Un anno e mezzo

Post n°34 pubblicato il 02 Novembre 2010 da jazzista_elettrico

Ho riaperto il profilo ... ieri ... Lunedi' 01.11.10 (che casi questi numeri pseudobinari)
e l'ho aggiornato con un anno e mezzo di cose successe nel frattempo.
Il movimento e' buona cosa, il cambiamento pure ... anche se costa
(ove il costo e' in ogni senso dell'espressione, non necessariamente solo di denaro ...)
Cosi' oggi Martedi' 02.11.10 ho riaperto questo blog ...
fermo, non casualmente, all'Agosto 2009

Non ho idea se aggiornero' questo spazio virtuale ...
ho gia' un paio di social network in essere
(che bella questa parola "social network" ...
quando la uso mi sento cosi' ... cosi' ... AAAhhhh !!! :-)
Cosi' ... agli amici che vogliono condividere un po' di sentiero con me,
passero' le coordinate di facebook e splinder.
Perdonami libero.it ...
Un abbraccio a chi passa e va ... 

 
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Credere

Post n°33 pubblicato il 24 Agosto 2009 da jazzista_elettrico

La fatica ...
C'e' chi ha quella del lavorare ... ed e' la piu' comune
C'e' chi ha quella di svegliarsi ... e chi non ce l'ha ? 
C'e' chi ha quella di fare 100 km in bici ... ma chi glielo fa fare ??? :-)
C'e' chi ha addirittura quella di vivere ... succede, col tempo passa, ma fa male :-(
e ... c'e' chi fa fatica a credere.
Quanto vorrei credere in quello che mi si dice
quanto vorrei che quello che ho, quello che so
non cozzasse incongruente con quello che mi si dice
e non distruggesse i castelli di sabbia che faccio.
Quanto vorrei che questa risacca smettesse
quanto vorrei questo mare finalmente calmo.

 
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Il buon esempio

Post n°32 pubblicato il 05 Agosto 2009 da jazzista_elettrico

Mi lamento tanto, che le mie figlie si stancano presto delle cose che hanno ...
un nuovo videogioco ha una durata di divertimento di un giorno o due, a volte anche meno; in spiaggia si divertono si, ma non dura molto; un nuovo amico e' a volte gradito, ma stufa anche velocemente, un vestito nuovo stanca in fretta, delle scarpe meglio non parlarne ...
insomma, generazioni "usa e getta".
Ed io ? Non son certo un buon esempio ... guarda questo blog ... sino a che divertiva un poco, veniva usato visionato a volte persino aggionato ... poi il blog ha stufato ...
Ed eccomi qua, a dare il cattivo esempio ...
Sara' cattivo veramente ? Mah ...

 
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Le parole di tutti

Post n°31 pubblicato il 05 Maggio 2009 da jazzista_elettrico

Oggi ho letto questa frase che mi e' piaciuta tanto :

Io posso "donarti le mie parole" ma non saranno mai solo per te
bensì per tutti coloro che in un qualche modo le leggeranno.

 
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Betelgeuse

Post n°30 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da jazzista_elettrico

E' il nome di un astro, una stella lassu'
brilla da tanto, splende arrogante, riluce da sempre
la vedo io, l'ha vista mio padre ed ancora piu' in la'
son certo il fatto e' : di notte l'ha vista tutta l'umanita'

Chissa' se a mille e mille anni luce di distanza
attorno a quella stella, un sasso freddo le gira intorno
scaldato dalla sua luce, vita tra quelle rocce ha regalato
e qualcuno ora, la' sta scrivendo, righe come queste qua.

 
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Poesia

Post n°29 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da jazzista_elettrico

In fondo non ci vuole poi molto ...

Basta accompagnare le parole per mano
lasciarle respirare tra loro
mettere insieme quelle che suonano bene insieme
ed anche sistemare quelle che non vanno in accordo
magari mettendoci degli intermediari che le uniscano
Poi ogni tanto qualche jolly che ravvivi l'allegria
una rima qua e la' ma che non si veda troppo pero'
In fondo non ci vuole molto ...

Come mai non ci riesco allora ?

 
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Fulgogarroppo e Gengizzura

Post n°28 pubblicato il 29 Novembre 2008 da jazzista_elettrico

Fulgogarroppo era il classico tarabasio che nelle strafugne si corbellava di essere un gran zomorro.
Aveva certo un gran successo con le piturnie che si arrabellavano a sgorgagnare le sue tarabasiate e tra loro c'era anche Gengizzurra che pero' non ascoltava.
Fulogarroppo si accorse dell'unica piturnia che non si arrabellava come le altre e si inguberno' di lei.
E fu cosi' che Fulgogarroppo e Gengizzurra vissero tramolli e spanciallati per tutta la parongola ed ancora oggi a Zokorollo c'e il detto "la piturnia che non si arrabella, inguberna il tarabasio".
Ma e' solo una storia ...
 

 
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Fare

Post n°27 pubblicato il 21 Novembre 2008 da jazzista_elettrico

Fare fare fare
quanto ne vorrei fare
Con la musica quanti progetti
rifare il sito ... contattare locali ... mandare materiale
suonare in giro ... con gli amici ... divertirsi
E quante cosa da fare ancora
la palestra ... lo yoga ... le passeggiate nei boschi
la bicicletta ... dimagrire un po' ... uscire di casa
andare per mostre ... visitare citta' ... viaggiare un po'
fare quel corso di inglese ... imparare davvero a suonare
un po' piu' di attenzione a mia moglie
badare di piu' alle mie figlie ...
Quante cose da fare
... e non faccio un cazzo !

 
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Passato

Post n°26 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da jazzista_elettrico

Il passato
sta alla nostra esistenza
come lo scarto ureico sta ai reni ...
Va eliminato al piu' presto ...
Non va rimesso in circolo ...
Se viene trattenuto,
diventa un macigno,
ch
e fa solo un gran male.

 
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Donne

Post n°25 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da jazzista_elettrico

Non ne puoi fare a meno.
E si parte dalla fine, si
non e' certo un romanzo
dove costruisci castelli sovrapposti
di storie e descrizioni di posti e sentimenti
e voli pindarici e fantasie che si rincorrono
Non e' certo un libro questo, no
dove scegli con cura la copertina
sobria da intelletualoide, cosi' chi ti compra fa la sua porca figura
oppure all'americana, un po' kitch ma e' cosi' sicuro stare "nella norma"
E' solo un post, un convulso sciolinare di pensieri
idee concetti linee parole tante tante tante, troppe
che mal si adattano a queste dita lente
od a te lettore al quale devo sottoporti
un soggetto 
un verbo
un complemento
per farmi capire
Eh ... farmi capire ...
sarebbe bello se capissi, io ...

Donne,
non ne puoi fare a meno
il guaio e' che ...
lo sanno.

 
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Perche' la pulizia

Post n°24 pubblicato il 13 Settembre 2008 da jazzista_elettrico

Pulizia ...
non nel senso di igiene o di soppressione di qualcuno o qualcosa;
mi sono accorto che il lasciare una traccia del proprio nominativo pseudonimo
ogni qualvolta si legge un blog od un profilo ...
e' quantomeno ... irritante !
Voglio avere la liberta' di leggere chi mi pare e cosa mi pare
senza dovere rendere conto ne' a chi scrive ne' a chi passa dopo di me
Cosi' ... dato che almeno qui sul blog si puo'
ho tolto l'elenco degli ultimi visitatori
anzi ...
ho tolto tutti gli elenchi
Cosi' ... il commento eventuale e' solo una scelta personale

Certo che ...
ha ragione mia moglie ...
"Se sono palla con ste' fisime" hihihihi

 
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Paesaggi

Post n°22 pubblicato il 31 Agosto 2008 da jazzista_elettrico

Si
era un sentiero di terra battuta
di quelli con l'erba ancora verde al centro
ed i fossi aridi ai lati con il mondo dentro
Dove portava ?
Ma non lo so ...
Mi sono fermato prima.

 
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Passettini passettini

Post n°21 pubblicato il 28 Agosto 2008 da jazzista_elettrico

Volevo riempire di parole un vuoto.
Tutto qui.

 
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Per Essere

Post n°20 pubblicato il 18 Luglio 2008 da jazzista_elettrico

... in fondo non basta moltissimo
Basta fare un saluto a chi ti e' caro
Un "ehi ... sono qui !"
basta quello per sentirsi un po' fuori dalla pelle
Se arriva la risposta
beh ... e' un bel regalo
Se non arriva
avra' avuto da fare
ma ... per almeno trenta secondi ... ha pensato a me
Come ?
sono solo dieci ?
Va benisssimo lo stesso !
Ma da domani lavoro perche' diventino ... almeno venti !!

 
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Tarango Malinga Pitonga

Post n°19 pubblicato il 20 Giugno 2008 da jazzista_elettrico

Tarango Malinga Pitonga
cosi' mi accoglie il mio amico piu' caro, quando ci vediamo.
A volte l'ordine non e' quello ... a volte viene usata una sola parola.
E' un segnale in codice, un saluto (o almeno io lo interpreto cosi')
io lo leggo come tante cose belle, che non possono avere un nome unico,
tante sensazioni di sentimenti che vanno dal rispetto all'amicizia a ... tutto
Come fare a sublimare il "tutto" in un saluto solo ?
Semplice : Tarango Malinga Pitonga !

 
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Lo Strognatto

Post n°18 pubblicato il 05 Giugno 2008 da jazzista_elettrico

Avevo uno Strognatto una volta.
Lo avevo trovato sulla strada, era un giorno di pioggia e tutto bagnato stava sul ciglio, quasi che mi aspettasse.
Si e' lasciato prendere, come se da sempre mi fossi guadagnato la sua fiducia, come se fossi uno di casa, come se fosse il mio Strognatto.
Siamo poi stati inseparabili per un lungo tempo; quando potevo lo portavo con me
altrimenti rimaneva nel giardino di casa, dove gli avevo costruito una pandolla apposta per lui
(si sa che gli Strognatti non vivono senza la loro pandolla)
Poi come sempre succede, in una serena giornata lo Strognatto e' sparito.

Hai tu il mio Strognatto ?

 
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Sask

Post n°17 pubblicato il 03 Giugno 2008 da jazzista_elettrico

Sask non sapeva di non essere mai stato
ed e' che cosi' finisce la biografia piu' breve che si ricordi.

Pero' se dovesse mai essere che sia,
dite a Sask che scrivero' volentieri di lui.

 
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Dromedula

Post n°16 pubblicato il 27 Maggio 2008 da jazzista_elettrico

Era di una essenza non certo fatta di molecole od elementi elementari e neppure era riconducibile ad una delle dimensioni che compongono il nostro universo.
Si stagliava nelle curve dello spazio oppure si annichilava su se stessa medesima, chissa' che cosa avrebbe prodotto se l'occhio fosse riuscita ad individualrla ... 
ma come riuscire a vedere l'inconcepibile ?
E fu cosi' che immaginai di credere nella sua presenza non presente
e la misi nella mia collezione degli assurdi, che hanno il nome degli  universi quantici, dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo ed anche di Dio
Non importava certo che ci fosse, anche perche' il concetto stesso di esistenza era inappropriato, esisteva davvero oppure no ? Oppure era ad un diverso livello di esistenza ?
E misi cosi' anche la non-esistenza nella mia assurda collezione.
Ed ora, questo mio tempo lineare e' gia' finit

 
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Riparto anche io

Post n°15 pubblicato il 24 Maggio 2008 da jazzista_elettrico

Endevuria !
sarebbe stato un bel nome se si fosse trattato di qualcosa che nasceva non dalle sorgenti di quello che appariva l'essere un fiume, in realta' di cosa si trattava non era chiaro, dato che scorreva sia in un verso che nell'altro pur non muovendosi affatto ma attraversava le dimensioni incuneandosi tra loro pur non toccandole affatto.
Un sogno, un incubo, piu' probabilmente quello che doveva sembrare di essere, senza che le cose che ne compongono l'essenza ne facciano comunque parte ... come costruire una casa di mattoni senza usarli, ma comunque alla fine ottenendo il risultato medesimo, senza comunque avendone usato uno.
Ed ecco comparire tra le siepi fatte di nebbia e sale, un innocuo segno di tangenti alle curve tra lo spazio ed il tempo ... cosa mai avrebbero significato se non che passando da un ambienta all'altro non v'e' certo contiguita' tra le forme diverse piu' di quanto non ce ne sia tra la velocita' costante che ottiene il tuo motorino nelle calde notti di febbraio e l'idrogeno ghiacciato che v'e' tra qui e la galassia di Andromeda.
Ma forse questo ora non c'entra nulla.
Invece senza dubbio v'e' il dubbio che esista il dubbio senza il dubbio, praticamente mi sorge il dubbio se dubbio e' ... un po' come quando mentre ti svegli parte un treno da qualche parte nel mondo, come conseguenza tra il tuo sincronismo ed il vento solare, praticamente come quando sei sul fiume che scrivi la lista delle cose ancora da fare mentre qualcosa in fondo alla strada ha modificato il suo percorso ed ora segue una traiettoria diversa.
Ma non siamo qui per questo.
Infatti nel mentre che fu, cioe' nel quantunque e' gia' stato, che sarebbe poi quello che e' ora in questo momento ma che e' stato gia' ieri, dato che e' gia' successo, si sa che accadendo ora fa si' che oggi sia ieri e cosi' domani sara' oggi, e cosi' domani faro' quello che sto facendo ora ma e' stato ieri che l'ho fatto adesso.
Per esempio, se parto ora e si apre un posto nel quando e nel dove, non e' come se si fosse gia' chiuso, ma e' come se andando in una direzione, seguisse l'andamento di prima, mentre invece stava percorrendone il senso opposto ... in parole povere si va mentre si parte arrivando quando si scende chiudendo non certo il contrario.
Ed e' cosi' che si spargono le cose nel loro placebo di sintassi che inseguendosi a grappoli non riempiono piu' le sale ma svuotano questi quadri contrapposti ma vicini quanto lo sono le numenrazioni delle tabelline inverse alla forma dei sine qua non che poi sarebbe il contrario di quello scritto finora.
Ma questa e' un altra storia.   

 
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