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Messaggi del 25/03/2008

'Sta notizia mi ha preso dentro.(Che cavolo di mondo viviamo)

Post n°557 pubblicato il 25 Marzo 2008 da hesse8

Nella vasca con i piranha

Analoghe vessazioni erano praticate su altre persone provenienti dall'Europa dell'Est
Salerno: il circo degli orrori, ragazze costrette in vasca con i piranha o ricoperte da serpenti
Arrestati i tre gestori che avevano ridotto in schiavitù una famiglia bulgara

 


 


SALERNO - Potremmo definirlo il
circo degli orrori. Dove alcune ragazze venivano intimidite e
violentate e poi terrorizzate costringendole ad affrontare animali
pericolosi. Era stata costretta ad immergersi in una vasca trasparente
di acqua gelida, nella quale nuotavano pesci piranha, una diciannovenne
bulgara salvata dai carabinieri insieme con la sua famiglia a Petina
(Salerno) dopo mesi di riduzione in schiavitù per mano di tre gestori
di un circo arrestati dai militari di Eboli. A finire in manette Enrico
Raffaele Ingrassia, 57 anni, il figlio William, 33 anni, entrambi di
Santa Croce di Magliano in provincia di Campobasso e il genero Gaetano
Belfiore, 25 anni, di Lucera (Foggia), tutti titolari del circo
«Marino». I deferiti in stato di libertà sono S.I., 27 anni, e due
cittadine bulgare. Le indagini, condotte dai militari e coordinate dal
pm Mariella De Masellis, della Direzione distrettuale antimafia di
Salerno, hanno consentito di liberare una famiglia di bulgari composta
dai genitori e da due figlie, una di 19 anni e l'altra di 16 anni, che,
dall'inizio del 2008, erano secondo l'accusa in uno stato di costante
riduzione in schiavitù.
NELLA VASCA CON I PIRANHA -
Secondo i carabinieri entrambe le ragazze erano sottoposte a torture.
Una di esse era quella della vasca: se la ragazza tentava di emergere
da una vasca d'acqua piena di piranha veniva costretta con una mano al
capo da Enrico Ingrassia, uno degli arrestati, a rimanere sotto
l'acqua. La sorella della giovane, di 16 anni, invece, era costretta a
stare in un invaso mentre le si rovesciavano addosso rettili e anche
una tarantola. Durante uno spettacolo sarebbe stata morsa da un
serpente. Con minacce, inoltre, la famiglia di bulgari era costretta a
svolgere turni massacranti di lavoro per 15-20 ore al giorno, ricevendo
soltanto 100 euro alla settimana, rispetto ai 480 pattuiti. La famiglia
viveva in condizioni disumane e di completo assoggettamento, in due
cassoni di autocarro. Analoghe vessazioni erano praticate su altre
persone provenienti dall'Europa dell'Est, riuscite a sottrarsi agli
aguzzini. La famiglia bulgara è stata trasferita in una struttura
protetta.

 
 
 
 
 

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