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Storie dell' A-Storia

Post n°402 pubblicato il 20 Luglio 2007 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore

Chiede qualcuno, a proposito dei nuovi ed autonomi brandelli dell’AMARCORD sulle stragi di Capaci e di via D’Amelio e sulla altrettanto oscura vicenda Contrada, “Ma questa è un’altra storia o la stessa storia?"....

E' una delle storie della STORIA del dopoguerra italiano...che non è più Storia d'Italia se non costante offesa a questa. Per scrivere il romanzo sulla Mafia e l'Antimafia bisognerebbe partire da molto lontano, un’epoca che va dalle prime "lupare" al Polonio di Litvinenko. Questa Repubblica, infatti, si erge sulla precaria solidità delle sue fondamenta...ed il Territorio è fortemente sismico... I funamboli del Potere ci ricicciano sempre in tutte le salse ed in ogni occasione gli unici due miti spendibili – seppure anche quelli confutabili - del Risorgimento e della Resistenza perché sanno benissimo che dal dopoguerra in avanti l'Italia non ha avuto più Storia se non quella del Potere, della Mafia...poi, dei Pentiti e della internazionalizzazione delle "cosche". Oltretutto, la Mafia non ha mai avuto, sin dai tempi dell’Unità d’Italia,  e non ha specifiche idee o ideologie politiche ma solo il senso del tornaconto finanziario ed economico, della speculazione... ergo la storia contemporanea non contempla più la POLITICA e senza Identità Politica una Nazione non ha Storia (per questo, tutti si ostinano - soprattutto i rappresentanti delle Istituzioni, ad appellare l'Italia, consapevolmente, "PAESE" perché non ha dignità di Nazione!). Proviamo per un attimo a rivedere la strana faccenda del "corvo" della Procura siciliana: tutti, ricordano bene o male la vicenda ed addirittura un nome, Di Pisa (che ne passò di brutti giorni, forse ingiustamente!) ma NON V'E' UN SOLO ITALIANO CHE RICORDI I CONTENUTI DI QUELLE LETTERE ANONIME, LE ACCUSE CHE MUOVEVANO, I SEGNALI POTENTI CHE TRASMETTEVANO, LE VERITA' SCRITTE IN CODICE TRA LE RIGHE . E' tristemente vero o no? Mi scuso con voi per questo mio libero pensiero e mi scuso anche per non aver adottato quasi mai nel trattare su Contrada il rigoroso lessico giuridico e tecnico, proprio agli addetti ai lavori che decidono dei destini di un Uomo facendo a meno dell'Uomo e del rispetto dell’ intelligenza altrui ma affidandosi a paccate di carte, codicilli, numeri,  formule di trigonometria e – purtroppo -…dadi da gioco. Oltretutto, potrei essere in errore di valutazione, considerato che sono venuta al mondo nel periodo del boom economico, del benessere, della cambiale e delle cucine all'americana, perdendomi il periodo di passaggio dalla STORIA d'ITALIA alla A-STORIA globalizzante. L’altra sera, eravamo ancora dai Contrada per raccogliere un video-appello ai politici su invito degli splendidi organizzatori di www.giustiziagiusta.info che stanno dedicando molta attenzione al caso Contrada. Lo squallido caso giudiziario dovrebbe dignitosamente prevedere la razionale e piena applicazione di Giustizia. Infatti, basterebbe – VOLENDO – organizzare una Commissione d’Inchiesta per un’interpellanza sulle modalità del processo e, non solo, provvedere a modificare la Legge sui Pentiti, per mettere gli opportuni paletti e confini tra chi è “mafioso” sul serio e chi, come Contrada e tanti altri, sono accusati di “concorso esterno in associazione mafiosa”…che non significa proprio niente e che, certamente,anche solo per una pura questione di lessico, non qualifica quale MAFIOSO chi ha la sventura d’incappare in un tormentone volgare quale quello che trattiamo. Ergo, la “Giustizia” non accusa Contrada d’essere un MAFIOSO però lo condanna ad una pena prevista per i MAFIOSI. E non v’è distinzione di età, di stato di salute: “che faccia la sua bella villeggiatura in carcere senza sconti, il suo Camel Trophey tra i delinquenti che combatteva”…perché la “Giustizia” applicata in maniera così contraddittoria nei suoi confronti prevede il carcere duro, senza sconti, per MAFIOSI e PEDOFILI…Ma Contrada non è stato riconosciuto MAFIOSO; questo, è il nocciolo della questione! Buscetta, al quale – senza che facesse una piega - han fatto fuori la famiglia in Italia e quella che s’era creato in Brasile quando era il novello “eroe dei due mondi” della DROGA, ricondotto entro i confini patrii iniziò a temere per la sua vita…essendo rimasto, di fatto, unico superstite…Il tale Riccobono (strangolato eppoi sciolto nell’acido con altri tre suoi scagnozzi in un summit dei capimafia locali, punito per essere un informatore della Polizia) gli offrì la sua protezione, dicendo all’incirca queste parole:”Tanto, io ho Contrada dalla mia parte”; parole che furono opportunamente intese – quale migliore regalo per i sigg. togati rossi e per certi antagonisti DIA? – quale conferma che Contrada fosse colluso con la MAFIA SICILIANA. Praticamente, si fece passare CONTRADA QUALE INFORMATORE DELLA MAFIA E NON – COM’ERA RAZIONALMENTE COMPRENSIBILE – RICCOBONO QUALE INFORMATORE DEL MIGLIORE INVESTIGATORE DI STATO BRUNO CONTRADA! Ancora ieri, alcuni quotidiani hanno ripescato nella ridicola riapertura delle indagini sulla strage di via D’amelio, nuovamente il nome di Contrada, falsamente accusato in illo tempore d’essere sul luogo dell’eccidio, come pure per la strage di Capaci…mentre, invece, era in alto mare con amici per una pausa di relax…Comunque, è sempre valido il motto “Parlate o sparlate…purchè parliate”…perché l’unica condanna definitiva dell’onore, della verità e della dignità di Bruno Contrada è nell’OBLIO! Per quanto riguarda Contrada in un articolo del quotidiano Il MATTINO del 18.us. si legge:“Salvatore Borsellino afferma che “nella seconda agenda, quella grigia in possesso dei suoi familiari, che, essendo stata lasciata a casa da Paolo il 19 luglio, non ha potuto essere sottratta come quella rossa, mio fratello ha annotato: “1° Luglio ore 19,30: Mancino”. In quanto alla credibilità dello stesso Mutolo – aggiunge Salvatore Borsellino -, il quale riferisce la frase di Paolo durante l’ interrogatorio: “devo smettere perché mi ha chiamato il ministro, manco mezz’ ora e torno …”, devo ricordare al senatore Mancino che è proprio grazie alle dichiarazioni di Gaspare Mutolo che il dottor Bruno Contrada, funzionario del Sisde, ha potuto essere condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione”. Sul nuovo filone d’inchiesta riaperto dalla procura di Caltanissetta interviene la sorella di Borsellino, Rita: “E’ una cosa importante. Sarebbe una mostruosità che persone legate ai servizi segreti siano coinvolte nella strage dove fu ucciso mio fratello. Del resto anche la condanna di Contrada alimenta dubbi sui misteri italiani”. La  nostra battaglia è solo quella di restituire ONORE alla MEMORIA di Bruno Contrada, perchè Contrada, anche se respira, è già morto assassinato... come Falcone e Borsellino - come convenuto in una recente conversazione con l'ottimo Alessio Di Carlo di GiustiziaGiusta - ed anche la sottoscritta, il suo panettiere, il suo vicino di casa, i suoi amici sono stati assassinati con Contrada...e non sappiamo, al momento, quanti altri Contrada sono "morti che camminano", deambulanti sui precipizi voraci del Potere. Ecco, perchè restituire Verità, Dignità, Onore a Contrada equivale a restituirla a tutti noi, straziati in questa STRAGE, ma soprattutto equivale a riprendere in mano la penna per riprendere a scrivere la dignitosa STORIA D'ITALIA, della NAZIONE ITALIANA!

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/07/07 alle 20:56 via WEB
19 Luglio 1992 : Una strage di stato La lettera ai media di Salvatore, fratello di Paolo Borsellino "Spero soltanto che, in questo anniversario, mi siano risparmiate la vista e le parole dei tanti ipocriti che oggi piangono su Paolo e Giovanni quando, se fossero ancora in vita, li osteggerebbero accusandoli, nella migiore della ipotesi , di essere dei “professionisti dell’antimafia” o li farebbero addirittura spiare da squallidi personaggi come Pio Pompa come “nemici” o come “braccio armato della magistratura” . Chiedo solo, in questa occasione, di avere delle risposte ad almeno alcune delle tante domande, dei tanti dubbi che non mi lasciano pace." ... leggi l'intera lettera, tutti i suoi dubbi, le sue domande http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1573
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/07/07 alle 21:41 via WEB
Grazie, per la segnalazione. Comunque ne abbiamo già trattato ampiamente della lettera di Salvatore Borsellino al post 399
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/07/07 alle 10:33 via WEB
Da "Lettere dei Lettori" al quotidiano IL GIORNALE del 20 luglio u.s._________________ Facciamo una campagna a favore di Contrada L’onorevole Stefania Craxi ha perfettamente ragione: un Paese civile non dovrebbe accettare la gogna e il carcere per un servitore dello Stato come Bruno Contrada, che a 77 anni è agli arresti senza quei benefici che non vengono magari negati agli assassini, per non parlare della clemenza nei confronti di ex comunisti. Comemai nessuno fa una campagna o una raccolta firme per il signor Contrada, come invece è avvenuto per Sofri? Giorgio Brochiero e-mail
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/07/07 alle 13:14 via WEB
Gent.ma Marina Salvadore, nella sua analisi c'è un solido fondamento; Bruno Contrada non è un mafioso ne tanto meno un confidente dei mafiosi... E invece vero che, Rosario Riccobbono in qualità di potentissimo e lercio mafioso era a disposizione di Bruno Contrada nella qualità di refernte Istituzionale... il fidato confidente di Contrada era Antonino Pipitone. Bruno Contrada è un leale uomo di quelle Istituzioni che molto probabilmente con la strage di via D'Amelio, salvarono "la loro democrazia"... Contrada, così come il suo servo "Totò" Riina, (se nessuno smonta il mio solido e motivatissimo movente e mi chiedo come potrebbero) sono stati traditi, proprio dagli attori "politici istituzionali" che li avevano utilizzati fin dagli albori di quel cosociativismo politico, che vide protagonisti anche il PCI poi PDS, il sindacato tutto e la sinistra Democristiana; questi compagni di merenda, a mio solido avviso, si salvarono dalla devastante tangentopoli, con la strage di via D'Amelio e poi si liberarono dei "rami secchi" e di quei referenti criminali che con le loro funzioni regolatrici, (vedi omici eccellenti a Palermo dal 1978 alla strage di via D'Amelio) garantirono il rispetto dei patti, nei grandi affari politici in Sicilia, specialmente quelli legati alle Parteciapzioni Statali e dele risorse economiche stanziate dai Governi Nazionali e dei fondi Europei. Gent.ma, mi creda, Bruno Contrada è innocente per quanto riguarda il merito delle accuse che gli sono state attribuite perchè tradito indecentemente da quelli che Lui aveva servito con convinzione, addirittura ideologica, in senzo Istituzionale ma, a mio avviso, dovrebbe rispondere di ben altro. La battaglia di Verità e Giustizia per Bruno Contrada, dovrebbe passare attraverso una sua liberatoria chiarificazione dei ruoli delle funzioni e degli ordini che, Lui dovette eseguire... Ma sò, che non lo farà mai perchè ben conosce l'inferno che dopo averlo utilizzato per tutta una vita, poi lo ha affogato nella melma del "pentitismo" . Gioacchino Basile www.gioacchinobasile.it
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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