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Riparto anche io

Post n°15 pubblicato il 24 Maggio 2008 da jazzista_elettrico

Endevuria !
sarebbe stato un bel nome se si fosse trattato di qualcosa che nasceva non dalle sorgenti di quello che appariva l'essere un fiume, in realta' di cosa si trattava non era chiaro, dato che scorreva sia in un verso che nell'altro pur non muovendosi affatto ma attraversava le dimensioni incuneandosi tra loro pur non toccandole affatto.
Un sogno, un incubo, piu' probabilmente quello che doveva sembrare di essere, senza che le cose che ne compongono l'essenza ne facciano comunque parte ... come costruire una casa di mattoni senza usarli, ma comunque alla fine ottenendo il risultato medesimo, senza comunque avendone usato uno.
Ed ecco comparire tra le siepi fatte di nebbia e sale, un innocuo segno di tangenti alle curve tra lo spazio ed il tempo ... cosa mai avrebbero significato se non che passando da un ambienta all'altro non v'e' certo contiguita' tra le forme diverse piu' di quanto non ce ne sia tra la velocita' costante che ottiene il tuo motorino nelle calde notti di febbraio e l'idrogeno ghiacciato che v'e' tra qui e la galassia di Andromeda.
Ma forse questo ora non c'entra nulla.
Invece senza dubbio v'e' il dubbio che esista il dubbio senza il dubbio, praticamente mi sorge il dubbio se dubbio e' ... un po' come quando mentre ti svegli parte un treno da qualche parte nel mondo, come conseguenza tra il tuo sincronismo ed il vento solare, praticamente come quando sei sul fiume che scrivi la lista delle cose ancora da fare mentre qualcosa in fondo alla strada ha modificato il suo percorso ed ora segue una traiettoria diversa.
Ma non siamo qui per questo.
Infatti nel mentre che fu, cioe' nel quantunque e' gia' stato, che sarebbe poi quello che e' ora in questo momento ma che e' stato gia' ieri, dato che e' gia' successo, si sa che accadendo ora fa si' che oggi sia ieri e cosi' domani sara' oggi, e cosi' domani faro' quello che sto facendo ora ma e' stato ieri che l'ho fatto adesso.
Per esempio, se parto ora e si apre un posto nel quando e nel dove, non e' come se si fosse gia' chiuso, ma e' come se andando in una direzione, seguisse l'andamento di prima, mentre invece stava percorrendone il senso opposto ... in parole povere si va mentre si parte arrivando quando si scende chiudendo non certo il contrario.
Ed e' cosi' che si spargono le cose nel loro placebo di sintassi che inseguendosi a grappoli non riempiono piu' le sale ma svuotano questi quadri contrapposti ma vicini quanto lo sono le numenrazioni delle tabelline inverse alla forma dei sine qua non che poi sarebbe il contrario di quello scritto finora.
Ma questa e' un altra storia.   

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Commenti al Post:
ripartodate
ripartodate il 24/05/08 alle 08:55 via WEB
..ma la casinara ero io!!!!!mi hai usurpato il "ruolo"!!! ;)))
(Rispondi)
Cenerina76
Cenerina76 il 26/05/08 alle 09:22 via WEB
chi è il tuo fornitore? ;) Suggerisco un cambio...
(Rispondi)
 
jazzista_elettrico
jazzista_elettrico il 28/05/08 alle 09:03 via WEB
Tutte endorfine naturaliiiii ... ed un po' di scleroooooooo eheheheee
(Rispondi)
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