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Kitsune no Nikki

Il diario della piccola volpe

 

 

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三島由紀夫と女について (Su Mishima Yukio e sulle donne)

Post n°8 pubblicato il 09 Marzo 2009 da ChiisaiKitsune
 

Questo è il terzo post in tre settimane, quindi immagino di aver quadagnato abbastanza fiducia da parte dei miei lettori. Ho deciso infatti di postare tutti i lunedì, ma di alternare i post di recensioni a post più leggeri, in cui parlo della prima cosa che mi viene in mente. Ovviamente questo non è uno di quelli leggeri.

Titolo italiano: Una virtù vacillante
Titolo originale: Bitoku no Yoromeki
Autore: Mishima Yukio
Pagine: 134

 

 

Qualche tempo fa mi è venuta voglia di leggere qualche libro giapponese. Per l'università avevo dato ben tre esami di letteratura giapponese, e soprattutto quella recente mi aveva interessato molto. Quindi finiti gli esami avevo deciso di comprarmi e leggermi qualche altro libro degli autori che mi erano piaciuti. Per questo ero in Feltrinelli a cercare. E cercando ho trovato qualcosa di molto strano: il nome Yukio Mishima sopra una copertina con una donna nuda. Colpita dall'accostamento quantomeno stravagante giro il libro e leggo sulla quarta di copertina cose come: "una giovane signora della borghesia medio-alta di Tokyo che, intrappolata in un matrimonio di convenienza si ribella a ogni forma di moralità e si abbandona tra le braccia di un affascinante conoscente"... "Descrivendo con maestria il conflitto che la tormenta"..."gli uomini strutturalmente incapaci di corrispondere all'assolutezza dell'amore femminile"
Ora, essendo io una donna, ed essendo anche femminista (nonstante questa parola sembra sia stata completamente svuotata di significato negli ultimi anni...) all'idea che un uomo, giapponese, conservatore, fascista, maschilista, misogino, omosessuale e pure culturista potesse comprendere a fondo l'animo femminile mi sono decisamente offesa. E quindi ho deciso di comprare il libro e vedere quanto c'era di vero in questa spatafiata scritta dall'editore. Anche perché tanto Mishima è morto e anche se il libro fa schifo i miei soldi non può più guadagnarli.
Ovviamente mi sbagliavo. Non nel senso che Mishima ha guadagnato i miei soldi fin nel girone dei sodomiti, quello che intendevo dire è che il libro non fa schifo. Anzi, è praticamente perfetto. In effetti il fatto che un uomo, giapponese, conservatore, fascista, maschilista, misogino, omosessuale e pure culturista potesse comprendere a fondo l'animo femminile mi ha proprio depressa, ma resta il fatto che riesco a riconoscermi nel 99% di quanto viene detto in questo libro (l'1% è l'attrazione verso gli uomini pelosi, che in effetti è sempre stata tipica di Mishima e che non riesco proprio a condividere >.<). D'altronde questo non vuol dire che il ritratto della donna che esce da questo libro sia positivo. Anzi, al contrario Mishima descrive con la precisione chirurgica che gli è tipica tutti i sentimenti provati dalla protagonista, senza pudore né giustificazioni, talmente freddo da sembrare quasi crudele. Leggere questo libro è come spogliarsi completamente e aprire le gambe davanti ad uno specchio. Anzi, è come spogliarsi completamente, aprire le gambe davanti ad uno specchio e farsi da sola un esame ginecologico. Roba che se non fosse tua diresti: Bleaaaaah!!! Il che mi ha dato da pensare.
Di solito si nutre (o almeno, io nutro) l'idea un po' socratica che se qualcuno ci tratta male, è perché non ci capisce. Invece Mishima evidentemente capiva. In fondo, tornando alla metafora dello specchio, se invece di fartelo tu l'esame ginecologico lo fai fare ad un omosessuale, dal momento che sua non è Bleaaaaahh lo dice eccome. In effetti tutto questo mi ricorda Confessioni di una maschera (Kamen no koruhaku), il libro in cui Mishima racconta della sua omosessualità con dovizia di dettagli, e mi ricorda quanto questo libro mi avesse infastidita. Oserei dire disgustata. Non era molto diverso da questo, ma le cose che descriveva erano così estranee da non riuscire ad identificarmici neanche un po'. Quindi probabilmente, anche se Mishima capiva, era profondamente disgustato dall'animo femminile.
E questo in effetti nel libro traspare. Insomma, il fatto che la protagonista passi da un marito che non la capisce ad un amante che non la ama, il fatto che tutti gli uomini del libro i sentimenti di lei non solo non li capiscono, ma non ci provano nemmeno, e l'impossibilità totale per una donna di vivere un amore in modo felice che traspare da tutto il libro, avrebbero potuto essere esposti in chiave femminista e quindi denunciare la sofferenza che la società infligge alla donna. Invece il libro dà un'impressione molto diversa. Sulla quarta di copertina c'è scritto che da questo libro in poi
virtù vacillante diventa sinonimo di adulterio. Ovvero: l'opinione che la società giapponese ha della protagonista non può essere positiva. Il libro descrive perfettamente l'animo femminile, ma lo descrive in una situazione moralmente sbagliata, quindi, anche se lo si legge perché è così peccaminoso, ad alta voce lo si condanna. In altre parole questo libro è un dispetto che Mishima ha fatto alle donne giapponesi, perché visto il modo in cui la società l'ha giudicato, anche se qualunque donna ci si riconosce, nessuna donna lo ammetterà mai. E anzi, si sentiranno tutte in colpa per il fatto di riconoscersi in un'adultera. Nonostante questo io penso che questo libro valga la pena di essere letto, anche perché la nostra società non è così moralista e penso che una donna moderna possa anche riconoscersi senza sentirsi in colpa. E poi Mishima è morto e i vostri soldi non li avrà mai *.*

Voto 8 1/2

Può piacere a:
 - Chi vuole comprendere l'animo femminile in tutti i suoi lati peggiori
 - Una portinaia pettegola ma moralista
 - Un ginecologo

 

Può non piacere a:
 - Chi si sentirebbe troppo in colpa ad immedesimarsi in un'adultera
 - Una femminista
 - Un omosessuale

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Commenti al Post:
Tapiroulant
Tapiroulant il 09/03/09 alle 10:20 via WEB
Ma è una figata di recensione! Per farti capire quanto è una figata, ti dirò che m'hai fatto venir voglia di leggere un autore che fino a ieri non mi calcolavo minimamente.
 
 
ChiisaiKitsune
ChiisaiKitsune il 09/03/09 alle 11:31 via WEB
Grazie! ^-^ Comunque questo libro non è male per iniziare a leggere Mishima. Sconsiglio fortemente invece di cominciare da Confessioni di una Maschera U.U
 
   
Tapiroulant
Tapiroulant il 09/03/09 alle 13:35 via WEB
Lol. E' così ripugnante?
 
     
ChiisaiKitsune
ChiisaiKitsune il 11/03/09 alle 10:48 via WEB
Non tanto la parte in cui si masturba sul libro d'arte nel capitolo sulla scultura greca, più che altro lo sono le fantasie sulle ascelle pelose di un suo compagno di scuola...
 
     
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 11/03/09 alle 14:26 via WEB
Ma lol :D
 
     
Tapiroulant
Tapiroulant il 11/03/09 alle 15:33 via WEB
Che schifo...
 
martha76.mt
martha76.mt il 09/03/09 alle 22:49 via WEB
Ciao mia cara nuova amica di blog! ^__^ Hai fatto prorio una bella analisi di questo testo, io di Mishima avevo letto Neve di primavera e devo dire era stato pesantino tra morale religiosa e difficoltà dell'individuo di svincolarsi da certi meccanismi...Mi piacerebbe magari durante le ferie Pasquali (che si avvicinano) provare aleggere questo titolo che consigli..Un abbraccio, martha ^____^
 
 
ChiisaiKitsune
ChiisaiKitsune il 11/03/09 alle 10:52 via WEB
Ciao! Beh, sì, Mishima è abbastanza pesantino a volte... in fondo deve conservare la sua fama di ultimo scrittore di letteratura alta! Comunque questo libro è abbastanza leggero, anche perchè è proprio breve...
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 11/03/09 alle 14:25 via WEB
Mi hai convinta! Lo sto leggendo in questi giorni.
 
Midnight_Raver
Midnight_Raver il 12/03/09 alle 21:03 via WEB
Cara piccola volpe, questa recensione è un capolavoro. Applaudo!
 
 
ChiisaiKitsune
ChiisaiKitsune il 13/03/09 alle 17:19 via WEB
Grazie ^//////^
 
il_presidente77
il_presidente77 il 23/03/09 alle 15:45 via WEB
Interessante, molto interessante; Mishima è un autore che mi ha sempre incuriosito, ma per cui non ho mai trovato tempo, intanto prendo nota di questo titolo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
TeognideDiMegara il 23/07/23 alle 13:43 via WEB
Come ci si sente quando il rifiuto e la condanna viene proprio da chi comprende fino agli abissi? È qua la forza di Mishima e di chiunque abbia sviluppato la metafisica di destra fino in fondo, da Eraclito fino a Nietzsche. È questa la potenza di un uomo che in sé raccoglie tutto, un uomo che confina col divino. E da questa prospettiva sorgono e prosperano tanti pensieri scomodi per le sensibilità moderne...
 
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