Creato da orion971 il 19/12/2005

Idee

Pensare con la propria testa non fa male

 

 

Domanda sorge spontanea...

Post n°181 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da orion971

... se al Governo pensavano davvero che quello che sta succedendo nella clinica di Udine è un assassinio e una barbarie, perché hanno aspettato fino ad adesso per fare decreti legge e disegni di legge? Quanto tempo avevano avuto per "salvare" la povera ragazza e non hanno fatto niente? Siamo ai limiti dell'omissione di soccorso, si direbbe.
Se aggiungiamo che c'è chi riesce a tirare fuori che "la donna può avere figli", forse abbiamo la risposta: è una presa per il culo di gusto davvero pessimo.

 
 
 

Non c'è limite...

Post n°180 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da orion971

Parlo di un argomento che di per sé non mi interessa... senonché è interessante per le riflessioni a cui dà luogo...

La polemica sulla decisione del Papa di revocare la scomunica ai vescovi lefevbriani è a dir poco surreale. Per il più ovvio dei motivi: né la scomunica comminata da Wojtyla né la revoca di Ratzinger c'entrano con il fatto che uno di questi vescovi nega l'esistenza delle camere a gas. Che dire... Le comunità ebraiche sono riuscite a occupare pressoché totalmente la memoria storica, hanno ottenuto che in molti paesi i "negazionisti" vengono processati e incarcerati alla faccia dell'Illuminismo... non potrebbero accontentarsi?  Può darsi che continuando così riusciranno a ottenere anche di bruciarli in piazza, ma - spiace per loro - la scomunica non è prevista per questo genere di cose. Se ne facciano una ragione.
Passare da una irrazionalità ad un'altra via via maggiore è una spirale tipica di ogni fondamentalismo. E su questo tema si è arrivati a qualcosa che si può definire fondamentalismo. Tra l'altro nessuno conosceva prima il vescovo Williamson e molti non sapevano nemmeno che c'è chi nega l'esistenza delle camere a gas: tutta pubblicità gratuita.

Emblematici poi i commenti dei lettori sul sito del Corriere

http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_24/papa_scomunica_lefebvriani_c7bcd1d4-ea06-11dd-a42c-00144f02aabc_full.shtml

dove il vescovo in questione viene fatto oggetto dei peggiori insulti e assieme a lui "naturalmente" anche il Papa. E' interessante notare come sia facile aizzare l'odio del popolino: se gli stessi che commentano in questo modo avessero vissuto certi tempi non è difficile immaginare da che parte sarebbero stati. Passando al lato ridicolo, questi focosi commentatori non hanno capito una fava della questione: quello che è entrato nelle loro teste è che un vescovo è stato scomunicato da Wojtyla perché negazionista e reintegrato nella Chiesa cattolica da Ratzinger perché negazionista...
Il vero limite della democrazia è la libertà di parola per i cretini.

 
 
 

Gaza e solo Gaza: due palle!

Post n°177 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da orion971
Foto di orion971

Sinceramente mi sono rotto i marroni di sorbirmi a ogni Tg i primi 10-15 minuti su Gaza. Come se fosse il centro dell'universo attorno al quale dobbiamo ruotare tutti. Hanno tanta voglia di ammazzarsi? Che lo facciano. Sono cazzi loro, dopotutto.
E poi quante cavolate che si dicono: "la reazione israeliana è sporporzionata". E quale dovrebbe essere la reazione proporzionata? Nessuno lo dice... Poi le vittime "civili": come se lì esistessero i civili! Ci si dimentica del piccolo particolare che Hamas non è un corpo estraneo al popolo palestinese come lo erano le Brigate Rosse per il popolo italiano: le proporzioni del sostegno e del fiancheggiamento sono inverse.
Poi mi piace l'ansia e la frenesia con la quale ne parlano, come se oggi fosse una situazione diversa rispetto a quella di decenni fa... E soprattutto, sembra che nel mondo non ci siano altri conflitti. L'altra sera, alla fine del Tg1 (rigorosamente alla fine) hanno fatto vedere un piccolo servizio sui bambini soldato del Congo: bambini che non diverranno mai adulti e che nemmeno sono stati bambini, e bambine costrette come schiave del sesso per i soldati. Probabilmente per fare i morti di un giorno a Gaza in Congo ci mettono un minuto... eppure nessuno ne parla e nessuno se ne interessa.  Sul Corriere, un po' di giorni fa, è stata riportata con un trafiletto di due righe (di numero) la condanna di tre alti ufficiali per il genocidio in Ruanda; in compenso pagine e pagine sull'olocausto, la vera tragedia del giorno d'oggi.
Forse ho un'idea: e se la prossima edizione del Grande Fratello la facessero in Congo oppure in Ruanda? Così i media inizierebbero a interessarsi un pochino anche dei milioni di morti da quelle parti, oltre che delle centinaia di Gaza. E' l'unica per farli diventare... di moda.

Unica nota divertente le dichiarazioni di Veltroni: "la diplomazia italiana non si è fatta sentire abbastanza". Sono duemila anni che si fanno la guerra da quelle parti e secondo lui adesso quelli si mettono ad ascoltare la potente diplomazia italiana? Non è colpa sua, poverino: quando uno è costretto a dire qualcosa su qualsiasi cosa, è inevitabile che finisce per dire scemenze.

 
 
 

Applauso ai giudici (per una volta)

Post n°175 pubblicato il 15 Novembre 2008 da orion971

Mi sarebbe molto difficile non condividere la sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro. Sinceramente non penso si possa ritenere vita quella che la povera ragazza ha subito negli ultimi sedici anni e, soprattutto, la dignità umana viene prima di qualsiasi ideologismo. Ma al di là della diversità di opinioni che naturalmente ci può essere, un caso come questo deve essere approcciato soprattutto con tanto pudore e tanto rispetto: per questo trovo del tutto fuori luogo quelli che parlano di "assassinio". Mi sembra che il padre di Eluana abbia già sofferto troppo: adesso i talebani di casa nostra potrebbero anche farsi un paio di chili di fattacci loro a testa.
Non capisco poi perché gran parte del Pdl si ostini nel corriere dietro alla Chiesa su questi temi, quando la stragrande maggioranza della gente, anche di centro-destra, la pensa in maniera completamente diversa. Sarebbe ora di finirla.

Molto bene anche la sentenza sui fatti della scuola Diaz: per una volta i giudici non sono andati dietro ai teoremi della sinistra. E non si capisce cosa ci sia di scandaloso in questa sentenza: è stato riconosciuto che in quell'edificio sono state commesse delle violenze e degli atti illegali, cosa si vuole di più? Non si può mica pretendere di stabilire al posto dei giudici chi è colpevole e chi no. Il problema è che era stato costruito tutto un teroema che vedeva coinvolti i vertici della polizia, del governo di allora, magari pure della Cia (che non guasta mai)... e come spesso accade, a sinistra prima iniziano a raccontarsi le belle storie e poi finiscono per crederci davvero. Ma a un certo punto arriva il brusco risveglio...

 
 
 

Secchioni in azione

Post n°174 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da orion971
Foto di orion971

Gli studenti sono sempre pronti a  protestare ogni volta che un governo tocca la scuola perché il diritto allo studio viene minacciato, l'efficienza della scuola e dell'università viene meno e tante belle cose... Caspita, si direbbe allora che quelli che vanno alle manifestazioni sono i secchioni, mica i fancazzisti! Quanta voglia di imparare che hanno questi meravigliosi ragazzi! Chissà come mai, però, nel quotidiano gli studenti non protestano mai contro gli insegnanti svogliati, incompetenti, assenteisti che riempiono le scuole, anzi... Oppure contro i professori universitari che non si fanno mai vedere e che mandano sempre avanti i loro assistenti-portaborse. Ma che strano... 

 
 
 

Pentimento?

Post n°173 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da orion971
Foto di orion971

Tutti ricorderanno questo ragazzo... A Pietro Maso, diciassette anni dopo avere ucciso i genitori,è stata concessa la semilibertà. Per carità, tutti hanno diritto ad una seconda possibilità, e nel nostro ordinamento la pena ha come finalità il recupero sociale del condannato, oltre alla punizione. Quello che mi ha fatto riflettere, però, è che tra le motivazioni della concessione della semilibertà ci sarebbe il pentimento del giovane... E' certamente vero che nella vita si cambia e ci si può pentire... anche di un delitto. Ma questo è sempre possibile? Uno che ha pianificato l'assassinio dei propri genitori, lo ha eseguito con modalità di estrema brutalità e subito dopo è andato in discoteca, e che se non fosse stato arrestato avrebbe ucciso anche le sorelle... può davvero pentirsi? E' una questione più antropologica che sociologica...

 
 
 

Due mondi diversi

Post n°169 pubblicato il 27 Settembre 2008 da orion971

Credo che tutti siano stufi di sentir parlare di Alitalia.
Poi, tutti i dipendenti che vengono intervistati sono immancabilmente romani: non ce ne sono nelle altre regioni oppure quelli hanno il buon gusto di stare zitti?
Con la crisi economica, in tutta Italia sono molto più di ventimila le persone con famiglia che perdono o stanno perdendo il lavoro. E mica hanno ben 7 (dico sette) anni di ammortizzatori sociali come i "poveracci" di Alitalia: ne hanno da uno a tre, a seconda dell'anzianità, se lavorano in un'azienda con più di quindici dipendenti; ne hanno 0 (zero) se la loro ditta ne ha meno di quindici.
Nel comasco e in Val Seriana, ad esempio, fino a poco tempo fa proliferavano le aziende tessili: ora stanno chiudendo tutte, una dopo l'altra. Avete mai visto i loro dipendenti piangere? E se dovesse capitare che qualcuno vuole comprare la loro azienda ma poi ritira l'offerta, ce li vedete festeggiare e intonare cori da stadio? Niente di tutto questo: in silenzio, con compostezza, non fanno altro che andare a cercarsi un altro lavoro, magari rimettendoci dei soldi, ma ringraziando il cielo se riescono a non rimanere a casa.
Che contrasto con le nenie in romanesco dei dipendenti di Alitalia alle quali siamo sottoposti ogni volta che accendiamo la televisione.

 
 
 

C'è chi può e chi non può...

Post n°168 pubblicato il 21 Settembre 2008 da orion971

Castelvolturno: la camorra uccide sei immigrati nigeriani. Classico regolamento di conti tra bande criminali.
Circa duecento immigrati, soprattutto africani, scendono in strada: al grido di "Italiani bastardi" , armati di mazze e pietre, sfasciano vetrine dei negozi e auto in sosta, rovesciano cassonetti, mandano il traffico in tilt. Gli agenti di polizia intervenuti vengono insultati, picchiati e presi a calci da nigeriani, ghanesi e altri stranieri.

Violenze a sfondo razziale: così si potrebbero definire queste azioni degli immigrati. Chi non ne fosse convinto, dovrebbe provare ad immaginare se fosse successo il contrario: sei italiani vengono uccisi dagli extracomunitari, la gente esasperata scende in piazza e al grido "africani bastardi" compie violenze e devastazioni. Vi immaginate i pipponi sul razzismo dei giornali, la solidarietà alle comunità africane, le manifestazioni antirazziste, gli "osservatori democratici" autoproclamatisi tali? Per non parlare dei blogger: quanti avrebbero scritto che si vergognano di vivere in un paese di biechi razzisti come hanno fatto in occasione della morte del ragazzo a Milano?
Si direbbe che i cosiddetti "antirazzisti" siano più che altro razzisti verso gli italiani. Oppure che c'è chi può permettersi di essere razzista e chi no.

 
 
 

Il patologico bisogno del razzismo

Post n°167 pubblicato il 16 Settembre 2008 da orion971

Il comune buon senso suggerisce di non parlare di argomenti o fatti che non si conoscono, come ad esempio un fatto di cronaca fresco fresco dai contorni ancora incerti. Come hanno potuto allora autorevoli esponenti dell'opposizione etichettare la morte del ragazzo di colore a Milano come un atto di razzismo, quando poche ore dopo la magistratura ha escluso l'aggravante razziale? In questo caso si può dire che questi signori hanno dimostrato tutta la loro disonestà intellettuale. Questo oggettivamente, al di là delle idee politiche.
Ancora più singolare è che molte persone comuni non esitino anch'esse a parlare di razzismo, oltre tutto con certezza più o meno granitica. La domanda che si pongono è: se il povero ragazzo fosse stato bianco sarebbe successo lo stesso? No, è la risposta scontata. Che strano, però: in Italia pare che non esistano balordi. Non è mai successo che un bianco venisse ucciso per motivi di viabilità o di parcheggio, ad esempio. E le violenze allo stadio, così come i treni devastati, sono rivolte contro negri e arabi, ma certo! E che dire poi degli immigrati che si accoltellano e si sparano tra di loro? Razzisti contro loro stessi? 
Sembra che queste persone abbiano bisogno di vedere a tutti i costi il razzismo in ogni cosa, sempre e comunque. Un'ossessione che se non è una patologia poco ci manca.
E' triste che un ragazzo così giovane abbia perso la vita in quel modo, ma la domanda corretta da porsi è piuttosto la seguente: se qualcuno non fosse entrato in un bar a rubare sarebbe successo quello che è successo?

 
 
 

"Il male assoluto"

Post n°166 pubblicato il 13 Settembre 2008 da orion971

Mi scuso con i lettori se parlo ancora di un argomento futile come Veltroni ma lo trovo irresistibile...  Con le sue patetiche dimissioni dal comitato per il museo della cosiddetta "Shoah" di Roma, idea partorita proprio sotto la sua amministrazione, ha toccato veramente il fondo: le dichiarazioni di Alemanno sul fascismo hanno offeso la sua sensibilità, poverino! Per la serie, "parlate di me e ditemi quanto quanto sono buono e bravo!" Non ci sono parole: pur di continuare nelle sue puerili polemiche con la maggioranza arriva a strumentalizzare persino i morti di Auschwitz. Come si può definirlo?
Considerazione lampo: quando tirano fuori l'antifascismo vuol dire che sono davvero alla frutta...

Naturalmente Alemanno ha detto una ovvietà: il fascismo non fu il male assoluto. Come tutti i regimi aveva fatto anche qualcosa di buono. Ha però riconosciuto che le leggi razziali furono sì parte del "male assoluto": che si vuole di più? La verità storica, contrariamente a quello che hanno affermato a sinistra, è che il fascismo non fu antisemita fino al 1938, tant'è che vi aderirono anche degli ebrei. Eppure negli ultimi anni si insiste sempre di più sull'antisemitismo mussoliniano e sul suo carattere "congenito". Perchè? Per due ragioni, secondo me. La prima è la "derazionalizzazione" dell'Olocausto occorsa negli ultimi anni, elevato da fatto storico a centro della Storia e religione civile, che ha portato e porta ad una generale amplificazione di tutto ciò che è legato a quell'evento. La seconda è che da un po' di anni si parla sempre di più dei milioni di morti causati dal comunismo, sicché gli epigoni e gli eredi di questa ideologia non possono più fare le verginelle come prima. Una volta riconosciuto che il comunismo è stato un totalitarismo disastroso quanto meno come quelli sull'altro versante, ecco che per distinguersi comunisti e post-comunisti devono porre l'accento sull'antisemitismo e sul razzismo del fascismo. In sintesi: "entrambi siamo stati antidemocratici e abbiamo ammazzato tante persone, ma almeno noi non lo abbiamo fatto per motivi razziali". Contenti loro di questa distinzione importantissima (soprattutto per le vittime)...
Ma poi è normale che delle persone adulte debbano polemizzare in maniera feroce sul fascismo male assoluto o relativo? E che cosa vuol dire "male assoluto"? Satana? L'uomo nero? Boh.
Una cosa è certa: se la sinistra continua a cercare di imporre dogmi e scomuniche perderà sempre più consensi. E il bello è che nemmeno se ne rendono conto. 

 
 
 

Uno che non sa che pesci pigliare...

Post n°165 pubblicato il 05 Settembre 2008 da orion971

Walter Veltroni, naturalmente.
Prima l'iniziativa "salviamo l'Italia", sconfessata dai suoi stessi compagni di partito... Ma quale Italia vuole salvare e da che cosa? Quella che non voleva che Napoli venisse ripulita dai rifiuti, quindi la Camorra e gli pseudo ecologisti? Quella dei fannulloni nella Pubblica Amministrazione? Quella degli studenti che vogliono essere promossi senza studiare, facendo casino in classe e magari aggredendo insegnanti e compagni?
E adesso le demenziali polemiche per gli incidenti provocati dai tifosi napoletani: se la prende con il governo perché un giudice ha liberato sei teppisti (per la serie, piove governo ladro), e accusa il governo di essere "contro la polizia" per una normalissima diversità di vedute tra La Russa e il Capo della Polizia.
E' semplicemente imbarazzante. E' stato messo a capo del PD non per le sue qualità di leader (inesistenti), ma solo perché con la sua aria mite rappresentava una discontinuità con l'antiberlusconismo becero e fobico che aveva contraddistinto il precedente centro-sinistra bocciato dagli italiani. Ma adesso la sua inconsistenza lo porta a scimmiottare proprio quella sinistra, senza rendersi conto che certi slogan come "salviamo l''Italia" sono ormai fuori moda e senza rendersi conto nemmeno delle figure da cretino che fa dicendo quelle stronzate dopo i casini dei napoletani. E' un uomo senza capacità che si ritrova in un ruolo ben più grande di lui. Un poverino...

 
 
 

La scuola e il benaltrismo

Post n°164 pubblicato il 01 Settembre 2008 da orion971

Oggi primo di settembre molti studenti sono tornati sui banchi per saldare i loro debiti formativi, in attesa che dal prossimo anno tornino gli esami di riparazione. Era ora: negli ultimi anni la scuola italiana ha toccato il punto più basso della sua parabola discendente, con un numero di promossi e di asini sempre più alto.
Non si può non approvare il Ministro Gelmini: dal gembiule alle elementari al voto di condotta, dagli esami di riparazione al probabile ritorno del maestro unico, finalmente c'è un Ministro che tenta di uscire dal delirio ideologico del Sessantotto e dei suoi strascichi.
Eppure le critiche non mancano: sul grembiule, ad esempio, è stata fatta molta stupida ironia. Peccato che proprio il grembiule sia un simbolo di quell'uguaglianza a parole tanto cara alla sinistra; e se i genitori non dovranno fare a gara per mandare i bambini a scuola già dalle elementari con costosi abiti firmati, non sarà una buona cosa?
La reintroduzione della bocciatura per il sette (ora cinque) in condotta: come si fa a non essere d'accordo? In un'epoca in cui la maleducazione e l'arroganza dei ragazzi ha toccato il culmine, è l'unico strumento a disposizione degli insegnanti per avere il rispetto che meritano nello svolgimento del loro lavoro, oltre al fatto che la scuola non deve insegnare solo nozioni ma anche la convivenza civile. E poi con il bastone si ottiene sempre di più che con la carota: già gli adulti si prendono il braccio se gli dai il dito, figurarsi i ragazzi.
Il maestro unico: qualcuno obietta che le specializzazioni sono necessarie, che il maestro non può essere un tuttologo e che "così si torna indietro". Un momento: ma i bambini alle elementari devono forse studiare per progettare le centrali nucleari e magari trovare il vaccino contro il virus HIV? Io pensavo che  dovessero imparare a leggere e a scrivere, imparare le tabelline, che Roma è la capitale d'Italia e Milano il capoluogo della Lombardia.. Tra l'altro, i maestri delle elementari di adesso sono già, indipendentemente dal numero, molto più specializzati di quelli di un tempo: oggi sono laureati mentre una volta erano diplomati. Anzi, se non ricordo male, frequentavano una scuola di quattro anni e solo alcuni facevano la maturità che non era obbligatoria per insegnare alle elementari. In ogni caso, qualcuno ha forse l'ardore di sostenere che i bambini andati a scuola negli ultimi anni con i tre maestri hanno imparato di più di quelli che ci sono andati decenni fa? E comunque il ritorno al maestro unico comporterà un risparmio per le casse dello Stato che di certo non farà schifo. 
Eppure c'è gente che ironizza sul grembiule, che dice che "i problemi della scuola sono altri" e blablablà: il "benaltrismo" sembra essere una fissazione di cui soffrono in molti. A fronte di un provvedimento logicamente condivisibile, invece di esprimere il giusto apprezzamento ci si lamenta del "perché è stato fatto questo e non quell'altro", o peggio si dice che "i problemi sono ben altri" senza però nemmeno indicare quali. Per i provvedimenti della Gelmini così come per la lotta ai fannulloni di Brunetta.
I disastri di una deriva che va avanti da quarant'anni come quella della scuola italiana non possono essere sanati dall'oggi al domani, ma almeno si riconosca che per la prima volta dopo molti anni c'è un Ministro che sta provando a migliorare le cose.

 
 
 

E la privacy?

Post n°163 pubblicato il 08 Luglio 2008 da orion971

Trovo disgustosa la ricerca morbosa da parte dei media dei dettagli più irrilevanti della vicenda della povera Federica. Sul sito del Corriere c'è addirittura la "mappa interattiva" degli ultimi movimenti della ragazza: che cosa potrebbe mai interessare di più ai lettori del giornale? E meno male che il cadavere in avanzato stato di decomposizione non l'hanno ritrovato i giornalisti perché in tal caso avrebbero pure pubblicato le foto...

Triste e squallido... ma l'Italia non è il Paese dove è in vigore una rigidissima legge sulla privacy, che impone obblighi amministrativi assurdi obbligando tutti a consumare tonnellate e tonnellate di carte da firmare per ogni cosa che si fa e che prevede draconiane multe per le imprese non perfettamente in regola con tutti questi adempimenti burocratici? Sì, certo. La privacy vale per le stronzate e per far spendere un sacco di soldi e consumare alberi; non vale niente per la memoria di una ragazza assassinata e per il rispetto del dolore dei suoi familiari, non vale niente per il sospettato di un delitto che finisce su tutti i giornali etichettato come mostro salvo poi scoprirsi innocente, non vale niente per le intercettazioni telefoniche coperte da segreto istruttorio...  No comment.

 
 
 

Moralismo e Italia dei Valori (immobiliari)

Post n°162 pubblicato il 29 Giugno 2008 da orion971

Ai tempi di Mani Pulite Antonio Di Pietro mi piaceva. Come alla stragrande maggioranza dei cittadini, penso. Da quando è entrato in politica ha perso sempre più consensi e credibilità, fino a toccare il punto più basso col "Berlusconi magnaccia" di questi giorni. Oggi Di Pietro è il padre-padrone di un partito senza né idee né programmi definiti, a meno che non si voglia far rientrare in questi concetti l'antiberlusconismo ed un generico richiamo moraleggiante. Per quanto riguarda il primo cerca di occupare lo spazio lasciato vuoto dalla sinistra radicale, per il secondo chi è senza peccato scagli la prima pietra, verrebbe da dire. Perché è interessante, ad esempio, il fatto che la sede dell'Italia dei Valori sia di proprietà di una società immobiliare intestata ai figli dell'ex-PM, alla quale il partito paga l'affitto. E che la stessa IDV ha ricevuto ben 22.366.000 Euro di rimborsi elettorali dallo Stato tra il 2001 e il 2006! Così era scritto in un lungo articolo su Panorama, al quale nessuna smentita ha fatto seguito. 
Questo dimostra che parlare di conflitto di interessi in politica ha poco senso. Perché tutti - chi in forma più evidente, chi in forma meno lampante (e quindi più pericolosa) - fanno i propri interessi. La politica è per antonomasia l'attività degli interessi, e negarlo significa essere ipocriti o illudersi di vivere in un altro mondo.
Nel caso delle inchieste che riguardano Berlusconi, che pure un santo non è di certo, è evidente che ci si trova dinanzi, se non ad una persecuzione giudiziaria, quantomeno a qualcosa di anomalo. Le molteplici assoluzioni ed archiviazioni lo testimoniano in maniera piuttosto netta.
Posto che tutti fanno i propri interessi, la domanda da porsi potrebbe essere se sia preferibile avere un capo di governo capace e che cura anche i propri interessi oppure un capo di governo perfettamente integerrimo e con interessi meno rilevanti da tutelare ma meno valido. Il moralista risponderà probabilmente il secondo... ma la persona ragionevole non avrà dubbi nello scegliere il primo.

 
 
 

A cosa servono?

Post n°161 pubblicato il 01 Giugno 2008 da orion971

"Aggressione neonazista" titolava persino il Tg1 la sera stessa dell'aggressione al Pigneto. Nulla si sapeva ma ai media bastava per etichettare l'aggressione, favorendo una momentanea riesumazione dei cadaveri di una certa sinistra.
Inutile dire la goduria nel vedere che l'organizzatore del raid è un fan di Che Guevara e che nel commando c'era persino un ragazzo di colore...
Invito tutti per prima cosa a riflettere sulla professionalità del giornalismo italiano: veramente deprimente. Penso che tutti i responsabili dei servizi su questo fatto debbano essere licenziati in tronco perché hanno dimostrato di non conoscere nemmeno l'abc della professione gironalistica.

Passiamo alla rissa all'università a Roma. Il per fortuna ex Ministro Ferrero si precipitava a dire: "A Roma una cosa è certa: siamo in piena emergenza sicurezza. Il motivo però non è quello avanzato dalle destre come dal Pd ma molto più tragico: l’emergenza è data dalle violenze e dai raid dei fascisti. È successo al Pigneto, l’altro giorno, succede di nuovo - e in forma palese, dunque ancora più preoccupante - all’Università la Sapienza oggi." Ebbene sì: l'insicurezza dei cittadini non deriva dai clandestini e dalla criminalità in generale ma dai fascisti!!! Naturalmente non si era trattato di una aggressione ma di una rissa tra opposte teste calde. Del resto sarebbe un po' difficile immaginare come delle vittime i collettivi studenteschi di sinistra che impediscono a chi non la pensa come loro di esprimersi... ma si sa che i comunisti fanno fatica a distinguere realtà, menzogna e immaginazione.

Sono sempre più sputtanati e sempre più ridotti ad una caricatura anche della loro già malconcia immagine. Mi vengono in mente tutti quelli che all'indomani delle elezioni lamentavano che era un peccato che la sinistra radicale fosse sparita dal Parlamento... ma a che cosa serve una sinistra che sa solo diffondere odio e obnubilamento mentale, che ha le sue migliori espressioni nei cialtroni che all'università bivaccano facendo politica (parolone) invece di studiare, e che se dopo si ritrovano precari danno la colpa al mondo invece che a se stessi? A cosa serve una sinistra che sa solo dire no e bloccare ogni forma di sviluppo, compresa la rimozione dei rifiuti dalle strade di Napoli? Se spariscono definitivamente la democrazia ha solo da guadagnarci. Assieme all'Italia e al buon senso.

 
 
 

Questi poveri Rom...

Post n°160 pubblicato il 20 Maggio 2008 da orion971

Che il Parlamento europero fosse una istituzione fastidiosamente inutile si sapeva da tempo... con il dibattito sui problemi dei Rom in Italia ne abbiamo avuto l'ennesima conferma. Ma quali sarebbero poi questi problemi? Forse che nei loro campi non pagano luce, acqua e gas? Beh, questa è in effetti una discriminazione alla quale sono sottoposti, dal momento che tutti i cittadini, poveri fessi, pagano tutte queste cose e anche tanto. E quali altri problemi hanno? Che possono chiedere (pretendere) l'elemosina indisturbati? Che possono rubare e commettere reati rischiando poco o più spesso ancora nulla, come molti degli ultimi arrivi hanno ammesso candidamente? Ah, forse ho capito: se capita che vanno a tentare di rapire dei bambini la gente si incazza... Mamma mia che brutto carattere che hanno questi italiani! Cari Rom, avete tutte le ragioni per lamentarvi... Se per tutti questi motivi vorrete lasciare l'Italia saremo comprensivi e non ci offenderemo.

Però vorrei anche proporre che i suddetti parlamentari europeri vadano a vivere nelle immediate vicinanze di un campo nomadi, in modo da poter sperimentare sulla propria pelle elemosina molesta, furti in casa, magari il rapimento dei loro figli. Tutte piccole cose, sciocchezze rispetto alla gioia di vivere in una società tollerante e multiculturale. Sì, certo, multiculturale: perché gli zingari non sono una etnia come molti pensano ma una cultura. Una cultura della quale non possiamo fare a meno e che ci rende tutti più ricchi. Avete mai pensato a cosa sarebbero la letteratura, la filosofia, le arti e le scienze senza il fondamentale apporto degli zingari?

 
 
 

Destra-sinistra secondo Santoro

Post n°159 pubblicato il 10 Maggio 2008 da orion971

Con l'ultima puntata di Annozero Michele Santoro ha toccato il fondo. Non soltanto insisteva nel dare una colorazione politica al fatto di Verona, cosa già smentita dagli inquirenti (qualora non bastasse il normale senso del discernimento di cui è dotata ogni persona capace di intendere e di volere), ma è riuscito a dipingere un singolare ritratto di una Italia divisa in due. Da un lato infatti venivano intervistati:

- fascisti dichiarati che esprimevano, guarda caso, la loro ammirazione per Berlusconi;
- un pittoresco soggetto a quanto sembra legato al Sindaco Tosi che, con caricaturale accento veneto, tra un "Dio bòno" e un "Dio caro" diceva che Hitler era stato un grande statista;
- i rimbambiti che hanno come massima aspirazione entrare nel Grande Fratello, sottolineando contestualmente che un certo tipo di televisione in Italia è stato portato da Berlusconi;
- i figli di imprenditori che se la tirano e che affollano certe discoteche fino al mattino;
- degli inguardabili ragazzi di apparente sesso maschile ultralampadati che raccontando delle loro puntate dall'estetista, tra depilazioni e trattamenti vari, esprimevano il loro scarso entusiasmo per gli immigrati.

Dall'altra parte, invece, la biondina slavata che non si capisce cosa faccia in televisione intervistava degli "altri" ragazzi di Verona, imboccandoli opportunamente per ricevere le risposte volute... Che erano:

- il fascismo esiste in questa città ma c'è anche la Verona buona, cioè noi;
- questi nazi-fascisti vengono coccolati e legittimati dalla Lega e dall'altra destra cittadina, che portano quindi una responsabilità diretta per ogni episodio di violenza che viene commesso;
- bisogna impegnarsi e lottare contro la violenza;
- gli immigrati sono una ricchezza;
- bisogna impegnarsi - e noi lo facciamo - per costruire un mondo più giusto.
E giù applausi...

Questo è il servizio pubblico per il quale paghiamo il canone.

 
 
 

Post N° 158

Post n°158 pubblicato il 06 Maggio 2008 da orion971

Quando c'è di mezzo la morte di un ragazzo di ventinove anni la serietà dovrebbe (deve) essere d'obbligo. Però è difficile trattenere le risate quando si legge e si sente dire che l'episodio di Verona deriva dal clima creato nel Paese dalla destra... 
Ci vuole tutta la malafede del mondo per dire che un gruppo di balordi che uccidono per una sigaretta lo fanno per motivi politici: in realtà quei cinque decerebrati sono lontani anni luce non solo dal centro-destra ma da qualsiasi ideologia. Non so se davvero si dichiarano nazisti, ma se una cosa del genere l'avessero fatta sotto Hitler sarebbero stati i primi ad essere eliminati. Poco ma sicuro.
Sono altri i fatti nei i quali c'entra la politica: ad esempio il boicottaggio di Israele a Torino. Fini ha perfettamente ragione, nonostante le critiche che gli sono piovute addosso. E se proprio si vuole parlare di clima creato da una certa politica che spinge a gesti sconsiderati, si deve piuttosto ricordare la Genova messa ferro e fuoco e l'estintore dalle tragiche conseguenze.

Le persone normali si preoccupano del fatto che nelle strade circola gente talmente di merda che è capace di uccidere per una sigaretta... a sinistra sembrano più che altro preoccuparsi del fatto che ci sono i "neonazisti"... Per la serie, sempre poco ideologizzati e soprattutto vicini ai problemi concreti...

 
 
 

Perché la sinistra perde?

Post n°157 pubblicato il 01 Maggio 2008 da orion971

Anzitutto perché sono dei coglioni: con tutti i problemi che Roma ha e che sono sotto gli occhi di tutto non si può candidare Rutelli che è già stato sindaco... Chiunque ci fosse stato al posto di Alemanno avrebbe vinto: bastava parlare di sicurezza e rigore contro uno che parlava della "Roma che non ha paura"...
Ma è interessante leggere cosa scrive il Manifesto:


L'esito elettorale di ieri a Roma ne è l'ultima, definitiva conferma. Roma consegnata nelle mani di un interprete dell'Italia subumana, rancorosa e mentalmente squadristica è qualcosa che va al di là della nomina del sindaco della capitale. È un azzeramento del discorso democratico, l'ammutolimento della politica, che rende fantascientifico ogni futuro (e passato) dialogo tra maggioranza e opposizione


I comunisti non spariranno mai: sostenere il contrario è come pensare di poter debellare la scemenza. Ma assodato che questi non vanno neanche presi sul serio, quello che scrivono è emblematico di una mentalità che permea tutta la sinistra, anche quella più ragionevole e soprattutto meno ridicola. E' il manicheismo, il razzismo culturale, la perenne confusione tra ciò che è di sinistra e ciò che è cultura. Se vince Prodi con la sua maggioranza sgangherata quelli di centrodestra si preoccupano al limite dei danni che possono causare all'economia del Paese: se vince Berlusconi quelli di sinistra parlano di ignoranza degli elettori, di catastrofe, di emergenza. Quante volte si sentono uscire dalle bocche di quelli di sinistra parole come "vergogna", "inquietante" o simili che sono invece inusuali per gli altri. Un moralismo a senso unico che associato alla presunzione e alla lontananza dai problemi concreti li rende sgradevoli. Sia leader politici sia elettori comuni.

Perdono perché sono antipatici. Molto semplice, al di là di tutte le analisi.

Poveri compagni... Perdono tutto ma una cosa se la possono tenere ben stretta perché interessa soltanto a loro: il 25 aprile. Continuino pure a raccontarsi le favole ma lascino agli altri le cose serie come governare.

 
 
 

Retorica e realtà

Post n°156 pubblicato il 24 Aprile 2008 da orion971

Ho scoperto che ci sono persone convinte che l'Italia è stata liberata dai partigiani e che gli americani sono arrivati a guerra finita.  Purtroppo non è uno scherzo. E per quanto possano sembrare surreali a chiunque abbia un minimo di conoscenza, certe convinzioni bizzarre non devono stupire più di tanto: tutta la retorica sulla Resistenza è incentrata sul fatto che i fulgidi, eroici partigiani avrebbero liberato l'Italia e in tutte le celebrazioni non si spende mai mezza parola per americani, britannici, canadesi, indiani, franco-marocchini, zulù e chi più ne ha più ne metta, che sono saliti nella penisola combattendo metro per metro dal luglio del '43 fino all'aprile del '45. E se aggiungiamo che spesso a scuola non si finiscono i programmi e quindi non si studia quel periodo (e quando lo si studia sui testi che ci ritroviamo è anche peggio), è facile che siano in molti ad avere come unica fonte quello che distrattamente sentono dire nei pomposi discorsi in occasione del 25 aprile. Probabilmente l'ignoranza su questi temi è davvero più diffusa di quel che si crede.

Per difendersi dall'orgia di retorica più o meno fuorviante consiglio di leggere i libri di Gianpaolo Pansa. Recentemente ho letto la sua ultima fatica, "I gendarmi della memoria", dove il giornalista che fa quello che gli storici non hanno mai fatto racconta l'ostilità e l'ostracismo subiti per avere osato parlare delle atrocità compiute dai partigiani a guerra finita. E' incredibile come, ancora oggi, parlare di questi fatti significa mettere a rischio la propria incolumità personale. Pansa racconta delle innumerevoli minacce ricevute, tra i tanti episodi l'interruzione di una conferenza da parte di un gruppo di estrema sinistra che inneggiava all'eccidio di Schio: individui che nemmeno si rendono conto di costituire loro stessi, con il loro comportamento, la riprova vivente della veridicità di quanto raccontato nei suoi libri. Ma questi gendarmi della memoria si rendono ridicoli a tutti i livelli: è divertente leggere le reazioni sconclusionate di storici professionisti (si fa per dire) e intellettuali dell'establishment di sinistra: si accusa Pansa di scrivere il falso (senza tuttavia mai contestare in concreto punti specifici) oppure di raccontare fatti che erano già noti. Ma se erano già noti, come è verissimo, perché non ne hanno mai parlato? E soprattutto, che male c'è a scrivere libri su fatti già noti? Non è dato sapere...
C'è un punto del libro a mio avviso emblematico, dove si racconta di un ricercatore, Ernesto Zucconi, che osò un'affermazione molto netta: le donne uccise nel Cuneese dai fascisti potevano contarsi sulle dita di una mano, mentre quelle ammazzate dai partigiani, lungo tutta la guerra civile, erano almeno centocinquanta. La replica dell'Anpi locale fu irridente. Sostenne che "quella mattanza non c'era mai stata". E sfidò Zucconi a tirar fuori i nomi delle donne soppresse dalle formazioni partigiane. Restando "in serena e fiduciosa attesa" di conoscere un elenco che l'associazione resistenziale riteneva inesistente. A scorno dell'Anpi, i nomi uscirono subito e nessuno potè contestarli. Silenzio assoluto...

 
 
 

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