Creato da ventovela il 01/08/2005
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« IssaUomo in mare »

Stella Polare

Post n°88 pubblicato il 29 Settembre 2006 da ventovela

E' difficile parlare di stelle perché è un argomento liso. Qui un tempo era tutta campagna - non ci sono più le stagioni di una volta - guardi le stelle e ti senti piccolo piccolo.

Cose dette. Tante volte. Magari tante quante stelle ci sono in cielo. E con quest'ultima frase mi sono giocata il clou dei luoghi comuni.

Allora mi dico: i sentimenti umani sono destinati a ripetersi. Guardare un cielo stellato porterà sempre a vedersi minuscoli ed insignificanti. Amare farà sempre battere il cuore. La morte farà sempre soffrire. Più passa il tempo e più le cose sono state dette. Prima bisognava descrivere con destrezza. Ora bisogna dire le cose in maniera diversa, perché abbiamo già sentito tutto. Ed i modi diversi di dire le cose si accumuleranno gli uni sugli altri e diventeranno pesanti cumuli di pagine, ci peseranno sulle spalle e sugli occhi. Non potremo più dire niente senza citare qualcun altro. Qualsiasi cosa sarà stata detta. E detta in molti modi.

Cosa mi rimane da dire, allora, su quello che provo? Cosa posso dire, come posso dirlo, per illudermi di trovare un modo di spiegare - per illudermi che quello che provo io è così speciale da doverlo per forza trascrivere - per sottolineare la mia unicità e mettere anche io il mio contributo alla pendente pila di cose già dette...

Forse parlo qui solo per me stessa. E questo mio scrivere è per me sola. Per non dimenticare quello che provo. Per decifrarlo. Forse non c'è altra ragione per scrivere se non questa. Il bisogno straripante di trasformare il proprio sentire in suoni o segni percepibili, per portare quello che è dentro verso fuori. Perché a contenere tutto ci si farebbe male.

Allora scriverò delle stelle. Ma non troppo, per non esagerare. 

Vorrei dire che studiavo le costellazioni, ma che la maggior parte non si vedono dove c'è luce, vicino alle case, e non sono mai riuscita a trovarle tutte.
E che sto a naso in su a cercare stelle che conosco, quando cammino la sera, e che a volte inciampo.
Vorrei dire di quante volte ho pianto nel guardare il cielo. E non so spiegarne il motivo.

 
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Commenti al Post:
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 29/09/06 alle 12:23 via WEB
Qualche volta guardo il cielo
infinitamente grande
e penso a me
infinitamente piccolo
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 29/09/06 alle 15:04 via WEB
una presunzione, la nostra - come di un formica che suppone che dalla vetta del proprio formicaio si riesca a vedere tutto il mondo..
(Rispondi)
unadonnaperAMICAdgl
unadonnaperAMICAdgl il 30/09/06 alle 08:34 via WEB
le parole sono state inventate tutte...è il modo di unirle che ci rende unici...scrivi, scrivi di stelle, scrivi di cieli neri e di luci che ci scaldano...scrivi per te...sapendo che se riesci ad entrare nell'anima di qualcuno che sente le stesse emozioni hai unito due anime...scrivi...è coinvolgente quello che senti perchè l'ho visdsuto e lo vivo. Ciao
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 02/10/06 alle 10:15 via WEB
ecco, una piccola comunione sul filo di sentimenti uguali. che alla fine siamo esseri fatti della stessa carne..
(Rispondi)
Stefy14
Stefy14 il 30/09/06 alle 17:46 via WEB
"Quante volte ho guardato al cielo...." Le parole son sempre le stesse, ma unico e solo è il pensiero che le ispira. Ti immagino davvero a naso in sù a scrutare nella notte una luce sconosciuta. Un saluto, Stefi
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 02/10/06 alle 10:16 via WEB
".. se veggo il cielo [...] cos'è l'uomo, ch'io ne abbia meraviglia?"... grazie per esserti fermata qui.
(Rispondi)
 
 
Stefy14
Stefy14 il 05/10/06 alle 22:42 via WEB
Mi piace venire a leggerti. A volte mi riposa l'anima, a volte mi ci fa specchiare. Stefi
(Rispondi)
 
 
 
ventovela
ventovela il 05/10/06 alle 23:04 via WEB
quello che mi dici mi tocca il cuore. grazie..
(Rispondi)
violette51
violette51 il 01/10/06 alle 17:04 via WEB
nn so ,,ma credo che ognuno loo dica in modo diverso grazie alla nostra unicita'...anche se sonoo riflessioni fatte e rifatte...ciao vio
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 02/10/06 alle 10:19 via WEB
si...
(Rispondi)
champaosel
champaosel il 01/10/06 alle 20:49 via WEB
è bello e importante piangere e non sapere perché. e le emozioni vere sono merce rara e anche se la stessa emozione è stata provata da sei miliardi di umani, se non la provo io è come non fosse mai esistita...
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 02/10/06 alle 10:21 via WEB
un po' il costo di una visione egocentrica del cosmo. tutto quello che ci circona dlo paragoniamo a noi, alla nostra forma, o al nostro sentire. forse, se non fosse così, se guardassimo tutto dalla prospettiva di una galassia, l'universo non ci parrebbe nemmeno così incalcolabilmente grande.
(Rispondi)
 
 
champaosel
champaosel il 03/10/06 alle 13:07 via WEB
il guaio , o la fortuna o comunque la realtà attuale, è che io sono qui, nanoframmento di una galassia periferica, e non ci sto poi male, pur vedendo l'immenso (o l'Immen See)attorno a me. credo ru abbia ragione. l'universo è solo relativamente grande...e io, molto immodestamente, solo relativamente piccolo...
(Rispondi)
 
 
 
ventovela
ventovela il 04/10/06 alle 14:02 via WEB
si, mi piace quello che dici. se tutto non fosse relativo, se il valore di ognuno non lo fosse, non varrebbe la pena vivere, forse..
(Rispondi)
M_X_L
M_X_L il 04/10/06 alle 11:16 via WEB
Di notte, d'estate, in montagna, capita di osservare il cielo che si dispiega all'improvviso, perchè le luci della città sono lontane e l'intimità con la natura si risveglia. Osservo e mi sento infinito, così ripenso a un pezzetto di borges che dice: "Se vediamo la via lattea, è perchè esiste veramente nella nostra anima". Infinito, di nuovo. Certo, la frase è una citazione, allora forse non vale. Ad esser sinceri è citazione di citazione, forse addirittura citazione di una possibile traduzione. Resta però la sensazione, autentica ad onta di ogni ragionamento che tenti di svilirla.
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 04/10/06 alle 14:08 via WEB
citazione di una citazione di una citazione. come la biblioteca che ha più libri, paradossalmente, di quanti ce ne starebbero in tutto l'universo - perché ci sarebbe un libro di un libro di ogni cosa... così è l'infinito. e siamo infiniti noi, che siamo figli di figli di figli, o padri di padri di padri - che vediamo angoli di angoli di angoli di mondo - che ascoltiamo traduzioni di traduzioni di traduzioni di parole - che abbiamo ricordi di ricordi di ricordi (...) stranamente l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande sono quasi uguali. intanto, l'universo ci gira intorno, oppure siamo noi a girare intorno all'universo. le galassie si moltiplicano là dove non vediamo che angoli neri e privi di stelle. gli spazi si allargano ed ogni cosa si espande...
(Rispondi)
rangelife
rangelife il 08/10/06 alle 18:07 via WEB
scrivere avvicina alle stelle e alle persone. ciao, buona contemplazione ! :)
(Rispondi)
 
ventovela
ventovela il 09/10/06 alle 11:34 via WEB
..anche a te!
(Rispondi)
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