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Post n°565 pubblicato il 31 Marzo 2008 da hesse8







Veltroni, «no al voto disgiunto»

















No anche, si fa per dire, a larghe intese

Image
Veltroni dice «no» al voto disgiunto tra Pd e Sinistra l’Arcobaleno
nelle regioni considerate in bilico per l’assegnazione del premio di
maggioranza al Senato. «Non so di cosa si tratti, nessuno me ne ha
parlato



e sarei contrario a certe furbizie che fanno parte del passato della
politica italiana». E, attaccando la scelta del Pdl di alleanze non
omogenee con la Lega al Nord e l’Mpa al Sud, insiste sulla necessità di
un voto «chiaro, netto e nitido».

Veltroni rifiuta anche
l’ipotesi di un governo di «larghe intese» perché «il Pd e il Pdl sono
culturalmente, programmaticamente e politicamente alternativi». Ciò non
significa, però, che non ci sia bisogno di «convergenze sulle regole
del gioco». Non si tratta né di «grande coalizione» né di «inciucio» ma
di una sana intesa tra maggioranza ed opposizione per concretizzare
quelle riforme istituzionali di cui il Paese non può più fare a meno. E
ribadisce ancora: «Le riforme istituzionali devono essere fatte perchè
è molto grave che ci può essere la possibilità che l’esito delle
elezioni non dia governabilità al Paese e questo sarebbe responsabilità
di chi non ha voluto fare le riforme prima di andare a votare».

Una
risposta indiretta al settimanale americano Newsweek, che con una
copertina dedicata al «Veltrusconi» ipotizza un governo di larghe
intese ad urne chiuse come unica strada praticabile per salvare
l’Italia. «Se i candidati sono abbastanza seri nelle loro intenzioni di
risolvere i problemi dell’Italia, lasceranno la porta largamente
apertaalla possibilità di una grande coalizione». Solo con un atto di
responsabilità da parte di Veltroni e Berlusconi, mettendo insieme cioè
le loro forze, è possibile affrontare le debolezze di un sistema ormai
allo stremo con un’economia ferma sull’orlo della recessione.
Altrimenti la prospettiva sarà quella di un «ennesimo governo italiano
azzoppato da partiti politici divisi e coalizioni traballanti in
entrambi i rami del Parlamento».

Tutto il dibattito sia in
Italia che all’estero continua ad essere concentrato esclusivamente su
Pd e Pdl, pochi gli spazi di visibilità concessi alle altre forze
politiche. A denunciare, ancora una volta, questa situazione di
duopolio sui mezzi d’informazione è Orazio Licandro, capolista della
Sinistra l’Arcobaleno in Liguria per la Camera. «Come Berlusconi usava
esponenti del mondo dello spettacolo come Iva Zanicchi e Mike
Buongiorno, il leader del Pd, nella televisione pubblica, e questo è se
possibile ancor più grave, ricorre a Eugenio Scalfari che, ospite oggi
alla trasmissione di Lucia Annunziata, ha mandato in onda con abile
maestria un inaccettabile megaspot elettorale per il Partito
democratico». E ancora sottolinea come «la differenza tra il
veltrusconismo e il berlusconismo sta solo nella rozzezza dei toni,
Veltroni è più raffinato, Berlusconi meno, ma la sostanza non cambia
così come gli strumenti, i metodi e i contenuti sono coincidenti»

 
 
 
 
 

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