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I crucci di Mario Draghi

Post n°1486 pubblicato il 27 Dicembre 2016 da r.capodimonte2009
 

Mario Draghi non ce l’ha fatta più a tacere: non appena ha chiuso il faldone relativo al fallimento di MPS, sembra abbia rimbrottato: “Ma questi qui hanno veramente la faccia come il culo!”. Non solo hanno caricato di titoli tossici 40.000 obbligazionisti, costretti a partecipare all’acquisto di Antonveneta, per ricavarsi 5 miliardi di mazzette destinate alla “banca del buco, di Mussari & C. (C. sta per la Fondazione, per il PD, per Lega Coop, per il Comune di Siena); non solo hanno disintegrato il valore dell’azione, che in sei anni ha perso il 500%, nonostante gli interventi “mafiosi” di Tremonti, Monti, Saccomanni, e il silenzio della Consob su aumenti di capitale-truffa; non solo hanno falsificato anni e anni di bilanci, tacendo su mega operazioni derivate, per miliardi, che oggi, finalmente, trascinano in un’inchiesta lo stesso Monti che ne era perfettamente a conoscenza; ma addirittura che l’UE conceda alla banca senese di salvarsi tranquillamente con un grosso aiuto di Stato, contravvenendo alle regole di Maastricht, riducendo al minimo l’intervento del Tesoro (che si avvarrà del debito pubblico!), che invece è di quasi il doppio (da 5 a 9 miliardi), con bella pace di chi, zitto zitto, la lascerà tranquillamente come prima, anziché nazionalizzarla (che significherebbe strapparla dalle mani dell’attuale dirigenza, scollandola da una fondazione ormai priva di significato, e trasformandola in un asset esclusivamente in grado di finanziare progettualità di piccole e medie imprese, lasciando fuori le grandi, almeno fino a che non avranno pagato i 28 miliardi di crediti in sofferenza!); e, vergogna delle vergogne, che una magistratura più che collusa, non abbia ancora comminato pene severe, galera compresa, a questa cupola di malavitosi, che si sono ingoiati 30 miliardi senza colpo ferire; tutto questo è veramente troppo: anche per chi, come lui, da italiano dovrebbe “chiudere” un occhio! Ma questa volta ne va di mezzo la sua dignità, che già è in cima alle minacce tedesche, e che potrebbe, in caso di futura vittoria elettorale delle opposizioni, e la sconfitta definitiva di Renzi, convincere Mattarella a chiamarlo al capezzale della nazione, magari con l’appoggio di Grillo.

Non sarà perciò un buon Natale né per l’avatar Gentiloni, né per il buffalmacco Padoan (ricordate, il sistema bancario italiano è solido!), ma neppure per tutta la canea dei falsi imprenditori (ci viene in mente il figlio di Poletti!), che hanno svaligiato MPS, così come altre dieci banche, e nessuno muove un’accusa o fa un esposto, mentre su Roma piove di tutto. Ovviamente, per i giudici, non contano le migliaia di esposti delle 130.000 famiglie dei risparmiatori delle 4 “bancarelle” fatte fallire in fretta e furia (perché di scarso interesse per il “partito di Stato”), contro i loro vertici (nel rinvio a giudizio, guarda un po’, non appare il nome di papà Boschi!), ma se lo fa l’Ordine dei Revisori di Bilancio della giunta regionale laziale, allora è certo che il bilancio “preventivo” del Comune di Roma è fasullo; così come è “inquietante”, l’assunzione del fratello di Marra, che aveva tutte le carte in regola, prima, quando fu effettuato, mentre adesso, che al giudice delle cause perse, il presidente dell’ANAC, Cantone, arrivano ordini di scuderia, se ne è dimenticato: forse preso a ripassare i verbali degli imbrogli del sindaco di Milano, Sala, nell’assegnare le gare d’appalto, secondo mazzette (vedi gli alberi pagati il triplo, o i ristoranti regalati all’ex-lavandaio, ora veditore di caciotte, Oscar Farinetti!).

Se poi aggiungiamo che Gesù Bambino ci ha portato l’ennesimo mega-scandalo governativo, che coinvolge, il noto “fantasma” Tiziano Renzi, salvato dalle rivelazioni dell’amico Lotti, e gli  amici della famiglia fiorentina, i generali dei Carabinieri, Saltalamacchia e Del Sette (epigoni di altri noti generali già incappati nelle inchieste, ma questa volta della GdF!), sul fatto che la magistratura aveva scoperto un giro di mazzette nella Consip, l’ente addetto alle aste pubbliche di Stato; e ci mettiamo che, in almeno una decina di Comuni stanno saltando fuori firme false a gogò, raccolte per presentare liste del PD (mentre, guarda un po’, si parlava e si parla solo di quelle del M5S a Palermo!); allora Mario Draghi ha ragione ad essere prudente. Prima di accettare, ma forse di pensare di accettare l’incarico di Presidente del Consiglio, in una repubblichetta delle banane, così come è ridotta la nostra, fa molto bene a far ingoiare un po’ di ansiolitici a chi vorrebbe pretendere, dopo il NO referendario, che le cose restassero come prima, anzi peggio.

I “salvatori della patria”, e gli “uomini della provvidenza” che dir si voglia, quasi sempre camminano sulle rovine di un Paese, che poi vengono a salvare. Ma camminare sulle rovine, e camminare sulla merda, non è proprio la stessa cosa! (ST.JUST)

 
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