Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi di Dicembre 2015

Buon 2016

Post n°464 pubblicato il 31 Dicembre 2015 da lafarmaciadepoca

Tanti cari auguri di buon 2016 dal blog

La Farmacia d'Epoca!

 
 
 

Buon Natale con i Cachou del Principe Alberto!

Post n°463 pubblicato il 24 Dicembre 2015 da lafarmaciadepoca
 

Alla fine ha vinto l’Ottocento. Potevo prevedere che il secolo che ha inventato il “Natale in famiglia” così come lo conosciamo, avrebbe sbaragliato il secolo dei Lumi, che il Natale lo festeggiava così come noi festeggiamo il Carnevale, ossia con bagordi, scherzi, e allegria senza fine, in compagnia degli amici e con poco parentado. Mi spiace Rousseau, Voltaire e Diderot: sarà per un’altra volta.

Sì, il Natale tra i parenti lo hanno inventato i Vittoriani, e nessun omaggio può essere considerato migliore di onorare la coppia per eccellenza ossia la Regina Vittoria e il suo sposo, il Principe Alberto.

Questa idea, però non è mia, ma di un tal Thomas Jackson che per onorare il reale consorte ideò a metà dell’Ottocento i Cachou del Principe Alberto (Prince Albert's Cachou), per addolcire il respiro e rinfrescare la bocca.

Ecco la foto della scatola:

Cachou Principe Alberto

Misura 3,8 cm di diametro x 0,9 cm, è in ottone, e risale a metà Ottocento. Non ci è dato sapere se il Principe Alberto soffrisse di alitosi, ma il prodotto vendette benissimo, grazie al fatto che molti vittoriani non potevano permettersi un dentista e quindi le carie, con il conseguente alito cattivo, colpivano buona parte della popolazione.

Grazie ancora per aver letto il post e tanti auguri di Buon Natale e Buone Feste dalla Farmacia d’Epoca!

 
 
 

Avviso!

Post n°462 pubblicato il 18 Dicembre 2015 da lafarmaciadepoca
 
Tag: avviso

Dal momento che devo organizzarmi per il post di Natale della prossima settimana cosa preferite? Settecento o Ottocento?

Fatemi sapere!

 
 
 

Linimento Dynamis

Post n°461 pubblicato il 18 Dicembre 2015 da lafarmaciadepoca
 

Qualche settimana fa vi avevo parlato della Medicinali Washington di Milano, ed ora è nuovamente il momento di ritornare sull’argomento, in quanto sono riuscita a reperire la scatola di un altro dei suoi prodotti, ossia il Linimento Dynamis, contro reumatismi, artriti, lombaggini e tanti altri dolori muscolari assortiti.

Il Linimento Dynamis non fa ulteriormente luce sull’azienda produttrice, ma offre un buon esempio di composizione tipo di questi prodotti durante gli anni Cinquanta / Sessanta:

-Cloroformio: è un alogenuro alchilico utilizzato in passato come anestetico per le operazioni chirurgiche, ma data la sua tendenza a provocare delle fatali aritmie cardiache, fu presto relegato ai prodotti farmaceutici per anestesie locali.
-Etere metilsalicilico: ha effetti antinfiammatori  e lenitivi più forti del semplice acido acetil salicilico, accompagnati dalla tendenza a provocare vasodilatazione cutanea.
-Olio essenziale di trementina: contiene una molecola molto curiosa, l’α-pinene, la quale ha una conformazione  isomericamente diversa a seconda della zona di provenienza: levogira per le europee e destrogira per le americane. In farmaceutica era usato comunemente in diversi preparati balsamici.
-Canfora del Borneo: ha proprietà anestetiche locali, produce una sensazione di raffreddamento simile a quella del mentolo e viene assorbita velocemente dalla pelle.
-Acido ortossibenzoico:  è impiegato in diversi preparati cosmetici come scrub per la pelle morta o come disgregante nei wc chimici. Ovviamente a concentrazioni diverse!
-Estratto etereo di belladonna: l’atropina contenuta inibisce gli effetti dell’acetil colina grazie ad una spiccata propensione alla competizione con i recettori di quest’ultima. In questo modo blocca l’effetto post gangliare influenzando il sistema parasimpatico, e con esso anche crampi e spasmi della muscolatura. Ovviamente la dose è importantissima, in quanto la belladonna è velenosa!
-Estratto etereo di giusquiamo: anche il giusquiamo ha effetto vagolitico simile a quello della belladonna,  e come tutte le solanacee che si rispettino è velenoso anch’esso.
-Essenza di senape: è tossica, irritante ma ha spiccate caratteristiche revulsive, che si interfacciano bene con l’estratto di capsico, per sviluppare calore.
-Tintura di capsico: idem per quanto scritto circa l’essenza di senape. Da sempre nelle formulazioni dei linimenti compare l’estratto di peperoncino, proprio per conferire al prodotto la capacità di sviluppare calore terapeutico.
-Tintura di cantaridi: vescicatorio estratto dai coleotteri della famiglia delle Vesicantiae, oggi utilizzato in terapia solo in casi limitati a causa della sua tossicità: la dose letale si aggira sui 1,5 – 3 g di polvere. Il Linimento Dynamis ne contiene 1 g.
-Olio di parmentana con tintura di eucalipto e tintura di niauli (Melaleuca viridiflora): la parmentana è un’altra pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, come il giusquiamo e la belladonna, con cui condivide i pregi e le virtù di questa classe tassonomica, la tintura di eucalipto profuma il Linimento e conferisce proprietà balsamiche, così come la tintura di niauli.

Ecco la foto della scatola:

Linimento Dynamis



Misura 13,9 cm x 5,7 cm x 3,4 cm e risale agli anni Cinquanta / Sessanta. L’uso prevedeva la frizione della parte dolente per 2 – 3 volte al giorno, avendo cura di coprirla con flanella di lana.
Purtroppo il ritrovamento di questa scatola non ha ancora permesso di identificare una data di fondazione per la Medicinali Washington di Milano: se avete notizie in proposito, non esitate a contattarmi!

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Valerocanfol

Post n°460 pubblicato il 11 Dicembre 2015 da lafarmaciadepoca
 

Il Valerocanfol è sicuramente uno di quei farmaci curiosi che a prima vista sembrano assurdi, ma se analizzati con un po’ di spirito critico diventano degli esempi iconici dell’uso passato di alcune molecole in terapia.

Prodotto dall’Istituto Farmacologico Ligure, con sede in Genova, in piazza Pellicceria 7 (sì, nella zona dove c’è la galleria Spinola), il Valerocanfol era un preparato farmaceutico impiegato nel trattamento dei cardiopatici, soprattutto in quei casi in cui la patologia era accompagnata da stati di insonnia e dolore.

La composizione è ciò che rende il Valerocanfol unico: canfora, e acido valerianico in soluzione in olio d’oliva neutro sterile. Vista in questo modo sembra un’accozzaglia di molecole, ma  se contestualizzata nel suo periodo storico, ecco che finalmente acquisisce un senso, infatti si tratta di una composizione "tipo" comune a molti altri antispasmodici della prima metà del Novecento.

In passato la canfora era spesso aggiunta ai preparati per iniezione dei cardiopatici in virtù delle sue proprietà antispasmodiche, oggi non più impiegata a causa della sua tendenza a risultare tossica in caso di cure prolungate, mentre l’acido valerianico era un must nei calmanti degli anni Venti / Trenta, ma le sue proprietà sedative erano già conosciute dalla prima metà dell’Ottocento.
L’olio d’oliva neutro sterile non è quello che si usa per friggere o per condire l’insalata, in quanto è sottoposto ad alcune lavorazioni che lo rendono adatto ad essere iniettato, altrimenti non verrebbe riassorbito dal nostro corpo causando la formazione di oleomi. La sua presenza infatti è resa necessaria dal fatto che la canfora è liposolubile, perciò per poterla iniettare è necessario che sia inclusa in un mezzo lipidico.

Ecco la foto della scatola: 

Valerocanfol

Misura 12,5 cm x 7 cm x 1,7 cm e risale ai primi anni Quaranta. Ogni scatola conteneva 10 fiale al costo di 10,60 Lire. La posologia prevedeva da un minimo di 1 iniezione ad un massimo di 5 durante l’arco della giornata.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

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