Messaggi del 01/03/2012
Post n°664 pubblicato il 01 Marzo 2012 da diavoletto52
DAL WEB...
La sclerosi multipla o a placche è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale, che provoca la demielinizzazione dei neuroni e porta all’immobilità. Ne sono affette tre milioni di persone nel mondo e 50.000 solo in Italia. Per questa malattia non ci sono cure specifiche, ma con i cortisoni e gli interferoni si può leggermente migliorare la qualità della vita delle persone che ne sono affette. Io non voglio parlare della malattia, le informazioni si possono trovare ovunque, voglio invece parlare di Silvia( nome di fantasia), che soffre di sclerosi multipla da trentacinque anni e che io seguo come osservatrice silenziosa fin dagli inizi. Raccontare questa storia è il pretesto per parlare di queste persone che soffrono in silenzio, con pochi riconoscimenti da parte della sanità pubblica , che per avere un materassino antidecubito o una sedia a rotelle devono affrontare trafile e controlli vergognosi per un popolo civile. Silvia cominciò ad avere i primi sintomi quando ancora i medici locali non conoscevano quasi questa malattia , la diagnosi vera e propria fu effettuata da un neurologo del nord, dove si era recata per un consulto. Allora non c’era internet ed io mi affidai al mio vocabolario per capire di cosa si trattasse. Mi resi conto dalle scarne informazioni che potei reperire, che si trattava di qualcosa di grave. Ho visto Silvia con l’andar degli anni, perdere a poco a poco le sue facoltà motorie, camminare e salire le scale con una forza di volontà straordinaria, poi le stampelle si sono rese necessarie, dopo una caduta. La sua andatura si é fatta sempre più lenta, alfine dopo circa venticinque anni, l’immobilità e la sedia a rotelle. Ha assunto in questi anni cortisone e interferone, le sue difese si sono indebolite e spesso basta un colpo d’aria per costringerla a letto con la febbre, soffre di problemi alle vie urinarie ed ha avuto anche la polmonite. La sua vita si svolge in casa: legge , guarda la televisione, aspetta il suo fisioterapista. Cosa avrebbe potuto fare Silvia, se non avesse avuto una famiglia che la segue, un marito degno di ammirazione per lo spirito di sacrificio e l’abnegazione con cui l’accudisce? La risposta la lascio a voi che leggete questa storia. Adesso Silvia ha quasi settant’anni e parla con un filo di voce, ma se le chiedete come sta, vi risponde che si, lei sta bene! Questa non è una storia patetica nè degna di commiserazione, ma è una storia di vita vera, vissuta con grande dignità dai suoi protagonisti.
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E' con immensa gioia
che espongo questo
regalo...
grazie STEFY
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