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Obama e la sua" corte dei miracoli"

Post n°1102 pubblicato il 10 Giugno 2015 da r.capodimonte2009
 

Cosa deve fare un povero Presidente nero, che aveva sollevato le speranze dei progressisti di tutto il mondo, aveva “convinto” gli “incappucciati” del Premio Nobel che era un uomo di pace (anche dopo che aveva strapazzato la Serbia di bombe-intelligenti all’uranio impoverito!), e aveva garantito le masse americane che l’alta finanza non avrebbe più dominato l’economia e le leggi sociali sarebbero piovute dal cielo come i pani e i pesci di Cristo, per fare finta di “esserci”! Battuto sonoramente dai repubblicani alle ultime elezioni, ha perso il controllo di Camera e Senato, ed ora se ne va in giro per il mondo a minacciare la Russia, come se fossimo di nuovo alla “crisi di Cuba” del 1962. In realtà a questo “commediante”, non resta che recitare la sua parte, davanti alla claque europea, capitanata da Hollande, Merkel e Renzi, perché del resto si tratta di comicità pura.

“Putin vuole ricreare i fasti dell’impero sovietico” ha detto ai suoi “cagnolini”, al G7, abbaiando di sanzioni da mantenere e addirittura da appesantire; e i suoi “cagnolini” con in testa il nostro “bastardino”, sono talmente idioti che il perdurare di questa situazione li priverà definitivamente della ciotola delle crocchette, già mezza vuota.

La faccia di bronzo di questo “guerrafondaio” ovviamente non si nota, ma perdura: né si può accettare che scarichi su un Paese che, lentamente e pedissequamente, non solo ha riconquistato la democrazia, ma è tornato ad essere una potenza complementare e concorrenziale degli Usa, quando il pianeta intero urla la sua protesta contro gli intrighi e la inaffidabilità del suo stesso apparato: Putin aveva capito da subito le sue intenzioni, quelle di distrarre gli americani dai suoi errori,  buttando sulla Russia ogni responsabilità di tipo strategico, per uno squilibrio politico internazionale, che, dopo il colpo di Stato gestito in Ucraina dalla Cia, diventava gioco forza ripristinare, con un rafforzamento dei confini sud-orientali, territori russi da secoli. Ogni Capo di Stato solerte l’avrebbe fatto! E le “pecorelle smarrite e mistificatrici” europee, subito là, a dargli il destro, in questa vera e propria “campagna di discredito”, che tende a rafforzare, con quegli appelli sulla “rovina dell’economia russa” l’opposizione interna al Presidente russo.

Intanto questa “diatriba” orchestrata a bella posta, che assomiglia molto al “ruggito del topo”, visto che strategicamente la Russia, oggi, è ormai alla pari dal punto di vista militare con gli Usa, e si regge sulla speranza che l’Isis non costituisca il suo bravo Stato Islamico, e che l’altro Stato Islamico, l’Iran, non costruisca la sua bomba: ha il solo scopo di “plagiare” le menti obnubilate delle cancellerie europee sul TTIP, il trattato che dopo dieci anni di dollaro debole, ed euro forte (artificialmente sostenuto per favorire la Germania!), darà il colpo di grazia all’U.E. imponendo le merci americane, che sono il peggio esempio di derrate, in tema di sicurezza alimentare e prezzi.  Ed è stato sconcertante vedere come questi “traditori” si siano assiepati attorno al “profeta nero”, caldeggiando la firma del trattato, ancora prima che i popoli europei ne conoscano i termini! Con lo stesso sistema con cui li ingannarono al momento dell’entrata nell’euro!

Ecco un altro modo di concepire la democrazia, imposto brutalmente all’Occidente, da quando i “liberatori” installarono le loro basi Nato, ricolme di missili termo-nucleari, a fronte di quelle del Patto di Varsavia, lasciandole, però. al loro posto, anche dopo la caduta del muro: ecco chi ha nostalgia di imperi e autocrazie! Ad Obama, quel che gli rosica è il fatto che l’U.U, ormai è al fallimento, e, se l’euro cadesse, cadrebbe il sostegno che finora ha dato al dollaro; e Putin, che legge Klugman e Stiglitz, ha anticipato la rovina del FMI, inventandone un altro, molto più a buon mercato e meno invasivo dei popoli che fa finta di aiutare, il CRA, finanziato dalla nuova banca internazionale promossa dai “brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), la NDB, che in questo momento sta tendendo la mano a Sypras.

In questo modo chi veramente è isolato, perché colpevole e complice degli squilibri mondiali, nessuno escluso, è proprio Barach Obama, e lo dimostra la  crescente ondata di simpatia che avvolge la politica russa, da parte dei movimenti euroscettici, che ne fanno ormai una bandiera anti-yankee.

Cosicchè ai leader europei, ormai isolati nei propri Paesi, dall’abbandono delle urne, non resta che l’ultimo abbraccio “letale” all’”autarca”, prima che si spenga, col rischio di finire nel baratro assieme a lui. (ITALIADOC).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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