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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Sangue, razzismo, autocritica

Post n°301 pubblicato il 05 Maggio 2007 da vocedimegaride
 

Marina Salvadore

agenzie adnkronos di qualche ora fa:
Napoli: operaio litiga con un polacco e uccide la sua bimba di 6 anni.
Dopo essere stato messo ko, Alessandro Riccardi è andato a casa dell'uomo, a San Paolo Belsito, e ha aperto il fuoco colpendo la piccola Carolina
Napoli 5 mag. (Adnkronos/Ign) - Finisce in tragedia una lite davanti a un bar: protagonisti due italiani imparentati tra di loro e due polacchi. A scatenarla la confusione e il rumore provocati dai due stranieri forse ubriachi. E' così che tra i quattro finisce a botte.  Ma è solo il promo round. Poco dopo, infatti, uno dei due italiani finito ko impugna la pistola va a casa del polacco che lo aveva malmenato e spara. Ma i due proiettili colpiscono Carolina, la figlia di 6 anni del polacco, che muore sul colpo.  E' successo ieri sera intorno aslle 22,30 a San Paolo Belsito, nel nolano (Napoli), davanti a un bar situato al centro del paese. Dopo le botte, uno dei due italiani, Alessandro Riccardi, 32 anni, operaio incensurato, ha meditato la vendetta: si è procurato una pistola e si è precipitato nella casa in via Santarelli di uno dei due polacchi con i quali aveva litigato.  L'uomo avrebbe aperto il fuoco due volte, probabilmente voleva solo spaventare l'altro. Così ha mirato verso il basso. E ha colpito la piccola Carolina. Il proiettile è penetrato nello zigomo della bimba uscendo dalla nuca. Un secondo colpo ha ferito la piccola ad un braccio. I soccorsi sono scattati immediatamente, Carolina è stata portata all'ospedale civile di Nola, ma non ce l'ha fatta.  Subito dopo la tragedia il presunto assassino si è dato alla fuga. I carabinieri di San Paolo Belsito hanno cominciato a ricostruire l'intera vicenda fin da subito identificando i protagonisti prima della rissa poi della sparatoria in via Santarelli. Così nella notte messo alle strette il presunto assassino che, sentendosi ormai braccato, si è consegnato ai militari.  Agli investigatori il presunto assassino non ha raccontato il modo in cui si è procurato l'arma. La pistola intanto è stata recuperata nella notte in una zona di campagna alla perifieria di San Paolo Belsito. Per Riccardi il pm Antonella Fratello ha disposto il fermo. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio e di porto illegale di arma clandestina.

immagineNon si è ancora spenta l'eco razzista anti-rumena per l'assurda morte di Vanessa, vittima di una coetanea anagraficamente proveniente da uno di quei Paesi la cui "cultura" reputiamo ostile, barbara, mercenaria. Da lì, è scattata la caccia all'untore, generalizzando beceramente sull'etnia di immigrazione della giovane "assassina". Premettendo che, generalmente, è quando si esce accompagnati da un coltello o una pistola (fenomeno più in voga presso i nostri compatrioti) che si manifesta la propria identità arrogante, assassina e mafiosa, laddove un ombrello, in un giorno di pioggia, non è quasi mai un'arma votata all'uso criminale, saremmo - piuttosto -  quasi tutti concordi nello stabilire che i DELINQUENTI non hanno bandiera ne' anagrafe, per non scadere nelle anacronistiche e razziste paturnie lombrosiane delle quali, soprattutto noi meridionali, dovremmo avere memoria imperitura. Un assassino è tale lungo ogni coordinata geografica ed è in virtù dei reati commessi che "andrebbe severamente punito"; uso il condizionale, poichè è recente la notizia che l'assassino della 17enne di Verbania che  lo scorso settembre guidava velocemente contromano ed in stato di ubriachezza impattando il motorino con la giovane, è già "libero e bello", dopo una condanna a soli 17 mesi con patteggiamento (s'è fatto in totale solo 20 gg. di carcere). Quanto vale la vita di una ragazza in fiore? A quanto pare, molto ma molto meno della vita di un delinquente, che resta - di qualsivoglia etnia in questo Paese di Bengodi - l'unico destinatario di benevolenza e tolleranza pubbliche, di buonismo e pietismo, di melliflua carità spacciata dal regime perfidamente per "cristiana", destinatario di perdoni tempestivamente coatti e d'obbligo presso le famiglie distrutte delle innocenti vittime. Orbene, su Doina, la "rumena" pesa tutta l'aggravante della xenofobia (ndr. l'assassino di Verbania è originario del Marocco; i criminali della strage di Erba sono lombardi; i Savoia assassini d'Italia sono, appunto, della Savoja...tutto il mondo è paese...)... ma che dire dei delinquenti nostrani, di quelli anche in fasce? Che dire dei napoletani con le fette di prosciutto sugli occhi, che si aggregano alle proteste xenofobe... che si permettono ancora di gridare "MAMMALITURCHI"; loro, che si covano in seno mostri autoctoni, come quel "campione identitario" che oggi ha ucciso una piccola bambina polacca, emigrata in questa terra senza più Dio, senza più umanità, ch'era con la famiglia alla ricerca di una banale, possibile quotidianità fatta di vitto, alloggio, nostalgia ed umiliazioni, per mettere insieme pranzo e cena, una bambola ed un triciclo? Eppure, continuiamo ad esportare emigranti da questo Sud; dovremmo ben sapere essere solidali con chi arriva disperato... come lo erano i nostri nonni, quaggiù da noi, partiti col vapore. Invece, no: è guerra tra poveri, di pane  o di spirito: la più cruenta, come quella che si verifica nelle fogne, tra le comunità in crescente sovrannumero dei ratti. Una lotta per l'affermazione tribale! La Legge "del più criminale", grazie anche alla gloriosa cultura GUAPPA che appesta il nostro DNA Meridio, in mancanza di una Legge di questo Stato che punisca senza mezzi termini crimini quali la vessazione, la xenofobia e l'omicidio, si afferma aggressiva e grossolana, tra un Condono, un'Amnistia ed altre "Grazie" che neppure i Santi - vittime quasi sempre di vessatori ed assassini - concederebbero dall'alto del Cielo. Il primo passo, caro "meridio" Mastella, sarebbe quello di legiferare che il CRIMINALE non ha Patria se non quella della "Patria Galera" sul suolo ove perpetua i suoi crimini; combattere la xenofobia, per evitare ulteriori massacri che non siamo in grado di fronteggiare; stipare nei fondachi gli assassini, buttando la chiave, così da scoraggiare chi vorrà emulare le virili gesta di uno dei soliti "assistiti sociali" di questa zozza società, figlia dell'Italia Unita dai massari delle baronìe e dai massoni; la MAFIA che ancora oggi assicura al prestigio delle costosissime urgenze finto-interventiste della Politica nazionale, immani greggi di capre che si scornano, utili a mantenere selvatico, sterile e ingovernabile pure dal Feroce Saladino quell'eterno bacino depresso d'Itaglia, che profuma invero del più pingue tesoro degli investimenti e fondi per "monnezza" e "sicurezza"... con l'annesso stuolo di enti, commissari, consulenti...
Non è la prima volta che a Napoli si uccide un bambino, per colpire un padre.  Quasi sempre, per casi del genere si parla di morte accidentale, com'è accaduto, forse, per la 17 di Verbania che tornava a casa lungo la sua strada, impattandosi con un ubriacone che andava contromano?...Com'è accaduto, forse, nella faccenda di quel dannato ombrello italiano in mani rumene? Provate per un attimo ad immaginare quale polverone si sarebbe sollevato se, oggi, in provincia di Napoli, fosse stato un operaio polacco ad ammazzare "accidentalmente" una bambina napoletana.

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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