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Messaggi del 23/03/2008

E' un po' difficile dire "da che parte stai?"

Post n°555 pubblicato il 23 Marzo 2008 da hesse8

Il candidato disobbediente contestato a Venezia da un giovane dei centri sociali
La coppa di panna colpisce lo storico Tranfaglia, candidato al Senato
Gelato alla panna no global
contro lo "straniero" Caruso

In Veneto La Sinistra rischia di perdere voti per candidature indesiderate
Il dissidio con Casarini: "Lui qui è una provocazione". Il verde Caccia: "Paracadutati"
di CLAUDIA FUSANI



BGelato alla panna no globalbrcontro lo

Nicola Tranfaglia, a sinistra, e Francesco Caruso bersagli della "bomba" alla panna












ROMA
- La bomba di panna montata colpisce lo storico Nicola Tranfaglia, 70
anni, e imbianca solamente il più lesto Francesco Caruso, il leader no
global destinatario del dolce pensiero. Ma il danno è fatto e ora è in
piazza in tutta la sua evidenza. Difficile anche, a questo punto,
rimettere insieme i cocci.

In Veneto è guerra aperta tra la Sinistra-L'Arcobaleno e la parte forse
più pesante del suo elettorato, quella dei centri sociali, degli
ambientalisti e dei verdi. Un no global, a volto scoperto, ha atteso la
prima uscita veneta del candidato Caruso e ha cercato di colpirlo con
una coppa gelato. Un dettaglio pesantissimo a tre settimane dal voto. E
ora in via Liguria, il quartier generale romano della Sinistra a Roma,
ci si chiede con preoccupazione che fine faranno i circa 500 mila voti
che Rifondazione, Verdi e Comunisti hanno intascato nelle politiche del
2006. Il timore è che per rabbia restino inespressi o che, sempre per
rabbia, vadano "in prestito" al Pd seguendo una nuova corrente di
pensiero che in Veneto attraversa tutta la sinistra e fa capo al
sindaco Massimo Cacciari.

I fatti. Venerdì sera l'onorevole disobbediente, Francesco Caruso, n.2
nel collegio Veneto 2 per la Camera nelle liste della Sinistra, e lo
storico contemporaneista e docente universitario Nicola Tranfaglia, n.1
per il Senato nelle stesse liste, si erano appena seduti a Venezia ai
tavolini della trattoria "Al nono risorto" a due passi da Rialto per
illustrare temi e contenuti della campagna elettorale.  





Lo storico e il disobbediente, coppia curiosa, a suo modo
complementare, lo studioso e il provocatore, entrambi napoletani. Buone
chance di successo, avranno pensato i tecnici delle liste quando li
hanno scelti, accoppiati e destinati al nord-est. Forse. Ma di sicuro
non in Veneto dove da un paio d'anni anni si combatte la battaglia
sorda tra due ex grandi amici: Luca Casarini, leader disobbediente del
nord-est e Francesco Caruso, il suo omologo del sud. Per anni si sono
dati appuntamento nelle piazze d'Italia e d'Europa, hanno trascinato il
Movimento, sono finiti indagati, arrestati, processati. Poi due anni fa
Caruso è stato candidato, è diventato onorevole e Casarini ha detto
basta, chiuso. Fine di una storia.

Ora succede che la somma di due fattori, regole della legge elettorale
ed equilibri interni della Sinistra-Arcobaleno, ha fatto calare
dall'alto, da Roma, e proprio in Veneto i due candidati napoletani.
"Una provocazione nei miei confronti" disse Casarini appena saputo
della candidatura di Caruso. Venerdì sera, la trattoria "Al nono
risorto" era un po' la prima tappa nel territorio della campagna
elettorale. Ed è finita a coppe di gelato in faccia.

"Eravamo lì a sedere, appena arrivati, tutti intorno a un grande
tavolo, clima conviviale" racconta Caruso. "E' entrato uno, mi sembrava
giovane, testa rasata, giubbotto, ho appena fatto in tempo a sentire il
segretario provinciale di Rifondazione che diceva "ehi, ma che fai..."
e nell'aria è sibilato il biccherino gelato a base di panna". Caruso ha
fatto in tempo a scansarsi ("non l'ho preso in faccia") mentre il
professor Tranfaglia è stato centrato. Lo storico ci ha scherzato su:
"Non sono abituato..." a scansare gelati volanti.

Il lanciatore si è dileguato. Ma non è stato difficile capire chi ha
armato quella mano. Lo spiega lo stesso Caruso: "Qui in Veneto c'è chi
terorizza che i Movimenti debbano restare lontani dalla politica. Io
invece sostengo che la scommessa sia proprio quella di mettere insieme
le due cose". E poi: "E' patetico l'atteggiamento di chi pensa che la
mia candidatura qui sia contro qualcuno o una provocazione contro
qualcosa". Questo "qualcuno" si chiama Luca Casarini e Beppe Caccia,
leader dei verdi veneziani. "La torta in faccia non porta la nostra
firma. Noi Verdi abbiamo altri sistemi" precisa Caccia. Che però
critica il progetto politico della Sinistra Arcobaleno, i modi e le
scelte "che seguono una logica tutta romana poco attenta a quello che
nasce dal basso".



Caruso è dispiaciuto e preoccupato. E il Veneto potrebbe diventare un
laboratorio per capire i destini della Cosa Rossa, del nuovo soggetto
unico a sinistra ma anche del Pd. Un laboratorio dove si muovono vari
personaggi in cerca, sembra, di una casa comune. C'è Luca Casarini che
nel frattempo ha scritto un romanzo giallo ("La parte della fortuna",
Mondadori) che mescola noir e militanza politica. Tra i ringraziamenti
spicca quello "al mio cattivo maestro Toni" (Negri ndr). Entusiasta è
la prefazione del sindaco Cacciari, mai stato troppo tenero col Pd, e
la nota di Gianfranco Bettin, prosindaco storico di Mestre, verde da
sempre, docente di sociologia. Per tutti loro Caruso e Tranfaglia sono
solo nomi nomi "paracadutati" da lontano.








 
 
 
 
 

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