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Messaggi del 11/03/2008

G8:Bolzaneto chieste condanne+ di 74 anni

Post n°539 pubblicato il 11 Marzo 2008 da hesse8

G8, Bolzaneto: chieste condanne per oltre 76 anni per i poliziotti«Trattamenti inumani e degradanti»

Condanne
complessive a 76 anni, quattro mesi e 20 giorni di reclusione sono
state chieste dai pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati
per i 44 imputati nel processo per le violenze e i soprusi nella
caserma della Polizia di Bolzaneto, durante il G8. Per uno solo dei 45
imputati, Giuseppe Fornasiere, è stata chiesta l'assoluzione. Le pene
variano da cinque anni, otto mesi e cinque giorni a sei mesi di
reclusione.

La pena più pesante, 5 anni, 8 mesi e 5 giorni di
reclusione, è stata chiesta per Antonio Biagio Gugliotta, ispettore
della polizia penitenziaria, in servizio nella struttura di Bolzaneto
nei giorni del G8 del 2001 come responsabile della sicurezza. È
accusato di abuso d' ufficio e abuso di autorità contro detenuti.

L'accusa
nei suoi confronti è di aver agevolato e comunque non impedito la
condotta degli altri come avrebbe dovuto e potuto fare nella sua veste
di responsabile alla sicurezza. In particolare avrebbe percosso con
calci, pugni, sberle e anche con il manganello in dotazione gli
arrestati e i fermati per identificazione.

Pena cospicua di tre
anni e sei mesi di reclusione anche nei confronti di Alessandro
Perugini, ex numero due della Digos di Genova, il funzionario più alto
in grado presente nella caserma, accusato di abuso d'ufficio e di abuso
di autorità contro i detenuti. Stessa richiesta di condanna per Anna
Poggi, commissario capo di polizia, per il generale della Polizia
Penitenziaria Oronzo Doria (all'epoca colonnello), responsabile del
coordinamento e della organizzazione, per gli ufficiali di custodia
cap. Ernesto Cimino e cap. Bruno Pelliccia, che devono rispondere degli
stessi reati. Complessivamente i capi d'accusa contestati dai pm sono
stati 120.

Le richieste di condanna sono contenute in 23 pagine
e per leggerle il pm ha impiegato circa un'ora. Nei prossimi giorni la
pubblica accusa presenterà al tribunale anche una memoria di mille
pagine per denunciare le torture subite dagli arrestati nella caserma
di Bolzaneto.

Nutrito il collegio dei difensori presenti in
aula tra cui Sandro Vaccaro e Nicola Scodnik difensori di Gugliotta,
Pigozzi, Toccafondi. A decidere ora sulle richieste sarà il tribunale
presieduto da Renato De Lucchi.

Nella caserma di Bolzaneto,
secondo i pm, furono inflitte alle persone fermate «almeno quattro»
delle cinque tecniche di interrogatorio che, secondo la Corte Europea
sui diritti dell'uomo chiamata a pronunciarsi sulla repressione dei
tumulti in Irlanda negli anni Settanta, configurano «trattamenti
inumani e degradanti».

Quello che avvenne a Bolzaneto - hanno
sostenuto i pm - fu un comportamento inumano e degradante ma, non
esistendo una norma penale (per la quale l'Italia è inadempiente
rispetto all'obbligo di adeguare il proprio ordinamento alla
convenzione internazionale), l'accusa è stata costretta a contestare
agli imputati l'art.323 (abuso d'ufficio) che comunque sarà prescritto
nel 2009. L'unico reato per cui sono richieste 10 anni per la
prescrizione è il falso ideologico.

Altri reati contestati a
vario titolo sono: violazione della convenzione per la salvaguardia dei
diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, abuso di autorità nei
confronti di persone arrestate o detenute, minacce, ingiurie, lesioni.


Parlando dei disegni di legge mai tramutati in legge, il pm
Petruzziello ha detto che per il reato di tortura e per il trattamento
inumano e degradante sarebbe prevista l'imprescrittibilità e le pene
varierebbero da 4 a 10 anni. Nel caso in esame, invece, i reati si
prescriveranno quasi tutti nel 2009.

 
 
 
 
 

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