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Per te Carlo

Arkeon: si suicida uno dei testi Era un rinomato psicologo genovese, il primo che aveva denunciato la setta di Carlo Moccia.Sempre più arduo il lavoro dei PM nel processo contro la psicosetta a Bari

  Si è tolto la vita con un colpo di pistola nel suo studio di Genova il dottor Carlo Fornesi, uno dei testi che verranno ascoltati nei prossimi giorni dai PM del tribunale di Bari in merito al processo sulla psicosetta Arkeon. Noto psicologo del capoluogo ligure, nonché “maestro” della setta pseudo-religiosa di Carlo Moccia,  Fornesi era stato il primo a denunciare Arkeon e, insieme ad una ex discepola e alla psicologa Lorita Tinelli (parte civile nel processo nonché consigliere nazionale del Gruppo di ricerca socio religiosa), nei mesi scorsi aveva ricevuto oltre un centinaio di denunce da altrettanti membri della setta, più un atto di citazione con richiesta di oltre quattro milioni di euro di danni.  Calunniato e diffamato nella rete informatica, dai blog creati da alcuni membri di Arkeon e dai suoi sostenitori, lasciato dalla moglie (anch'essa adepta di Arkeon) che era stata indotta a sposarlo durante la sua “militanza” nella setta, lo psicologo 43enne –  che soffriva da un po' di tempo di una forte depressione causata , pensano in molti, principalmente dal recente divorzio –  non ha retto a tutto quanto e due giorni fa ha deciso di farla finita. Complice una giustizia troppo lenta, stretta evidentemente nelle maglie di una burocrazia processuale che stravolge i tempi necessari al raggiungimento della verità, un testi chiave nel processo è morto e con lui finiscono nella tomba anche i segreti che avrebbero potuto fare luce sulle pressioni psicologiche e sul “lavaggio del cervello” che subiva chi entrava in contatto con Arkeon  Sarà ancora più arduo per i PM condurre ora l'impianto accusatorio contro una rete di individui (sono centinaia i membri di Arkeon) che si muovono all'unisono governati dall'assoggettamento psicologico a cui venivano sottoposti e resi burattini nelle mani di esperti burattinai.  Doveva aver provato ribrezzo verso il suo ruolo di “maestro” burattinaio il Fornesi; doveva aver capito di essersi spinto troppo oltre, che l'uomo non può essere padrone di un altro uomo e non può comandarne le decisioni attraverso delle tecniche psicologiche mirate a distruggere l'autostima o a ridare autostima ad individui deboli psicologicamente, per poi farsene idoli: erigersi a salvatori della coscienza, dei, maestri della mente altrui. Doveva aver compreso questa verità lo psicologo genovese, perché aveva per primo denunciato e svelato la macchina manipolatrice che esisteva dietro la misteriosa parola Arkeon. Non è però riuscito a sostenere il peso delle pressioni, delle tante calunnie che sulla rete informatica altri discepoli della setta gettavano su di lui, stimato professionista della città di Genova. Poi quel matrimonio: manipolato come tutto il resto. Ora lo psicologo si rendeva conto di essere anch'egli una vittima, schiacciata tra gli ingranaggi della macchina Arkeon. Fornesi aveva incontrato sua moglie durante le “sedute” di Arkeon. Carlo Moccia (il capo di tutto, colui che poneva il suo ritratto a fianco alle icone di Gesù e si proclamava semi dio) aveva decretato che erano la coppia perfetta e si erano sposati proprio durante una di queste sedute, consacrati da membri della Chiesa anch'essi assoggettati al potere della setta. Ma fuori da Arkeon la moglie gli aveva confessato che non l'avrebbe mai sposato se egli non fosse stato un “maestro” e che il loro non era vero amore. Non ha resistito anche a questo Fornesi. L'amore per il figlio di sei anni a cui, chi lo conosce e gli voleva bene afferma, egli teneva tanto, non è riuscito a fermare l'estrema decisione di porre fine alla propria vit  Fornesi, lo si è detto, era uno psicologo e psicoterapeuta molto stimato a Genova. Ma per organizzare i corsi di Arkeon si era indebitato sino al collo. Come affermano persone a lui vicine, non aveva più i soldi necessari a pagarsi gli avvocati per difendersi dagli attacchi giuridici del Moccia e dei suoi legali. Era un uomo distrutto su tutti i fronti:  quello psicologico, morale, affettivo ed anche economico.    Dopo la sua morte, sale la pressione sugli altri testi che si apprestano a parlare ai giudici. La paura più grande è che il processo cada in prescrizione, seconda solo alla paura di subire violenze di ogni tipo da parte delle centinaia di membri che ancora oggi continuano a minacciare di morte chiunque metta i bastoni tra gli ingranaggi della macchina trita-menti di Arkeon.

Mirko Misceo

http://www.quotidianodibari.it/attualita/2029--arkeon-si-suicida-uno-dei-testi-.html

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Commenti al Post:
la_sorella_di_Carlo
la_sorella_di_Carlo il 24/02/11 alle 00:33 via WEB
Grazie a Mirko Misceo e a Lorita per avere ricordato Carlo e un grazie particolare a tutti coloro che continueranno a lottare per eliminare dalla faccia della terra arkeon e tutti i suoi adepti
(Rispondi)
 
carmeladibitonto56
carmeladibitonto56 il 27/02/11 alle 16:45 via WEB
Ho letto negli ultimi tempi dei blog pieni di cattiveria, scritti da membri di Arkeon e da una persona che si dichiara mediatrice. Ne sono rimasta rammaricata. Hanno scritto le cose peggiori sul Dottor Carlo Fornesi. E hanno scritto le cose più schifose contro chi ha avuto il coraggio di denunciare. Ho letto che lo studio del Dottore è sotto sequestro della polizia e spero sul serio che chi ha danneggiato paghi. E spero che paghi anche per le sofferenze degli altri.
(Rispondi)
 
carmeladibitonto56
carmeladibitonto56 il 27/02/11 alle 17:21 via WEB
Nessuno ha chiusto quei blog schifosi contro il Dottor Carlo Fornesi e questo mi dice tanto. Sono sempre più vicina alla famiglia perchè questa gente che ha avuto il dispiacere di conoscere il Dottor Fornesi è proprio ignobile e non ha dignità.
(Rispondi)
 
pazzini100
pazzini100 il 01/03/11 alle 10:48 via WEB
Io sono certo, avendo conosciuto Carlo personalmente che la verità verrà a galla.Sono profondamente disgustato dalla guerra che qualche soggetto di Arkeon ha armato, quando forse era molto più semplice una messa in discussione su tante forzature,errori evidenti che qualcuno ha compiuto, ma bisogna avere le palle per fare questo. Poi ci vogliono l'autocritica e il liberio arbitrio per riuscire a dire al Sig. Moccia " fermati stiamo andando fuori misura, prendiamo atto che stiamo facendo del male", riflettiamo su noi stessi. Ma ripeto ci vuole cervello, cuore, palle per fare questo, quindi solo la legge potrà mettere fine a questo delirio di onnipotenza, che per quanto mi riguarda ha causato fin troppo dolore. Onore a Carlo!!
(Rispondi)
carmeladibitonto56
carmeladibitonto56 il 24/02/11 alle 22:31 via WEB
Sono vicina alla famiglia del Dottor Fornesi. Spero che paghino i responsabili. Anche se una vita umana non ha prezzo. Mi chiedo però come mai il Moccia a questo punto non chieda di smorzare i toni ai più aggressivi. Sarebbe la scelta più idonea.
(Rispondi)
loritatinelli
loritatinelli il 25/02/11 alle 15:11 via WEB
Io spero che non solo Moccia si renda conto di quanto la situazione sia sfuggita di mano a molti, ma anche i suoi 'finti sostenitori' che, in questa loro battaglia solidale, hanno solo l'obiettivo di distruggere me. Purtroppo qui ci sono tante altre persone e questa guerra da stolti, iniziata e portata avanti da stolti sta portando i primi risultati. Mi auguro che chi ha un pò di sale in zucca, si fermi, per evitare altre conseguenze devastanti. Purtroppo bisogna che qualcuno pensi meno a se stesso e più alla salute altrui.
(Rispondi)
carmeladibitonto56
carmeladibitonto56 il 27/02/11 alle 15:06 via WEB
Signora Lorita, Lei è troppo fiduciosa. Io sono inorridita dal fatto che nonostante la morte di una persona, ci sia chi, continua a ricostruire una buona immagine di se' stessa, senza mettersi un attimino in discussione. Sta dando sostegno a chi produce tanto male, ma il suo pensiero più grande è curare la sua immagine. Peccato che non basti. Chi conosce la storia sa già che ruolo ha avuto e ha. Per quanto Lei ha scritto, condivido tutto. Sarebbe di buon senso smettere di fare queste brutte cose che sono così eclatanti e che sembrano indirizzate contro di Lei. Questa gente non pensa al Dottor Fornesi, non pensa a chi sta soffrendo in questa situazione, questa gente vuole la sua ... morte. E non intendo necessariamente in senso fisico. Ha visto chiaramente come hanno tentato con ogni mezzo a distruggerla in questi anni. Si tuteli.
(Rispondi)
loritatinelli
loritatinelli il 27/02/11 alle 19:38 via WEB
Cara Carmela mi sento di citare alcuni articoli del codice deontologico degli psicologi cui dovrebbero attenersi gli iscritti: Articolo 33 I rapporti fra gli psicologi devono ispirarsi al principio del rispetto reciproco, della lealtà e della colleganza. Lo psicologo appoggia e sostiene i Colleghi che, nell’ambito della propria attività, quale che sia la natura del loro rapporto di lavoro e la loro posizione gerarchica, vedano compromessa la loro autonomia ed il rispetto delle norme deontologiche. Articolo 36 Lo psicologo si astiene dal dare pubblicamente su colleghi giudizi negativi relativi alla loro formazione, alla loro competenza ed ai risultati conseguiti a seguito di interventi professionali, o comunque giudizi lesivi del loro decoro e della loro reputazione professionale. Costituisce aggravante il fatto che tali giudizi negativi siano volti a sottrarre clientela ai colleghi. Qualora ravvisi casi di scorretta condotta professionale che possano tradursi in danno per gli utenti o per il decoro della professione, lo psicologo è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Consiglio dell’Ordine competente. Chi non è capace di rispettare tali articoli viene immediatamente segnalato all'ordine. Non basta pagare una quota per sentirsi uno psiclogo iscritto all'ordine.
(Rispondi)
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