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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 10/07/2017

 

I motivi intrinsechi della nuova legge sulla "tortura"

Post n°1614 pubblicato il 10 Luglio 2017 da r.capodimonte2009
 

C’era proprio bisogno di “accontentare” questa Unione Europea dei fallimenti, che ci ha abbandonato sulla crisi dell’immigrazione, che ci ha fatto sderenare migliaia di risparmiatori, azionisti, obbligazionisti, e mettere a carico della collettività 20.000 bancari (corresponsabili delle malefatte dei loro capi!), risparmiando i banchieri criminali assistiti da una magistratura compiacente, acquisendo una legge sulla “tortura”?

Che c’azzecca? In un Paese dove vengono puntualmente “torturati” i cittadini di ogni tipo, specie quelli poveri, dal fisco usuraio, da una sanità che uccide e non assiste, da un welfare dove si pagano quattro soldi di pensione a chi ha lavorato una vita, e si strapaga con milioni di € chi fa come mestiere il politicante, il faccendiere, il mafioso, il giornalista bugiardo? Dove la sicurezza del cittadino è a disposizione delle forze della natura, terremoti e alluvioni, della disonestà dei costruttori, della corruzione dei tribunali, della insensatezza delle Forze dell’ordine utilizzate, per la maggior parte, come scorte alla politica?

Non si era forse capito che questa “tonsura giudiziaria” andava a cozzare contro l’ultima indipendenza delle polizie, quelle non ancora svergognate dal mercimonio di Stato, che d’ora in poi, non solo cattureranno i criminali, ben sapendo che poi certi magistrati daranno loro permessi premio, con cui scapperanno via, o impronteranno processi-farsa alla “buonista” in cui la legge non la applicano, ma la interpretano, per rimetterli subito in libertà; ma dovranno stare molto attenti a come si comporteranno, perché una spintarella, una parola a voce alta, una manetta troppo stretta, faranno scattare il reato di “tortura”! PARADOSSALE!

Perché, dunque l’Europa, si comporta così, e va a inaugurare un “progressismo” alla rovescia, che rischia di azzerare ciò che resta della dignità e della sicurezza dei popoli?

L’Europa dei massoni e dei banchieri, del complottismo dei poteri finanziari contro il lavoro e il risparmio; dell’ invasione etnografica a scapito dell’equilibrio sociale, ha paura: ha paura che le “uniformi”, ormai trattate come “carne da cannone” (vedi i disordini ad Amburgo), o come “bagnini di salvataggio” e “infermieri da strapazzo” del moderno “schiavismo”, possano uscire dai ranghi, e una buona volta, chiedere il conto.

Questa massa di giovanotti che finora ha abbassato la testa, umiliata tutti i santi giorni, da un trattamento salariale da terzo mondo, da una corruzione sempre più profonda che colpisce gli alti gradi, che ormai, politicizzati, servono il regime in guanti bianchi, senza pensare alle dotazioni ridicole e a rischio che vengono servite alla truppa; formata per lo più dalla “leva meridionale”, quella che ogni giorno deve scegliere tra l’impiego in polizia o in cosca; questa massa di “yesmen” che vengono strapazzati da ciò che resta del regime fascista, settant’anni di “prefetti” di cartapesta, che non hanno più adito in una democrazia moderna e funzionale, di controllo del territorio, sono esasperati, e non siamo noi a dirlo, ma i sondaggi, ovviamente discreti, che danno dei risultati a dir poco sorprendenti! Si evidenzia, cioè, un malcontento generalizzato, che non ha ancora trovato un punto di raccordo “coordinamento o organizzazione” che sia, tra Nord-Centro e Sud, ma che ha già intaccato, i sindacati di polizia, i Cocer, e i gradi intermedi dell’esercito. Ovviamente la gente ignora anche i numerosi atti di ribellione verificatesi nei reparti, e stroncati nel modo più feroce, ma la cui conoscenza, silenziosamente, si diffonde, accompagnata, è ovvio, da quella omertà che, purtroppo, anima la maggior parte, che vive di questo magro tozzo di pane, e non capisce ancora la profonda verità di Pier Paolo Pasolini, che la descriveva come “guerra tra poveri”.

Di che uniformi si tratti, a questo punto, poco importa: si è perso per strada il senso stesso di questa portanza! Invece di difendere la gente, invece di soccorrere, di salvaguardare, di assistere, costoro vengono destinati a scortate migliaia di politici, a presenziare a cerimonie le più insulse e inutili, a proteggere i palazzoni dove si consuma la profonda e inarrestabile scissione tra il popolo e le istituzioni: abitati da veri e propri autocrati, preoccupati solo di tutelare se stessi! Salvo poi, quando la protesta popolare finalmente si esprime, ANCHE SENZA VIOLENZA, e allora il regime li comanda a mazziare i poveri, i disoccupati, gli studenti, i pensionati.

E così la “repubblica dei reprobi” riesce a contenere le giuste reazioni dei giovani, sia quelli che hanno il companatico, che quelli che non ce l’hanno; che quelli che hanno scelto di scappare dalla società, illudendosi di indossare una uniforme che lo rendesse degno di uno Stato e di una bandiera, ma poi si son resi conto della trappola. Una “trappola etica”, un vero e proprio inganno: la consapevolezza di detenere un’arma in esclusiva, di aver imparato le regole e i codici, di aver fatto giuramento di dare sicurezza al cittadino, ma poi di non sottostare a nessuno di questi assiomi, perché il regime vuole altro...

Ecco che, perciò, c’è bisogno di “imbrigliare” ancora di più questa massa do scontenti, di traumatizzati, di falliti, che giorno dopo giorno, riassumono consapevolezza. C’era bisogno di strappare loro di mano l’ultima certezza, quella di fare il proprio dovere, quando si trovano di fronte l’abominio, lo sfruttamento, la violenza, la corruzione. E con il reato di “tortura”, il regime  ci riuscirà. Perché è esso stesso, abominio, sfruttamento, violenza e corruzione. E ha bisogno di una “divisa colorata” che lo salvaguardi, e soprattutto, che lo conservi in salute e attività... (ST.JUST)

 

 
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Le presidenze americane, e la falsa democrazia

Post n°1613 pubblicato il 10 Luglio 2017 da r.capodimonte2009

Ci sono Presidente americani “criminali”, perché convinti, sia politicamente sia “religiosamente”, che il modello di democrazia americano, nato dentro le logge massoniche inglesi e francesi, e poi importato dai vari La Fayette, Jackson & C. tra i coloni di Sua Maestà, è il più perfettibile al mondo, e va imposto anche con la forza militare: e vedono in essa uno strumento che va utilizzato, esattamente come fecero gli imperi coloniali, verso i popoli deboli e sfruttati (vedi il Medio-Oriente, l’America Latina, le Filippine, l’Afghanistan); e ci sono Presidenti “criminali”, che, partendo dagli stessi presupposti, ma convinti che il brutale peso militare conti molto di più della filosofia spicciola degli ”evangelici”, hanno in mente di far uscire gli Usa dalla loro crisi irreversibile (che dura dal 1929, e si è poi rinnovata di vent’anni in vent’anni!), rafforzando semplicemente l’industria pesante, che produce cannoni e tecnologie d’assalto, per poi scatenare guerre, non tattiche, ma strategiche, in cui coinvolgere, magari, una gran fetta di umanità. Disegno che Washington realizza ogni  qual volta la sua economia scricchiola!

Ecco a voi Barach Obama e Donald Trump!

Il primo ha distrutto il delicato equilibrio tra mondo islamico e mondo occidentale che durava ininterrottamente, con alti e bassi, dal 1918 (caduta dell’Impero Turco), poi, dal 1948 (nascita di Israele); poi dal 1990 (Ia Guerra del Golfo), poi dal 2011 (Guerra di Libia); scatenando nel mondo prima il terrorismo di Al Quaida, poi quello dell’Isis; il secondo, senza mezzi termini, vuole riassumere a tutti i costi la leadership mondiale, bastonando la Russia, che nel frattempo ha da capo raggiunto gli Stati Uniti, in termini militari, strategici e politici, con mezzo Occidente speranzoso di finire nella sua orbita politica ed economica; abbandonando le ormai letali contraddizioni americane!

D’altra parte i poteri forti che vigono sotto la statua di gesso di Lincoln, hanno fin da subito compreso la natura del nuovo inquilino della casa Bianca: un nazionalista sbruffone, un capitalista di fine Ottocento, un tycoon della comunicazione, immorale e privo di freni inibitori, che ha vinto le elezioni per i grandi errori della Clinton; per evitare che realizzasse il suo sogno “isolazionista” (che avrebbe dato, tuttavia, tregua a questo mondo in continua guerra e intrigo), che avrebbe messo, però, in gravi difficoltà i mercati della speculazione finanziaria e dello sfruttamento umano, che li nutre, gli hanno appioppato la storiella dell’intervento hacker di Putin nella campagna elettorale, in modo da costringerlo a ricusare tutti i suoi programmi, trasformandoli in “aggressioni, minacce, espansionismo ideologico” (la Nato che si sposta ad Est, e che fa il gioco di quei Governi di cartapesta, che tiranneggiano i popoli dell’Europa orientale, poveri e strapazzati, costretti ad emigrare nell’Europa dei ricchi, a fare lavori domestici o ingrassare le mafie); tentando, finora inutilmente, di cacciare i militari russi dal Medio Oriente (Siria-Iran); invocando, come ha fatto ieri parlando davanti ai governanti fascisti polacchi, parenti stretti di quelli ucraini, nuove sanzioni e il pugno di ferro, contro Mosca.

Secondo voi quanto potrà durare l’assetto militare e politico mondiale di fronte a questo vero e proprio imbarbarimento, che sta causando nuovi incubi? Una Corea del Nord ringalluzzita e minacciosa, ma solo perché (ovviamente la stampa occidentale non ne parla), da anni quella del Sud si sta riarmando in modo subdolo; un’America Latina “insanguinata”, dove la Cia e le sette evengeliche, hanno abbattuto, uno dietro l’altro, governi di sinistra, ex-peronisti, o di ispirazione anarchica, che intendevano staccare la spina con gli OGM e i gli estrogeni forzosamente importati dagli Usa, e rendersi finalmente indipendenti dal dollaro; il preoccupante riarmo del Giappone, che gli “strateghi” del Pentagono, sono convinti, serva a calmierare, nel Pacifico, sia la Russia che la Cina; e invece, non capiscono quanto ancora odio covi sotto la pelle dei vari Shinzo Abe nei confronti di chi settant’ anni fa spedì le bombe su Hiroshima e Nagasaki: e questa manovra gli si ritorcerà contro!

E la “piccola e disastrata Italia” fatta oggetto di scherno perfino dall’ex-Impero Austro-Ungarico, in tema di immigrazione (e ci dispiace di ammettere, con piena ragione!)? Ha solo poche mosse da impostare, prima di finire stritolata tra i vasi di ferro di queste strategie omicide: ridiscutere immediatamente la propria adesione alla Nato, con la riduzione immediata dell’80% delle basi americane in territorio italiano; il ritiro delle nostre truppe da Afghanistan e Iraq; e l’interruzione immediata delle sanzioni contro la Russia (che danneggiano di 3 miliardi all’anno la nostra già decadente agricoltura), aprendo con Mosca accordi commerciali e industriali a largo respiro, annullando, contemporaneamente, il TTIP e il CETA. (R.S.)

 

 
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