uno nemmeno se ne accorge ed è già passata la vigilia, il natale e santo stefano. trittico di felicità obbligatoria e di abbuffo calorico.
a natale tutto è obbligatorio: stare bene in famiglia, avere una famiglia, farsi dei regali a vicenda, mangiare come capponi alì'ingrasso (e per colmo mangiare capponi ingrassati!)
poi arriverà capodanno, altro tripudio di contentezza comandata.
evviva! brindisi.
anno nuovo urrà. diamoci i baci e gli abbracci.
capodanno e natale: incubo per i soli, quando l'aggregazione compulsiva crea intorno a sé il vacuum - vuoto siderale dove tutto si disfa, cessa di respirare, si rattrappisce e congela.
capodanno nella mia mente è un'enorme festa felliniana: i cappellini buffi, le stelle filanti, il trenino di gente che ride, i bicchieri che si agitano in aria
le facce deformate in un sorriso che indolenzisce i muscoli facciali
lo sguardo perso nello champagne
(e anche il nome "champagne - sciampàn" suona provinciale e goffo)
poi si ricomincia con un giorno normale, il 2 - le feste si sono disfatte e la vita si riporta al quotidinano inverno
ma no, manca ancora la vecchietta che porta i regali
e va bene, il 7.
ma è lì, il 7, che comincia la vera magia: i saldi.
Inviato da: champaosel
il 23/12/2009 alle 14:01
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: ventovela
il 18/12/2009 alle 12:06
Inviato da: unadonnaperAMICAdgl
il 13/12/2009 alle 09:21
Inviato da: champaosel
il 12/12/2009 alle 08:34