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attualità, politica, cultura

 

 
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Adesso Renzi prova l'ultima carta: la strategia della tensione

Post n°1371 pubblicato il 12 Luglio 2016 da r.capodimonte2009
 

 

Nel segreto dei palazzi governativi, con accanto i suoi giannizzeri più fidati (quelli che si porta dietro da quando ha cominciato a fare carriera politica “all’italiana”, cioè con raccomandazioni, corruzione, e favoritismi) da una parte, e dall’altra nonno Napolitano che gli ha arrecato la spalla pesante della massoneria, entro cui gravitano i grandi imprenditori, i burocrati, i politici di peso, ma anche gli uomini dei servizi segreti, i generali e gli ammiragli, i capi della polizia, e una selva inesauribile di alte cariche giudiziarie, magistrati, procuratori, la Cassazione, la Consulta, ecc, ecc.; Matteo Renzi sta tentando di ricucire disperatamente  questa “faglia di Sant’Andrea” che lui ha aperto nel paese, tra il popolo e il suo partito, tra lui e la sua corte medioevale, di principi e chierici, che si dilettano entrambi a ridurre l’etica politica ad una gara di ladroni!

I fronti sono parecchi: come nel caso concreto, la faglia potrebbe addirittura, se attivata, staccare la California dal continente! In Italia, il rischio che corre è vedere al potere il M5S molto prima di quanto paventato, e, perciò sperare che la nuova polizia di frontiera non gli blocchi il passaporto!

L’emergenza maggiore è quella che corre questa maggioranza tenuta su con lo sputo, predatrice e affamata, che comincia, però, a sentire, che non c’è più grasso che cola, solo ossa da spolpare, e si chiede se valga ancora la pena di sostenerlo, dopo che gli scandali sono arrivati non solo a colpire il Governo, che ormai è un’isola mercescente, ma le famiglie dei capataz, da Renzi a Boschi, da Alfano a Delrio, fino nelle cellette laboriose dei sottosegretariati, dove dominano i Faraone, i Castiglione e i Barracciu, oltre decine e decine di caporioni locali e funzionari di partito, ormai coinvolti nella “nuova politica” del rottamatore.

L’altro fronte sono le leggi e le riforme: 700 leggi-delega, scandalosamente passate a fiducia, e sinistramente ignorate dalla Presidenza della Repubblica, che continua a firmate testi di 5 righe senza contenuti, aspettano, appunto il companatico, che dovrebbe giungere da un Parlamento che, diretto da un paio di comparse compiacenti, ormai è del tutto esautorato, e suddiviso, in maggioranza da squali e caimani, in minoranza, da una sola, vera forza di opposizione, che mira, dritta dritta, al potere!

A ottobre, ci aspetta il referendum più scalcagnato del mondo, che dovrebbe approvare una riforma costituzionale in cui hanno messo le mani una pletora di ragazzotti con laurea prestampata o per meriti politici, e approvata da un gruppo di parlamentari sotto inchiesta da parte della magistratura per ogni genere di reato, escluso l’omicidio! Dello stesso stile è la nuova legge elettorale di marca tipicamente fascista (vedi legge Acerbo), che adesso mostra la corda, perché i sondaggi la vedono preda della minoranza anziché della maggioranza, con le conseguenze letali per questa classe politica.

Infine il disastro economico, che si aggiunge al disastro ambientale e a quello sociale, in un Paese abbandonato a se stesso, dove si abolisce la Guardia Forestale, per agevolare l’eco-mafia, dove si continua a regalare il SUD agli affaristi e alla malavita organizzata, che ormai si sono del tutto sostituiti allo Stato (vedi gli scandali petroliferi, vedi il degrado, vedi le politiche agricole suicide, vedi gli incidenti e la distruzione dei territori!). Mentre le banche falliscono, una dietro l’altra, saccheggiate da una classe imprenditoriale che ha preferito vivere di rendita e di speculazione, piuttosto che di investimenti: che ha voluto precari al posto di lavoratori, per arrotondare i profitti, e poi spenderli all’estero; e l’Europa è stanca di far finta di nulla, mentre assiste impotente alla fuga della Gran Bretagna e presto, di altre nazioni, ed è costretta a tenersi delle economie tossiche come quella italiana!

E proprio perché le frecce al suo arco sono finite, il regime renziano, che tale è, va a pescare nel torbido, per l’ultima sua chanche: la stessa che vide, in altri tempi, regimi della stessa risma, ormai caduchi, negoziare con i servizi segreti di casa e fuori casa, una tensione politica che costò migliaia di morti ammazzati, e che servì a spaventare a tal punto il popolo, da farlo riallineare verso la peggiore delle politiche. Brutti ceffi, facenti parte dell’apparato ruffianesco fiorentino, come Luca Lotti e Marco Carrai vengono immessi, senza che alcuno possa opporsi, nei posti più delicati dei servizi segreti, in quella “cyber security” operativa, che si rapporterà presto, nelle intenzioni apertamente autoritarie del capataz, ad una struttura “privata e politica” dotata di una ventina di 007 ammaestrati, distaccati tra GdF, Aise e Aisi, che si coordineranno con l’altro polo, quello del sottosegretario Minniti e del generale Masiello, entrambi di famiglia renziana, responsabili degli apparati più incontrollati dello Stato.

Ecco l’asse nella manica: il potere. Se per ipotesi il potere gli sfuggisse, questo ragazzotto di borgata fiorentino, messo in auge dai massoni e dagli intrallazzatori, sarà disposto a tentare lo stravolgimento dello Stato per mantenerselo?

Attenzione, da oggi, potremmo veramente cominciare a temere una nuova politica della tensione! potremmo vedere da capo bombaroli di destra e sinistra, manovrati come burattini, agenti dei servizi travestiti da jihadisti, l’Italia percorsa da attentati di cui non si sapranno mai i colpevoli, perché colpevole è lo Stato, e chi lo occupa.

D’altra parte il mandato di Renzi, ricevuto dai poteri forti era irreversibile: fare a fette l’Italia e consegnarla, mani e piedi, ai tycoon delle grandi multinazionali: gente come Enrico Mattei pagò con la vita l’essersi opposto. Non ci pare che Matteo Renzi sia fatto della stessa pasta: casomai lui finirà di aprire quella porta, per farli entrare.

Con ogni mezzo. (ITALIADOC)

 

 
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