreso. Una volta pulita iniziai a spalmare con cura la mistura.
 
RACHIEL FREEKS 
 
Erano sguardi di apprensione.
Non conoscevo nessuna delle persone nella stanza, e fino a prova contraria neanche loro conoscevano me, eppure mi guardavano con tale compassione da mettermi a disagio.
Ero dolorante.
La spalla e parte dell' addome erano fasciati con cura, dovevo trovarmi sicuramente in un reparto medico di qualche città, forse proprio Morroc.
Un vecchio dallo sguardo stanco, un uomo dalla carnagione scura e una ragazza all'incirca della mia età occupavano la stanza: che strana combinazione.
< Come và ragazzo ?>
Il silenzio venne rotto dal vecchio, che continuava a guardarmi come fossi un suo familiare in pericolo.
< Bene...Credo >
Cominciai a tastarmi in vari punti, e notai che erano tutti doloranti.
< Puoi dirci cosa ti è successo? >
Questa volta era il tizio con la carnagione scura a parlare
< Beh...ecco...>
Cosa era successo? Non lo ricordai immediatamente, dovetti sforzarmi.
Perchè mi trovavo in quella stanza e che fine avevano fatto Harrol e i portantini...
Harrol...Harrol...
< Harrol > Fù l'unica cosa che riusciì a pronunciare.
Il nome del traditore.
Il vecchio, senza smettere di fissarmi con quel suo sguardo compassionevole, mi disse:
< Harrol è il nome di chi ti ha aggredito? >
Annuii, non volevo parlare, non ne avevo voglia.
Poi bussarono alla porta.
Senza attendere risposta, due uomini in uniforme entrarono nella stanza.
< Buonasera dottor Rachim >
< Buona sera > rispose l'uomo dalla carnagione scura.
Era un medico, probabilmente era stato lui a curarmi.
< Siamo I soldati semplici Mirat Nihat e Hashir Bedul, siamo venuti per interrogare la vittima >
<Interrogare? > Sbottò il vecchio
< Si è appena ripreso ed è ancora convalescente, temo proprio che dovrete aspettare domattina per porre le vostre domande > Continuò.
Le due guardie non sembravano aver capito, perchè invitarono il resto degli occupanti della stanza ad uscire.
< Lasciatemi stare > Disse la ragazza quando il soldato Nihat la prese sotto braccio
< Quando è stato il momento di curarlo avete chiesto il nostro aiuto, e ora ci mandate via?>
Così anche la ragazza aveva contribuito all'operazione.
< Forza Yora usciamo, evidentemente non siamo più graditi>
Alle parole del vecchio la ragazza si ricompose e uscì non dopo avermi guardato a lungo negli occhi.
Nella stanza rimase Rachid e le due guardie.
Fù il soldato Bedul a pormi le domande, parlando il linguaggio delle terre di Hyveta.
Mi chiese come mi chiamassi, Rachiel Freeks, Da dove venissi, Da Tahoma delle terre del nord e perchè fossi di passaggio tra queste terre...e fù proprio a questa domanda che il mio cuore perse il suo battito regolare.
Avevo perso il pacco da consegnare, o meglio quel figlio di un cane di Harrol me lo aveva rubato.
Risposi alle domande del soldato in modo approssimativo e frettoloso, non gli dissi del pacco, ne di Vhan e di Ike, per loro ero un viaggiatore in cerca di fortuna, che per caso aveva accettato un passaggio da quel trio di nani.
Bedul e Nihat si congedarono, non prima di avermi avvertito di non lasciare la città per almeno due giorni.
Poggiai la testa sul cuscino e cominciai a pensare alla mia prossima mossa.
Dovevo trovare Harrol e recuperare il pacco a tutti i costi, non solo per la promessa fatta ad Ike, ma anche perchè dalle sue raccomandazioni avevo intuito che sarebbe stato meglio che quel pacco non finisse in mani sbagliate.


 

 
 
 

L'Incontro

Post n°11 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da rachiel_yora
 

Giorno 4 - Gibbosa Crescente
 
La Terra del Fuoco...Morroc.
 
Parte III

YORA RAKIM.
 
Ero appena tornata in camera dopo essermi fatta un bagno rilassante quando sentii provenire da fuori uno strano brusio. La finestra della mia stanza era rimasta aperta e fuori era scesa la sera. Inizialmente non ero molto curiosa di vedere cosa fosse successo e quindi iniziai a vestirmi per scendere a cena ma, man a mano che finivo di prepararmi le voci si erano fatte più forti e sembravano alquanto preoccupate. M'inflai velocemente la maglietta sopra i pantaloni verdi e uscii di corsa sul terrazzo per vedere cosa stava succedendo. Mi sporsi dal parapetto e vidi molte guardie e persone del posto intorno a qualcosa o meglio a qualcuno. La vista non era delle migliori perchè era troppo buio cosi, rientrai in camera e mi legai i miei lunghi capelli castani in una coda alta e uscii dalla stanza. Chiusi velocemente la porta e urlai alla mia amica Yakim...
 
<Yakim sto uscendo. Vado a vedere cosa sta succendendo di fuori.>
 
Senza attendere una sua risposta mi precipitai giù per le scale e poi fuori dalla locanda dove trovai la gente che avevo visto dall mia camera, le guardie e in più con loro si era aggiunto il vecchio saggio Yoahn. Mi avvicinai a lui per chiedergli spiegazioni...ancora non avevo visto il giovane ferito.
 
<Yoahn cosa sta succedendo???> domandai preoccupata.
 
Il saggio si voltò verso di me  e vedendomi disse...
 
<Yora!?! Ma come ti sei vestita???> Mi guardava stupito ma subito aggiunse.<Lasciamo perdere...>
 
Alzai gli occhi al cielo e rifeci la domanda <Yoahn mi può dire cosa sta succedendo??>
 
Il vecchio sospirò e rispose <Hanno aggredito un giovane, da quanto ho capito sono stati due o tre nani. Le guadie non ci dicono altro.>
 
<Mmmm> rimasi pensierosa qualche secondo poi dissi quasi urlando. <IL SOGNO!!!>
 
Yoahn si voltò nuovamente verso di me ma io ero già scomparsa tra la folla per cercare di raggiungere il giovane ferito. "..Non è possibile. Non può essere il giovane che ho sognato la notte prima di mettermi in viaggio. Non ho mai fatto sogni premonitori...non..." però nell'istante in cui ne vidi il volto rimasi completamente stupita. 
 
<Non posso crederci...è LUI!!!> Le guardie che stavano attorno al ferito si voltarono verso di me e, una di queste mi parlò ma non capii nulla. Fortunatamente il vecchio saggio mi aveva aveva seguita mi guardò e disse:
 
<Lo conosci Yora???> Prima di rispondere guardai nuovamente il ragazzo sulla lettiga poi dissi: <Si, è il ragazzo che ho sognato.>
 
Yoahn tradusse alla guardia le mie parole e quello ci fece segno di seguirlo.
 
RACHIEL FREEKS

La mia vita era forse già finita?
Che cosa era tutto quel buio?
E quel silenzio?
Cosa stava accadendo, perchè ero solo?
Il corpo non rispondeva ai comandi, volevo muovermi, gridare, fare qualcosa, ma ero lì inerme, in quel buio nero come la notte, profondo come l'inferno.

< S. .tà s..gl.a..o >
Voci confuse...
< ...esto ch...te qua...no>
Cosa stavano dicendo? Chi erano?
Per tutti gli Dei cosa ci facevo qui.
Poi per la prima volta dopo un periodo che sembrava un eternità, vidi una luce.
Mi ritrovai in un letto dalle bianche lenzuola, attorno a me volti sconosciuti.

 
 
 
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